L'ultimo sondaggio di Piepoli per Affari Italiani, non è in realtà un semplice sondaggio, ma una vera e propria "previsione sulle prossime elezioni del 13-14 aprile". Una previsione senza dubbio significativa, visto che si basa su un campione molto ampio ("dodicimila interviste telefoniche"), ma pure sempre una previsione, che quindi non inseriremo nella tabella e nei grafici di politiche2008.tocqueville.it.
In pratica, Piepoli ha raccolto i dati degli ultimi due mesi ("dodici sondaggi da mille casi l'uno") per costruire una ricerca unica dalla quale risulterebbe che "il distacco a favore del centrodestra è dell'8% e nelle scorse settimane non c'è stata alcuna variazione". Tra le singole formazioni politiche, spiega Piepoli, "il Popolo della Libertà è nettamente il primo partito con il 40% nelle intenzioni di voto. Il Partito Democratico vale invece il 34%. Al Pdl vanno poi aggiunti i 6 punti della Lega Nord, per una somma del polo che candida Berlusconi premier pari al 46%. Mentre al Pd vanno sommati due punti percentuali dell'Italia dei Valori, totale 36%". Attualmente, dunque, il distacco del "centrodestra", dunque, sarebbe di 10 punti percentuali (non di 8), ma Piepoli stima "da qui al giorno delle elezioni una lieve flessione del Pdl e un leggero incremento del Carroccio. Al contrario, sul fronte opposto, la previsione è di un aumento del Partito Democratico e di un andamento stabile di Di Pietro. Di conseguenza, è molto probabile che il vantaggio finale di Berlusconi su Veltroni sia di otto punti".
Per quanto riguarda le altre formazioni politiche, continua Piepoli, "l'Unione di centro si attesta attorno al 6%, in leggero calo nelle ultime settimane. La Destra di Storace e della Santanché è al 2,3%, con una tendenza che la proietta al 2,5. La Sinistra Arcobaleno ottiene invece il 7% circa, in lieve ribasso".
Interessanti anche le sue previsioni per quanto riguarda la ripartizione dei seggi al Senato: "la coalizione di Berlusconi avrà 167 seggi a Palazzo Madama, rispetto ai 148 del totale delle opposizioni. Un margine quindi di 19 senatori. La Lega Nord ne avrà 18 e quindi sarà assolutamente determinante per la maggioranza di governo. Al Popolo della Libertà 149 seggi. Quanto alle opposizioni, il Partito Democratico si attesta a quota 130 senatori, mentre una decina va alla Sinistra Arcobaleno. Due all'Svp, più quelli misti Svp-Pd e pochissimi all'Udc. Casini probabilmente supererà l'8% in Sicilia e anche da qualche altra parte, ma avrà decisamente meno di dieci seggi al Senato".
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