martedì 4 luglio 2006

Viva Mexico!


Dopo una caldissima notte elettorale, il conservatore Felipe Calderon (Partido Accion Nacional), ha battuto il candidato della sinistra Andrei Manuel Lopez Obrador (Partido Revolucionario Democratico) nelle elezioni presidenziali messicane. A meno di novità clamorose che potrebbero venire dal recount chiesto dalle sinistre (malgrado i 400mila voti di distacco: 36,38% contro 35,34), i cittadini messicani hanno dunque scelto di confermare la linea filo-americana e liberista seguita dal presidente uscente, Vicente Fox. Inoltre, alle elezioni per il rinnovo del Congresso, il PAN ha raggiunto la maggioranza dei seggi, mandando finalmente all'opposizione - dopo 71 anni - il PRI (il Partido Revolucionario Institucional che presentava come candidato alle presidenziali Roberto Madrazo, arrivato terzo con il 21,57% dei voti).

Per ricostruire tutte emozioni di questa lunghissima notte elettorale, vi consigliamo lo stratosferico liveblogging di Michael Barone (uno dei migliori reporter politici americani) per Real Clear Politics. Questo, sempre su Real Clear Politics, è il commento di Barone a spoglio delle schede terminato. Come scrive Don Surber, con la vittoria di Calderon i tre paesi del Nord America - Stati Uniti, Canada e Messico - sono, per la prima volta dopo decenni, saldamente in mano ai partiti del centrodestra. E questo rappresenta un durissimo colpo per i mainstream media abituati a cantano le lodi della deriva castrista in America Latina, se il Washington Post (via NewsBusters.org) arriva a scrivere che 400mila voti di distacco sono "quasi un pareggio".

Round-Up: Mark in Mexico, Fruits and Votes, Bloggings by Boz, The Sundries Shack, Decision '08, BrothersJudd, The StrataSphere, Pajamas Media, Moc's Blogs, Instapundit, Polipundit, Blogs for Bush, Right side of the Rainbow, Academic Elephant, Hit&Run, Betsy's Page, The Irish Trojan's Blog, Iowa Voice, The Conservative Voice, Publius Pundit.

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