Gli ingredienti del cocktail sono i soliti: un terzo di ministero dell'Interno, un terzo di NoiseFromAmerika e un terzo di istinto (temperato dai sondaggi nazionali). Aggiungere una spruzzata di sondaggi regionali (pochi, purtroppo), mescolare e servire con ghiaccio. Poche le variazioni rispetto alla scorsa settimana: un seggio in più al PdL (ai danni della Sinistra Arcobaleno in Basilicata); due in più all'Udc (ai danni del Pd in Puglia). Nella cartina, cambia colore soltanto l'Umbria (da Pd leaning a Pd solid).
Valle d’Aosta
L’unico seggio in palio nella regione, eletto con sistema maggioritario semplice, dovrebbe restare alla lista “Autonomie Liberté Democratie”, che alle elezioni del 2006 ha conquistato più del 44% dei voti. La lista è collegata al centrosinistra (anche se non si tratta di un accordo organico come quello che lega la Svp in Trentino Alto-Adige). Nella nostra simulazione, comunque, assegniamo il seggio al Pd.
PdL (0) Pd (1) Sa (0) Udc (0)
Piemonte
Nel 2006, dei 22 seggi in palio nella regione, 13 sono andati al centrodestra e 9 al centrosinistra. Il PdL non dovrebbe avere problemi ad assicurarsi il premio di maggioranza, con una decina di punti percentuali di vantaggio, confermando i 13 senatori della CdL (di cui 2 erano dell’Udc). L’unica incognita è rappresentata dal risultato finale della Sinistra Arcobaleno. Spalmando uniformemente su tutto il territorio nazionale i dati degli ultimi sondaggi, la Sa dovrebbe farcela (superando agevolmente il 9%). Mentre per l’Udc, che parte dal 6,3% del 2006, l’impresa è quasi impossibile. Se la SA riuscisse a superare la soglia di sbarramento, toglierebbe 2 senatori al Pd.
PdL (13) Pd (7) Sa (2) Udc (0)
Lombardia
La Lombardia assegna ben 47 senatori. Nel 2006, la CdL se n’era aggiudicati 27 con il premio di maggioranza, lasciando gli altri 20 all’Unione. Visto che l’Udc parte da un dato inferiore al 6 per cento, anche in questo caso l’incognita è rappresentata dalla Sinistra Arcobaleno, che al momento attuale – in assenza di sondaggi specifici sulla regione – dovrebbe essere appena al di sopra dell'8%. Con la Sa oltre la soglia di sbarramento, al PdL dovrebbero andare 28 seggi (27 dal premio di maggioranza, più uno dai resti), al Pd 15 seggi (di cui uno con i resti), alla Sa 4 seggi. Se la Sinistra Arcobaleno restasse al di sotto dell’8% (ipotesi non assurda, in teoria), i suoi quattro seggi sarebbero divisi, non equamente, tra PdL (+3) e Pd (+1), portando il Popolo della Libertà ad ottenere dalla Lombardia 4 senatori in più rispetto al 2006. Nella nostra simulazione, comunque, ipotizziamo che la Sa riesca a superare la soglia di sbarramento.
PdL (28) Pd (15) Sa (4) Udc (0)
Veneto
Ventiquattro senatori in palio. Nel 2006, la CdL ne aveva conquistato 14 (2 dell’Udc), lasciandone 10 all’Unione. Con il trend attuale dei sondaggi nazionali, la Sinistra Arcobaleno resta ampiamente al di sotto della soglia di sbarramento, mentre l’Udc non la supera per meno di un punto percentuale (7,2%). Se l’Udc riuscisse a superare l’8%, conquisterebbe 2 senatori, impedendo al PdL di salire a quota 15 e lasciandone 8 al Pd (invece di 9).
PdL (15) Pd (9) Sa (0) Udc (0)
Trentino Alto-Adige
Il Trentino-Alto Adige elegge i suoi 7 senatori con il sistema misto previsto dalla vecchia legge elettorale: sei sono eletti, con sistema maggioritario semplice in altrettanti collegi uninominali (tre nella provincia di Trento e tre in quella di Bolzano), mentre l’ultimo è eletto in base al recupero regionale dei voti non utilizzati. Nel 2006, 5 senatori erano andati alla coalizione Unione-Svp e 2 alla CdL. Nella nostra simulazione abbiamo scelto di lasciare invariato questo risultato, anche se l’unico senatore eletto dalla CdL nell’uninominale è in realtà a rischio (nel 2006 la CdL aveva vinto con lo 0,9% di vantaggio). Dall’altra parte, potrebbero verificarsi sorprese nei collegi di Trento e Rovereto in caso di una performance al di sopra delle aspettative da parte del PdL. Udc e Sinistra Arcobaleno sono fuori dai giochi.
PdL (2) Pd (5) Sa (0) Udc (0)
Friuli Venezia-Giulia
Risultato quasi obbligato per il Friuli, che dovrebbe confermare il 4-3 a favore del centrodestra registrato nel 2006. Con i sondaggi attuali (a livello nazionale), né l’Udc né la Sinistra Arcobaleno riescono a superare la soglia di sbarramente, rispettivamente di uno e di mezzo punto percentuale. Se uno dei due partiti (o entrambi) riuscissero a ottenere almeno l’8 per cento, potrebbero sottrarre uno (o due) senatori al Pd.
PdL (4) Pd (3) Sa (0) Udc (0)
Liguria
La Liguria, vinta dal centrodestra nel 2006 (5 senatori contro i 3 dell’Unione), è un must-win per il PdL. I sondaggi nazionali, però, proiettano numeri in bilico, con la coalizione guidata da Berlusconi davanti di appena 3 punti percentuali. In questo caso, però, è possibile anche analizzare i dati di un paio di sondaggi regionali. Il primo (Opimedia 27 febbraio) vede PdL+Lega al 42,2% e Pd+Idv al 40,2%. Il secondo (Swg 19 marzo) vede PdL+Lega al 42% e Pd+Idv al 37,5%. Il vantaggio del PdL ci dovrebbe essere, insomma, ma è troppo lieve per considerare la Liguria una regione sicura. Il problema è aggravato dalla Sinistra Arcobaleno, che dovrebbe aggirarsi appena al di sotto del 10 per cento (l’Udc invece naviga intorno al 6%), conquistando un senatore ai danni della coalizione sconfitta. Se il PdL dovesse perdere la Liguria, insomma, si troverebbe con 2 senatori invece di 5 (a meno che la vittoria del Pd non fosse causata da un crollo della Sa e in quel caso i senatori sarebbero 3). Per ora, comunque, la coalizione PdL+Lega è in vantaggio.
PdL (5) Pd (2) Sa (1) Udc (0)
Emilia Romagna
Iniziano dalla prima delle “regioni rosse” gli ostacoli per la conquista di una solida maggioranza al Senato da parte del PdL. Se, infatti, nel 2006 il centrodestra aveva conquistato 9 senatori (contro i 12 assicurati all’Unione dal premio di maggioranza), nel 2008 la presenza della Sinistra Arcobaleno – quasi sicuramente al di là dell’8% - sottrae almeno 2 senatori alla coalizione guidata da Berlusconi. L’Udc è distante dalla soglia di sbarramento (sotto al 6%), ma la Sa viaggia appena al di sotto del 10% e dunque due senatori (di cui uno grazie ai resti) dovrebbero essere sicuri.
PdL (7) Pd (12) Sa (2) Udc (0)
Toscana
Anche in Toscana, la presenza della Sinistra Arcobaleno (qui, secondo i sondaggi nazionali, addirittura al di là del 12%) provoca un’emorragia di senatori al centrodestra rispetto al 2006 (quando era finita 11-7 per l’Unione). In questo caso, però, la presenza di Sa dovrebbe sottrarre un senatore sia al PdL che al Pd. L’Udc, spalmando uniformemente su tutte le regioni i sondaggi nazionali, dovrebbe andare poco oltre il 6%.
PdL (6) Pd (10) Sa (2) Udc (0)
Umbria
Anche in Umbria, il 4-3 per l’Unione del 2006 dovrebbe trasformarsi in un 4-2 per il Pd grazie alla presenza di una Sinistra Arcobaleno che viaggia ben oltre il 10%. I due senatori previsti per il PdL, poi, potrebbero dimezzarsi se anche l’Udc riuscisse a superare la soglia di sbarramento, ma per ottenere questo risultato l’Unione di Centro dovrebbe migliorare di almeno un paio di punti percentuali la sua performance del 2006.
PdL (2) Pd (4) Sa (1) Udc (0)
Marche
Il calcolo per assegnare gli 8 seggi delle Marche è uno dei più complicati in assoluto. Nel 2006, l’Unione aveva conquistato 5 senatori e gli altri 3 erano andati alla CdL. Con gli attuali sondaggi nazionali a disposizione, però, Pd e PdL sono distanziati di poco più di un punto percentuale (a favore del Pd) e sia Sinistra Arcobaleno che Udc ottengono un risultato superiore all’8%. Alla coalizione vincente (che ipotizziamo possa essere quella guidata da Veltroni) andrebbero 5 senatori. Gli altri 3 verranno spartiti tra chi riuscirà a superare la soglia di sbarramento. Nella nostra simulazione, ipotizziamo che la Sa riesca a superare l'8% e che l'Udc non ci riesca.
PdL (2) Pd (5) Sa (1) Udc (0)
Lazio
Il Lazio è la regione-chiave del Senato. Nel 2006, 15 senatori erano andati alla CdL (2 all’Udc) e 12 all’Unione. Secondo i sondaggi nazionali, il PdL dovrebbe aggiudicarsi abbastanza agevolmente il premio di maggioranza, ma alcuni sondaggi regionali (e in particolare uno Swg del 19 marzo) registrano invece un vantaggio superiore ai 2 punti percentuali per il Pd, con Udc e Sinistra Arcobaleno al di sotto dell’8%. Un risultato importante della Destra e il “traino” delle elezioni comunali e provinciali a Roma potrebbe effettivamente ribaltare a favore della coalizione guidata da Veltroni il 15-12 del 2006. Se, poi, la Sinistra Arcobaleno riuscisse a frenare l’apparente emorragia di consensi rispetto alle ultime elezioni politiche (in cui era andata oltre il 10%), altri tre seggi potrebbero essere sottratti alla coalizione perdente. Nel caso in cui sia Sa che Udc riuscissero a superare l’8% conquisterebbero due senatori a testa. Per ora, assegniamo (per un soffio) la regione al PdL, con la Sa oltre la soglia di sbarramento.
PdL (15) Pd (9) Sa (3) Udc (0)
Abruzzi
Gli Abruzzi, vinti 4-3 nel 2006 dall’Unione, sono stati considerati a lungo una possibile regione di conquista per il PdL nel 2008. Nella nostra simulazione, però, il presunto vantaggio del PdL è davvero troppo risicato (meno del 2%) per poter considerare la partita chiusa. Anche perché sia la Sinistra Arcobaleno sia l’Udc sono molto vicine all’8%. Se almeno uno dei due partiti riuscisse a superare la soglia di sbarramento, potrebbe sottrarre un seggio alla coalizione perdente. Per ora, ci limitiamo a ribaltare il 4-3 del 2006 a favore del PdL, ma la situazione potrebbe cambiare clamorosamente con lo spostamento di qualche migliaio di voti.
PdL (4) Pd (3) Sa (0) Udc (0)
Molise
Il Molise elegge i due senatori che le spettano con un sistema proporzionale, senza correttivo maggioritario. Si potrebbe quasi evitare di votare, insomma, perché PdL e Pd si aggiudicheranno un seggio ciascuno. Per evitare questo risultato, la coalizione vincente dovrebbe conquistare più del doppio dei voti degli avversari. Fantascienza.
PdL (1) Pd (1) Sa (0) Udc (0)
Campania
Nel 2006, la conquista da parte dell’Unione del premio di maggioranza in Campania (per poco più di 15mila voti) permise al centrosinistra di avere la maggioranza – almeno aritmetica – al Senato. Quest’anno, l’effetto-Bassolino ha fatto precipitare il Pd in tutti i sondaggi regionali. Ipr (19 marzo) assegna addirittura al PdL il 47% dei consensi (contro il 32,5% di Pd+Idv). Forse i 15 punti di distacco sono troppi, ma anche Swg vede il centrodestra avanti almeno di 6 punti. Non si può dunque considerare ancora la Campania come una regione in bilico. E i 17 senatori del premio di maggioranza dovrebbero andare, abbastanza agevolmente, al PdL. Le incognite, invece, riguardano Sinistra Arcobaleno e Udc, che potrebbero conquistare qualcuno dei 13 senatori ambiti dalla coalizione sconfitta (in questo caso il Pd). Ipr vede la Sinistra Arcobaleno all’8% e l’Udc al 5,5%. E si tratta esattamente degli stessi risultati che si ottengono spalmando uniformemente i risultati dei sondaggi nazionali su tutte le regioni. L’Unione di Centro, però, confida molto nella candidatura di De Mita e nei voti in libera uscita dell’Udeur. Due fenomeni che (se esistono) molto probabilmente sfuggirebbero del tutto alle rilevazioni dei sondaggisti. La nostra sensazione è che, in una situazione caotica come quella campana, il voto potrebbe rivelarsi molto frammentato, consentendo almeno alla Sinistra Arcobaleno di superare la soglia di sbarramento.
PdL (17) Pd (11) Sa (2) Udc (0)
Puglia
Il Pdl non dovrebbe avere problemi a conquistare, come nel 2006, i 12 senatori del premio di maggioranza pugliese. Il Pd, però, potrebbe non riuscire a garantirsi la totalità dei 9 seggi rimanenti. Particolarmente solida, infatti, sembra la posizione dell’Udc nella regione (vicina all'8%, secondo la nostra simulazione). E anche la Sinistra Arcobaleno non sembra troppo lontana dalla soglia di sbarramento. Se anche solo l’Udc riuscisse a superare la soglia di sbarramento, al Pd verrebbero sottratti almeno 2 senatori (di cui uno con i resti).
PdL (12) Pd (7) Sa (0) Udc (2)
Basilicata
Anche la Basilicata, secondo i sondaggi condotti su base regionale, è una regione in bilico. Malgrado la forte crescita del PdL, soprattutto in provincia di Potenza, sembra però difficile che la coalizione guidata da Berlusconi riesca a colmare tutto il gap accumulato nel 2006 (una decina di punti percentuali). La situazione per il PdL è complicata dal fatto che la Sinistra Arcobaleno potrebbe superare la soglia di sbarramento e conquistare un senatore ai danni della coalizione sconfitta. Secondo la nostra simulazione, però, la Sa dovrebbe mancare (seppure di poco) questo obiettivo.
PdL (3) Pd (4) Sa (0) Udc (0)
Calabria
Secondo alcuni sondaggi Ced di marzo (e vista la grave difficoltà in cui versa la giunta regionale di centrosinistra), il PdL dovrebbe riuscire a strappare la Calabria al Pd, aggiudicandosi i 6 senatori assegnati dal premio di maggioranza. E’ probabile che la Sa superi la soglia di sbarramento. E anche l’Udc non è lontanissima dall’8%. Anche nel caso in cui soltanto una delle due coalizioni minori riesca nell’impresa, il Pd (se sconfitto) vedrebbe dimezzati i suoi seggi in regione.
PdL (6) Pd (3) Sa (1) Udc (0)
Sicilia
Il dominio del centrodestra in Sicilia non è in discussione. E la conferma arriva anche da alcuni sondaggi regionali molto recenti. Il PdL, dunque, non dovrebbe faticare troppo per confermare i 15 senatori assegnati dal premio di maggioranza. Il dubbio, casomai, riguarda la sorte degli 11 seggi rimanenti, che nel 2006 erano andati tutti all’Unione. Lo scenario più probabile è che l’Udc riesca a superare la soglia di sbarramento (gli ultimi sondaggi la danno intorno al 9%), al contrario della Sinistra Arcobaleno (che viaggia verso il 6%). In questo caso, l’Udc riuscirebbe a conquistare 3 seggi (di cui uno con i resti).
PdL (15) Pd (8) Sa (0) Udc (3)
Sardegna
Anche in Sardegna, incrociando i dati dei sondaggi nazionali con i risultati del 2006, il PdL dovrebbe riuscire a strappare i 5 senatori del premio di maggioranza al centrosinistra. Si tratta comunque di un vantaggio molto esiguo (intorno al 3%) che non lascia spazio a nessuna certezza. Per i quattro senatori residui ci sono molti pretendenti, perché la Sinistra Arcobaleno dovrebbe essere agevolmente al di sopra della soglia di sbarramento e anche l’Udc è molto vicina all’8%. Nella nostra simulazione, assegniamo un senatore alla Sa perché il suo dato del 2006 è più solido di quello dell’Udc.
PdL (5) Pd (3) Sa (1) Udc (0)
Estero
Nel 2006, approfittando di un centrodestra inspiegabilmente diviso, l’Unione si è aggiudicata 4 senatori su 6 nelle circoscrizioni estere (uno, per la verità, è un “indipendente” del Sud America che ha promesso di schierarsi in ogni caso con il governo in carica). Quest’anno, il PdL dovrebbe riuscire ad aggiudicarsi almeno 3 seggi (più, se riuscisse a formare un governo, quello appunto della circoscrizione sudamericana). Nella nostra simulazione, dunque, assegniamo 4 seggi al PdL e 2 al Pd.
PdL (4) Pd (2) Sa (0) Udc (0)
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