Ad ascoltare - e leggere - i commentatori italiani, Ségolène Royal ha praticamente già vinto la sfida per l'Eliseo. Il 18% raccolto da François Bayrou? Tutto suo. I voti dispersi nei mille rivoli dell'estrema sinistra? Tutti suoi. Ci manca solo che la pulzella-fatta-di-niente raccolga pure la maggioranza dei voti presi da Le Pen al primo turno per completare il trionfo annunciato.
Eppure, a scorrere con animo distaccato i numeri del risultato elettorale e la cartina geografica delle "deux France", le cose non sembrano stare esattamente così. E quel 31% di voti presi da Sarkozy in un primo turno insolitamente affollato di elettori rappresenta un risultato straordinario che nessuno può permettersi di sottovalutare. Nei sondaggi condotti prima del voto di domenica sul "testa a testa" tra Sarkozy e la Royal, soltanto un istituto di ricerca su sette vedeva i due contendenti alla pari, mentre gli altri sei registravano un vantaggio (spesso netto) per il candidato del centrodestra. Nei sondaggi condotti dopo il voto di ieri, invece, tutti gli istituti vedono Sarkozy in vantaggio: BVA del 4%; CSA (quelli che, prima di domenica, ipotizzavano un pareggio) del 7%; IFOP e IPSOS dell'8%.
Lasciamo affogare gli analisti nelle loro analisi, dunque. Lasciamoli giocare con il loro "mercato delle vacche" in cui è possibile spostare i voti in pacchetti da uno o due milioni, da questo a quel candidato, senza troppi problemi. La strada per l'Eliseo è difficile, ma per una delle due Francie - da ieri - è molto meno in salita.
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