RightNation
domenica 29 maggio 2005
Orianagate/4.
La Fallaci processa il suo processo
“Questo processo non è contro di me” dice Oriana Fallaci. “Non è neanche il processo di un giudice in cerca di pubblicità, di un signore che esce dal suo minuscolo cosmo di provincia e finalmente vede il suo nome pubblicato sui giornali. E’ un processo che mira a creare un Caso, il Caso Fallaci. Cioè un processo che mira a condannare una persona nota per poterne condannare altre. Io sarò condannata. E in certo senso, paradossalmente, sarà un bene. Una cosa che gioverà a chiarire le cose, a dimostrare che stiamo perdendo la libertà. Perché la mia condanna non si limiterà a soddisfare la vanità di certi magistrati, ossia i magistrati che incapaci di separare la Legge dalle loro scelte ideologiche o partitiche vorrebbero sostituirsi al potere politico. Ed aprirà un varco che a cuor leggero consentirà di condannare per reato d’opinione coloro che, contrariamente ai magistrati, hanno il diritto e il dovere di prendere pubblica posizione. Giornalisti, scrittori, intellettuali, cittadini che rifiutano il Politically Correct e osano andare controcorrente [...].
(Christian Rocca, Il Foglio)
Vostro Onore, sono colpevole!
(Robinik)
Appello a favore della libertà d'espressione per Oriana Fallaci
[...] Usare il pretesto di accusa di “vilipendio alla religione islamica” da parte di una religione che non dispone di una gerarchia formata da autorità religiose ufficialmente riconosciute è pura follia, dispotismo, arroganza. E incosciente, privo di radici culturali e spirituali è un Occidente che con la sua ingenuità ha consentito all’integralismo islamico di mettere le mani sulla rete delle moschee, di lasciare proliferare gruppi , associazioni e individui che grazie alla compiacenza di avvocati nostrani, veri e propri azzeccagarbugli senza scrupoli, altro non fanno se non vietare e sanzionare ogni forma di dissenso, punendolo e trasformandolo surrettiziamente in reato, esercitando l’abuso di una dittatura della minoranza sulla maggioranza. Censurare sentimenti, ragionamenti , espressioni, libri in nome dell’ “islamicamente corretto” vuol dire mettere l’Occidente sotto sequestro e renderlo ostaggio del pensiero teocratico [...].
(Stefania Atzori, Unpolitically Correct)
Round-up
Italia: Il Sorvegliato Speciale, Gianni De Martino, Rolli, Il Tazebao, Il signore degli anelli, Diotima.
Stati Uniti: Hyscience, Ace of Spades HQ, Steamed Rice, Gall & Wormwood, Huffington Post, Two Crackas in my Soup, Rantingprofs, Carnali 3.0, Shore Mutterings, Trying to Grok, Logical Meme, Elipongo, Bloggledygook, WC Varones, Arguments Yard, Bloody Nib, BigDog's House.
Resto del Mondo: The North Sea Diaries, HispaLibertas, Uriasposten, Political Correctness Watch, Witchcraft Today, Letters from Elise, Diàrio Ateìsta, Periodismo Global, Objektivist, Reidar Bringedal, Israpundit.
UPDATE. "Al di là del giudizio che ognuno di noi ha di Oriana Fallaci (e qui non si fa mistero del nostro totale apprezzamento), è allarmante che in un Paese ritenuto civile sia ancora in discussione la libertà di parola: il reato d'opinione è un vero e proprio insulto alla libertà". Daw scende in campo con Oriana.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento