Molto interessante, malgrado le apparenze, l'ultimo sondaggio Gallup sulle primarie repubblicane e democratiche. Dietro al titolo molto neutrale scelto per la pubblicazione online ("2008 Nomination Contests Holding Steady With Clinton and Giuliani on Top"), infatti, i numeri del celebre istituto di ricerca statunitense offrono più di uno spunto di riflessione.
1) Dopo mesi di dominio incontrastato in campo democratico, l'appeal di Hillary Rodham Clinton sembra essere in lieve flessione. L'ex First Lady, infatti, vede scendere il suo vantaggio su Barack Obama dal 16% (37-21) al 9% (34-25). Questa variazione, per Gallup, è "statisticamente insignificante". E, tecnicamente, è proprio così, visto che si tratta uno spostamento inferiore al margine d'errore statistico. Non può non colpire, però, il fatto che - per la prima volta in molte settimane - il distacco tra i due front-runner democratici sia sceso al di sotto del 10% (nella media nazionale RCP Hillary è ancora davanti di 14 punti percentuali).
2) Il candidato-che-non-potrà-mai-vincere-le-primarie-repubblicane, Rudolph Giuliani (30%), conserva un margine piuttosto rilevante (+10%) di vantaggio sul suo diretto concorrente, Fred Thompson (20%), che sembra ormai avere scavalcato definitivamente John McCain (16%).
3) Se si toglie l'ex Speaker repubblicano della Camera, Newt Gingrich (7%), dalle opzioni del sondaggio, McCain e Romney non si muovono, Thompson guadagna l'1% e Giuliani sale del 3%. Alla faccia di chi crede che tra i potenziali sostenitori di Rudy non ci sia neppure un conservatore.
4) Se si toglie Al Gore (16%) dal campo democratico, invece, Hillary cresce del 7%, Obama del 3% e John Edwards passa dal 9% al 13%.
5) In caso di testa-a-testa tra Giuliani e Thompson, il vantaggio di Rudy in campo repubblicano diventa addirittura incolmabile (+20%). Riducendo la scelta degli elettori del GOP ai soli due front-runner, infatti, il 54% sceglierebbe Giuliani e il 34% darebbe il suo voto a Thompson. Un mese fa, lo scarto era molto più ridotto (53-41).
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