Se il "global warming" è reale e l'uomo ne è responsabile, allora perché così tanti "esperti" hanno la necessità di affidarsi a dati falsi? Il famoso grafico "bastone da hockey" mostrava la storia del clima nel nostro pianeta come un lungo bungalow con l'Empire State Building appiccicato alla fine. Completamente falso. Nel valutare l'impatto industriale, l'Intergovernmental Panel on Climate Change ha utilizzato le stime sul Pil basate sui tassi di cambio invece che sull'acquisto di energia. Come risultato, si assume che entro l'anno 2100 non solo i sudafricani, ma anche i nordcoreani avranno un reddito pro capite più alto degli americani. Ecco perché i modelli computerizzati sul cambiamento di clima sembrano spaventosi. Ecco quanto "solido" è questo tipo di scienza: predice che l'economia della Corea del Nord sorpasserà quella degli Stati Uniti d'America. Potrebbe accadere. Chi lo sa? Ma è proprio questo il punto: chi lo sa? Si potrebbe prendere ogni centesimo speso da ogni governo, ONG o gruppo ambientalista per investigare sul "climate change" e spenderlo per acquistare porno su Internet; non farebbe la benché minima differenza su quale sarà il clima nel 2050. Farebbe, tuttavia, una enorme differenza sul tenore di vita del jet set che si occupa del cambiamento del clima.
Il solito Mark Steyn, sul Chicago Sun-Times (via Mark My Words) prende a pesci in faccia i pornografi del "climate change". Il breve stralcio tradotto (male, da noi) è soltanto un assaggio. Si consiglia caldamente la lettura integrale.
Intanto, arriva la notizia che il cosiddetto "effetto serra" c'è anche su Marte, Giove, Saturno e Plutone (leggi anche Krillix, 1972, StarSailor e Le guerre civili). I casi sono due: o l'amministrazione Bush (con Halliburton e Big Oil al seguito) ha invaso l'intero sistema solare senza che nessuno se ne sia accorto; oppure i catastrofisti del "climate change" stanno ingrassando da anni alle nostre spalle.
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