Red Phosphorous: (Cheats) Sometimes They Come Back
The big cheat of RaiNews 24 on white phosphorus still engages Italian and American lefties. Insisting on the issue, even when the “documentary” has been extensively demolished in the past weeks (some hints of the debunking at Wellington, Heraklitos, I Diavoli Neri, Grendel from the Moor e Il Giornale), seems senseless. But the story still circulates in the mainstream media and in the blogosphere just like it was not, as said, a cheat. Otto e mezzo’s episode on the subject was, frankly, embarrassing. There’s no need to get into details, as No Way and Wellington dealt with them brilliantly. We just want to remind that the fib saying that in 1995, in a “secret dossier”, the Pentagon classified white phosphorus as “chemical weapon”, turned out to be a lie. Thanks to Confederate Yankee and Protein Wisdom we found out that the definition “chemical weapon” was not used by US military authority, but comes from a transcription of a phone call between two Kurdish siblings, accusing Saddam of using white phosphorus to repress a rebellion in North Iraq. In the phone call one of the sibling uses the expression “chemical weapon” to describe white phosphorus. And this should be the ultimate proof of US army’s double standard? The funniest thing is that at the bottom of the transcription you find the following warning: “This is an information report, not finally evaluated intelligence”. In the report the Pentagon never defines white phosphorus as “chemical weapon”, but simply reports a phone conversation without taking a stance. This, of course, didn’t prevent Sigfrido Ranucci, the author of RaiNews 24’s cheat, from claiming that “when Saddam used white phosphorus it was a chemical weapon, when the Americans use it it’s a conventional weapon”. There are only two options: either Mr. Ranucci is acting in bad faith, or he is affected by a rare illness, “random illiteracy”, that causes him to skip some lines while reading (especially those that prove his conspiracy theories wrong). We understand perfectly the ideological and economical reasons that push Ranucci into defending his false scoop beyond the limit of ridicule. Or that induce comrade Morrione and comrade Floris to make an instrument of political propaganda out of it. Or that force US far leftist useful (only to Al Queda) idiots to air the cheat, trying to arm Bush administration. But we don’t understand how Italian journalism sank so low, that it can’t recognize a false scoop when it sees one. Ignorance or bad faith, Rusty thinks it’s high time to call things with their real name: betrayal. UPDATE: as Domiziano Galia observes on Fratelli d’Italia, the document (that is no more on-line while we’re writing) is not the complete transcription of the phone call, but a summed-up version. Read the post and draw your conclusion. In our opinion the matter does not change. Keep an eye on Wellington and I Diavoli Neri. [translation by Babs]
Linked at: Otimaster, Robinik. Happy Thanksgiving twins! :) Update: Wellington, I Diavoli Neri, MarioM, Fratelli d'Italia.
Round-Up: Confederate Yankee, Protein Wisdom, NoEndButVictory, RedState.org, Balloon Juice, The Jawa Report, My Vast Right Wing Conspiracy, Argghhh!, Armchair Generalist, INDC Journal, Baseball Crank, Mark A. Kilmer, Something and Half of Something, Caerdroia, Dread Pundit Bluto, Myopic Zeal, Dean's World.
RightNation
giovedì 24 novembre 2005
Fosforo Rosso: (le bufale) a volte ritornano
La grande bufala di RaiNews 24 sul fosforo bianco a Falluja continua ad appassionare la sinistra, italiana ed americana. Continuare ad insistere sulla vicenda, dopo che il "documentario" è stato ampiamente fatto a pezzi sotto ogni punto di vista nelle scorse settimane (qualche assaggio del debunking su Wellington, Heraklitos, I Diavoli Neri, Grendel from the Moor e Il Giornale), dovrebbe essere oggettivamente inutile. Se non fosse che la bufala continua, imperterrita, a circolare nei mainstream media e nella blogosfera come se non si trattasse, appunto, di una bufala. La puntata di Otto e Mezzo dedicata all'argomento è stata, francamente, imbarazzante. Evitiamo di entrare in dettaglio, perché ne hanno già scritto benissimo No Way e Wellington. Ci limitiamo a segnalare che la storiella secondo cui, nel 1995, in un "documento segreto" il Pentagono avrebbe classificato il fosforo bianco come arma chimica si è rivelata anch'essa una menzogna. Grazie a Confederate Yankee e Protein Wisdom, infatti, si è scoperto che la definizione di "arma chimica" non è stata fatta dalle autorità militari statunitensi, ma emerge dalla trascrizione di una telefonata tra due fratelli curdi oppositori di Saddam che accusavano il Rais di aver usato il fosforo bianco, nel 1991, per soffocare una rivolta nel nord dell'Iraq. Durante la telefonata, uno dei due fratelli utilizza il termine "arma chimica" per definire il fosforo bianco. E sarebbe questa, secondo il fronte anti-Bush, la prova definitiva dell'ipocrisia dell'esercito americano? La cosa più incredibile è che, al termine della trascrizione, una nota avverte chiaramente il lettore che il documento è solo un'informativa e non un rapporto completo di intelligence ("Warning: This is an information report, not finally evaluated intelligence"). Nel rapporto, insomma, il Pentagono non definisce mai il fosforo bianco come "arma chimica", ma si limita a riportare il contenuto di una discussione telefonica senza prendere in alcun modo posizione. Questo, naturalmente, non ha impedito a Sigfrido Ranucci, l'autore della bufala di RaiNews 24, di affermare che "quando Saddam usava il fosforo bianco era un'arma chimica, quando lo fanno gli americani si tratta di un'arma convenzionale". I casi sono due: o il signor Ranucci è in malafede, oppure soffre di un rarissimo caso di "analfabetismo a strisce" che lo obbliga a saltare alcune righe delle sue letture (e in particolare quelle che smentiscono le sue bizzarre teorie cospiratorie). Noi comprendiamo benissimo le motivazioni, ideologiche e finanziarie, che spingono Ranucci a difendere oltre la soglia del ridicolo il suo finto scoop. O che consigliano al compagno Morrione e al compagno Floris di farne uno strumento di propaganda politica in campagna elettorale. O che obbligano gli utili (soltanto ad Al Qaeda) idioti dell'estrema sinistra americana a rilanciare la bufala nel tentativo di danneggiare l'amministrazione Bush. Quello che ci sfugge è come il livello medio del giornalismo italiano possa essere precipitato tanto in basso da non riconoscere una bufala così pacchiana quando ne vede una. Ignoranza o malafede, per Rusty, è ora di iniziare a chiamare le cose con il loro nome: tradimento. UPDATE. Come ci fa giustamente notare Domiziano Galia su Fratelli d'Italia, il documento (che mentre scriviamo non sembra più essere disponibile online), non è la trascrizione integrale di una telefonata ma un riassunto della stessa. Leggetevi tutto il post e tirate le vostre conclusioni. A nostro avviso la sostanza non cambia di un millimetro. Continuate a tenere d'occhio Wellington e I Diavoli Neri.
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