Prima parte (economia)
McCain noioso ("earmarks!") e un po' impacciato; Obama noioso ("Bush!") e si mangia le parole. Nessuno dei due risponde alle domande dirette di Jim Lehrer. Almeno, però, McCain non dipinge una filosofia economica che farebbe rabbrividire perfino FDR... Darei un lievissimo vantaggio a Old Mac, ma lui se lo rimangia tutto con il climate change. Pari.
Seconda parte (esteri)
McCain gioca in casa. E gioca all'attacco. Obama si difende come può, ma almeno in paio di momenti barcolla. Come quando, in pratica, risponde che non ha la più pallida idea di cosa si stia parlando e che la sua soluzione è... telefonare a Joe Biden. Imbarazzante. Iniziare ogni intervento con "McCain is right", poi, sarà pure un segno di buona educazione, ma non ci si può lamentare se succede questo. Il momento peggiore per Obama: McCain che sfodera l'affondo sul "presidente che non può sedersi allo stesso tavolo con i dittatori"; Obama che risponde citando Kissinger; McCain che gli spiega come Kissinger non avrebbe mai potuto sostenere una posizione simile. Infatti. Vantaggio McCain.
Terza parte (terrorismo e conclusioni)
Si riscivola verso la noia. Obama si espone pericolosamente almeno un paio di volte: "Anch'io ho un braccialetto, gne gne gne"; "Una parte del problema terroristico è la mancanza di rispetto nei confronti dell'America". Ma McCain non ne approfitta. Un po' meglio Old Mac nel pistolotto finale. Pari.
Valutazione finale. E' tutto un problema di aspettative. Quelle per McCain non potevano essere più basse. Quelle per Obama sfioravano l'isteria collettiva. McCain (anche grazie agli argomenti trattati) è andato leggermente meglio di Obama. Risultato: netta vittoria per McCain. Adesso fateli sfogare con i sondaggi (?) taroccati. E ricordatevi: Kerry ha battuto Bush 3 a 0!
UPDATE. Ben Smith di The Politico: "The mild consensus in the press file was that McCain won, if not in particularly dramatic fashion. The two insta-polls out -- from CBS and CNN -- found the opposite". Chissà perché non sono sorpreso.
UPDATE/2. Su Usa2008.tocqueville.it, i commenti di Tom Bevan (RCP), Jonathan Last (Weekly Standard), Mickey Kaus (Slate), Jim Gerathy (National Review), Chris Cilizza (Washington Post), Roger Simon (The Politico).
UPDATE/3. Ci sono anche sondaggisti "not in the tank", come Survey USA (non vi fidate troppo di questo tipo di rilevazioni statistiche, in ogni caso).
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