Sondaggio in controtendenza di Ipsos per Associated Press, con Kerry in vantaggio sul presidente di 4 punti percentuali (50-46) tra i "likely voters" (Nader non incluso). Parità assoluta, invece, tra i "registered voters" (47-47). Anche in questo caso, si tratta di un dato in controtendenza, visto che il campione più esteso tende in genere a sovrastimare i democratici. Sul sito della Ipsos mancano ancora i dati ufficiali. E in assenza totale di "internals" non è possibile un'analisi più approfondita. [Link] Cresce leggermente, invece, il vantaggio di Bush su Kerry nel tracking-poll quotidiano di Rasmussen Report (47.8-46.7), dopo che ieri il candidato democratico aveva quasi raggiunto il presidente (47.2-46.9). Il distacco sale al 2.2% (48.5-46.3) nella media Rasmussen degli ultimi sette giorni, meno precisa nel rilevare l'impatto immediato di eventuali breaking-news, ma più affidabile nello stabilire un trend della sfida depurato da rumori statistici. In questo caso, i rapporti di forza tra i due candidati sono rimasti invariati rispetto ai giorni precedenti al dibattito televisivo. Nei sondaggi quotidiani di Rasmussen condotti negli stati-chiave più importanti (disponibili soltanto a pagamento), Bush e Kerry sono alla pari in Michigan e Pennsylvania (47-47), il presidente conduce di poco in Ohio (48-46), mentre la Florida si allontana sempre di più dal candidato democratico (Bush 52 Kerry 46). [Link] La solidità della posizione di Bush in Florida è confermata anche dagli ultimi sondaggi Mason-Dixon (Bush +4) [Link] e Quinnipiac University (Bush +7). [Link]
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