RightNation
mercoledì 25 maggio 2005
The Vast Left Wing Conspiracy
Abbiamo appena finito di leggere un libro che consigliamo caldamente a chi si interessa di politica americana. Si tratta di The Vast Left Wing Conspiracy di Byron York, il corrispondente dalla Casa Bianca della National Review. La prosa di York, asciutta ed essenziale, rende giustizia ad una colossale e minuziosa opera di ricostruzione degli ultimi mesi della campagna elettorale per le presidenziali del 2004. Il punto di vista, estremanente privilegiato, è quello di un reporter dichiaratamente conservatore "inviato" al cuore dell'esercito nemico. Già dal chilometrico sottotitolo si intuisce che il libro promette grandi cose (The Untold Story of How Democratic Operatives, Eccentric Billionaires, Liberal Activists, and Assorted Celebrities Tried to Bring Down a President--and Why They'll Try Even Harder Next Time). Ma la bravura di York è quella di non lasciarsi mai andare all'invettiva fine a se stessa, lasciando parlare i fatti, che spesso sono più espliciti e dirompenti di qualsiasi opinione. Si parte con la vera storia di MoveOn.org, l'organizzazione di fundraising che ha sconvolto le regole della politica americana e che ha tracciato il sentiero estremista che verrà battuto dalla sinistra statunitense nei prossimi anni. Un capitolo, dal titolo "Vanity Crusade" è dedicato allo straordinario (ed inutile) sforzo economico compiuto dall'ex finanziere d'assalto George Soros per cacciare l'amministrazione Bush dalla Casa Bianca (oltre 27 milioni di dollari buttati in pochi mesi). Intorno a MoveOn e Soros, York individua anche le altre organizzazioni che, facendosi beffe della legge di riforma sul finanziamento della politica voluta da McCain e Feingold, hanno raccolto più di 200 milioni di dollari (esentasse) per fare attività bipartisan e li hanno utilizzati per orchestrare una violentissima campagna elettorale contro Bush. Il libro spazza anche via gli ultimi residui della propaganda architettata intorno a Michael Moore e al suo Fahrenheit 9/11, dimostrando - dati del box office alla mano - come il "documentario" più pubblicizzato della storia sia stato, in realtà, praticamente ignorato al di fuori delle roccaforti liberal di New York, San Francisco e Boston (oltre al Canada, naturalmente). Estremamente interessante, anche perché abbiamo potuto "toccare con mano" appena qualche mese fa, la storia del Center for American Progress, il think-tank creato dall'ex chief of staff di Clinton, John Podesta, prendendo esplicitamente a modello i pensatoi della destra americana come la Heritage Foundation e l'American Enterprise Institute. Un libro imperdibile, insomma, per chi vuole capire meglio la deriva della sinistra statunitense e intuirne i possibili sviluppi futuri. E per chi si rende conto che, presto o tardi, questo modello finirà con l'essere scimmiottato anche dalla sinistra europea.
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