NEBRASKA (5)
Popolazione: 1.774.571 (38°)
Capitale: Lincoln (225.581)
Città più grande: Omaha (432.921; metro area: 829,890)
Governatore: Dave Heinaman (R)
Senato: Chuck Hagel (R); Ben Nelson (D)
Camera: GOP 3 DEM 0 - Jeff Fortenberry (R); Lee Terry (R); Adrian Smith (R)
Il Nebraska è il 4° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 30.8% superiore alla media nazionale. E il trend degli ultimi anni è favorevole al partito repubblicano. Il Nebraska puà essere considerato, a pieno titolo, una storica roccaforte del GOP. Nelle sedici elezioni presidenziali dal 1868 al 1928, ha votato 14 volte per il candidato repubblicano e soltanto 4 per quello democratico (due volte per William Bryan e due per Woodrow Wilson). Nell'era-Roosevelt, il Cornhusker State ha prima subito il fascino di FDR (nel 1932 e nel 1938), per poi tradirlo abbastanza in fretta scegliendo Wendell Wilkie nel 1940 (+15%) e Thomas Dewey nel 1944 (+17%). Dal 1948 ad oggi, poi, il Nebraska ha votato per il candidato democratico soltanto nel landslide di Johnson del 1964 (+5%). In tutte le altre elezioni, ha dominato il GOP: Dewey nel 1948 (+9%); Einsenhower nel 1952 (+39%) e nel 1956 (+31%); Nixon nel 1960 (+25%), nel 1968 (+28%) e nel 1972 (+41%); Ford nel 1976 (+21%); Reagan nel 1980 (+39%) e nel 1984 (+42%); Bush Sr. nel 1988 (+21%) e nel 1992 (+17%); Dole nel 1996 (+19%); Bush Jr. nel 2000 (+29%) e nel 2004 (+33%).
Il Nebraska è uno dei pochi stati che non assegna i propri electoral votes con il metodo winner-takes-it-all: due su cinque vengono attibuti a chi conquista più voti nello stato; gli altri tre a chi conquista più voti in ogni singolo distretto congressuale. Malgrado uno strano sondaggio di Survey USA a febbraio, che vedeva McCain davanti di soli 3 punti percentuali, non sembra plausibile che i democratici riescano a strappare al GOP anche un solo electoral vote. Nei sondaggi più recenti, il vantaggio del candidato repubblicano oscilla tra il 19% (Rasmussen) e il 28% (Research 2000). E' probabile, insomma, che la performance di McCain non arrivi ad eguagliare quella di Bush Jr. nel 2004, ma i cinque EV restano saldamente in mano al GOP.
Nel 2004, George W. Bush ha conquistato tutte le contee del Nebraska ad eccezione di una, Thurston, al confine nord-orientale con l'Iowa, che contiene due delle più estese "riserve indiane" dello stato. Anche a Thurston, comunque, Kerry ha vinto di un soffio (58 voti di vantaggio). Quattro anni prima, malgrado un distacco totale inferiore, Bush era riuscito a fare l'ein plein, che ai repubblicani era riuscito altre tre volte nella storia recente (1972, 1980 e 1984). Anche quando i democratici vanno relativamente bene - cioè quando contengono lo svantaggio intorno ai 20 punti percentuali - riescono a conquistare appena 3-4 contee. Nel resto dello stato, lo strapotere del GOP è imbarazzante, con picchi che superano l'80% al confine occidentale con il Wyoming (Sioux, Banner, Kimball), al confine settentrionale con il South Dakota (Cherry, Brown, Holt, Keya Paha) e nelle contee rurali centrali (Arthur, Custer, Blain, Grant, Pierce, Antelope). Anche nell'area urbana più popolosa dello stato - Omaha-Council Bluffs, a cavallo tra Nebraska e Iowa - i risultati del partito repubblicano sono comunque ottimi e non scendono mai al di sotto del 58-60%.
Il Cornhusker State è rosso. Rosso scuro. Eppure verso febbraio-marzo qualche buontempone aveva iniziato a paventare la possibilità che uno dei cinque electoral votes dello stato (quello del 2° distretto congressuale) potesse scivolare verso la colonna obamista. A meno di repentini spostamenti dell'asse terrestre, si trattava di una bufala. Il Nebraska resta GOP Solid e tutti i suoi 5 EV restano al partito repubblicano.
Città più grande: Omaha (432.921; metro area: 829,890)
Governatore: Dave Heinaman (R)
Senato: Chuck Hagel (R); Ben Nelson (D)
Camera: GOP 3 DEM 0 - Jeff Fortenberry (R); Lee Terry (R); Adrian Smith (R)
Il Nebraska è il 4° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 30.8% superiore alla media nazionale. E il trend degli ultimi anni è favorevole al partito repubblicano. Il Nebraska puà essere considerato, a pieno titolo, una storica roccaforte del GOP. Nelle sedici elezioni presidenziali dal 1868 al 1928, ha votato 14 volte per il candidato repubblicano e soltanto 4 per quello democratico (due volte per William Bryan e due per Woodrow Wilson). Nell'era-Roosevelt, il Cornhusker State ha prima subito il fascino di FDR (nel 1932 e nel 1938), per poi tradirlo abbastanza in fretta scegliendo Wendell Wilkie nel 1940 (+15%) e Thomas Dewey nel 1944 (+17%). Dal 1948 ad oggi, poi, il Nebraska ha votato per il candidato democratico soltanto nel landslide di Johnson del 1964 (+5%). In tutte le altre elezioni, ha dominato il GOP: Dewey nel 1948 (+9%); Einsenhower nel 1952 (+39%) e nel 1956 (+31%); Nixon nel 1960 (+25%), nel 1968 (+28%) e nel 1972 (+41%); Ford nel 1976 (+21%); Reagan nel 1980 (+39%) e nel 1984 (+42%); Bush Sr. nel 1988 (+21%) e nel 1992 (+17%); Dole nel 1996 (+19%); Bush Jr. nel 2000 (+29%) e nel 2004 (+33%).
Il Nebraska è uno dei pochi stati che non assegna i propri electoral votes con il metodo winner-takes-it-all: due su cinque vengono attibuti a chi conquista più voti nello stato; gli altri tre a chi conquista più voti in ogni singolo distretto congressuale. Malgrado uno strano sondaggio di Survey USA a febbraio, che vedeva McCain davanti di soli 3 punti percentuali, non sembra plausibile che i democratici riescano a strappare al GOP anche un solo electoral vote. Nei sondaggi più recenti, il vantaggio del candidato repubblicano oscilla tra il 19% (Rasmussen) e il 28% (Research 2000). E' probabile, insomma, che la performance di McCain non arrivi ad eguagliare quella di Bush Jr. nel 2004, ma i cinque EV restano saldamente in mano al GOP.
Nel 2004, George W. Bush ha conquistato tutte le contee del Nebraska ad eccezione di una, Thurston, al confine nord-orientale con l'Iowa, che contiene due delle più estese "riserve indiane" dello stato. Anche a Thurston, comunque, Kerry ha vinto di un soffio (58 voti di vantaggio). Quattro anni prima, malgrado un distacco totale inferiore, Bush era riuscito a fare l'ein plein, che ai repubblicani era riuscito altre tre volte nella storia recente (1972, 1980 e 1984). Anche quando i democratici vanno relativamente bene - cioè quando contengono lo svantaggio intorno ai 20 punti percentuali - riescono a conquistare appena 3-4 contee. Nel resto dello stato, lo strapotere del GOP è imbarazzante, con picchi che superano l'80% al confine occidentale con il Wyoming (Sioux, Banner, Kimball), al confine settentrionale con il South Dakota (Cherry, Brown, Holt, Keya Paha) e nelle contee rurali centrali (Arthur, Custer, Blain, Grant, Pierce, Antelope). Anche nell'area urbana più popolosa dello stato - Omaha-Council Bluffs, a cavallo tra Nebraska e Iowa - i risultati del partito repubblicano sono comunque ottimi e non scendono mai al di sotto del 58-60%.
Il Cornhusker State è rosso. Rosso scuro. Eppure verso febbraio-marzo qualche buontempone aveva iniziato a paventare la possibilità che uno dei cinque electoral votes dello stato (quello del 2° distretto congressuale) potesse scivolare verso la colonna obamista. A meno di repentini spostamenti dell'asse terrestre, si trattava di una bufala. Il Nebraska resta GOP Solid e tutti i suoi 5 EV restano al partito repubblicano.
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