martedì 7 ottobre 2008

USA 2008 - 31. New Mexico


NEW MEXICO (5)
Popolazione: 1.969.915 (36°)
Capitale: Santa Fe (72.056; metro area: 183.782)
Città più grande: Albuquerque (518,271; metro area: 835.120)
Governatore: Bill Richardson (D)
Senato: Pete Domenici (R); Jeff Bingaman, Jr. (D)
Camera: GOP 2 DEM 1 - Heather Wilson (R); Steven Pearce (R); Tom Udall (D)

Il New Mexico è il 30° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato dell'1.7% inferiore alla media nazionale e negli ultimi anni il trend è piuttosto stabile. In passato (cioè dalle elezioni del 1912 in poi), il New Mexico ha sempre votato per il candidato vincente alle elezioni presidenziali, tranne che in due casi: Gerald Ford nel 1976 (+2.5% su Jimmy Carter) e Al Gore nel 2000 (+0.06% su George W. Bush). Nel 2004, proprio Bush Jr. ha spezzato - con un margine ridottissimo dello 0.8% su John F. Kerry - il dominio democratico iniziato negli anni Novanta con Bill Clinton, vincente su George Bush Sr. nel 1992 (+8%) e su Bob Dole nel 1996 (+7%). Le ultime cinque elezioni, comunque, sono state sfide molto più combattute rispetto a quelle dei decenni precedenti. Ecco il dettaglio dal 1948 al 1988: Truman nel 1948 (+14%); Eisenhower nel 1952 (+11%) e nel 1956 (+17%); Kennedy nel 1960 (+0.5%); Johnson nel 1964 (+19%); Nixon nel 1968 (+14%) e nel 1972 (+25%); Reagan nel 1980 (+18%) e nel 1984 (+20%); Bush Sr. nel 1988 (+5%).

Nel ciclo elettorale del 2008, è apparso subito chiaro come il New Mexico (insieme all'Iowa) fosse uno dei red states principali nel mirino della campagna di Obama. E i sondaggi, soprattutto dopo la conquista matematica della nomination, hanno iniziato a dargli ragione. Da giugno ad oggi, nei sondaggi archiviati da RealClear Politics, Obama è stato in vantaggio 11 volte su 13, qualche volta anche con un vantaggio in doppia cifra. Il distacco sembrava essersi ridotto nei giorni successivi alla convention repubblicana, ma poi è tornato a crescere. Oggi la media RCP registra un vantaggio di Obama superiore ai 7 punti percentuali. A complicare la difficile impresa di McCain, ci sarà anche la corsa per il seggio repubblicano del Senato lasciato vacante da Pete Dominici. Il democratico Tom Udall (oggi alla Camera) sembra in netto vantaggio. E questo potrebbe migliorare ancora di più la dinamica della corsa a favore del partito democratico.


La mappa elettorale della Land of Enchantment è piuttosto frastagliata. Il Nord dello stato è praticamente diviso in tre: i repubblicani vincono nettamente a San Juan (al confine nord-occidentale con Arizona, Utah e Colorado) e Union; i democratici a Rio Arriba, Taos, San Miguel e Santa Fe; nelle due contee urbane di Bernalillo e Valencia (dove risiede Albuquerque), infine, la situazione è estremamente equilibrata. Il Sud dello stato, invece, è diviso in due: i repubblicani dominano a est (soprattutto Lea County e Curry County, al confine con il Texas); i democratici sono più forti ad ovest (soprattutto a Dona Ana County, al confine con il Messico). Proprio l'immigrazione proveniente dal vicino Messico (la popolazione di lingua spagnola è ormai il 40% del totale) e la folta comunità di nativi-americani (10% di Navajos e Pueblos concentrati nel nord-est dello stato) sono due delle possibili carte vincenti per Obama.

L'importanza crescente del voto ispanico, la diminuzione del numero di "indipendenti", la superiorità di registered democrats: tutte le variabili demografiche sembrano congiurare per il passaggio del New Mexico dalla colonna repubblicana a quella democratica. Senza contare che la campagna di Obama ha investito molto nello stato (come in Colorado e Nevada) con una western strategy molto aggressiva. Per ora ci limitiamo ad assegnare al New Mexico il colore, azzurro chiaro, che spetta agli stati DEM Leaning. Ma si tratta di una previsione che, nell'ultimo mese di campagna elettorale, può ancora cambiare. In un senso o nell'altro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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