Tea Party Italia apprende con sorpresa - come si legge su "Il Giornale" di oggi e su "Italia Oggi" di ieri - della volonta del presidente della Camera, Gianfranco Fini, di «cavalcare» il movimento italiano del «meno stato, meno tasse». I due articoli in questione, firmati rispettivamente da Francesco Cramer e Antonio Calitri, rappresentano ricostruzioni tanto fantasiose da risultare quasi divertenti. Tea Party Italia è un un movimento trasversale di cittadini aperto a tutte le associazioni - politiche e non - che ne condividono le sue finalità. E ospita, come accade per il movimento Tea Party statunitense, espressioni anche molto diverse della realtà sociale e associativa del Paese: dall'aggregatore di blog Tocqueville.it alla rivista politica Ultima Thule, dal Movimento Libertario alla ConfContribuenti, dal Columbia Institute a Libertiamo. L'adesione ai Tea Party di "Generazione Italia", insomma, non può e non deve essere in alcun modo intesa come un "patrocinio" dell'onorevole Fini. Si tratta di una forzatura giornalistica che non fa onore né alla deontologia professionale né alle testate che hanno ospitato gli articoli in questione. La battaglia di Tea Party Italia contro l'eccessiva pressione fiscale non è (e non sarà) «cavalcata» da nessun leader politico, né di maggioranza né di opposizione, ma solo da tanti individui liberi e di buon senso che vedono, nelle troppe tasse e nell'invasività dello stato nelle nostre vite, il problema più serio da affrontare in questo paese.
Tra le altre cose, facciamo notare al signor Cramer che il Tea Party Roma si svolgerà in piazza San Lorenzo in Lucina il 26 giugno (alle ore 18.00) e non “domani” come afferma nel suo articolo.
Coordinamento Tea Party Italia
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