martedì 30 novembre 2004

Zio Rupert, dove sei?

Mentre Murdoch, negli Stati Uniti, è riuscito a creare una tv all-news capace di bilanciare lo strapotere liberal nel mondo dell'informazione televisiva (Fox News), in Italia zio Rupert ci costringe a guardare Sky Tg 24 e i suoi derivati, come l'imbarazzante "Controcorrente" condotto dal sedicesimo-di-santoro Corrado Formigli. Ieri la trasmissione, che riprende il titolo dei celebri corsivi di Montanelli sul Giornale (il buon Indro starà bestemmiando nella tomba), ha davvero toccato il fondo, con una intera puntata-intervista dedicata al più disonesto e pericoloso degli intellettuali americani-anti-americani: l'ex linguista (non ha un'idea in merito dalla fine degli anni Cinquanta) Noam Chomsky. Il sopravvalutato guru del Massachussetts Institute of Technology, negli ultimi decenni, è riuscito - tra le altre simpatiche iniziative - a negare l'esistenza dell'Olocausto e a flirtare con tutti i dittatori del pianeta, a patto che controfirmassero il suo odio viscerale nei confronti degli Stati Uniti. Mentre Formigli ha perso una buona occasione per chiedere qualche spiegazione a Chomsky su questa carriera ai confini tra l'accademia e il supporto al terrorismo internazionale, il blog di Oliver Kamm ci regala qualche scheggia di verità sulla disonestà intellettuale di questo amichetto di Fidel e Pol Pot. [Link] E ci fa venire voglia di visitare quotidianamente l'aggiornatissimo diario di un "anti-chomskyite". [Link]


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