Pdl al minimo storico (32,5%). Fiducia per il governo al minimo storico (dal 50% al 47%). “Job approval” di Silvio Berlusconi in calo, ma non troppo (dal 56% al 54%). Per quanto riguarda il Cavaliere, si tratta di un mezzo miracolo statistico...
(continua su Free News Online)
9 commenti:
Eccoli i dati più recenti sulla Germania e sulla Merkel:
http://www.bild.de/BILD/politik/2010/05/26/umfragetief-forsa-euro-krise-schadet-merkel/und-der-union.html
Grande! :) Se capisco bene il job approval sarebbe al 54%? Dammi una conferma così correggo il pezzo.
Allora, la Merkel è ancora molto popolare di per se, non ho dati recenti sulla sua popolarità (da quello che sono riuscito a capire il 54% nell'articolo indica il valore delle opposizioni. Il mio tedesco purtroppo è molto arrugginito :( ), ma lei rimane comunque molto apprezzata. Non altrettanto si può dire per il suo governo e la coalizione Giallo-Nera, che perderebbe la maggioranza se si tornasse alle urne (soprattutto la FDP). I numeri attuali suggeriscono però che Frau Merkel potrebbe fare l'ennesimo triplo salto mortale con doppio avvitamento, ed in caso di elezioni anticipate potrebbe scaricare la FDP per allearsi con i Verdi. La coalizione Schwarz-Grune è da tempo il sogno nel cassetto della Merkel, ed i Verdi a livello di Land governano ormai più con la CDU che con la SPD (Amburgo e Saarland con CDU e Brema con SPD). Il problema della Germania è lo stesso dell'Italia, ovvero non esiste un'alternativa credibile alla Merkel, esattamente come in Italia non esiste un'alternativa credibile a Berlusconi.
Il mio tedesco, più che arruginito, non è mai stato costruito... Attendo delucidazioni da Herr P. :)
Vedo solo adesso. Dammi qualche minuto che sto finendo una cosa e ti/vi spiego. ciao.
Ti posto queste osservazioni in due parti, sennò è troppo lungo.
No Andrea, non devi cambiare niente nel tuo post. Il link che ti ho mandato (fresco fresco di oggi) conferma il quadro che hai dato della Germania. Il 54% che vedi non è il job approval della Merkel. Si riferisce a una simulazione fatta dall'istituto Forsa (per Stern e RTL, una tv privata) su un'ipotesi per altro campata in aria, ovvero l'eventuale voto diretto per la Cancelleria tra i due candidati dei partiti principali. Cosa che in Germania non avviene. Il dato non è particolarmente felice per la Merkel, dato che il suo concorrente raggiunge appena il 21%. 54 più 21 fa 75, c'è un buon 25% che, di fronte a una alternativa secca e pure del tutto virtuale, li manderebbe entrambi a quel paese. Non è poco.
Il sondaggio sui partiti è ancora più sconfortante per il governo. La Cdu/Csu è data al 32 (il dato più basso da anni), l'Fdp appena al 7. Dati che, a livello federale, confermano la debacle che c'è stata in NRW poche settimane fa. Ma non è solo al governo che le cose vanno male con gli elettori: l'Spd resta inchiodata al 26%, a conferma del fatto che il principale partito di alternativa non appare più credibile. Buono il dato della Linke (12, per ora classico voto di protesta anticapitalista, in una situazione di crisi economica quasi scontato), ottimo quello dei verdi (16) che qui hanno un profilo piuttosto articolato, ormai abbastanza borghese, di sinistra sui temi dei diritti civili e sociali, ma non troppo distante dai liberali su quello economico. E ovviamente molto ecologista, specie per quel che riguarda la cosiddetta industria delle tecnologie verdi. In parte stanno assorbendo la delusione degli elettori che avevano votato Fdp, un partito che, oltre a non essere riuscito a imporre le riforme promesse, sul piano strettamente politico si sta troppo irrigidendo, autolimitandosi le opzioni di governo.
Le tre forze di sinistra non sono (per il momento) coalizionabili a livello federale (e, come testimonia il fallimento delle trattative in NRW, neppure a livello locale, tranne nelle ex regioni dell'est e limitatamente a Spd e Linke). Tuttavia, sommando numeri che politicamente non si possono sommare, avrebbero 15 punti di vantaggio nei confronti dell'attuale governo e potrebbero formare una maggioranza. Ma - a conferma di quello che dice Gio - i verdi hanno una maggiore compatibilità con la Cdu che con la Linke (con i liberali meno, sia per il problema del nucleare che per il sostegno all'istruzione pubblica).
Il succo è che la Merkel sta perdendo, vistosamente e velocemente, appeal verso gli elettori. Il nuovo governo è scollato, litigioso, c'è una evidente carenza di leadership, ha promesso una riduzione delle tasse che è rimasta nel cassetto e che ci rimarrà almeno fino al 2013. Gli elettori che hanno votato Cdu e Fdp sono incazzati neri. (continua ->)
D'altro canto la crisi fa paura al resto dell'elettorato, seppure per motivi diversi. Le tasse aumenteranno e nessuno è convinto che questo servirà a salvare la Grecia e gli altri paesi in bilico e neppure l'euro. A sinistra (ma non solo a sinistra) si teme che il taglio alle spese ridurrà il sistema assistenziale, che come sai qui funziona abbastanza bene, seppure con crescente difficoltà. Insomma, ai tagli alla spesa qui in Germania corrispondono più tagli a benefici reali che a sprechi. Chi ne verrà toccato se ne preoccupa. E siccome l'impresa vive soprattutto di esportazioni, quindi della capacità di vincere la concorrenza sui mercati internazionali attraverso costi competitivi, produttività, qualità e soprattutto innovazione, i tagli non toccheranno istruzione e innovazione, quindi andranno a ridurre l'assistenza diretta ai disoccupati, le pensioni e la sanità. Al di là di come uno la pensi sul piano teorico, la Merkel dovrà fare i conti con un malcontento crescente. Non ha un governo forte alle spalle (in sette mesi ha perso più o meno 12 punti di consenso), è pressata da critiche interne (l'area dei conservatori e quella dei pochi liberisti rimasti nella Cdu), mostra - come detto - grave deficit di leadership. E su questo avevo visto giusto. Lei è più brava a mediare con posizioni diverse dalle sue e preferibilmente più a sinistra delle sue. Lì dà il meglio di sé, e infatti nella Grosse Koalition s'è trovata a suo agio. Ma come leader di una compatta coalizione liberal-conservatrice... beh, non è il suo terreno.
Un abbraccio.
Grazie Pierluigi! Finalmente ci ho capito qualcosa :)
Ed ecco il job approval della Merkel nel mese di maggio (fonte Der Spiegel): 48%. Sotto la soglia del 50. Ma ancor più conta la tendenza. Sai a quanto era un mese fa? Al 58%. Dieci punti in meno in trenta giorni e con un elettorato storicamente restio a farsi trascinare emozionalmente. Il resto, con gli sviluppi legati alle dimissioni del presidente della repubblica, lo trovi qui:
http://esreport.wordpress.com/2010/06/01/la-germania-scopre-linstabilita-politica/.
Ciao.
ps. poi se ti interessa il we-pad fammi un fischio ;)
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