Pubblicati i dati del nuovo sondaggio di Crespi Ricerche relativo alle intenzioni di voto del 3 marzo. Per la seconda volta consecutiva (e non era mai accaduto nel 2008), il PdL aumenta i suoi consensi rispetto alla settimana precedente (+0,9%), mentre il Pd perde terreno (-1,7%). Soltanto grazie al buon risultato dell'Idv (+1,2%), la coalizione guidata da Veltroni riesce a contenere le perdite, ma lo svantaggio sale comunque dall'8,8% al 10,1%. Ottimo anche il risultato della Destra, che passa da un già lusinghiero 3,6% al 4,0%. Perdono qualcosa, invece, la coalizione Udc-Rb (-0,6%), la Sinistra Arcobaleno (-0,5%) e i Socialisti (-0,3%).
Nella nostra tabella, il nuovo sondaggio Crespi prende il posto di quello effettuato dallo stesso istituto di ricerca il 25 febbraio. Le medie, quindi, non cambiano di molto: +0,1% per il PdL; -0,1% per Pd, Udc+Rb e Socialisti; stabili Destra e Sinistra Arcobaleno. Si accentua visibilmente, invece, la divaricazione tra le due curve di interpolazione nel grafico generale di politiche2008.tocqueville.it: quella del PdL punta leggermente verso l'alto, mentre quella del Pd aumenta decisamente la sua tendenza a scendere.
UPDATE. Intervistato da Affari Italiani, Luigi Crespi parla di "un vero e proprio smottamento". "Siamo di fronte - dice il sondaggista - a una clamorosa perdita di consistenza del centrosinistra e della sinistra. Il prezzo dei Radicali è carissimo per il Partito Democratico, quasi un suicidio. Hanno fatto un grave errore, compresa anche l'alleanza con Di Pietro. Ci sono state due settimane in cui Veltroni ha recuperato cinque punti all'inizio della campagna elettorale, poi è rimasto inchiodato a 8-9 punti di distacco per altre due settimane. E ora la doccia fredda: è ripresa la rimonta di Berlusconi. La distanza tra i due schieramenti, sia premier sia partiti, quindi dati omogenei, è di 10,1 punti percentuali. C'è stata un'inversione di tendenza, che, a 35-40 giorni dal voto, è molto preoccupante per Veltroni". "Con questi numeri - conclude Crespi - Berlusconi ha la maggioranza anche al Senato, non ci sono dubbi. Bisogna conteggiare bene i vari decrementi e incrementi e come impattano sulle singole regioni. Però, allo stato attuale, il Popolo della Libertà con Lega e Mpa dovrebbe avere una maggioranza tra un minimo di 15 e un massimo di 30 senatori. Una maggioranza netta. Con questi dati la vittoria di Berlusconi è totale".
Nessun commento:
Posta un commento