giovedì 18 dicembre 2008

La furia della sinistra contro Obama

La scelta, da parte del president-elect, di affidare al pastore evangelico Rick Warren la tradizionale preghiera di apertura dell'inauguration day, ha scatenato la furibonda reazione della comunità gay statunitense e dell'ala progressive del partito democratico. Il fondatore della Saddleback Church di Lake Forest (California) è diventato famoso con libri (come “The Purpose Driven Curch” e “The Purpose Driven Life”) che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo. Warren, che lo scorso agosto aveva moderato due “confronti a distanza” tra Obama e McCain trasmessi in diretta televisiva da CNN e Fox News, si è speso moltissimo nel sostegno del referendum a favore della “Proposition 8” (l'introduzione del divieto di matrimonio tra omosessuali nella Costituzione della California). Referendum vinto di misura dai promotori. Per Geoff Kors, direttore esecutivo di Equality California, “la decisione di includere Warren nella cerimonia di inaugurazione è uno schiaffo in faccia a milioni di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, persone che hanno lavorato, donato e contribuito per eleggere Barack Obama come Presidente”.

Round-Up (warning! lots of lefties ahead): The Politico, Washington Monthly, The Nation, The Moderate Voice, Washington Blade, God & Country, The Daily Dish, Forbes, The Mahablog, Mere Rhetoric, The Note, GayPatriot, Outside The Beltway, Bark Bark Woof Woof, Don Surber, Becoming 44, Political Machine, Below The Beltway, JammieWearingFool, site.pfaw.org, Althouse, The Huffington Post, TPM Election Central, ChristianPost.com, Riehl World View, Think Progress, Hot Air, The Swamp, Instapundit, Towleroad, American Power, AmericaBlog News, Little Green Footballs, Weasel Zippers, CBN.com, CNN, Firedoglake, The Caucus

mercoledì 17 dicembre 2008

The Rudy Factor

Secondo la “page six” del New York Post, Rudy Giuliani potrebbe essere il sostituto di Bill O'Reilly nel popolare talk show radiofonico prodotto da Westwood One che O'Reilly lascerà per concentrarsi sul suo programma televisivo (“The O'Reilly Factor”) in onda su Fox News. Il Post si chiede se Rudy sia effettivamente in grado di reggere per tre ore al giorno chiacchierando di politica. E che impatto potrebbe avere questa decisione sulla corsa per la poltrona di governatore dello stato di New York prevista per il 2010.

giovedì 11 dicembre 2008

Losing their Religion

“Sono scettico… Il global warming è diventato una nuova religione”. (Ivar Giaever, Premio Nobel per la fisica nel 1973)

Le voci fuori dal coro di 650 importanti scienziati internazionali nel rapporto di minoranza della commissione sull'Ambiente del Senato Usa sul global warming. Quello che non leggerete mai sui giornali italiani (e che anche negli Stati Uniti bisogna faticare per leggere).

7 Blago Questions

Sette domandine, facili facili, per il president-elect. Kenneth P. Vogel e Carrie Budoff Brown su The Politico.

mercoledì 10 dicembre 2008

Chicago Underground Trio



Da sinistra: il governatore dell'Illinois, Rod Blagojevich; il senatore dell'Illinois (e president-elect) Barack Obama; il sindaco di Chicago, Richard M. Daley.

Hot Rod

- Right now, my main focus is to make sure that we elect Rod Blagojevich as Governor, we…

- You working hard for Rod?

- You betcha!

- Hot Rod?

- That’s exactly right...

State Senator Barack Obama, “Public Affairs with Jeff Berkowitz”, 27 giugno 2002 (via Protein Wisdom)

martedì 9 dicembre 2008

Obama, Chicago, Illinois

Arrestato dall'FBI il governatore dell'Illinois (lo stato di Obama) Rod Blagojevich, strettissimo alleato di Obama, con l'accusa di aver cercato di “vendere” al miglior offerente (tra vari pretendenti del partito di Obama) il seggio lasciato libero da Obama. Qualcuno ha detto Obama?

lunedì 8 dicembre 2008

Maestri Liberali battete un colpo

Vittorio Macioce, su Il Giornale. Lettura obbligatoria per i sani di mente.

Red Lousiana

Inaspettata vittoria del GOP alle elezioni per il 4° distretto congressuale della Louisiana. Il repubblicano Anh Cao (un avvocato di origine vietnamita) ha sconfitto l'incumbent William Jefferson (già rieletto per nove volte consecutive) in un distretto a forte tradizione democratica. A penalizzare Jefferson, oltre allo shift demografico post-Katrina, sono stati anche 16 capi d'imputazione per corruzione. Intanto, secondo The Politico, la vittoria di Saxby Chambliss in Georgia rende molto improbabile che il Senato consegni ad Al Franken il secondo seggio del Minnesota. E nel recount ufficiale Norm Coleman continua ad essere davanti di 192 voti (anche se manca ancora l'esame di tutte le schede contestate).

giovedì 4 dicembre 2008

La schizofrenia del centrodestra su Internet

Il centrodestra italiano ha sempre avuto, con Internet, un rapporto a dir poco schizofrenico. Il più grande aggregatore di blog nel nostro Paese è nato proprio sulla “riva destra” del cyberspazio: un esperimento copiato anche dalla sinistra, che in genere nell’utilizzo dei new media è avanti anni-luce. Eppure la “classe dirigente” di quest’area politica quasi non se n’è accorta, tanto che alla vigilia delle ultime elezioni politiche il portavoce del futuro premier, Paolo Bonaiuti, andava ripetendo (agli organi d’informazione contigui alla sinistra) che il centrodestra era «praticamente assente dal mondo del web». La soluzione prospettata da Bonaiuti per colmare questa presunta assenza, poi, era un capolavoro di surreale ingenuità: «Ci stiamo attrezzando con alcuni giovani per essere presenti nella campagna elettorale che incombe su questo mezzo che è prediletto particolarmente dai giovani». Come dire: non ho la più pallida idea di quello che di cui sto parlando, ma mi hanno detto che Internet è cool per i ragazzini, dunque ne ho chiamati un po’ per vedere di che si tratta. Imbarazzante.

Questa schizofrenia di fondo è riemersa nelle ultime ventiquattr’ore. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha annunciato di aver aperto un canale personale su YouTube allo scopo di costruire un luogo virtuale «in cui il ministro si confronterà con i ragazzi attraverso video domande o commenti che tutti potranno inviare». Un’iniziativa lodevole (anche se probabilmente un po’ tardiva), proprio come quella organizzata - sempre ieri, alla Camera - dal responsabile Internet di Forza Italia, Antonio Palmieri, con un interessante convegno in cui è stata analizzata la strategia online di Barack Obama e presentato in anteprima un censimento sull’uso di Facebook da parte dei politici italiani.

Peccato che, appena un giorno prima, Silvio Berlusconi avesse dimostrato - per l’ennesima volta - tutta la fatica culturale che incontra il centrodestra italiano nel comprendere il fenomeno Internet. Di ritorno da una visita (poco proficua, evidentemente) al “polo tecnologico delle Poste”, il Cavaliere ha lasciato tutti di stucco affermando che «Internet deve essere regolamentata». E che lui stesso porterà questa esigenza al prossimo G8 (o G20) a presidenza italiana. «Ho visto - ha detto Berlusconi - che per quanto riguarda Internet manca una regolamentazione comune. Porteremo dunque sul tavolo una proposta internazionale, essendo Internet un forum aperto a tutto il mondo».

Apriti cielo! Sulla rete hanno iniziato a circolare tutte le possibili ipotesi di censura, sono resuscitate le salme dei “comitati boicotta il biscione”, si è scatenata una corsa alle teorie cospiratorie sulla volontà del gruppo Mediaset di sbarazzarsi in un solo colpo di tutti i nuovi media, neanche fossero una Sky qualsiasi. La verità, purtroppo, è molto più semplice. Berlusconi, come Bonaiuti, parla di cose che non conosce (e che, peggio, non ha alcuna intenzione di conoscere). Del resto, appena qualche mese fa, aveva dichiarato di essere «troppo vecchio per Internet». Ecco, forse sarebbe meglio tornare a quel salutare bagno d’umiltà. Lasci stare queste diavolerie moderne, Cavaliere, perché aveva ragione Wittgenstein: su quello che non si conosce, sarebbe meglio tacere.

(domani su Liberal quotidiano)

martedì 2 dicembre 2008

Pigs in the Sky

Ero tentato di scrivere qualcosa sul surreale scontro Berlusconi-Sky, ma per fortuna Falkenberg mi ha risparmiato la fatica. Qui e, soprattutto, qui.

lunedì 1 dicembre 2008

The Great Romanian Swindle

Sono almeno 24 ore che tutti gli organi di informazione italiani e internazionali raccontano di come la sinistra abbia vinto le elezioni parlamentari in Romania, ponendo finalmente termine agli sconsiderati esperimenti turbo-liberisti del centrodestra locale. C'è solo un piccolo problema: è tutto falso.

Alla Camera, l'alleanza di centrosinistra (Psd-Pc) ha ottenuto - con il 93% dei voti scrutinati - il 33% dei consensi (nel 2004 era al 36.8%). I due partiti maggiori del centrodestra (Pdl e Pl) - che fino al 2007 governavano insieme e che invece alle elezioni si sono presentati separatamente - hanno rispettivamente raccolto il 32.5% e il 18.3% dei voti. Nel 2004, insieme, si erano fermati al 31.5%. L'unico altro partito a superare la soglia di sbarramento del 5% sarà l'Udmr (il partito della minoranza magiara), che è rimasto stabile al 6.2%. L'Umdr appoggia l'attuale “governo di minoranza” di centrodestra guidato dal premier Calin Popescu Tariceanu (Pl).

Facciamo un po' di addizioni. Tra i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento, il centrosinistra ha raccolto il 33%, il centrodestra è al 57%, tanto che l'unica coalizione possibile è proprio quella formata dai partiti di centrodestra.
E anche con i soliti exit-poll “tarocchi” che circolavano ieri sera le proporzioni non sarebbero cambiate di molto. Davvero una straordinaria vittoria per la sinistra.