Sono almeno 24 ore che tutti gli organi di informazione italiani e internazionali raccontano di come la sinistra abbia vinto le elezioni parlamentari in Romania, ponendo finalmente termine agli sconsiderati esperimenti turbo-liberisti del centrodestra locale. C'è solo un piccolo problema: è tutto falso.
Alla Camera, l'alleanza di centrosinistra (Psd-Pc) ha ottenuto - con il 93% dei voti scrutinati - il 33% dei consensi (nel 2004 era al 36.8%). I due partiti maggiori del centrodestra (Pdl e Pl) - che fino al 2007 governavano insieme e che invece alle elezioni si sono presentati separatamente - hanno rispettivamente raccolto il 32.5% e il 18.3% dei voti. Nel 2004, insieme, si erano fermati al 31.5%. L'unico altro partito a superare la soglia di sbarramento del 5% sarà l'Udmr (il partito della minoranza magiara), che è rimasto stabile al 6.2%. L'Umdr appoggia l'attuale “governo di minoranza” di centrodestra guidato dal premier Calin Popescu Tariceanu (Pl).
Facciamo un po' di addizioni. Tra i partiti che hanno superato la soglia di sbarramento, il centrosinistra ha raccolto il 33%, il centrodestra è al 57%, tanto che l'unica coalizione possibile è proprio quella formata dai partiti di centrodestra. E anche con i soliti exit-poll “tarocchi” che circolavano ieri sera le proporzioni non sarebbero cambiate di molto. Davvero una straordinaria vittoria per la sinistra.
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