Gli analisti politici statunitensi, ormai da qualche settimana, si esercitano nel prefigurare ipotesi di sconfitta (più o meno) catastrofica per il partito democratico alle elezioni di mid-term nel 2010. Complice la progressiva perdita di popolarità del presidente Obama, almeno secondo i sondaggi, qualcuno si azzarda addirittura a paragonare il prossimo ciclo elettorale con quello – sempre di mid-term – del 1994, che portò i repubblicani, guidati da Newt Gingrich e spinti dal Contract with America, alla maggioranza in entrambi i rami del Congresso. Costringendo, inoltre, il presidente Clinton a quella “svolta centrista” che avrebbe caratterizzato i rimanenti tre quarti del suo doppio mandato. Il novembre 2010, però, è francamente ancora troppo lontano per esercitarsi in previsioni così estreme. Anche perché c’è un altro novembre, quello del 2009, che potrebbe riservare a Obama – e ai democratici – qualche sgradevole sorpresa anticipata.
(Larry Silverbud, segue su L'Occidentale)
RightNation
martedì 6 ottobre 2009
L'autunno caldo di Obama
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