mercoledì 20 aprile 2005

Sullivan, la pecorella smarrita.

Per il cattolico Andrew Sullivan, l'elezione del "Grande Inquisitore" Ratzinger è un "ritorno al diciannovesimo secolo", un "trionfo del fondamentalismo", un'accelerazione verso "l'autoritarismo, l'ostilità alla modernità, l'affermazione della supremazia papale e la soppressione del dibattito interno e del dissenso". Sarebbe ora che Sullivan la smettesse di prendersi in giro, continuando a dichiararsi gay-conservative. Non c'è niente di male ad essere gay-e-basta.

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