Dalla blogosfera americana iniziano a spuntare i primi frammenti di verità sul sequestro di Giuliana Sgrena e sulla morte di Nicola Calipari. Thoughtsonline e LGF smontano la teoria delle "300-400 pallottole". Fox News ricostruisce molto bene una vicenda dai troppi lati ancora oscuri. Glenn Reynolds di Instapundit raccoglie gli spunti più interessanti, come quello di Roger L. Simon che, su invito di Powerline, si sbizzarrisce in un inquietante esercizio di dietrologia-inversa. Il Washington Times, intanto, abbraccia la tesi della Stampa, secondo cui la decisione del Sismi di tenere all'oscuro la Cia sui dettagli della liberazione potrebbe avere "cortocircuitato" i canali di comunicazione con le forze americane che pattugliano la strada per l'aeroporto di Baghdad. Sempre Powerline, ma anche Captain's Quarters e Because I Can, notano le curiose contraddizioni nelle interviste rilasciate dalla Sgrena dopo il rientro in Italia. Per Rusty Shackleford di The Jawa Report, la giornalista del Manifesto ha praticamente ammesso davanti alle telecamere della BBC di aver "mentito sulla sparatoria" e "aiutato i terroristi" (un paio di giorni fa, Shackleford aveva definito un "imbroglio" l'intero sequestro). Right-Wing News applica il "rasoio di Occam" alla vicenda (tra le varie spiegazioni possibili, quella più semplice ha maggiori probabilità di essere vera). Anthony Perez-Miller inquadra gli eventi in un contesto che troppo spesso passa sotto silenzio. Cox&Forkum, infine, ci regalano l'ennesimo, indimenticabile capolavoro.
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