Pat Robertson, una delle più influenti figure del mondo evangelico statunitense e del movimento social conservative, ha annunciato pubblicamente il proprio endorsement a favore di Rudolph Giuliani. Si tratta di una svolta clamorosa nella corsa per le primarie repubblicane, destinata a sconvolgere le ferme certezze di chi continua a credere che il GOP sia diviso, con chirurgica precisione, tra destra religiosa e moderati "laicisti". Le cose, naturalmente, non stanno così. E l'endorsement di Robertson, proprio come quello - ormai scontato - di Sam Brownback a favore di John McCain, è soltanto l'ennesima dimostrazione di quanto siano limitate ed imprecise le categorie utilizzate dagli analisti italiani (ed europei, in genere) per descrivere le dinamiche della politica statunitense.
Aspettiamoci, ora, un'ondata di commenti che descriveranno Giuliani come "servo sciocco della destra religiosa" o come "agente prezzolato della reazione". Gli autori di queste invettive saranno, molto probabilmente, gli stessi personaggi che fino a ieri consideravano Rudy come un "maniaco filo-abortista" o come un "travestito amico degli omosessuali".
Round-Up: Captain's Quarters, Power Line, Michelle Malkin, The Jawa Report, Sister Toldjah, National Review, Hot Air, Spin Cycle, QandO, The Astute Blogger, JammieWearingFool, Outside the Beltway.
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