Mentre l'Italia si eccita con le primarie false, negli Stati Uniti continua la campagna elettorale per le primarie vere. E ormai in campo repubblicano si potrebbe essere vicini ad un punto di svolta. Dopo l'ultimo dibattito televisivo, infatti, anche se le prime avvisaglie erano arrivate da qualche settimana, le quotazioni di Fred Thompson sembrano essere in caduta libera. A tutto vantaggio, naturalmente, di Rudolph Giuliani.
Secondo Rasmussen Reports, l'istituto di ricerca che ha sempre visto Thompson, negli ultimi mesi, con le migliori performance, il vantaggio di Giuliani è ormai arrivato in doppia cifra. L'America's Mayor conduce con il 28% dei consensi, contro il 18% di Big Fred, il 14% di Mitt Romney e il 10% di John McCain. Nell'analisi di Scott Rasmussen, il trend è chiaro. Anche per FOX News, che comunque vedeva Giuliani in largo vantaggio, Rudy è davanti di 13 punti percentuali (29% contro 16%), con Romney e Huckabee in leggera crescita. Ultimo sondaggio del weekend, quello di American Research Group, che vede il vantaggio di Rudy schizzare da un misero 1% ad un solido 8% nell'ultimo mese. E tutto, o quasi, a causa del crollo di Thompson.
Non deve stupire, dunque, se nel "mercato virtuale" di InTrade le quotazioni di Thompson, che erano sempre state molto vicine a quelle di Giuliani, sono precipitate al terzo posto tra i candidati repubblicani, addirittura dietro a quelle di Romney. Nel momento in cui scriviamo, le percentuali di vittoria sono le seguenti: Giuliani 39,7%; Romney 25,7%; Thompson 16,2%; Paul 7,0%; McCain 6,5%; Huckabee 3,0%. Se non vi fidate troppo dei sondaggisti, fareste bene a non sottovalutare i bookmaker.
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