Facciamo finta che al Senato tutto vada, più o meno, come deve andare. Facciamo finta che il premio di maggioranza (assegnato su base regionale) scatti per il centrosinistra in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna. E che invece il centrodestra arrivi davanti in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. Facciamo finta che le uniche regioni in cui la coalizione vincente supera il 55% siano la Lombardia e la Sicilia (per la CdL), l'Emilia Romagna, la Toscana e l'Umbria (per l'Unione). Ma che soltanto in Lombardia, Sicilia, Toscana e Umbria "scatti" il senatore in più (rispetto alla ripartizione 55/45) per la coalizione vincente. Facciamo finta, in pratica, che in Emilia l'Unione non vada oltre il 57,5% (magari ripetendo il 57,3% delle Europee 2004).
Facciamo finta, dunque, che il centrodestra ottenga 13 senatori in Piemonte, 27 in Lombardia, 14 in Veneto, 2 in Trentino Alto Adige (dove si vota con il maggioritario), 4 in Friuli, 3 in Liguria, 9 in Emilia, 7 in Toscana, 2 in Umbria, 3 nelle Marche, 15 nel Lazio, 3 in Abruzzo, 1 in Molise, 13 in Campania, 12 in Puglia, 3 in Basilicata, 4 in Calabria, 15 in Sicilia e 4 in Sardegna. Per un totale di 155 senatori.
Facciamo finta anche che il centrosinistra ottenga 1 senatore in Val d'Aosta, 9 in Piemonte, 20 in Lombardia, 5 in Trentino, 10 in Veneto, 3 in Friuli, 5 in Liguria, 12 in Emilia, 11 in Toscana, 5 in Umbria, 5 nelle Marche, 12 nel Lazio, 4 in Abruzzo, 1 in Molise, 17 in Campania, 9 in Puglia, 4 in Basilicata, 6 in Calabria, 10 in Sicilia e 5 in Sardegna. Per un totale di 154 senatori.
Facciamo finta che nelle circoscrizioni per il voto degli italiani all'estero il centrodestra ottenga 4 senatori e il centrosinistra 2. Portando il totale a 159-156 per la CdL.
Facciamo finta che l'unica speranza della sinistra per conquistare una maggioranza - risicatissima - al Senato sia affidata al voto dei senatori a vita. Facciamo finta che, in ogni caso, per far andare sotto il governo al Senato basti un refolo di vento.
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