martedì 30 settembre 2008

Sunset

Ultimo giorno in edicola per il New York Sun, forse il più bel quotidiano di tutti gli Stati Uniti.

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (27-29 sett.) Obama +6 (-1)
Gallup Tracking (27-29 sett.) Obama +6 (+2)
Battleground Tracking (24-29 sett.) Obama +2 (-4)
Hotline Tracking (26-28 sett.) Obama +6 (-1)
American Research Group (27-29 sett.) Obama +4 (-2)
ABC News/WaPo (27-29 sett.) Obama +4 (+5)
Media RCP Obama +4.8%

Statali
Arizona (Rasmussen) McCain +21 (+2)
Florida (PPP) Obama +3 (-8)
Georgia (Survey USA) McCain +8 (-8)
New Jersey (Strategic Vision) Obama +9 (-5)
Ohio (InAdv) Obama +2 (-2)
Pennsylvania (Morning Call) Obama +8 (-1)
Virginia (InAdv) Obama +6 (-8)

Swing Bailout

Dei 38 congressmen uscenti il cui seggio, alle elezioni di novembre, è classificato "toss-up" o "lean" da Swing State Project, 30 hanno votato contro il bailout di Paulson e solo 8 hanno votato a favore. Tutti i dettagli su Fivethirtyeight.

p.s. Il discorso di Nancy Pelosi è stato vergognoso.

USA 2008 - 29. New Hampshire


NEW HAMPSHIRE (4)
Popolazione: 1.315.828 (41°)
Capitale: Concord (42.378)
Città più grande: Manchester (108.580; metro area: 176.663)
Governatore: John Lynch (D)
Senato: Judd Gregg (R); John Sununu (R)
Camera: GOP 0 DEM 2 - Carol Shea-Porter (D); Paul Hodes (D)

Il New Hampshire è il 18° stato meno conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 3.8% inferiore alla media nazionale e negli ultimi anni il trend è favorevole al partito democratico. Il New Hampshire è rimasto l'unico bastione purple nell'oceano blu del New England. Dalla nascita del partito repubblicano - che secondo qualche storico è avvenuta proprio nel Granite State, nella citta di Exeter (Rockingham County) - il New Hampshire è stato una roccaforte del GOP fino all'era Clinton, votando soltanto per tre candidati democratici in tutta la sua storia: Woodrow Wilson, Franklin D. Roosevelt e Lyndon B. Johnson. Di particolare peso, nel Dopoguerra, le vittorie di Eisenhower nel 1952 (+21%) e nel 1956 (+33%), di Nixon nel 1972 (+29%), di Reagan nel 1980 (+29%) e nel 1984 (+38%) e di Bush Sr. nel 1988 (+26%). Nel 1992, però, Bill Clinton è riuscito a strappare lo stato ai repubblicani (38,9% contro il 37,6% di Bush Sr.), con il contributo decisivo di Ross Perot (22,5%), consolidando questa vittoria con il netto +10% rifilato a Dole nel 1996. Nelle ultime due elezioni, sia Bush Jr. contro Gore (+1,2%) che Kerry contro Bush Jr. (+1,4%) hanno ottenuto due affermazioni molto risicate.

Nei sondaggi condotti durante il ciclo elettorale 2008, il Granite State è sempre rimasto - almeno in teoria - alla portata di McCain. A parte un paio di casi isolati (un +11% di Rasmussen a febbraio e un altro +11%, sempre di Rasmussen, a giugno), il vantaggio di Obama non è mai andato in doppia cifra. Anzi, ad aprile almeno 4 sondaggisti hanno registrato un lieve vantaggio per McCain, che a settembre è nuovamente tornato a farsi sotto. Negli ultimi sette sondaggi, tutti condotti negli ultimi quindici giorni, Obama conduce due volte con un vantaggio discreto (+6% Marist; +4% Research 2000), tre volte con un vantaggio minimo (+1% per Strategic Vision, Suffolk e National Journal) e altre due volte è leggermente dietro a McCain (-2% per University of NH e Rasmussen). Malgrado la vittoria di Kerry nel 2004, i flussi migratori dal Massachusetts e dal Connecticut che hanno diminuito la percentuale di "rosso" nello stato, e la pesante sconfitta repubblicana alle elezioni di mid-term del 2006, insomma, il New Hampshire non puo essere considerato una sicura vittoria per i democratici nel 2008. McCain, fin dalle primarie del 2000, ha costruito un grassroot network molto efficace e motivato. E l'anima "indipendente" dello stato si adatta bene alla personalità maverick del candidato repubblicano. Le combattute elezioni per il Senato (Sununu contro Shaheen) e per il 1° distretto della Camera (Bradley contro Shea-Porter) contribuiscono ad aumentare il margine di incertezza di questa tornata elettorale.


Nelle ultime, combattutissime, elezioni presidenziali del 2000 e del 2004, in nessuna contea del New Hampshire uno dei due partiti maggiori è mai riuscito ad andare oltre il 60%. E le quattro contee più popolose - quelle al confine sud-occidentale con il Massachusetts - si sono sempre divise equamente tra repubblicani (Rockingham e Hillsborough) e democratici (Merrimack e Strattford). E' interessante notare che Hillsborough County, in cui risiede l'area urbana più estesa dello stato, Manchester, non sia una roccaforte democratica ma anzi abbia votato (anche se di poco) per Bush Jr. sia nel 2000 che nel 2004. Un'anomalia, rispetto a quanto ci hanno abituato quasi tutti gli altri stati americani.

Visto lo stato generale della corsa alla Casa Bianca, assegniamo il Granite State alla sua "colonna di partenza": DEM Leaning. Si tratta di un azzurro chiaro particolarmente chiaro, però, perché (insieme al Minnesota) il New Hampshire è certamente lo stato vinto da Kerry nel 2004 in cui Obama rischia di più. Per sua fortuna, anche se i prossimi sondaggi lo facessero scivolare verso il toss-up nelle nostre previsioni, si tratta pur sempre di soli 4 electoral votes, che per ora attribuiamo al partito democratico.

UPDATE 10/10. da DEM Leaning a DEM Solid

lunedì 29 settembre 2008

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (26-28 sett.) Obama +5 (+1)
Gallup Tracking (26-28 sett.) Obama +8 (=)
Battleground Tracking (22-28 sett.) McCain +2 (=)
Hotline Tracking (26-28 sett.) Obama +5 (=)
Media RCP Obama +4.6%

Statali
Colorado (Rasmussen) Obama +1 (+2)
Florida (Survey USA) McCain +1 (-5)
Florida (Rasmussen) Tie (-1)
New Jersey (Survey USA) Obama +10 (-)
North Carolina (PPP) Obama +2 (-2)
Ohio (Rasmussen) McCain +1 (=)
Pennsylvania (Morning Call) Obama +7 (-3)
Pennsylvania (Rasmussen) Obama +8 (-4)
Tennessee (Middle Tn. State Univ.) McCain +12 (-2)
Virginia (Rasmussen) Obama +3 (+2)

domenica 28 settembre 2008

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (25-27 sett.) Obama +6 (=)
Gallup Tracking (25-27 sett.) Obama +8 (-3)
Hotline Tracking (25-27 sett.) Obama +5 (=)
Media RCP Obama +4.8%

Statali
Kentucky (Mason-Dixon) McCain +12 (-)
Tennessee (Mason-Dixon) McCain +16 (-)

sabato 27 settembre 2008

McCain is Right

"Senator McCain is right. I would not recommend the next President of the United States engage in talks with Iran at the Presidential level. My views on this issue are entirely compatible with the views of my friend Senator John McCain. We do not agree on everything, but we do agree that any negotiations with Iran must be geared to reality". Henry Kissinger

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (24-26 sett.) Obama +6 (-1)
Gallup Tracking (24-26 sett.) Obama +5 (-2)
Hotline Tracking (24-26 sett.) Obama +5 (+2)
Media RCP Obama +4.3%

Statali
Connecticut (Survey USA) Obama +16 (+5)
Iowa (Rasmussen) Obama +8 (-3)
Louisiana (Rasmussen) McCain +15 (-3)
South Carolina (Research 2000) McCain +15 (+2)
Wyoming (Research 2000) McCain +21 (+8)

Scoreboard

Prima parte (economia)
McCain noioso ("earmarks!") e un po' impacciato; Obama noioso ("Bush!") e si mangia le parole. Nessuno dei due risponde alle domande dirette di Jim Lehrer. Almeno, però, McCain non dipinge una filosofia economica che farebbe rabbrividire perfino FDR... Darei un lievissimo vantaggio a Old Mac, ma lui se lo rimangia tutto con il climate change. Pari.

Seconda parte (esteri)
McCain gioca in casa. E gioca all'attacco. Obama si difende come può, ma almeno in paio di momenti barcolla. Come quando, in pratica, risponde che non ha la più pallida idea di cosa si stia parlando e che la sua soluzione è... telefonare a Joe Biden. Imbarazzante. Iniziare ogni intervento con "McCain is right", poi, sarà pure un segno di buona educazione, ma non ci si può lamentare se succede questo. Il momento peggiore per Obama: McCain che sfodera l'affondo sul "presidente che non può sedersi allo stesso tavolo con i dittatori"; Obama che risponde citando Kissinger; McCain che gli spiega come Kissinger non avrebbe mai potuto sostenere una posizione simile. Infatti. Vantaggio McCain.

Terza parte (terrorismo e conclusioni)
Si riscivola verso la noia. Obama si espone pericolosamente almeno un paio di volte: "Anch'io ho un braccialetto, gne gne gne"; "Una parte del problema terroristico è la mancanza di rispetto nei confronti dell'America". Ma McCain non ne approfitta. Un po' meglio Old Mac nel pistolotto finale. Pari.

Valutazione finale. E' tutto un problema di aspettative. Quelle per McCain non potevano essere più basse. Quelle per Obama sfioravano l'isteria collettiva. McCain (anche grazie agli argomenti trattati) è andato leggermente meglio di Obama. Risultato: netta vittoria per McCain. Adesso fateli sfogare con i sondaggi (?) taroccati. E ricordatevi: Kerry ha battuto Bush 3 a 0!

UPDATE. Ben Smith di The Politico: "The mild consensus in the press file was that McCain won, if not in particularly dramatic fashion. The two insta-polls out -- from CBS and CNN -- found the opposite". Chissà perché non sono sorpreso.

UPDATE/2. Su Usa2008.tocqueville.it, i commenti di Tom Bevan (RCP), Jonathan Last (Weekly Standard), Mickey Kaus (Slate), Jim Gerathy (National Review), Chris Cilizza (Washington Post), Roger Simon (The Politico).


UPDATE/3. Ci sono anche sondaggisti "not in the tank", come Survey USA (non vi fidate troppo di questo tipo di rilevazioni statistiche, in ogni caso).

venerdì 26 settembre 2008

Debate Open Thread

Il primo dibattito tra McCain e Obama sarà trasmesso alle 21 ora della east coast (le 3 del mattino in Italia). Fox News, come la maggior parte dei network Usa, lo trasmetterà in diretta su Internet. Noi, invece, ce lo vedremo comodamente sotto le coperte - sempre su Fox News - grazie al satellite. Alla nostra età non abbiamo nessuna intenzione di lanciarci in un liveblogging notturno, ma per chi volesse scambiare le proprie opinioni sull'evento, lasciamo a disposizione i commenti di questo post. Altrimenti, arrivederci a domani per le prime reazioni e i commenti degli analisti. Scommettiamo che i mainstream media - qualunque cosa accada - diranno che ha vinto Obama? ;)

UPDATE. Intanto Obama ci anticipa quale sarebbe la filosofia alla base della sua presidenza, se venisse eletto: abolire il primo emendamento.

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (23-25 sett.) Obama +5 (-2)
Gallup Tracking (23-25 sett.) Obama +3 (-3)
Battleground Tracking (21-25 sett.) McCain +2 (+1)
Hotline Tracking (23-25 sett.) Obama +7 (-3)
Media RCP Obama +4.2%

Statali
Arkansas (Rasmussen) McCain +9 (-1)
California (Survey USA) Obama +10 (+2)
Colorado (ARG) McCain +3 (+1)
Florida (Rasmussen) McCain +1 (-4)
Florida (ARG) Obama +1 (-1)
Massachusetts (Rasmussen) Obama +20 (-4)
Missouri (Research 2000) McCain +1 (-3)
Missouri (Survey USA) McCain +2 (-3)
Montana (Research 2000) McCain +13 (-)
New Hampshire (Research 2000) Obama +4 (=)
Oregon (Research 2000) Obama +14 (-)
Pennsylvania (Morning Call) Obama +4 (-)
Virginia (Rasmussen) Obama +5 (-7)

Electoral Map Update

Missouri: da GOP Solid a GOP Leaning





giovedì 25 settembre 2008

USA 2008 - 28. Nevada


UPDATE 02/10
da GOP Leaning a Toss-Up

NEVADA (5)
Popolazione: 2.565.382 (35°)
Capitale: Carson City (52.457)
Città più grande: Las Vegas (558.880; metro area: circa 1.800.000)
Governatore: Jim Gibbons (R)
Senato: Harry Reid (D); John Ensign (R)
Camera: GOP 2 DEM 1 - Shelley Berkley (D); Dean Heller (R); Jon Porter (R)

Il Nevada è il 28° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato dello 0.1% superiore alla media nazionale, ma negli ultimi anni, il trend è leggermente favorevole al partito democratico. Il Nevada è uno swing-state per tradizione che nell'ultima metà del secolo scorso ha dimostrato una leggera preferenza per il GOP. Tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 saltabeccava con disinvoltura tra repubblicani (Lincoln, Grant, Hayes, Blaine, Harrison, Teddy Roosevelt, Harding, Coolidge, Hoover), democratici (tre volte Bryan, due volte Wilson) e populisti (Weaver nel 1892). Poi è arrivata l'era-Roosevelt, in cui FDR ha vinto per quattro volte di fila (con un vantaggio massimo del 45% nel 1936 e uno minimo del 9% nel 1944), con lo strascico di Truman nel 1948 (+3%). Dal 1952 al 1992, invece, il GOP ha ottenuto otto vittorie su dieci, perdendo solo contro Kennedy nel 1960 (+2%) e Johnson nel 1964 (+17%). A tenere alta la bandiera repubblicana sono stati Eisenhower nel 1952 (+23%) e nel 1956 (+15%); Nixon nel 1968 (+8%) e nel 1972 (+27%); Ford nel 1976 (+5%); Reagan nel 1980 (+36%) e nel 1984 (+34%); Bush Sr. nel 1988 (+21%). Bill Clinton ha faticato moltissimo per spezzare questa serie nel 1992 (+3%) e nel 1996 (+1%). E Bush Jr. ha faticato quasi altrettanto per riportare il Nevada nella colonna degli stati rossi, nel 2000 (+4%) e nel 2004 (+3%).

I sondaggi relativi al Nevada nel ciclo elettorale 2008 sono piuttosto difficili da interpretare. A febbraio-marzo Obama era davanti sia per Rasmussen (+4%) che per Research 2000 (+5%). Tra aprile e giugno, McCain ha conquistato un vantaggio oscillante tra il 2% di Mason-Dixon e il 6% di Rasmussen. A luglio Obama è tornato davanti (+2% per Rasmussen). Ad agosto, McCain era in vantaggio per Rasmussen (+2%) e Mason Dixon (+7%), ma in svantaggio per CNN (-5%) e Reno Gazette (-1%). Dopo le convention, sono stati effettuati solo tre sondaggi. In tutti McCain è in vantaggio, anche se di pochissimo: Rasmussen +3%; Suffolk +1%; InsiderAdvantage +1%. A prima vista, insomma, il Silver State è un toss-up. E le speranze democratiche di strappare i 5 electoral votes al GOP sono rese ancora più concrete dal tasso di crescita della popolazione ispanica (+43.57% dal 2000 al 2005), che ormai è diventata circa un quarto del totale (gli afroamericani sono meno del 10%). Non sarà un'impresa facile, però, vista l'inclinazione libertarian dello stato e la sua ritrosia - quasi genetica - a fidarsi dei big-tax democrats.


L'87% degli elettori del Nevada vive in sole due contee: Clark (al confine sud-occidentale con l'Arizona, dove ha sede Las Vegas) e Washoe (al confine nord-orientale con la California, dove ha sede Reno). Mentre in tutto il resto dello stato - deserto e poco di più - dominano i repubblicani, a Las Vegas e Reno la situazione è molto più equilibrata. Nel 2004, a Las Vegas Kerry ha conquistato circa il 4% dei voti in più di Bush. A Reno la situazione è esattamente opposta. Con uno scarto totale di circa 20mila voti tra GOP e Democratici (sempre nel 2004), è chiaro che anche quest'anno la battaglia sarà vinta, o persa, in queste due contee. Un ruolo importante potrebbe giocarlo il peso politico dei due senatori del Silver State che, neanche a farlo apposta, sono il leader della maggioranza (Harry Reid) e quello della minoranza (John Ensign). Se vogliono vincere, però, tutti e due i candidati dovranno sfoderare una performance migliore di quella ottenuta alle primarie (o meglio, nei caucus), quando sono stati battuti da Hillary Rodham Clinton e Mitt Romney. Proprio Romney, però, potrebbe essere l'asset decisivo per McCain, visto che l'11% della popolazione è mormone.

Per ora, soprattutto vista la grande popolarità di Romney (che si sta dimostrando essere uno dei surrogates più efficaci e disciplinati di McCain), lasciamo il Nevada nella sua colonna di competenza: GOP Leaning. Pronti, però, a cambiare idea nel caso di una serie futura di sondaggi in cui l'attuale vantaggio repubblicano, molto lieve, venga annullato. Il Nevada, insieme ai vicini Colorado e New Mexico, è un tassello importante della strategia di Obama nel West. E i suoi 5 electoral votes, in un'elezione così combattuta, non devono essere sottovalutati.

There's Only One

Avrà anche mille difetti (e li ha), ma l'unico vero uomo politico che resta ai Democratici è Bill Clinton. Putroppo per gli obamisti, i capi del loro partito non lo ascolteranno neppure stavolta. Continueranno a ripetere la favoletta "McCain-vuole-scappare-dal-dibattito". E rischieranno di sbattere il muso, come quasi sempre accade, contro il muro della realtà.

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (22-24 sett.) Obama +3 (-1)
Gallup Tracking (22-24 sett.) Tie (+3)
Battleground Tracking (18-24 sett.) McCain +1 (-1)
Hotline Tracking (22-24 sett.) Obama +4 (+2)
CBS News/New York Times (21-24 sett.) Obama +5 (=)
Democracy Corps (22-24 sett.) Obama +3 (-5)
F&M/Hearst-Argyle (15-21 sett.) McCain +2 (+8)
Media RCP Obama +3.3%

Statali
Alaska (Fairleigh Dickinson) McCain +18 (-)
California (PPIC) Obama +10 (-1)
Delaware (Fairleigh Dickinson) Obama +20 (-)
Delaware (Survey USA) Obama +20 (-11)
Maine (Survey USA) Obama +5 (+9)
Massachusetts (Survey USA) Obama +16 (-3)
Michigan (Epic-MRA) Obama +10 (-9)
Michigan (Mason-Dixon) Tie (-)
Michigan (National Journal/FD) Obama +8 (-)
Michigan (Detroit Free Press) Obama +13 (-6)
Michigan (Strategic Vision) Obama +3 (-2)
New Hampshire (National Journal/FD) Obama +1 (-)
New Hampshire (Strategic Vision) Obama +1 (-)
New Hampshire (Suffolk) Obama +1 (-)
New York (Survey USA) Obama +19 (+1)
North Carolina (Rasmussen) Obama +2 (-5)
Ohio (Rasmussen) McCain +1 (-3)
Oregon (Survey USA) Obama +11 (-8)
Pennsylvania (Survey USA) Obama +6 (-)
Pennsylvania (National Journal/FD) Obama +2 (-)
Pennsylvania (Rasmussen) Obama +4 (-1)
West Virginia (Rasmussen) McCain +8 (=)
Wisconsin (Research2000) Obama +6 (-)

Nota. Lasciamo questo post in evidenza perché verrà aggiornato per tutto il giorno (e parte della notte). Per chi fosse interessato, l'analisi del Nebraska è nel post qui sotto. Lettura consigliata ai repubblicani tristi. Qui, invece, c'è un update minore della mappa elettorale.

USA 2008 - 27. Nebraska


NEBRASKA (5)
Popolazione: 1.774.571 (38°)
Capitale: Lincoln (225.581)
Città più grande: Omaha (432.921; metro area: 829,890)
Governatore: Dave Heinaman (R)
Senato: Chuck Hagel (R); Ben Nelson (D)
Camera: GOP 3 DEM 0 - Jeff Fortenberry (R); Lee Terry (R); Adrian Smith (R)

Il Nebraska è il 4° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 30.8% superiore alla media nazionale. E il trend degli ultimi anni è favorevole al partito repubblicano. Il Nebraska puà essere considerato, a pieno titolo, una storica roccaforte del GOP. Nelle sedici elezioni presidenziali dal 1868 al 1928, ha votato 14 volte per il candidato repubblicano e soltanto 4 per quello democratico (due volte per William Bryan e due per Woodrow Wilson). Nell'era-Roosevelt, il Cornhusker State ha prima subito il fascino di FDR (nel 1932 e nel 1938), per poi tradirlo abbastanza in fretta scegliendo Wendell Wilkie nel 1940 (+15%) e Thomas Dewey nel 1944 (+17%). Dal 1948 ad oggi, poi, il Nebraska ha votato per il candidato democratico soltanto nel landslide di Johnson del 1964 (+5%). In tutte le altre elezioni, ha dominato il GOP: Dewey nel 1948 (+9%); Einsenhower nel 1952 (+39%) e nel 1956 (+31%); Nixon nel 1960 (+25%), nel 1968 (+28%) e nel 1972 (+41%); Ford nel 1976 (+21%); Reagan nel 1980 (+39%) e nel 1984 (+42%); Bush Sr. nel 1988 (+21%) e nel 1992 (+17%); Dole nel 1996 (+19%); Bush Jr. nel 2000 (+29%) e nel 2004 (+33%).

Il Nebraska è uno dei pochi stati che non assegna i propri electoral votes con il metodo winner-takes-it-all: due su cinque vengono attibuti a chi conquista più voti nello stato; gli altri tre a chi conquista più voti in ogni singolo distretto congressuale. Malgrado uno strano sondaggio di Survey USA a febbraio, che vedeva McCain davanti di soli 3 punti percentuali, non sembra plausibile che i democratici riescano a strappare al GOP anche un solo electoral vote. Nei sondaggi più recenti, il vantaggio del candidato repubblicano oscilla tra il 19% (Rasmussen) e il 28% (Research 2000). E' probabile, insomma, che la performance di McCain non arrivi ad eguagliare quella di Bush Jr. nel 2004, ma i cinque EV restano saldamente in mano al GOP.


Nel 2004, George W. Bush ha conquistato tutte le contee del Nebraska ad eccezione di una, Thurston, al confine nord-orientale con l'Iowa, che contiene due delle più estese "riserve indiane" dello stato. Anche a Thurston, comunque, Kerry ha vinto di un soffio (58 voti di vantaggio). Quattro anni prima, malgrado un distacco totale inferiore, Bush era riuscito a fare l'ein plein, che ai repubblicani era riuscito altre tre volte nella storia recente (1972, 1980 e 1984). Anche quando i democratici vanno relativamente bene - cioè quando contengono lo svantaggio intorno ai 20 punti percentuali - riescono a conquistare appena 3-4 contee. Nel resto dello stato, lo strapotere del GOP è imbarazzante, con picchi che superano l'80% al confine occidentale con il Wyoming (Sioux, Banner, Kimball), al confine settentrionale con il South Dakota (Cherry, Brown, Holt, Keya Paha) e nelle contee rurali centrali (Arthur, Custer, Blain, Grant, Pierce, Antelope). Anche nell'area urbana più popolosa dello stato - Omaha-Council Bluffs, a cavallo tra Nebraska e Iowa - i risultati del partito repubblicano sono comunque ottimi e non scendono mai al di sotto del 58-60%.

Il Cornhusker State è rosso. Rosso scuro. Eppure verso febbraio-marzo qualche buontempone aveva iniziato a paventare la possibilità che uno dei cinque electoral votes dello stato (quello del 2° distretto congressuale) potesse scivolare verso la colonna obamista. A meno di repentini spostamenti dell'asse terrestre, si trattava di una bufala. Il Nebraska resta GOP Solid e tutti i suoi 5 EV restano al partito repubblicano.

Electoral Map Update

Oregon: da DEM Leaning a DEM Solid





mercoledì 24 settembre 2008

usa2008.tocqueville.it







Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (21-23 sett.) Obama +2 (-2)
Gallup Tracking (21-23 sett.) Obama +3 (=)
Battleground Tracking (17-23 sett.) McCain +2 (=)
Hotline Tracking (21-23 sett.) Obama +6 (-2)
Fox News (22-23 sett.) Obama +6 (-9)
NBC News/WSJ (19-22 sett.) Obama +2 (-1)
LA Times/Bloomberg (19-22 sett.) Obama +4 (-2)
Ipsos/McClatchy (18-22 sett.) Obama +1 (-1)
Media RCP Obama +3.5%

Statali
Colorado (InAdv) Obama +9 (+1)
Colorado (Rasmussen) Obama +3 (-5)
Colorado (CNN/Time) Obama +4 (-4)
Florida (Strategic Vision) McCain +3 (-4)
Iowa (Marist) Obama +10 (-)
Kansas (SurveyUSA) McCain +12 (-11)
Michigan (MRG) McCain +3 (-)
Michigan (CNN/Time) Obama +5 (-1)
Montana (CNN/Time) McCain +11 (-)
Nevada (New West) Obama +2 (-)
New Hampshire (Rasmussen) McCain +2 (+3)
New Hampshire (Marist) Obama +6 (-)
Pennsylvania (CNN/Time) Obama +9 (-4)
Pennsylvania (Strategic Vision) Obama +1 (+1)
South Carolina (SurveyUSA) McCain +19 (+16)
Virginia (Mason-Dixon) McCain +3 (-)
Washington (SurveyUSA) Obama +11 (-7)
West Virginia (CNN/Time) McCain +4 (-)

Nota.
Sondaggio NPR (National Public Radio) su 800 likely voters nei battleground states di C
olorado, Florida, Iowa, Michigan, Minnesota, Missouri, Nevada, New Hampshire, New Mexico, North Carolina, Ohio, Pennsylvania, Virginia e Wisconsin:
McCain 46 Obama 44 (+5)

God Bless Joe Biden!



"No-coal-plants-here-in-America". Con sei, innocue parole, Biden rischia di far perdere al suo ticket 21 electoral votes, quelli della Pennsylvania. Joe è una mitragliatrice di gaffe, questo lo sapevamo tutti, ma la sua ultima uscita è davvero colossale. Il perché ce lo spiega Jim Gerathy su Campaign Spot (via PolitickerPA):

1) Most anthracite coal is found in Pennsylvania.
2) Pennsylvania has 29 billion tons of coal reserves, or 6.1% of the country's reserves.
3) The combined direct and indirect contributions of the coal industry to Pennsylvania's economy are more than $10 billion.
4) Using more than 57 million tons, Pennsylvania ranks fourth in coal use.
5) Pennsylvania employs more than 9,300 miners.
6) Pennsylvania distributes more than 75 million tons of coal each year.
7) Pennsylvania has 82 underground mines and 225 surface mines.
8) About 58% of the electricity used in Pennsylvania is produced by coal.
9) Pennsylvania produces about 7% of the country's coal supply.
10) Pennsylvania has 23 coal-fired power plants.


E Jay Cost, su RealClear Politics, aggiunge qualche dettaglio (anche geografico) e ci regala il video che vedete qui sopra. Se Biden non ci fosse, Schmidt lo avrebbe già inventato.

martedì 23 settembre 2008

Electoral Map Update

Colorado: da Toss-Up a DEM Leaning

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (20-22 sett.) Tie (+1)
Gallup Tracking (20-22 sett.) Obama +3 (+1)
Battleground Tracking (16-22 sett.) McCain +2 (+1)
Hotline Tracking (20-22 sett.) Obama +4 (+1)
American Research Group (20-22 sett.) Obama +2 (-5)
ABC News/WaPo (19-22 sett.) Obama +9 (-11)
Media RCP Obama +3.0%

Statali
Arkansas (ARG) McCain +12 (-)
California (Rasmussen) Obama +17 (-4)
Colorado (Quinnipiac) Obama +4 (-5)
Colorado (PPP) Obama +7 (-6)
Florida (Mason-Dixon) Obama +2 (-1)
Kansas (Rasmussen) McCain +20 (+6)
Kentucky (SurveyUSA) McCain +19 (+1)
Massachusetts (ARG) Obama +16 (-)
Michigan (Quinnipiac) Obama +4 (=)
Minnesota (Quinnipiac) Obama +2 (=)
Ohio (InAdv/PollPosition) Tie (-1)
Oregon (ARG) Obama +11 (-)
Pennsylvania (ARG) Obama +4 (-)
Vermont (ARG) Obama +18 (-)
Wisconsin (Quinnipiac) Obama +7 (+4)

lunedì 22 settembre 2008

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (19-21 sett.) Obama +1 (=)
Gallup Tracking (19-21 sett.) Obama +4 (=)
Hotline Tracking (19-21 sett.) Obama +5 (-4)
Battleground Tracking (14-21 sett.) McCain +1 (+1)
CNN/Opinion Research (19-21 sett.) Obama +4 (-4)
Media RCP Obama +2.7%

Statali
Georgia (ARG) McCain +18 (-)
Florida (Rasmussen) McCain +5 (=)
Michigan (Rasmussen) Obama +7 (-2)
Minnesota (Rasmussen) Obama +8 (-4)
Nevada (Suffolk) McCain +1 (-)
New Hampshire (Un. of NH) McCain +2 (+5)
New Jersey (ARG) Obama +9 (-)
New Mexico (PPP) Obama +11 (-)
North Carolina (Rasmussen) McCain +3 (-3)
North Carolina (Civitas) Tie (-3)
Ohio (Rasmussen) McCain +4 (+1)
Pennsylvania (Rasmussen) Obama +3 (-3)
Pennsylvania (Mason-Dixon) Obama +2 (-)
South Dakota (ARG) McCain +16 (-)
Virginia (SurveyUSA) Obama +6 (-2)
Virginia (Rasmussen) McCain +2 (+2)
Virginia (ABC News/WaPo) Obama +3 (-)
Wisconsin (ARG) Obama +5 (-)

Electoral Map Update

Una correzione (o meglio, una contro-correzione) alle nostre previsioni preliminari.

Indiana: da GOP Solid a GOP Leaning

USA 2008 - 26. Montana


MONTANA (3)
Popolazione: 957.861 (44°)
Capitale: Helena (27.885; metro area: 71.119)
Città più grande: Billings (101.876; metro area: 149.657)
Governatore: Brian Schweitzer (D)
Senato: Max Baucus (D); Jon Tester (D)
Camera: Dennis Rehberg (R)

Il Montana è il 13° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 18.0% superiore alla media nazionale. E il trend degli ultimi anni è favorevole al partito repubblicano. Storicamente, il Montana (primo stato ad eleggere una donna al Congresso e uno dei primi stati a concedere alle donne il diritto di voto) è uno swing-state che ha sempre preferito eleggere liberal al Congresso e conservatori ad Helena (la capitale, sede del governatore). Dagli anni Settanta in poi, però, anche se la politica locale del Big Sky Country ha continuato per un paio di decenni ad essere dominata dai democratici, i repubblicani hanno iniziato a vincere con regolarità le sfide per la Casa Bianca: Nixon nel 1972 (+20%); Ford nel 1976 (+7%); Reagan nel 1980 (+24%) e nel 1984 (+32%); Bush Sr. nel 1988 (+6%). Proprio nel 1988, con l'elezione di un governatore e di un senatore repubblicani (il primo, quest'ultimo, dagli anni Quaranta), il GOP ha iniziato una rimonta che l'ha portato a controllare entrambe le camere statali. Dopo la frenata del 1992, quando Clinton riuscì a vincere di misura contro Bush Sr. (grazie al contributo essenziale di Perot), la supremazia repubblicana alle presidenziali è proseguita con Dole nel 1996 (+3%) e Bush Jr. nel 2000 (+25%) e nel 2004 (+21%).

Nel ciclo elettorale 2008, l'unico sondaggista ad interessarsi con costanza al Big Sky Country è stato Rasmussen Reports, che all'inizio di luglio registrava un vantaggio per Obama (+5%) che aveva mandato nel panico i repubblicani e solleticato gli appetiti dei democratici, che già da qualche mese avevano iniziato ad investire risorse nello stato. La speranza di Obama era quella di ripetere la vittoria al Senato di Jon Tester su Conrad Burns nelle elezioni di mid-term del 2006. Vittoria (di soli 300 voti) che aveva garantito la maggioranza democratica alla camera alta. Dopo aver pareggiato i conti già alla fine di luglio, però, all'inizio di settembre l'ultimo sondaggio Rasmussen registrava un vantaggio in doppia cifra per McCain (+11%), in piccola parte forse provocato dal bounce post-convention del candidato repubblicano, ma in larga misura causato dal vantaggio strutturale del GOP nello stato e dall'avvento sulla scena politica di Sarah Palin, personaggio dalla storia e dalle caratteristiche particolarmente in sintonia con quella strana categoria di conservatori-libertarian che compongono l'ossatura del partito repubblicano in Montana (NRA, anyone?). Oggi qualche analista si ostina a considerare il Big Sky Country come un possibile stato a rischio per McCain. Il fatto che la campagna di Obama abbia totalmente smesso di investire in Montana, però, dovrebbe parlare più chiaramente di qualsiasi stramba illusione.


Geograficamente, negli ultimi anni, i democratici possono stare tranquilli solo in un pugno di contee: Silver Bow e Deer Lodge (a sud-ovest della capitale Helena); Glacier a nord; Big Horn (sì, proprio quel Big Horn) a sud; Roosevelt (neanche a farlo apposta) a nord-est. In queste contee il partito democratico, alle elezioni del 2004, oscillava tra il 53% e il 58%. In tutto il resto dello stato - compresa la capitale e la città più grande Billings, nella contea di Yellowstone (sì, proprio quel Yellowstone) - il partito repubblicano sfonda tranquillamente la soglia del 60%, arrivando al 70% nella zona centrale dello stato, ai confini nord-occidentali e in quelli sud-orientali. E volando oltre l'80% in alcune contee (non troppo popolose, per la verità) come Powder River, Carter, Petroleum e Garfield. Non deve disorientare, poi, il fatto che, nel 2004, Bush Jr. sia andato leggermente peggio che nel 2000, perché nella contestatissima (non in Montana) elezione dello scontro Bush-Gore, Ralph Nader ottenne un risultato di tutto rispetto nello stato, sfiorando il 6%. Voti che, quattro anni più tardi, tornarono regolarmente all'ovile democratico.

Circondato da alcuni degli stati più rossi della mappa (Idaho, Wyoming, South Dakota), non c'è nessuna ragione perché il Montana non debba continuare a comportarsi come ha sempre fatto, alle elezioni presidenziali, dal 1968 ad oggi (Clinton/Perot esclusi). Lo stato soprannominato anche The Last Best Place potrà certamente ospitare una performance di McCain inferiore a quelle - ottime - di Bush Jr., ma non c'è alcun dubbio: i suoi (miseri) 3 electoral votes sono marchiati a fuoco dai repubblicani. GOP Solid senza discussione.

domenica 21 settembre 2008

CasaBianca2008

Per lo speciale di Tocqueville sulle elezioni americane bisognerà aspettare ancora un paio di giorni. Nel frattempo (ma anche dopo!), precipitatevi su CasaBianca2008, la guida italiana alle presidenziali Usa curata da Simone Bressan (Freedomland) e Cristiano Bosco (Creez Dogg in tha Houze). Siete avvertiti: chi non clicca qui è un Ennio Caretto qualsiasi!

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (18-20 sett.) Obama +1 (=)
Gallup Tracking (18-20 sett.) Obama +4 (+2)
Hotline Tracking (18-20 sett.) Obama +1 (=)
Media RCP Obama +2.2%

Statali
Alabama (Press Register) McCain +27 (=)
California (ARG) Obama +14 (-)
Florida (Research2000) McCain +1 (-)
Florida (Miami Herald) McCain +2 (-)
Iowa (Research 2000) Obama +14 (-6)
Iowa (ARG) Obama +7 (-)
Minnesota (ARG) Obama +1 (-)

Virginia (ARG) McCain +2 (-)

sabato 20 settembre 2008

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (17-19 sett.) Obama +1 (-1)
Gallup Tracking (17-19 sett.) Obama +6 (-1)
Hotline Tracking (17-19 sett.) Obama +1 (=)
Media RCP Obama +2.3%

Statali
Connecticut (ARG) Obama +15 (-)
Illinois (Rasmussen) Obama +16 (-1)
Illinois (Research2000) Obama +20 (+1)
Maryland (ARG) Obama +15 (-)
Michigan (Detroit News) Obama +1 (+1)
Michigan (ARG) Obama +2 (-)
Missouri (Research2000) McCain +4 (+9)
North Carolina (PPP) Tie (-4)
Ohio (Un. of Cincinnati) McCain +6 (+2)
South Carolina (Rasmussen) +6 (-3)
Tennessee (ARG) McCain +23 (-)

Nota. Date un'occhiata a quello che scrive Jay Cost su RealClear Politics, nel suo State of the Race. Chi crede che, per Obama, il peggio sia passato e la strada per la Casa Bianca sia tutta in discesa, potrebbe avere qualche sorpresa (e ho fatto pure la rima!).

venerdì 19 settembre 2008

USA 2008 - 25. Missouri


MISSOURI (11)
Popolazione: 5.878.415 (18°)
Capitale: Jefferson City (39.274)
Città più grande: Kansas City (447.306; metro area: circa 2.000.000)
Governatore: Matt Blunt (R)
Senato: Kit Bond (D); Claire McCaskill (R)
Camera: GOP 5 DEM 4. Lacy Clay Jr. (D); Todd Akin (R); Russ Carnahan (D); Ike Skelton (D); Emmanuel Cleaver, II (D); Samuel Graves, Jr. (R); Roy Blunt (R); Jo Ann Emerson (R); Kenny Hulshof (R)

Il Missouri è il 25° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 4,7% superiore alla media nazionale. E il trend degli ultimi anni è favorevole al partito repubblicano. Il Missouri è il bellwether state per eccellenza, con la serie più lunga in assoluto di sostegno al candidato vincente alle elezioni presidenziali. Lo Show-Me State ha votato per quello che sarebbe diventato l'inquilino della Casa Bianca ininterrottamente dal 1904 al 2004, con la sola eccezione di Adlai Stevenson nel 1956 (sconfitto da Dwight Eisenhower a livello nazionale ma vincente in Missouri per appena 4mila voti). Nel dopoguerra, passata piuttosto in fretta l'infatuazione per Roosevelt (FDR vinse a stento sia nel 1940 che nel 1944), lo stato con la legislazione meno rigida in materia di tabacco e alcool, ha sostenuto Truman nel 1948 (+17%), Eisenhower nel 1952 (+2%), Stevenson nel 1956 (+0,2%), Kennedy nel 1960 (+0,5%), Johnson nel 1964 (+29%), Nixon nel 1968 (+1%) e nel 1972 (+25%), Carter nel 1976 (+4%), Reagan nel 1980 (+7%) e nel 1984 (+21%), Bush Sr. nel 1988 (+4%), Clinton nel 1992 (+11%) e nel 1996 (+6%), Bush Jr. nel 2000 (+3%) e nel 2004 (+7%). A parte qualche eccezione, insomma, si è sempre trattato di scarti piuttosto ridotti tra i due candidati principali. Una dimostrazione dell'indipendenza intrinseca dello stato considerato da molti come il "paradiso" del laissez-faire.

Nei diciannove sondaggi condotti in Missouri nel ciclo elettorale del 2008, McCain è stato in vantaggio 16 volte. E da luglio il suo distacco nei confronti di Obama non è mai stato inferiore ai 5 punti percentuali (con un massimo di 10). In più, non sembra che i democratici abbiano mire particolarmente ambiziose sugli 11 electoral votes dello Show-Me State, visto che non hanno mai investito cifre significative in spot e non hanno intenzione di farlo, almeno nelle prossime settimane. La sensazione è che la campagna di Obama abbia considerato lo stato come perso in partenza, alla luce della buona performance di Bush nel 2004 (soltanto 4 contee lasciate a Kerry). Una strategia che lascia piuttosto perplessi, soprattutto visti gli ingenti investimenti di Obama in stati come Montana o North Dakota e visto il potenziale turn-out afroamericano a Kansas City e St. Louis.


Geograficamente, negli ultimi anni, i democratici sono riusciti a resistere all'avanzata repubblicana soltanto intorno a Jackson County (la contea di Kansas City) al confine occidentale con il Kansas e nelle contee vicine a St.Louis, al confine orientale con l'Illinois. In tutto il resto dello stato, ormai, è il GOP a vincere, con percentuali in media piuttosto blande (50-60) ma con picchi che superano regolarmente il 70% al confine sud-occidentale con l'Oklahoma (McDonald, Newton, Jasper, Lawrence, Barton), nella fascia centrale che va dalla capitale Jackson City fino al confine meridionale con l'Arkansas (Moniteau, Miller, Pulaski, Laclede, Wright, Douglas, Christian, Taney) e in alcune contee sparse del sud (Butler, Stoddard).

Tecnicamente, il Missouri dovrebbe trovarsi al confine tra una previsione GOP Solid e una GOP Leaning. La scarsa convinzione con cui gli strateghi di Obama stanno conducendo la campagna elettorale nello Show-Me State, però, ci fa propendere - almeno per ora - per una comoda affermazione di McCain. Il Missouri, fino a prova contraria, fila diritto nella colonna GOP Solid. Ma si tratta comunque di uno stato da tenere sotto attenta osservazione. Altri 11 electoral votes per il partito repubblicano.

Daily Polls

Nazionali
Battleground Tracking (11-18 sett.) Tie (-2)
Rasmussen Tracking (16-18 sett.) Tie (=)
Gallup Tracking (16-18 sett.) Obama +5 (-1)
Hotline Tracking (16-18 sett.) Obama +1 (+3)
Media RCP Obama +1.9%

Statali
Alabama (SurveyUSA) McCain +30 (-2)
Alaska (Research2000) McCain +17 (+7)
Kentucky (Research2000) McCain +18 (-3)
Indiana (ARG) McCain +3 (-)
Indiana (Rasmussen) McCain +2 (-4)
Iowa (SurveyUSA) Obama +11 (-7)
Maine (Rasmussen) Obama +4 (+10)
Michigan (Marist) Obama +9 (-)
North Carolina (Elon) McCain +6 (-)
North Dakota (ARG) McCain +9 (-)
Ohio (Marist) Obama +2 (-)
Oklahoma (ARG) McCain +27 (-)
Pennsylvania (Marist) Obama +5 (-)
Washington (ARG) Obama +6 (-)

giovedì 18 settembre 2008

Daily Polls

Nazionali
Rasmussen Tracking (15-17 sett.) Tie (-1)
Gallup Tracking (15-17 sett.) Obama +4 (-2)
Hotline Tracking (15-17 sett.) Obama +4 (-1)
Quinnipiac (11-16 sett.) Obama +4 (+1)
Battleground (10-17 sett.) McCain +2 (-1)
Pew Research (9-14 sett.) Tie (+3)
Media RCP Obama +2.1%

Statali
Colorado (National Journal) Obama +1 (-)
Colorado (InAdv) Obama +10 (-7)
Connecticut (Rasmussen) +12 (+1)
Florida (ARG) Tie (-1)
Florida (SurveyUSA) McCain +6 (=)
Florida (National Journal) Tie (-)
Georgia (SurveyUSA) McCain +16 (+3)
Georgia (InAdv) McCain +8 (-10)
Georgia (Rasmussen) McCain +11 (+2)
Illinois (Un. of Wisconsin) Obama +16 (-)
Indiana (Indy Star) Obama +3 (+5)
Indiana (Un. of Wisconsin) McCain +4 (-)
Iowa (Un. of Wisconsin) Tie (-)
Michigan (Un. of Wisconsin) Obama +4 (-)
Minnesota (Un. of Wisconsin) Obama +2 (-)
Nebraska (ARG) McCain +26 (-)
New Hampshire (ARG) McCain +3 (+4)
New Mexico (SurveyUSA) Obama +8 (-5)
New Mexico (National Journal) Obama +7 (-)
New Jersey (Strategic Vision) Obama +4 (+5)
New Jersey (Rasmussen) Obama +13 (-3)
Ohio (National Journal) McCain +1 (-)
Ohio (Un. of Wisconsin) Obama +1 (-)
Oregon (Portland Tribune) Obama +10 (-)
Pennsylvania (Un. of Wisconsin) Tie (-)
South Carolina (ARG) McCain +22 (-)
Vermont (Rasmussen) Obama +24 (-)
Virginia (National Journal) McCain +7 (-)
Virginia (InAdv) McCain +2 (+2)
Washington (Strategic Vision) Obama +5 (+6)
Wisconsin (Un. of Wisconsin) Obama +1 (-)