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E il 4% che resta? Il 3%, dice Mannheimer, sono cittadini che oggi si dichiarano "astenuti o indecisi". Elettori del centrosinistra in sonno, aggiungiamo noi, che si risveglierebbero come-un-sol-uomo nei giorni infuocati della campagna elettorale. 5+2+3 uguale 10. Per dieci punti percentuali su undici, insomma, il Fattore V è soltanto uno spostamento di voti interno alla sinistra o uno stimolo al voto per gli "astenuti" di oggi. Resta l'uno per cento, quello rappresentato da elettori di centrodestra che - per qualche oscuro motivo - cambierebbero sponda se coccolati dal buonismo nutel-kennedyano del sindaco di Roma. A parte che ci piacerebbe guardare in faccia, giusto per qualche secondo, questo bizzarro 1% di umanità italica, non possiamo non constatare come la paura sia svanita. Come lacrime nella pioggia. Il Fattore V vale l'1%. Non di più, anzi (vista la fonte del sondaggio) forse qualcosa in meno. Facciamocene un ragione e smettiamola di frignare.
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