Mark Steyn is the best columnist on Earth. And this, published on the Spectator, is the best article written in the last months (non only by him). Here the comments on FreeRepublic. A short excerpt follows: "[...] I enjoy the politics of personal destruction as much as the next chap, and one appreciates that it’s been a long time since the heady days when Dems managed to collect the scalps of both Newt Gingrich and his short-lived successor within a few short weeks. But, as I’ve said before, one reason that the Democratic party is such a bunch of losers is because they’re all tactics and no strategy. Let’s suppose they succeed in destroying DeLay, Frist, Libby and a bunch of other names the majority of Americans aren’t familiar with. Then what? Several analysts are suggesting that the 2006 elections are shaping up like 1994, when Newt’s revolution swept the Democratic old guard from power. It’s a bit early for my reckless election predictions, but I’d bet on the Republicans holding both the House and Senate. Though the electorate was disgusted by the sheer arrogance of Democrat corruption, 1994 wasn’t just a throw-the-bums-out spasm [...]. Au contraire, it was also a throw-the-bums-in election. Voters liked the alternative — a coherent conservative agenda. It’s quite possible that the electorate will have a throw-the-bums-out attitude to the Republicans in 12 months’ time, but I’d say it’s almost completely unfeasible that they’ll be in a mood to throw the Dems in. There are not a lot of competitive Congressional districts and those that are are mostly in Democrat blue states that, if not yet red, are turning distinctly purple. The Dems’ big immovable obstacle remains their inability to articulate a set of ideas that connects with the electorate".
RightNation
venerdì 28 ottobre 2005
Best Steyn Ever
Mark Steyn è il miglior editorialista del pianeta. E questo, pubblicato sullo Spectator, è il miglior articolo scritto negli ultimi mesi (non solo da lui). Qui i commenti su FreeRepublic. Di seguito un breve estratto: "[...] Certo, mi piace la politica della distruzione personale come a chiunque altro, e capisco che è passato molto tempo dai giorni gloriosi in cui i democratici riuscirono a fare lo scalpo a Newt Gingrich e al suo effimero successore nel giro di poche settimane. Ma, come ho già detto, uno dei motivi per cui i democratici sono un branco di perdenti, è che sono tutta tattica e niente strategia. Facciamo il caso che riescano a distruggere DeLay, Frist, Libby e un altro paio di nomi che la maggior parte degli americani nemmeno conosce. E poi? Molti analisti dicono che le elezioni del 2006 stanno prendendo la strada di quelle del 1994, quando la rivoluzione di Newt ha sloggiato dal potere la vecchia guardia democratica. È un po’ presto per avventurarsi in previsioni elettorali, ma scommetto che i repubblicani vinceranno sia alla Camera che al Senato. Anche se l’elettorato era disgustato dall’arroganza della corruzione dei democratici, quello del 1994 non è stato solo un impulso a cacciarli fuori. Al contrario, è stato anche un impulso opposto. Agli elettori è piaciuta l’alternativa: un programma conservatore coerente. È possibile che fra un anno gli elettori avranno voglia di cacciare via i repubblicani, ma direi che è quasi del tutto impossibile che abbiano voglia di “cacciare dentro” i democratici. Non ci sono molti collegi in bilico e la maggior parte di quelli che si trovano in Stati blu democratici, stanno diventando, se non ancora rossi, distintamente viola. Il più grande, inamovibile ostacolo per i democratici rimane la loro incapacità di articolare un corpo di idee che sia in sintonia con gli elettori". [trad. di Barbara Mennitti]
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento