UPDATE 15/09/2008
da DEM Leaning a DEM Solid
IOWA (7)
Popolazione: 2.926.324 (30°)
Capitale: Des Moines (198.682; metro area 546.599)
Governatore: Chet Culver (D)
Senato: Tom Harkin (D); Chuck Grassley (R)
Camera: DEM 3 GOP 2. Bruce Braley (D); David Loebsack (D); Leonard Boswell (D); Tom Latham (R); Steve King (R)
L'Iowa è il 31° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato dell'1,8% inferiore alla media nazionale, con un trend degli ultimi anni sostanzialmente stabile. L'Iowa della storia recente è sostanzialmente un classico swing state. Dal 1968 al 1988 ha scelto il candidato repubblicano alle presidenziali: Nixon nel 1968 e nel 1972, Ford nel 1976 e Reagan nel 1980 e nel 1984. Nel 1988, invece, Dukakis riusci a battere Bush Sr. con un margine piuttosto ampio, vincendo anche in molte contee tradizionalmente repubblicane. Dalle elezioni del 1988 in poi, i democratici sono riusciti a piazzare una serie vincente: Clinton nel 1992 e nel 1996, Gore nel 2000. Nel 2004, infine, l'Hawkeye State è tornato nella colonna del GOP, seppure con un margine inferiore all'1%, con Bush Jr.
Tutti i sondaggi condotti nel 2008 in Iowa hanno registrato un vantaggio - più meno consistente - di Obama nei confronti di McCain. Le rilevazioni condotte da Rasmussen Reports e Survey USA negli ultimi due mesi, però, vanno in direzioni opposte: per Rasmussen il vantaggio del candidato democratico sta crescendo (dal +2 di maggio al +7 di giugno); per Survey USA, invece, sta diminuendo (dal +9 di maggio al +4 di giugno). Non c'è dubbio, comunque, che in questo ciclo elettorale Obama parta leggermente favorito. E nessuna delle corse locali (i cinque seggi della Camera e quello del potente senatore democratico Ton Harkin) sembra in grado di influenzare la dinamica della sfida.
Geograficamente, i repubblicani sono più forti nelle contee occidentali (al confine con Nebraska e South Dakota) e meridionali (Missouri), mentre i democratici partono avvantaggiati soprattutto nelle contee orientali (al confine con Illinois e Wisconsin) vicine al corso del fiume Mississippi. L'Iowa è un piccolo, omogeneo, stato rurale del Midwest, composto in larga parte da piccole città e zone agricole. Sembrerebbe, a prima vista, un perfetto esempio di American Heartland, se non fosse per l'invecchiamento della popolazione e la quasi assoluta mancanza di “diversità” etnica, che ne rendono ancora più bizzarro il ruolo importantissimo che i suoi caucus ormai rivestono nel meccanismo di selezione dei candidati alle presidenziali.
Proprio questo ruolo (cresciuto a dismisura, negli ultimi anni, con il crescere della "mediatizzazione” del processo elettorale), rende l'Iowa particolarmente “imprevedibile” nei suoi comportamenti (chi si aspettava la sconfitta di Jim Leach nel 2° distretto della Camera alle ultime elezioni di mid-term?). Per la sfida di novembre, tutto finora lascia pensare che i 7 electoral votes dell'Hawkeye State possano cambiare proprietario, passando dal GOP ai Dems. Per ora, dunque, ci limitiamo ad un poco appassionante DEM Leaning, pronti a cambiare idea - in un senso o nell'altro - in corso d'opera.
Governatore: Chet Culver (D)
Senato: Tom Harkin (D); Chuck Grassley (R)
Camera: DEM 3 GOP 2. Bruce Braley (D); David Loebsack (D); Leonard Boswell (D); Tom Latham (R); Steve King (R)
L'Iowa è il 31° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato dell'1,8% inferiore alla media nazionale, con un trend degli ultimi anni sostanzialmente stabile. L'Iowa della storia recente è sostanzialmente un classico swing state. Dal 1968 al 1988 ha scelto il candidato repubblicano alle presidenziali: Nixon nel 1968 e nel 1972, Ford nel 1976 e Reagan nel 1980 e nel 1984. Nel 1988, invece, Dukakis riusci a battere Bush Sr. con un margine piuttosto ampio, vincendo anche in molte contee tradizionalmente repubblicane. Dalle elezioni del 1988 in poi, i democratici sono riusciti a piazzare una serie vincente: Clinton nel 1992 e nel 1996, Gore nel 2000. Nel 2004, infine, l'Hawkeye State è tornato nella colonna del GOP, seppure con un margine inferiore all'1%, con Bush Jr.
Tutti i sondaggi condotti nel 2008 in Iowa hanno registrato un vantaggio - più meno consistente - di Obama nei confronti di McCain. Le rilevazioni condotte da Rasmussen Reports e Survey USA negli ultimi due mesi, però, vanno in direzioni opposte: per Rasmussen il vantaggio del candidato democratico sta crescendo (dal +2 di maggio al +7 di giugno); per Survey USA, invece, sta diminuendo (dal +9 di maggio al +4 di giugno). Non c'è dubbio, comunque, che in questo ciclo elettorale Obama parta leggermente favorito. E nessuna delle corse locali (i cinque seggi della Camera e quello del potente senatore democratico Ton Harkin) sembra in grado di influenzare la dinamica della sfida.
Geograficamente, i repubblicani sono più forti nelle contee occidentali (al confine con Nebraska e South Dakota) e meridionali (Missouri), mentre i democratici partono avvantaggiati soprattutto nelle contee orientali (al confine con Illinois e Wisconsin) vicine al corso del fiume Mississippi. L'Iowa è un piccolo, omogeneo, stato rurale del Midwest, composto in larga parte da piccole città e zone agricole. Sembrerebbe, a prima vista, un perfetto esempio di American Heartland, se non fosse per l'invecchiamento della popolazione e la quasi assoluta mancanza di “diversità” etnica, che ne rendono ancora più bizzarro il ruolo importantissimo che i suoi caucus ormai rivestono nel meccanismo di selezione dei candidati alle presidenziali.
Proprio questo ruolo (cresciuto a dismisura, negli ultimi anni, con il crescere della "mediatizzazione” del processo elettorale), rende l'Iowa particolarmente “imprevedibile” nei suoi comportamenti (chi si aspettava la sconfitta di Jim Leach nel 2° distretto della Camera alle ultime elezioni di mid-term?). Per la sfida di novembre, tutto finora lascia pensare che i 7 electoral votes dell'Hawkeye State possano cambiare proprietario, passando dal GOP ai Dems. Per ora, dunque, ci limitiamo ad un poco appassionante DEM Leaning, pronti a cambiare idea - in un senso o nell'altro - in corso d'opera.
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