giovedì 29 maggio 2008

USA 2008 - 09. Florida


UPDATE 05/08: Da GOP Solid a GOP Leaning.
UPDATE 01/10: Da GOP Leaning a Toss-Up.

FLORIDA (27)
Popolazione: 18,251,243 (4°)
Capitale: Tallahassee (159.012)
Città più grande: Jacksonville (794.555 )
Area metropolitana più grande: Miami (5.463.857)
Governatore: Charlie Crist (R)
Senato: Bill Nelson (D); Mel Martinez (R)
Camera: GOP 16 DEM 9 - Jeff Miller (R); Allen Boyd (D); Corrine Brown (D); Ander Crenshaw (R); Virginia Brown-Waite (R); Cliff Stearns (R); John Mica (R); Richard Keller (R); Gus Bilirakis (R); Bill Young (R); Kathy Castor (D); Adam Putnam (R); Vern Buchanan (R); Connie Mack, IV (R); David Weldon (R); Tim Mahoney (D); Kendrick Meek (D); Ileana Ros-Lehtinen (R); Robert Wexler (D); Debbie Schultz (D); Lincoln Diaz-Balart (R); Ron Klein (D); Alcee Hastings (D); Tom Feeney (R); Mario Diaz-Balart (R).

La Florida è il 26° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 2,5% superiore alla media nazionale e il trend degli ultimi anni è stabile, con una leggera prevalenza a favore del GOP. L'ultimo democratico a vincere nel Sunshine State è stato Bill Clinton nel 1996 contro Bob Dole, dopo che lo stesso Clinton aveva perso con Bush Sr. nel 1992. Dal 1960 ad oggi, a parte Clinton, soltanto Lyndon Johnson (+2,3 conto Barry Goldwater nel 1964) e Jimmy Carter (+5,3 contro Gerald Ford nel 1976) hanno portato a casa dei democratici gli electoral votes della Florida (che sono cresciuti dai 10 degli anni Sessanta ai 27 di oggi).

Dopo lo psicodramma collettivo delle elezioni del 2000, in cui - per poche centinaia di voti - Bush Jr. è riuscito a vincere in Florida annullando il vantaggio di Al Gore nel voto popolare e conquistando i grandi elettori necessari per arrivare alla Casa Bianca, il Sunshine State è diventato sempre meno purple e sempre più red. Visto anche l'esito delle primarie democratiche, in cui Obama si batte (a torto o a ragione) per non consentire la presenza della delegazione locale alla convention di Denver, la sensazione è che questo trend possa consolidarsi nel 2008. Mentre negli ultimi sondaggi condotti nello stato Hillary Clinton è regolarmente in vantaggio nei confronti di John McCain (+6 per Rasmussen; +7 per Quinnipiac University; +9 per Survey USA), con la sempre più probabile candidatura di Obama lo scenario cambia radicalmente. Nella media di Real Clear Politics, il senatore dell'Arizona è davanti dell'8,3% (+4 per Quinnipiac; +10 per Rasmussen; +11 per Public Policy Polling). Quanto basta per far scivolare la Florida dalla colonna dei toss-up, in cui quasi tutti gli analisti continuano ad inserirla, verso lidi più rossi. Il problema, semmai, è quantificare questa "redness".

Un'analisi delle passate e future tornate elettorali (non presidenziali) può venirci in aiuto. Nel 2002 e nel 2006, i repubblicani Jeb Bush e Charlie Crist hanno facilmente conquistato la poltrona di governatore. Solo la sconfitta di Katherine Harris (chi se la ricorda nei giorni del recount?) contro il senatore Bill Nelson ha impedito al GOP di vincere tutte le elezioni che hanno coinvolto l'intero stato della Florida negli ultimi 6 anni. Nel 2008, l'unica sfida "statale" sarà quella per la Casa Bianca, mentre sei congressmen cercheranno la loro prima rielezione alla Camera. Due di loro, Tim Mahoney (16° distretto) e Ron Klein (22° distretto), entrambi democratici, tenteranno di riconfermarsi in seggi strappati al partito repubblicano nell'ultimo ciclo elettorale. E almeno Mahoney (nel distretto che fu di Mark Foley) sembra estremamente vulnerabile contro Joe Negron. Tutto sommato, si tratta di un contesto non sfavorevole al GOP, soprattutto se comparato al clima politico nazionale.


Geograficamente, i Democratici sono più forti nelle zone con alte percentuali di minoranze (cubani esclusi) e nelle aree urbane che hanno conosciuto una grande immigrazione di white liberals dagli stati del Nord-Est. La South Florida Metropolitan Area intorno a Miami, con le contee di Miami-Dade e - soprattutto - Broward e Palm Beach sono un buon esempio di questa tendenza, visto che riuniscono entrambe le categorie demografiche a cui abbiamo accennato. A parte qualche altra contea isolata (le più popolose sono Alachua e Leon, al Nord), i Repubblicani dominano in quasi tutto il resto dello stato, in particolar modo nelle aree suburbane e rurali, con percentuali imbarazzanti nella panhandle occidentale al confine con Alabama e Georgia (Okaloosa, Santa Rosa ed Escambia sono le contee più popolose), dove il GOP oscilla tra il 65 e il 75 per cento. I due partiti, invece, sono storicamente quasi alla pari nel corridoio centrale che circonda la Interstate 4 (da Tampa a Daytona, passando per Orlando). Si tratta di una zona la cui popolazione sta crescendo a ritmi vertiginosi ormai da qualche decennio, tanto che ormai ospita quasi il 40 per cento degli elettori totali dello stato. Proprio in alcune di queste contee (Hillsborough, Polk, Seminole, Brevard), il partito repubblicano ha costruito le fondamenta dei suoi successi negli ultimi anni.

Siamo coscienti che inserire la Florida nella colonna GOP Solid, come abbiamo deciso di fare (almeno per il momento), farà storcere il naso a molti. Crediamo, però, che lo scontro tra gli esponenti democratici locali del partito democratico e Obama possa favorire sensibilmente la performance di McCain a novembre. Per ora, i sondaggi danno un supporto statistico piuttosto consistente a questa nostra previsione. Ma siamo pronti a cambiare idea, se nei prossimi mesi - chiuso lo scontro fratricida tra Hillary e Obama - il pendolo del Sunshine State iniziasse ad oscillare in modo diverso.

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