GIALLO SU DOCUMENTO 'ANTI-TREMONTI'; PDL, NON E' NOSTRO/ANSA
RUMORS,POI PIOGGIA DI SMENTITE DAI BIG;E IL TESTO RESTA APOCRIFO (di Chiara Scalise) (ANSA) - ROMA, 21 OTT - Nessun documento del Pdl per mettere in campo una politica economica alternativa alla linea dettata dal superministro Giulio Tremonti: il partito smentisce ufficialmente la paternita' di qualsiasi iniziativa, cercando di chiudere cosi' un nuovo potenziale fronte di scontro all'interno della maggioranza e del governo.Prima le indiscrezioni pubblicate sulle pagine del quotidiano 'Libero', poi il tam tam crescente nei corridoi della politica; infine, nel tardo pomeriggio, la pubblicazione di un vero e proprio decalogo sul sito 'notapolitica.it' (che i ben informati riconducono all'area del centrodestra) fanno dunque scoppiare un altro caso dando cosi' spazio ai rumors che raccontano di diffusi maldipancia nei confronti del titolare del Tesoro.La smentita cha arriva da via dell'Umilta' definisce il testo pero' 'fantomatico', spiegando come le firme non siano certo quelle dei vertici del partito e tantomeno quelle dei ministri (Denis Verdini, Fabrizio Cicchitto, Claudio Scajola, Stefania Prestigiacomo e Raffaele Fitto sono citati dal sito). Al massimo, si concede, si puo' essere trattato di un contributo di 'singoli parlamentari o gruppi di lavoro'.'Quel documento c'e' - spiega il ministro e coordinatore del Pdl Ignazio La Russa all'ANSA - ma e' uno come centinaia di altri che ogni giorno ci arrivano. Non so chi l'abbia scritto, so per certo chi non l'ha scritto: ne' ministri ne' organi interni di partito ne' gruppi di lavoro di qualsiasi genere riconducibili al Pdl'. Lui comunque lo ha avuto tra le mani piu' di 10 giorni fa e dice di non averci 'fatto grande attenzione'. E quindi l'idea del ministro e' che 'si voglia utilizzare un documento come tantissimi altri per creare un clima che danneggia i rapporti nel partito e nel governo Berlusconi'.Che sia uno solo o meno, nessuno comunque si assume la paternita' del testo. Fioccano invece le prese di distanza. Il presidente del gruppo alla Camera Cicchitto, il ministro dello Sviluppo Economico Scajola mettono nero su bianco la loro 'innocenza': 'Voci completamente destituite di fondamento', dice il primo; 'Non ho partecipato alla stesura di alcun contro-documento', aggiunge il secondo. E proprio perche' nessuno rivendica il testo, per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, occorrerebbe mantenere il sangue freddo e evitare 'di dare corpo alle ombre'. L'unico commento ironico arriva ovviamente dall'opposizione: 'Smentito il documento del Pdl? Peccato - dice il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione - per una volta che parlavano di contenuti...'.Fatto sta che nel pomeriggio, quando ancora il decalogo non era apparso in rete, in molti tra i deputati del Pdl erano pronti a spiegare, anche se rigorosamente fuori dai taccuini, che il nervosismo nei confronti del ministro dell'Economia non fa che crescere nelle file della maggioranza e che un gruppo ristretto stava lavorando alla preparazione di un documento che mettesse insieme alcune indicazioni in grado di favorire una svolta nella gestione della politica economica del Paese. Che e' appunto quel cambiamento di cui da' conto il dossier anticipato da 'notapolitica.it' dove si chiede un passo diverso dal fisco alle riforme e soprattutto si chiede di voltare pagina nei rapporti con imprese e banche.(ANSA).
Apc-Governo/Pdl fibrilla su testo anti-Tremonti,big dietro iniziativa
Partito smentisce, ma fonti insistono: opera di Verdini-Cicchitto Roma, 21 ott. (Apcom) - Un documento anti Tremonti per chiedere un cambio di passo nella gestione della politica economica del governo, promosso da diversi big del Pdl. E' questa la voce che, rilanciata prima da alcuni quotidiani e poi dal sito 'notapolitica.it, agita il pomeriggio del centrodestra. Prima le smentite ufficiali dei diretti interessati, poi una mezza conferma: esiste un documento, ma si tratta di una delle centinaia di contributi al lavoro del governo, senza alcun carattere polemico contro il ministro dell'Economia. Ma a sera, nonostante le smentite e i tentativi di ridimensionare la portata del testo, continuano a circolare i nomi degli autori già emersi in giornata: secondo fonti del Pdl Denis Verdini e Fabrizio Cicchitto avrebbero raccolto i contributi di diversi ministri, fra i quali Raffaele Fitto, Stefania Prestigiacomo, Claudio Scajola e Renato Brunetta.Il primo a intervenire nel pomeriggio è il ministro per lo Sviluppo economico: "Non ho partecipato alla stesura di alcun contro-documento di politica economica, né ad alcuna iniziativa per `ridimensionare` il Ministro Tremonti", dice secco Scajola.Anche Fabrizio Cicchitto è chiaro: "Circolano voci completamente destituite di fondamento che hanno come unico scopo quello di provocare qualche fenomeno di destabilizzazione all'interno del Pdl".Poi arriva una nota ufficiale del partito. Da via dell'Umiltà non si smentisce l'esistenza del documento, ma lo derubrica a iniziativa personale: "Nella giornata di oggi si è scatenata una ridda di voci riguardanti un fantomatico 'documento' prodotto in via dell'Umiltà che si porrebbe in antitesi alle posizioni del ministro Tremonti. Ogni giorno, da sempre, vengono prodotti spontaneamente, da singoli parlamentari o da gruppi di lavoro, documenti che vogliono essere solo ed esclusivamente un contributo all'attività di governo o di un singolo ministro.Anche in questo caso tale appare probabilmente la natura del testo in questione". In realtà, anche uno dei dirigenti indicato tra gli estensori del documento, conferma che il lavoro di elaborazione andava avanti da mesi, con il contributo di "diversi ministri" e numerosi parlamentari.Un documento, sembra, discusso anche dai coordinatori nell'incontro avuto sabato con il premier Silvio Berlusconi. Un documento che in realtà sarebbe stato scritto da un personaggio non di secondo piano del Pdl. A sera fonti del partito insistono: è stato scritto da Denis Verdini e Fabrizio Cicchitto. Dai rispettivi entourage negano con decisione, resta aperto il giallo del documento senza paternità. Così come resta il mistero su chi abbia avuto interesse a diffondere il documento: tra le fila degli anti-tremontiani, è forte il sospetto che si sia fatto uscire il testo per 'bruciarlo' prima che assumesse un carattere di ufficialità.Tom/Rea/Bac 212148 ott 09
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