venerdì 7 dicembre 2007

Unione

Riepiloghiamo, in ordine sparso, le dichiarazioni rilasciate oggi agli organi di stampa da alcuni dei membri della coalizione che qualcuno si ostina, con raffinatissimo senso del paradosso, a chiamare Unione. La fonte, a scanso di equivoci, è la versione online di quel quotidiano reazionario di estrema destra che risponde al nome di Repubblica.

Parte Clemente Mastella (ministro): "Se non viene ritirato l'emendamento sull'omofobia sarà crisi di governo". Gli risponde Paolo Ferrero (ministro). "La norma è assolutamente corretta". Chiosa Antonio Di Pietro (ministro): "Piaccia o no, dopo il voto di fiducia di ieri al Senato la maggioranza politica non c'è più, di questo va preso atto: la maggioranza attuale che sostiene il governo non ha i numeri per avere anche una maggioranza in termini strutturali".

Vi risparmiamo il cumulo di stoccate e contro-stoccate di esponenti minori del centrosinistra, riportate sempre oggi dalle agenzie di stampa, perché basterebbe questa frase di Fausto Bertinotti (presidente della Camera) per far cadere un governo in qualsiasi democrazia occidentale: "Per fare le riforme si può anche fare un altro governo". Per fortuna, tutto questo bailamme non spaventa il nostro (nostro? vostro!) presidente del Consiglio, Romano Prodi, che non si scompone: "Non vi preoccupate, io durerò". Non se la prenda, caro Professore, ma forse è davvero ora di iniziare a preoccuparsi.

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