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L'ultra-conservatore Ahmadinejad vola oltre il 61% e
batte il riformista Rafsanjani. Come in Ohio e Florida, alla fine il ventre della nazione sceglie la destra religiosa e rifiuta l'ex presidente liberal e moderato. Grazie ad un massiccio sforzo elettorale porta-a-porta, il sindaco di Teheran mobilita la base, smentisce i sondaggi e conquista la vittoria. Mentre il Consiglio dei Guardiani omologa il risultato e gli analisti parlano dell'alta affluenza al voto, sullo sfondo, non troppo lontano, c'è un pollo che crede alla democrazia in Iran.
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