In questi giorni, i politici e gli ambientalisti vogliono darci l'impressione che la ricerca sui cambiamenti climatici sia un campo eccezionalmente noioso, con poco ancora da scoprire. Tutti, da David Suzuki ad Al Gore al primo ministro (canadese, Ndr) Stephen Harper, ci assicurano che "la scienza ha deciso". All'ultimo vertice del G8, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha perfino tentato di convincere i leader del mondo a giocare a fare Dio, riducendo le emissioni di monossido di carbonio ad un livello tale da limitare magicamente la crescita della temperatura a 2 gradi centigradi. Il fatto che la scienza sia a molti anni di distanza dal piena comprensione dei meccanismi che governano il clima globale non sembra preoccupare affatto i nostri leader. (...) Entro il 2020, il sole inizierà il più debole dei cicli solari Schwabe degli ultimi due secoli, probabilmente portando con sé temperature particolarmente fredde sulla Terra. Iniziare ad adattarsi a questa Piccola Era Glaciale dovrebbe essere una priorità per i governi. E' il global cooling, non il global warming, il maggior pericolo per il clima mondiale e specialmente per il Canada.
Il geologo canadese R. Timothy Patterson, sulle pagine economiche del National Post di Toronto, rilancia la teoria - tanto invisa all'ambientalismo sinistrorso - che dietro all'aumento della temperatura terrestre non ci sia l'uomo ma l'attività solare. E avverte tutti, ma soprattutto il Canada: prepariamoci alla prossima (Piccola) Era Glaciale.
Round-Up: Tim Blair, Blue Crab Boulevard, Don Surber, PoliPundit.com, Power Line, QandO, Maggie's Farm.
UPDATE. In italiano, Il Mango di Treviso, Il Pensatore.
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