Lo scorso 9 e 10 settembre (come annunciato) si è svolta, nella sede di Ideazione a Roma, una importante riunione della redazione di TocqueVille a cui hanno partecipato quasi tutti i cittadini che, volontariamente, prestano una parte del loro tempo per l’aggregazione e la selezione dei post. Questa riunione aveva un duplice obiettivo. Il primo, più operativo, era quello di prepararsi alle modifiche – formali e sostanziali – che rappresenteranno l’ossatura di TocqueVille 2.0, il cui battesimo ufficiale (imprevisti di programmazione permettendo) è previsto per la metà di ottobre. Il secondo livello di discussione, invece, è stato quello di delineare un percorso di transizione che possa permettere a TocqueVille di continuare a vivere con mezzi propri, al di fuori dello schermo protettivo garantito fino a oggi da Ideazione. Ne avevamo iniziato a parlare prima dell’estate in questo post, al ritorno dalla splendida esperienza del convegno di Sestri Levante, e abbiamo continuato a rifletterci per tutta l’estate, vagliando possibili alternative e prefigurando scenari compatibili con lo spirito che ha dato vita alla Città dei Liberi. Abbiamo ascoltato il parere di molti blogger di TocqueVille, interni ed esterni alla redazione, che con le rispettive caratteristiche professionali (legali, commerciali, ecc.) e la loro conoscenza approfondita della situazione hanno permesso di chiarirci le idee e presentare, prima alla redazione e adesso a tutti i cittadini, questo programma per i prossimi mesi (ed anni).
Il primo passo
Nelle prossime settimane, verrà costituita una società a responsabilità limitata che avrà il compito di sollevare Ideazione dagli oneri di gestione (sviluppo e assistenza software, hosting e coordinamento del lavoro redazionale) che si è accollata dalla nascita di TocqueVille fino ad oggi. Il “passaggio di poteri”, trasparente e concordato, è spiegato in dettaglio da Pierluigi Mennitti sul sito Internet di Ideazione.
La definizione esatta delle quote societarie è in corso proprio in questi giorni, e sarà comunicata pubblicamente al momento della costituzione formale della società, ma la discussione è partita da due punti fermi, a cui non sarà possibile derogare in alcun caso: 1) Il coordinamento redazionale, almeno per i primi mesi di vita della società, continuerà ad essere svolto dal sottoscritto; 2) Un patto parasociale tra gli aderenti prevede che qualsiasi utile della società venga re-investito nella società stessa, per un periodo certamente pluriennale.
E’ stato naturale, per Ideazione, rivolgersi innanzitutto a chi – come i componenti della redazione – aveva già dato (volontariamente) la propria disponibilità alla buona riuscita del progetto TocqueVille. Ma, sinceramente, eravamo quasi certi che un’iniziativa del genere, che prevede in pratica un investimento a fondo perduto (proprio perché viene esclusa in partenza qualsiasi possibilità di profitto individuale), avrebbe incontrato molte difficoltà a trovare i sottoscrittori sufficienti per una partenza dignitosa. Insieme a qualche altro visionario, dunque, eravamo pronti ad accollarci quasi integralmente le spese (non esorbitanti, per carità) necessarie ad avviare l’operazione. Con immensa soddisfazione, invece, abbiamo riscontrato un grado di attenzione e disponibilità al di là di qualsiasi aspettativa, anche al di fuori della cerchia redazionale. E saremo dunque in grado di costituire una società (povera ma rispettabile) in grado di continuare a gestire TocqueVille per qualche tempo. In realtà, il nostro obiettivo è arrivare al prossimo secolo, ma non ditelo troppo in giro… ;)
Alcune quote della società verranno sottoscritte – oltre che da alcuni componenti della redazione – anche da cittadini “illustri” che rappresentano un po’ tutte le anime politiche e culturali della nostra splendida città. I nomi e i dettagli dell’assetto societario verranno diffusi nelle prossime settimane. Per ora ci limitiamo a ringraziare, di cuore, tutti coloro che ci hanno offerto il loro sostegno in questo difficile momento di transizione.
A fronte delle spese certe di cui abbiamo già parlato, a cui andranno aggiunte quelle relative alla gestione ordinaria della società (Visco, ti odio!), abbiamo per ora identificato una fonte certa d’entrata, che ci dovrebbe permettere di sopravvivere dignitosamente. Anche in questo caso, permettetemi di mantenere un pizzico di riserbo fino a quando non avremo la certezza di firmare il contratto, ma fin da oggi possiamo dire che si tratta di una partnership con un mezzo tradizionale d’informazione che permetterà ai migliori post prodotti dai cittadini di TocqueVille (quelli che lo vorranno, naturalmente!) di superare gli angusti confini della blogosfera.
Se la sopravvivenza era il nostro primo obiettivo, però, state pur certi che cercheremo di andare oltre per garantire a TocqueVille un possibile futuro in espansione. Abbiamo intenzione di vendere spazi pubblicitari su http://www.tocqueville.it/ (potenziali clienti già ci sono) e lanciare aggressive campagne di fundraising (una possibilità praticamente ignorata in Italia, soprattutto a destra). Da noi, da tutti noi, dipenderà il successo di queste iniziative. Ma se soltanto riuscissimo a penetrare la nebbia di apatia e rassegnazione che aleggia intorno alla nostra area politica e culturale, il futuro potrebbe essere meno buio di quanto ci appaia attualmente.
Il secondo passo
TocqueVille, questa è la nostra convinzione da tempo, non è soltanto un sito Internet in cui vengono raccolte le migliori espressioni di una certa blogosfera. Se così fosse, potrebbe bastare una Srl (o una cooperativa, se non ci fossero controindicazioni sia operative che, permettetemi di dirlo, ideali: ma su questo problema avremo modo di tornare) per gestire, il meglio possibile, l’esistente e possibili progetti di espansione futura. “Patti chiari, amicizia lunga” e si continuerebbe tranquillamente per la nostra strada, con chi ci vuole stare. TocqueVille, però, come questo speciale di Ideazione mai abbastanza citato ci ricorda da tempo, nasce anche con altre ambizioni. Le vogliamo chiamare culturali? Le vogliamo chiamare, tra mille virgolette, politiche? Fate voi. Ma resta il fatto che questa ambizione ulteriore esiste nel dna di TocqueVille fin dalla sua nascita. Ed è arrivato il momento di capire se possa finalmente venire espressa compiutamente, almeno in un’ottica di medio-lungo periodo.
Concretamente: alla Srl di cui abbiamo parlato sopra, a cui Ideazione cederà la gestione del portale TocqueVille.it, il dominio Internet e l’utilizzo del marchio, abbiamo intenzione di affiancare un’associazione culturale che abbia un rapporto più stretto con i cittadini (e a cui, naturalmente, i cittadini potranno partecipare). Un’associazione che si occupi soprattutto del livello meno connesso alla stretta gestione editoriale quotidiana ma che, in prospettiva, potrebbe addirittura arrivare a sovrapporsi completamente alla società che verrà costituita nei prossimi giorni, assorbendone gradualmente le competenze. Parlo di “prospettiva” e utilizzo i verbi al condizionale perché, mentre abbiamo avuto modo di misurare, in senso stretto, la disponibilità della redazione e di alcuni “esterni” su temi strettamente connessi alla gestione di http://www.tocqueville.it/, per quanto riguarda il percorso che porterà alla costituzione dell’associazione ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere: il rapporto Srl-Associazione (almeno nei primi tempi); l’equilibrio tra vocazione editoriale e vocazione associativa; la forma dell’associazione e la sua composizione pratica. Sono tutti nodi che, necessariamente, dovranno essere affrontati in un confronto – franco e aperto – con tutti i cittadini. O almeno con quelli, tra di loro, che hanno l’intenzione di partecipare direttamente a questa avventura.
Questo confronto, per forza di cose, non potrà essere limitato alla discussione su Internet. Ed è per questo che la forma concreta e l’effettiva consistenza dell’associazione verrà stabilita al termine di almeno quattro incontri pubblici che si terranno, entro il primo trimestre del 2007, su tutto il territorio nazionale. Il calendario di questi incontri è ancora in via di definizione, ma in linea di massima le date e le sedi prescelte dovrebbero essere: novembre/dicembre 2006 (Roma); gennaio 2007 (Sicilia, probabilmente Taormina); febbraio 2007 (Firenze); marzo 2007 (Milano o Verona). Non sono escluse in partenza, naturalmente, sedi e date aggiuntive: se avete dunque la voglia e la possibilità di organizzare qualcosa in prima persona, mi potete contattare a questo indirizzo email o sul forum di TocqueVille.
In questi incontri pubblici, ai quali ci auguriamo intervenga il maggior numero possibile di cittadini, verrà in pratica avviata quella fase costituente che in molti invocano da tempo. Se questo processo andasse a buon fine, possiamo ragionevolmente ipotizzare che, entro la prima metà del 2007 l’associazione potrà diventare operativa. Ma, visto che le idee camminano sulle gambe degli uomini, le prospettive che ci si aprono davanti dipendono, fondamentalmente, da noi stessi. Avremo la forza di superare ciò che ci divide per concentrarci su ciò che ci unisce? Avremo la forza di produrre qualcosa in grado di arginare l’informazione a senso unico che ci circonda e le idee-zombie (nel senso che sono morte, ma non lo sanno) che alimentano la dittatura culturale nel nostro paese? Il futuro è aperto.
Un passo indietro
Quando abbiamo iniziato ad elaborare il piano per accompagnare TocqueVille fuori da questa fase di transizione, sapevamo benissimo che non tutti avrebbero accettato il percorso che avevamo scelto. Con quasi mille iscritti (anche se i blog attivi sono di meno, e questo verrà chiaramente specificato nella lista dei cittadini di TocqueVille 2.0), è praticamente impossibile trovare una soluzione in grado di accontentare tutti. Qualcuno (pochi, per la verità) ha già scelto di sperimentare nuove strade. In bocca al lupo. Qualcun altro, dopo oggi, deciderà che TocqueVille non rappresenta più uno strumento capace di soddisfare le sue aspirazioni e le sue tensioni ideali. Molto pragmaticamente, ce ne faremo una ragione. Anche perché, per chi è “perplesso”, i casi sono due: a) se ci sono ipotesi alternative e praticabili al percorso appena esposto, l’associazione sarà la sede naturale per portare avanti le proprie idee e cercare di cambiare il corso degli eventi (e ricordatevi che le “porte” della redazione sono sempre aperte a chi voglia collaborare); b) se il percorso qui accennato è giudicato come totalmente incompatibile con la propria permanenza in TocqueVille, basterà scrivere a questo indirizzo email e cancellare la propria iscrizione.
Tutti gli altri, con TocqueVille 2.0, potranno addirittura stabilire il loro personale grado di coinvolgimento nella vita della città. C’è chi vorrà fregarsene di tutto e continuare a scrivere i suoi post in piena libertà, sperando di essere “notato” dalla redazione (sempre che i feed del suo blog funzionino correttamente!). C’è chi vorrà essere certo di vedere i suoi post aggregati e farà l’upgrade dell’iscrizione che gli permetterà di auto-aggregarsi e votare (sul modello Digg) i post dei concittadini per accrescerne (o diminuirne) la visibilità. C’è chi (accettando la “liberatoria” che sarà proposta al momento dell’upgrade dell’iscrizione) permetterà alla redazione di selezionare i suoi post, non soltanto per la home-page ma per la pubblicazione su organi d’informazione esterni alla blogosfera. C’è chi, infine, capirà finalmente che il modo più efficace per incidere sulla vita della città è quello di darsi da fare in prima persona, magari entrando in redazione o partecipando alla vita dell’associazione.
TocqueVille è una realtà splendida e complicata, che ha dimostrato come voci alternative – con passione, umiltà e senso pratico – possano emergere da quella palude informe che è diventato il sistema dell’informazione nel nostro paese. Potrebbe diventare qualcosa di più, e questo dipende in gran parte da noi, restare quello che è o diventare qualcosa di più piccolo, ma non necessariamente meno incisivo. Faccio un’ipotesi: potrebbe anche succedere che, dopo aver letto questo post, il 90% degli iscritti di TocqueVille decidesse di abbandonare la città. Non accadrà, ma anche se accadesse noi, con chi ha deciso di restare, continueremmo a credere in questa fantastica avventura, magari sotto forme diverse e con un format totalmente diverso. Finché resteranno due cittadini dentro le sue mura, TocqueVille continuerà a vivere.
Due passi in avanti
La realtà sotto gli occhi di tutti, invece, è che le prospettive che si aprono per il futuro di TocqueVille sono molto interessanti. Dopo meno di due anni di attività stiamo iniziando a rompere il muro d’indifferenza dei media tradizionali e del sistema politico: quotidiani molto diffusi ci hanno dedicato intere pagine; quotidiani meno diffusi dimostrano un interesse crescente nei confronti della produzione quotidiana di idee e analisi dei blogger-cittadini; organizzazioni politiche ci invitano a convegni e manifestazioni; altri esponenti politici, in ordine più meno sparso, si interessano al nostro futuro e osservano con attenzione il nostro percorso evolutivo.
E’ il momento di dimostrare che questa attenzione non è mal riposta. Dobbiamo concentrarci sulla qualità della nostra produzione e mettere in condizione di emergere chi ha qualcosa di valido da proporre al mondo dell’informazione e al dibattito politico e culturale nel nostro paese. Dobbiamo imparare a ridurre al minimo quel vizio auto-referenziale che troppo spesso sembra indissolubilmente intrecciato alla natura stessa della blogosfera, per provare ad incidere sulla realtà reale e non solo su quella virtuale. Dobbiamo mettere in moto un meccanismo virtuoso capace di selezionare e valorizzare, nella maniera più trasparente possibile, quello che di buono esce ogni giorno dai nostri blog (ed è tanto). Dobbiamo esplorare forme di comunicazione alternativa a quella scritta, iniziando con il podcast audio per puntare a quello video. Dobbiamo, insomma, scoprire se TocqueVille ha le carte in regola per esprimere finalmente tutte le sue sconfinate potenzialità. Noi abbiamo intenzione di provarci. Con tutti voi sarà sicuramente più divertente.
UPDATE. Quello che scrivono Nequidnimis, Freedomland e StarSailor è come se lo avessi scritto io. E vi consiglio di leggere anche questo commento di Friedrich. UPDATE/2. Below the Line: leggere e imparare a memoria. UPDATE/3. Friedrich: chi vuole capire, capisca.
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