"Ribadendo l'urgenza e la necessità che sia la Rosa nel Pugno in quanto tale ad assicurare, in questa importante circostanza, la coerente presenza politica dei suoi elettori, auspichiamo con Emma Bonino e Marco Pannella un nuovo mandato a Romano Prodi per la formazione del nuovo Governo in cui risultino fortemente ampliate e rafforzate la politica e la componente riformatrici e liberali della maggioranza".
Con questo psichedelico comunicato stampa, i Radicali italiani (ma esistono ancora?) tentano di entrare in punta di piedi nel balletto mediatico che sta accompagnando la maggioranza (ma è maggioranza?) verso l'estinzione. Per la verità, i rosapugnoni ci avevano avvertito. Sarebbero stati, avevano detto alla vigilia del voto, gli "ultimi giapponesi del governo Prodi". E come gli "ultimi giapponesi" si stanno comportando: con un misto di stupidità, arroganza e un ormai cronico distacco dalla realtà. I loro elettori, più o meno, li hanno già abbandonati lo scorso aprile. I loro dirigenti migliori se ne sono andati alla spicciolata. La loro battaglia sui diritti civili è ormai diventata una caricatura di se stessa. Hanno gridato, come accade periodicamente, alla necessità di trovare 5000 iscritti in pochi mesi per non scomparire e, a un paio di settimane dalla scadenza, non sono riusciti ad arrivare neppure a quota 1000. Adesso, non paghi di averci costretto a sorbire il governo Prodi per nove interminabili mesi (senza neppure avere i numeri per fare la voce grossa, come un Mastella qualsiasi), cercano addirittura di prolungarne l'agonia. E' arrivato il momento di dimostrare che, almeno sull'accanimento terapeutico, i Radicali hanno perfettamente ragione: qualcuno stacchi la spina, please.
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