domenica 30 aprile 2006

Sleepy Sunday Open Trackback

In questo (lungo) weekend, mentre noi dormiamo, scrivete qualcosa di interessante sul vostro blog. Poi fate un link a questo post e un trackback a questa URL. Prima o poi il link al vostro post verrà aggiunto qui sotto. Se la vostra piattaforma di blog non supporta i trackback, provate Simpletrack di Adam Kalsey o Wizbang Standalone Trackback Pinger. Se non avete idea di che cosa sia un trackback, segnalate il vostro post a questo indirizzo e-mail (con url, titolo del post, nome del blog e nell'object: "Sleepy Sunday Open Trackback"). Altre informazioni qui e qui. Buon weekend a tutti.

This (long) weekend, while we're sleeping, write something interesting on your blog, make a link to this post, then trackback this URL and - sooner or later - a link to your post will be added at the end of this one. If you can't make a trackback, use Simpletrack di Adam Kalsey or Wizbang Standalone Trackback Pinger. If you have no idea of what a trackback is, mail url, title and name of blog to this address, writing in the subject: "Sleepy Sunday Open Trackback". Other infos: here e here. Have a nice weekend you all.

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Fuga dalla realtà

"Bertinotti e Marini, appena insediati nei loro scanni presidenziali, hanno pronunciato due buoni discorsi. Misurati, equilibrati, insistentemente al di sopra delle parti, volutamente rassicuranti e con la mano tesa verso gli avversari di un minuto prima". (Eugenio Scalfari, Repubblica, 30 aprile)

Ora, che Scalfari sia abituato - da qualche decennio - a manipolare la realtà per sostenere le sue tesi, è cosa nota a chiunque abbia mai avuto la saltuaria sventura di sfogliare le pagine del suo giornale-partito. Ma questa di oggi non è soltanto manipolazione. E' fuga dalla realtà.

sabato 29 aprile 2006

After Hour

La notte porta consiglio (e prebende) agli incerti del centrosinistra. Franco Marini, detto Francesco, è stato eletto presidente del Senato con 165 voti (il conto è nostro, quindi estremamente ufficioso). Giulio Andreotti si è fermato a quota 156. Una scheda bianca. E' iniziato il regime dell'Unione-che-governerà-5-anni. Mentre tutto il mondo civilizzato si sbarazza dei sindacati, in Italia due sindacalisti (di cui uno comunista) vengono eletti alla presidenza delle Camere. Davvero un bel primato. UPDATE. Nel suo discorso d'insediamento, Marini ringrazia Mirko Tremaglia (non è uno scherzo).

venerdì 28 aprile 2006

Il grande bordello

Se volete seguire in diretta la terza (seconda?) votazione per la presidenza al Senato che dovrebbe incoronare l'ex sindacalista Franco (Francesco?) Marini, fate un salto da Daw. Noi siamo troppo vecchi per assistere ai balletti notturni sudamericani di questa maggioranza (minoranza?) di pagliacci. A domani :)

Tracimazione in cachemire

305 voti al primo scrutinio, 302 al secondo e 295 al terzo. Dategli un altro paio di giorni e Bertinotti prende meno voti di Marini (Francesco).

Eletto Marini. Forse

Franco Marini eletto presidente del Senato con 162 voti. Decisivo l'appoggio di tale Francesco Marini. Il nepotismo al potere.

Minoranza strutturale/3

157 voti, altro che maggioranza. Nel primo round del derby del biancofiore l'Unione non riesce a raccogliere i voti necessari per eleggere il proprio candidato alla presidenza del Senato, Franco Marini. Il candidato di disturbo della CdL, una giovane promessa che risponde al nome di Giulio Andreotti, ha preso 140 voti. Sommando questa cifra ai 15 voti presi dal leghista Roberto Calderoli (2 in più di quelli previsti), si arriva ad un numero molto vicino a quella raggiunto dall'Unione-che-governerà-5-anni. Mentre Prodi è "deluso, quasi rabbuiato", i coroner del centrosinistra stanno già facendo l'autopsia ai cadaveri delle 5 schede bianche e delle 4 schede nulle espresse durante la votazione a scrutinio segreto. Sono razzi di segnalazione sparati dai mastelliani? Errori di gioventù dei senatori a vita? Sbagli di pronuncia dei senatori eletti all'estero? Le interpretazioni sono aperte. Ma un dubbio inizia a serpeggiare nel Palazzo: non sarà che, al Senato, l'Unione-che-governerà-5-anni è destinata a durare meno di 5 minuti?

giovedì 27 aprile 2006

Onore ai caduti di Nassiriya

Nicola Ciardelli, 34 anni, capitano dell'185esimo Rao della brigata folgore a Nassiriya, ufficiale di collegamento del Pjoc (provincial joint operation center). Nato a Pisa l'11 settembre del 1972, lascia la moglie Giovanna e un figlio di pochi mesi.

Franco Lattanzio, 38 anni, maresciallo capo dei carabinieri. Nato a Pacentro (L'Aquila). Lascia un fratello e una sorella residenti al paesino natale e un'altra sorella emigrata in Australia.

Carlo De Trizio, 27 anni, maresciallo capo dei carabinieri, era effettivo al Comando Provinciale di Roma-Nucleo Radiomobile. Nato a Bisceglie (Bari). Era arrivato a Nassiriya da 13 giorni.

Hancu Bogdan, 28 anni, caporale della Polizia militare rumena.

Conseguenze non-intenzionali

Questo post di The Mote in God's Eye (che riprende quest'altro scritto da Bryan Caplan) andrebbe letto con estrema attenzione.

Il vero disastro di Chernobyl

[da Fear, Complexity, & Environmental Management in the 21st Century, discorso tenuto da Michael Crichton il 6 novembre del 2005 al Washington Center for Complexity and Public Policy]

(...) Qualcuno di voi saprà che ho scritto un libro che molte persone hanno trovato controverso. E' chiamato "Stato di paura", e vi voglio raccontare perché ho deciso di scriverlo. Fino a cinque anni fa, avevo idee molto convenzionali a proposito dell'ambiente e del successo dei movimenti ambientalisti. Ho iniziato a scrivere il libro nel 1998, ma in realtà avevo intenzione di scrivere un romanzo su una catastrofe globale. Durante la preparazione di questo romanzo, mi trovai a studiare quello che era successo a Chernobyl, visto che si trattava del peggiore disastro causato dall'uomo in tempi recenti, almeno tra quelli che conoscevo.

Quello che scoprii mi lasciò sconvolto. Chernobyl fu un evento tragico, ma neppure lontanamente vicino alla catastrofe globale che avevo immaginato. Circa 50 persone sono morte a Chernobyl, approssimativamente il numero di americani che muore ogni giorno a causa degli incidenti stradali. Non vorrei essere macabro, ma per me fu una delusione. Non è possibile scrivere un romanzo su un disastro globale in cui muoiono soltanto 50 persone.

Tenacemente, mi misi a cercare altri tipi di disastri che potessero soddisfare i miei requisiti romanzeschi. Fu così che iniziai a capire quanto sia grande il nostro pianeta, e quanto elastico questo sistema sembri essere. Sebbene volessi creare una catastrofe fantastica di proporzioni globali, mi era impossibile trovare un esempio credibile. Alla fine, abbandonai il progetto del libro e decisi di scrivere "Preda".

Ma lo shock che avevo subito mi restò dentro per molto tempo. Perché quello che ero stato spinto a credere a proposito di Chernobyl non era soltanto sbagliato: era straordinariamente sbagliato. Ma guardiamo i dati.



I resoconti iniziali del 1986 parlavano di 2.000 morti e di un numero imprecisato di morti futuri e deformità che avrebbero falciato nazioni che andavano dalla Svezia al Mar Nero. Con il passare del tempo, l'enormità del disastro aumentò. Nel 2000, la BBC e il New York Times ancora parlavano di 15.000-30.000 morti, e così via... Ora, dire che 15.000-30.000 persone sono morte, quando il numero reale è 56, è un grande errore. (...) Sembra difficile riuscire a fare un errore tanto enorme.

Ma naturalmente, voi penserete, qui stiamo parlando di radiazioni: e cosa accade con le conseguenze di lungo termine? Sfortunatamente, in questo caso i media sono stati ancor meno precisi.


Questo grafico mostra stime che arrivano ai 3 milioni e mezzo di morti, mentre il numero reale di vittime nel tempo è stato inferiore alle 4.000. Questo è il numero di americani che muore di reazione allergica ai medicinali ogni sei settimane. Ancora una volta, un errore enorme.

Ma la cosa più preoccupante, secondo un rapporto delle Nazioni Unite del 2005, è che "il più grande problema di salute pubblica creato dall'incidente" è stato il "danno provocato dall'impatto psicologico dovuto alla mancanza di informazioni accurate, che si è manifestato nella percezione di un'aspettativa di vita inferiore, in mancanza di iniziativa e dipendenza dall'assistenzialismo statale". In altre parole, il più grave danno agli abitanti di Chernobyl è stato causato dalla cattiva informazione.

[estratto da Fear, Complexity, & Environmental Management in the 21st Century, © 2005 Constant c Productions, Inc. All rights reserved]

mercoledì 26 aprile 2006

One Man in Tinseltown

E' ufficiale. C'è una Hollywood che non ha mandato il cervello all'ammasso. Che pensa che Fidel Castro Ruz sia un dittatore della peggiore specie, che Che Guevara fosse un macellaio e che quelli che indossano la maglietta con la sua effige siano dei poveri pirla. (Leggi tutto su A Conservative Mind)

martedì 25 aprile 2006

Ideazione.com: speciale 25 aprile

Su Ideazione.com, una selezione di post sul 25 aprile dai blog di TocqueVille (grazie Otimaster). p.s. Qui, per la Liberazione, si ringraziano soprattutto gli Stati Uniti d'America.

lunedì 24 aprile 2006

Par condicio

Facendo zapping sui canali Rai, in questi giorni, si ha la percezione netta di quale sarebbe il regime televisivo pronto ad attenderci se il governo-fantoccio di Prodinotti non fosse destinato a durare il tempo di uno starnuto. Ieri, sul divano impolverato di Serena Dandini nella trasmissione "Parla con lei" (talk to my hand cuz my face ain't listening), Marco Travaglio ci ha dato il classico esempio di cosa la sinistra intenda per "rispetto delle regole". Su un rete televisiva pubblica (pagata anche da me, insomma) e in pieno regime di par condicio, il compagno di merende di Peter Gomez ha dato vita ad uno show imbarazzante infarcito di tutti i luoghi comuni di cui il fronte coglion-giustizialista si è cibato nell'ultimo decennio per dimenticare il proprio fallimento storico, politico ed esistenziale. "In Italia - ha detto Travaglio, tra le altre cose - si ha l'illusione che fare informazione voglia dire prendere uno di destra e uno di sinistra e fargli dire la loro opinione. In realtà fare informazione vorrebbe dire raccontare le cose come stanno". Cioè, aggiungiamo noi, raccontare quella che - secondo una parte della sinistra (quella più violenta ed intollerante) - sarebbe la verità. "Travaglio è antipatico sia a Berlusconi che a D'Alema - ha chiosato una Dandini adorante ai limiti dell'ebetitudine - è proprio l'ospite perfetto in tempi di par condicio". Come dire che l'uomo giusto per farsi raccontare la verità sulla spartizione dell'Europa a Yalta sarebbe stato Stalin, perché stava antipatico sia a Churchill che (un po' meno) a Roosevelt.

Anti-Bush Morons

Qualche settimana fa, l'attorucolo hollywoodiano Charlie Sheen aveva messo in dubbio (per l'ennesima volta) la "verità ufficiale sull'11 settembre". Il buon Charlie farebbe bene a dedicarsi meno alle teorie cospiratorie e un po' di più alla propria vita privata, visto quello che dice di lui l'ex moglie in tribunale.

domenica 23 aprile 2006

2006: Odissea nello spazio

Bertinotti dà la linea a Prodi: fai come Lula. (Il Giornale, 23 aprile)

Lula: "Vorrei andare nello spazio". (TgCom, 21 aprile)

Riconoscimento

"Nella storia repubblicana tutte le principali correnti di cultura politica del paese sono state rappresentate al Quirinale: da quella liberale a quella azionista, da quella cattolico democratica a quella socialista. Io penso che sarebbe importante per il futuro del paese e al riconoscimento di una storia e del pluralismo, che una persona che venisse dalla storia del gruppo dirigente del partito comunista italiano potesse ottenere questo importante riconoscimento". (Fausto Bertinotti, Repubblica, 22 aprile)

venerdì 21 aprile 2006

Per le palle

D'Alema rinuncia alla presidenza della Camera, Prodi sentitamente ringrazia. Ma nei DS infuriano le polemiche contro Fassino, preso di mira soprattutto da correntone e riformisti (da tutti tranne la sua stessa fazione, insomma) per aver gestito malissimo la fase pre e post-elettorale. Sembra proprio che Bertinotti abbia vinto la sua prima battaglia. Confermando, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, che l'estrema sinistra tiene per le palle Romano Prodi e il suo patetico tentativo di far finta di avere una maggioranza, in Parlamento e nel paese.

Benvenuti sulla Terra/9

"Il fatto che ci presentiamo con due candidati dimostra che qualcosa non ha funzionato". (Massimo D'Alema, 21 aprile)

"Attendiamo le proposte di Prodi con fiducia e serenita". (Piero Fassino, 21 aprile)

Benvenuti sulla Terra/8

"Io agli Esteri? Non siamo ai mercati generali". (Massimo D'Alema, 21 aprile)

"Non c'è malumore nei Ds". (Romano Prodi, 21 aprile)

giovedì 20 aprile 2006

Benvenuti sulla Terra/7

“Riteniamo del tutto comprensibile e fondato che il principale partito della coalizione abbia la possibilità di guidare uno dei due rami del Parlamento, e segnatamente la Camera”. (Piero Fassino, 20 aprile)

“L’Ulivo non può avere tre cariche istituzionali”. (Fausto Bertinotti, 20 aprile)

“La decisione, in sé legittima, di Rifondazione comunista di avanzare una propria candidatura per la presidenza della Camera sta determinando una condizione di impasse che, se non risolta, rischia di esporre la coalizione di centrosinistra ad una pericolosa, quanto imbarazzante divisione”. (Piero Fassino, 20 aprile)

“Se Prodi deciderà per Bertinotti, voteremo Bertinotti”. (Massimo D'Alema, 20 aprile)

Un urlo di libertà

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Una donna cinese ha interrotto, con urla disperate, la conferenza stampa tenuta dal presidente-dittatore cinese Hu Jintao davanti alla Casa Bianca. "Presidente Bush, gli impedisca di continuare ad uccidere - ha urlato la donna - Fermate la persecuzione del Falun Gong". La donna è stata allontanata dai servizi di sicurezza. Erano passati soltanto pochi minuti da quando Bush aveva invitato Hu a garantire "libertà di parola" a tutti i cinesi. Ecco il video (formato wmv, 8.4 mb, via Michelle Malkin).

Round-Up: Michelle Malkin, Riehl World View, Hyscience, RConversation, PunditGuy, Drudge Report, Outside The Beltway, NewsBusters.org, Gateway Pundit, Peaktalk, Blogs for Bush, The Corner (NRO).

Scheggia impazzita

''Caro Casini, Caro Cesa, Caro Buttiglione, sul partito è calato in questi giorni un silenzio politico imbarazzante e una minacciosa loquacità organizzatoria. L'imprevista discrezionalità con la quale sono state compilate le liste elettorali, più la prevedibile discrezionalità con la quale si intende procedere alle opzioni parlamentari, più la totale arbitrarietà con la quale si sono azzerati gli incarichi di lavoro nel partito, più la totale assenza di garanzie di trasparenza sul percorso congressuale, tutto questo dà all'attuale gestione dell'Udc un tratto insieme furbesco e settario. In questo contesto mi pare doveroso non partecipare al consiglio nazionale. Con rammarico. Marco Follini''.

Dopo questa infuocata lettera (aperta) di Follini ai vertici dell'Udc, apriamo le scommesse: dove si accaserà l'ex quinta colonna del centrosinistra nella CdL? Opzioni possibili: a) rifonderà il CCD; b) approderà nella Margherita; c) entrerà direttamente nel nuovo Partito Democratico; d) sarà cooptato dentro Forza Italia in vista della Große Koalition; e) chiederà ospitalità a Mastella nell'Udeur; f) capirà che quando si perdono le battaglie politiche è meglio prendersi qualche mese di riposo. UPDATE. JimMomo avanza l'ipotesi che "Prodi abbia trovato chi democristianamente accorre in suo aiuto".

mercoledì 19 aprile 2006

L'ultra-infedele

Sto guardando L'Infedele su La7 (non ridete, è che proprio non c'è niente in giro) e - oltre a un ottimo Gaetano Quagliariello - ho assistito ad una performance laicista di Paolo Flores D'Arcais che mi ha fatto pensare a Capezzone come a un chierichetto teocon. Roba da brividi...

Benvenuti sulla Terra/6

"Mi auguro che le polemiche si stemperino e cedano il passo ad un clima più disteso. Ne abbiamo tutti bisogno, soprattutto il Paese". (Clemente Mastella, Udeur, 19 aprile)

"Chi ha soffiato in maniera irresponsabile il vento malefico e velenoso dei brogli elettorali dovrà fare ammenda pubblica". (Franco Giordano, Rifondazione comunista, 19 aprile)

Onda lunga

Il centrodestra continua la sua rimonta. La Cassazione certifica la vittoria dell'Unione alla Camera, ma la CdL riduce lo svantaggio da 25.224 a 24.755 voti. Con questo ritmo, il sorpasso potrebbe arrivare prima che la sinistra abbia scelto i presidenti delle Camere ;)

Lucy in the Sky with Diamonds

Sky Tg24 anticipa il verdetto (favorevole al centrosinistra) della Corte di Cassazione. La Cassazione smentisce e comunica che i risultati ufficiali saranno disponibili alle 18.00 sul suo sito web. Pessimismo in Forza Italia e Alleanza Nazionale, mentre Prodi passeggia nervosamente per le strade di Roma insieme alla moglie. A più di una settimana dalle elezioni, questa Italia psichedelica ancora non sa se è destinata a morire dalle risate (con il Prodino sudamericano) o affogata nell'inciucio preteso dai poteri forti.

martedì 18 aprile 2006

Fantagoverno

Visto che il governo vero non lo possono fare (e pure se lo facessero sarebbe destinato a durare il tempo di una pernacchia), i sinistri si divertono con il Fantagoverno dell'Espresso. Fassino, Pecoraro Scanio e Bersani sono i più votati in assoluto, ma i risultati più interessanti sono quelli ministero per ministero. Agli Esteri prevale D'Alema (36%) sulla Bonino (26%). All'Ambiente domina Pecoraro Scanio (57%). Bersani (42%) supera Letta (23%) alle Attività Produttive. Ai Beni Culturali plebiscito per la Melandri (48%), mentre in seconda posizione, staccatissima, si piazza Franca Rame (8%). Gentiloni (26%) è il più votato per le Comunicazioni. Mastella (22%) straccia la concorrenza alla Difesa. Monti (29%) e Padoa Schioppa (20%) sarebbero i ministri "tecnici" scelti per Economia e Finanze (non ci sono più i comunisti di una volta). L'anima giustizialista della sinistra prevale alla Giustizia con Di Pietro (34%) contro il garantista Pisapia (16%). Rutelli (31%) batte Violante (10%) e Fassino (9%) agli Interni. Testa a testa tra Melandri (15%) e Diliberto (13%) per l'Istruzione. E Di Pietro (21%) ancora sugli scudi per Infrastrutture e Trasporti dove scavalca Bersani (13%). Lavoro e Politiche sociali incoronano Bertinotti (30%), mentre Pecoraro Scanio (26%) fà il bis alle Politiche agricole e forestali. Grandi consensi per la Bindi (52%) alla Salute, con Veronesi fermo al 19%. E vicepresidenza del Consiglio invocata per Fassino (55%) più che per Rutelli (13%) o D'Alema (6%). Mastella, Pecoraro Scanio, Melandri, Bindi, Di Pietro... alzi la mano chi non ha già nostalgia del governicchio Berlusconi... :)

Financial Times dixit/2

"Il Financial Times non sta sparando sul governo Prodi, ma esclusivamente sul governo Berlusconi". (Romano Prodi, L'Unità, 18 aprile)

lunedì 17 aprile 2006

Financial Times dixit

"Prodi offre il tipo sbagliato di riforme. Che consiste nello stesso tipo di riforme che sono fallite in altri Paesi europei. E dal momento che la sua frammentata coalizione di moderati, socialisti e comunisti, avrà una sottolissima maggioranza in Senato, potrebbe anche non essere in grado di portare a compimento il suo insufficiente programma". (Financial Times, via The Mote in God's Eye)

domenica 16 aprile 2006

Benvenuti sulla Terra/5

"Conta più abrogare la legge 30 che essere nominati vicepremier". (Liberazione, titolo di apertura del 16 aprile)

"La Legge Biagi va abrogata, cioè cancellata completamente. Sulla questione credo si debba ascoltare l'autorevole voce della Cgil". (Marco Rizzo, Corriere della Sera, 16 aprile)

"Non è quello che abbiamo scritto con grande precisione nel nostro programma (...) Nessuno ha mai parlato di cancellazione o abrogazione. Volutamente". (Cesare Damiano, responsabile Lavoro dei DS, Corriere della Sera, 16 aprile)

"La linea della pura e semplice abrogazione della Legge Biagi è un errore grossolano, e come tale va respinta". (Daniele Capezzone, Corriere della Sera, 16 aprile)

sabato 15 aprile 2006

Heritage dixit

"What Italy needs is an economic revolution of liberal market reforms, rather than more empty rhetoric and state intervention. Unfortunately a Prodi administration is likely to veer heavily toward the latter". (Nile Gardiner, Heritage Foundation, "What Washington Can Expect from Romano Prodi", 12 aprile, via Walking Class e Camillo)

Calderisi dixit

"Come far comprendere all’Unione, che distorce scientificamente la comunicazione, che la Casa delle Libertà non ha mai chiesto il riconteggio dei voti ma ha solo posto l’esigenza di attendere il conteggio ufficiale dei voti che compete agli uffici elettorali competenti presso le Corti d’Appello e la Cassazione? Come far comprendere che il conteggio del Viminale – avvenuto nottetempo attraverso comunicazioni informali di Comuni e Prefetture – è solo provvisorio e ufficioso e può essere soggetto ad errori? Come far comprendere che il Viminale è estraneo al conteggio ufficiale dei voti, che non ha visto né vedrà mai un solo verbale di sezione? Al riguardo la correzione del numero di voti contestati che il Viminale stesso aveva fornito in un primo tempo (non più 43.028 ma 2.131) è emblematico. Si tratta della dimostrazione più evidente della possibilità di errori materiali nel conteggio provvisorio dei voti avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 aprile. Chi può escludere che un errore della stessa portata non sia avvenuto anche per quanto riguarda i voti validi di una lista? Con uno scarto di soli 25.244 voti, pari allo 0,06%, non è doveroso attendere il risultato ufficiale prima di proclamare il vincitore?" (Peppino Calderisi, RiformatoriLiberali.org, 14 aprile)

Calderoli dixit

"A prescindere dalle verifiche in corso, la Cdl è già in vantaggio alla Camera di circa 20mila voti dato che al centrosinistra sono stati attribuiti 45.580 voti che, legge alla mano, non devono essere conteggiati. E' semplice: la differenza di voti indicata in un primo momento a favore della coalizione di Prodi è di 25.224. A questi vanno tolti i voti che vengono mano a mano riassegnati alla CdL durante le verifiche. Ma il punto nodale è un altro: ci sono i voti della lista Lega Alleanza Lombarda che si è presentata solo nella circoscrizione Lombardia 2 e che sono 45.580. Questi non possono essere assegnati a Prodi. Non devono proprio essere calcolati, perché la legge che io ho scritto parla chiaro: la cifra elettorale nazionale di coalizione deriva dalla somma delle cifra elettorale nazionale delle singole liste e la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno. E' evidente quindi che la cifra nazionale deve essere la somma di almeno due circoscrizioni e in assenza di questo non può essere conteggiata. Infatti il legislatore ha previsto l'ipotesi del conteggio della singola circoscrizione solo nelle regioni ove esiste la tutela delle minoranze linguistiche. Ecco perché la Cdl è, nel caso meno favorevole, in vantaggio di almeno 20mila voti alla Camera, senza contare quindi i voti che vengono via via riattribuiti durante le verifiche. La legge l'ho scritta io e l'ho anche criticata, ma sull' interpretazione non ci sono dubbi". (Roberto Calderoli, RaiNet News, 15 aprile)

"Vale la pena ricordare a Roberto Calderoli che la lista Lega Alleanza Lombarda è regolarmente apparentata con l'Unione. Quando il ministro parla dell'impossibilità di conteggiare i voti di questa lista lo fa in maniera pretestuosa. In nessun punto della legge elettorale che si vanta di aver scritto, infatti, è previsto un numero minimo di circoscrizioni in cui presentare le liste. Invitiamo Calderoli ad imparare a leggere ciò che dice di aver scritto". (Nota del Coordinamento dell'Ulivo, RaiNet News, 15 aprile)

South Park vs. Cartoon Jihad/3

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Michelle Malkin porta lo "scandalo South Park" sulle colonne del New York Post, con un editoriale durissimo - significativamente intitolato "Cowardly Central" - che mette sotto accusa l'ipocrisia del network Comedy Central (di proprietà, come MTV, della Viacom). Michelle, polemista di punta della cosiddetta religious right, se la prende naturalmente con il doppio-standard che ha portato alla censura delle immagini di Maometto ma che non esercità la stessa political correctness nei confronti dei simboli della religione cristiana. "I cristiani - scrive la Malkin - non hanno lo stesso status di protezione. Questo privilegio è riservato solo agli integralisti islamici e alle celebrità che aderiscono a Scientology". Da segnalare anche la presa di posizione di un altro quotidiano conservatore, il Washington Times, in cui vengono riportate le parole di Kyle (uno dei ragazzini terribili che animano lo show di Parker e Stone): "Se non fate vedere Maometto, allora fate una distinzione tra quello che è giusto prendere in giro e quello che non lo è. Ma è giusto prendere in giro tutti, oppure è meglio non farlo con nessuno. Do the right thing".

Round-Up (MSM): WorldNetDaily, BBC News, Washington Post, CNN.com, ABC News, Chicago Tribune, Globe and Mail, Monsters and Critics, E! Online, San Jose Mercury News, Deadbolt, GetReligion, Salon.com, The American Daily.

Round-Up (Blogosphere): Michelle Malkin, Patterico's Pontifications, The Volokh Conspiracy, The Jawa Report, Blue Crab Boulevard, PoliPundit.com, Iowa Voice, Cake or Death, Friends of Micronesia, Scott Allan's World, A Tic in the Mind's Eye, David Boyd, Gone Hollywood, The Cranky Insomniac, Blue Star Chronicles, Rhymes with Right, California Conservative, Pajamas Media, Sammenhold, Adam’s Blog, Point Five.

venerdì 14 aprile 2006

South Park vs. Cartoon Jihad/2

[click here to read the english version of this post]

Censurati nella seconda puntata dell'episodio di South Park dedicato alle Cartoon Wars islamiche, Trey Parker e Matt Stone attaccano il network Comedy Central (da Michelle Malkin, qualche proposta per un nuovo logo) accusandolo di ipocrisia, per non aver permesso loro di rappresentare Maometto in versione South Park, ma di non essersi fatto nessuno scrupolo quando i due ragazzi terribili hanno riservato lo stesso trattamento ai simboli della religione cristiana (e durante le celebrazioni pasquali). Spesso criticati dalla destra religiosa, ma letteralmente adorati dai libertarian-conservative, Parker e Stone sono adesso al centro di una polemica furibonda, che però vede finalmente unite entrambe le anime della destra americana. Dalla blogosfera si leva un coro (quasi) unanime di accuse alla decisione, vigliacca e politically correct di Comedy Central. You Bastards! UPDATE. E' possibile vedere la seconda parte dell'episodio (divisa in tre spezzoni) qui, qui e qui. UPDATE (2). Sullo stesso argomento (in italiano) The Mote in God's Eye e Creez Dogg in tha Houze.

Round-Up: My Vast Rightwing Conspiracy, Michelle Malkin, The Anchoress, JunkYard Blog, Publius Rendevouz, Rightwing Nation, Protein Wisdom, Gateway Pundit, Say Anything, Power Line, The Volokh Conspiracy, Captain's Quarters, Hugh Hewitt, Carol Platt Liebau, Flopping Aces, Media Blog (NRO), Outside The Beltway, Instapundit, CNSNews, Betsy's Page, Sister Toldjah, Outside The Beltway, Wizbang, The Irish Trojan's Blog, TV Squad, Iowa Voice, PoliBlog, Cam Edwards, Right Wing News, OPFOR, Althouse, New England Republican, The Claremont Institute, Don Surber, NewsBusters.org, The Coalition of the Swilling, PoliPundit.com, Dartblog.com, Damnum absque injuria, The Malcontent, Bad Example, Political Pitbull, The American Princess.

Minoranza strutturale/2

John Christian Falkenberg ha ragione da vendere: negli USA, come in Italia, le uniche speranze di vittoria della sinistra sono indissolubilmente legate alla volontà di sconfitta della destra.

Florida una cippa

Tutta la verità, nient'altro che la verità. Christian Rocca su Il Foglio.

Per un pugno di vecchietti

Malan: al Senato sinistra sotto in 9 commissioni su 13
In due commissioni su 13 i senatori del centrosinistra saranno ''in parità". E ciò è sufficiente solo per votare gli emendamenti dell'opposizione, ma non per eleggere i presidenti delle commisioni e per approvare i provvedimenti per i quali serve la maggioranza''. Lo spiega a Libero il vicepresidente dei senatori azzurri, Lucio Malan: ''Dove c'è parità numerica - spiega - viene eletto il più anziano. Loro hanno i senatori a vita, di cui alcuni non si sa bene come si schiereranno, e noi abbiamo due 82enni, Gustavo Selva e Egidio Sterpa''. Nelle altre 9 commissioni la maggioranza di sinistra, sostiene Malan, "è legata alla fortuna. Ad esempio nella terza - dice il senatore azzurro - conta il voto del presidente del Senato che, anche se è di centrosinistra, è tradizione solida che non voti in aula né in commissione. Poi nella quarta la differenza la fa il voto del senatore Pallaro, eletto all'estero, che se prima si è schierato con l'Unione, adesso ha fatto marcia indietro. Nella quinta conterà il voto di Rita Levi Montalcini che ha 97 anni e avrà difficoltà a presiedere, come membro più anziano''. Dubbioso che ''Pininfarina in commissione possa votare con il centrosinistra'', Malan ricorda che ''Cossiga ha già detto che non voterà e Andreotti francamente non lo vedo cosi' appiattito sulla politica di sinistra''. Altra incertezza, sostiene Malan, è ''quella di Scalfaro che a 87 anni dovrebbe prendersi un bell'impegno per garantire ogni volta la maggioranza''.
(dal sito di Forza Italia)

Benvenuti sulla Terra/4

"Porte aperte a tutta l’area socialista, che fu parte fondativa di questo progetto. Mi pare che la Rosa nel Pugno fosse solo un cartello elettorale". (Massimo D'Alema, Corriere della Sera, 14 aprile)

"E' gratuito e autolesionista, per non dire altro, l'attacco di oggi di D'Alema contro la Rosa nel pugno, e, in particolare, contro i radicali. Il presidente dei Ds farebbe bene a mettere da parte furbizie e tatticismi, e a farsi due conti: scoprirebbe che l'apporto della Rosa e' stato elettoralmente decisivo, con un milione di voti''. (Daniele Capezzone, Adnkronos, 14 aprile)

giovedì 13 aprile 2006

Benvenuti sulla Terra/2

"Sono appena uscito da una riunione fiume dell’Unione dove per tutto il tempo hanno fatto finta di non vedermi. Io e la Bonino due alieni, a un certo punto qualcuno mi ha chiesto: ma quanti seggi hai preso, quattro o cinque? E io: veramente 25! Quello che parlava di più era Mastella, che non faceva che chiedere posti, la presidenza del senato e qualche ministero". (Antonio Di Pietro nella trasmissione Controcorrente di Skytg24 - via ForzaSilvio)

Benvenuti sulla Terra

"Si potrà dire quel che si vuole, ma il mandato emerso domenica scorsa mi sembra chiaro: l’Unione deve governare". (Fausto Bertinotti, Liberazione, 13 aprile)

"Chiediamo ai parlamentari eletti per il Prc di non votare la fiducia al governo Prodi, di non permettere la nascita di un altro governo basato su un programma lacrime e sangue. L'auspicio è che perlomeno i parlamentari delle minoranze interne raccolgano quest'invito e facciano mancare i numeri per la fiducia a Prodi. Occorre salvaguardare l'opposizione comunista al governo Prodi, voluto e sostenuto da Confindustria: per questo, se non ci saranno immediatamente passi indietro da parte di Bertinotti, promuoveremo fin da subito la scissione da Rifondazione comunista". (Francesco Ricci, portavoce della sinistra Prc, AGE News, 13 aprile)

L'anomalia italiana

Facci strepitoso (su Il Giornale).

Prestigio internazionale

E' finalmente arrivato il primo riconoscimento internazionale al governo Prodi. Scoprite la sorpresa sul Blog dell'Anarca.

mercoledì 12 aprile 2006

La differenza

"La differenza tra Prodi e Berlusconi (...) è esattamente quella che passa tra chi ha vinto ma sa di avere perso e chi ha perso ma sa di avere vinto". Su Walking Class.

La Rosa nel buio

Secondo Federico, gli eletti in quota radicale della Rosa nel Pugno alla Camera sarebbero questi: "Bonino, Capezzone, Cappato, D'Elia, Beltrandi, Turci, Buglio, Ainis e uno fra Mellano, Bacchi o Parachini". Più o meno, si tratta degli stessi nomi indicati dalla "gola profonda" di Teodoro. Ora, I beg your pardon, ma a parte i soliti noti... voi li avevate mai sentiti?

The Recounters

Daw e Simone sentono puzza di bruciato. E vogliono il recount. Noi restiamo sulla nostra posizione, ma un po' di puzza effettivamente c'è.

Non hanno capito niente (per fortuna)

Se avete il timore che qualcuno, a sinistra, si sia reso conto di quello che è accaduto davvero (e stia iniziando a lavorare per porvi rimedio), rincuoratevi leggendo questo equilibrato editoriale di Furio Colombo su L'Unità.

Prodi parla arabo

"Yasser Arafat usava verso Israele la più equivoca fra le tecniche di comunicazione: quando parlava in Inglese porgeva l’ulivo ad Israele e all’opinione pubblica internazionale, mentre quando si rivolgeva in arabo ai suoi connazionali incitava all’odio contro gli ebrei e alla distruzione del loro stato. Nella sua prima uscita post-elettorale il leader dell’Ulivo Romano Prodi si è comportato alla stessa maniera di Arafat...". Continua sul blog di Marco Taradash e sul sito dei Riformatori Liberali.

Partito unico. Subito

Qui siamo d'accordo con Alan (se non si fosse capito).

Sussulto di dignità

"Hai voglia a dire, hai voglia di far finta di festeggiare. Le elezioni non le abbiamo vinte. Se avessimo un pizzico, solo un pizzico del senso della decenza e delle istituzioni che pure da piccoli ci avevano insegnato ad avere, ammetteremmo l'ovvio: ci siamo mangiati otto punti di vantaggio, per una fase finale della campagna elettorale confusa e disastrosa sul tema del fisco". Se n'è accorto anche Adinolfi.

On the Road

Roma, pacchi di schede elettorali in strada al Tuscolano.
Secondo indescrizioni i cinque contenitori di cartone trovati in via Marco Decumio vicino a cassonetti per i rifiuti conterrebbero preferenze già espresse

Roma, 12 apr. (Ign) - Cinque scatoloni contenenti schede elettorali già votate e valide sono stati trovati a Roma Tuscolano. E secondo alcune indiscrezioni è la prima ipotesi avanzata dalle forze dell'ordine quando questa mattina ha aperto i contenitori di cartone in via Marco Decumio trovati vicino ad alcuni cassonetti per i rifiuti. Una valutazione, dunque, probabile visto che gli scatoloni sono stati gettati via, senza verificare il contenuto, da un'impresa che si occupa di pulizie della scuola Damiano Chiesa.Di tutta la vicenda si sta occupando il sostituto procuratore della Repubblica di Roma Adelchi D'Ippolito. Per il momento non è stato aperto alcun fascicolo né è stata fatta ipotesi di reato. E' probabile invece che il presidente del seggio della scuola elementare venga ascoltato nelle prossime ore per chiarire come le schede siano potute finire in strada. Infatti, gli accertamenti disposti dal magistrato riguardano anche il seggio della scuola Damiano Chiesa dal quale le schede prima di essere abbandonate sarebbero state state sottratte. (Adnkronos)

martedì 11 aprile 2006

Giornalismo e basta

Il miglior articolo sulle elezioni italiane l'ha scritto un americano: Michael Barone (via Camillo). Leggere e prendere appunti.

La nouvelle vague della sinistra

Da un commento di Carcarlo.

No Recount

Lo diciamo chiaro e tondo: noi siamo contrari al recount (a meno che, naturalmente, non vengano accertati gravi brogli capaci di ribaltare il risultato della Camera). Siamo contrari, non solo perché non vogliamo vedere il nostro splendido Caimano fare la fine di Al Gore in Florida, ma soprattutto per l'invincibile e sadica curiosità di vedere questa sinistra provare a governare il paese con uno straccio di maggioranza al Senato e con una solida minoranza nel paese. Siamo ansiosi di vedere i capigruppo dei partiti della sinistra fare incetta di vaccini anti-influenzali per non far ammalare senatori e senatori a vita. Siamo tremendamente eccitati di fronte alla prospettiva di assistere al dibattito sulla Finanziaria, quando Montezemolo arriverà all'incasso e l'estrema sinistra farà sentire tutto il suo peso nella coalizione. Enzo ha perfettamente ragione: "Le percezioni in politica a volte contano più dei numeri. Se nella CdL prevalesse il buon senso, si capirebbe che perdere così è quasi meglio di una vittoria". UPDATE. Anche l'analisi di Abr è un must-read. UPDATE (2). Da leggere anche Pierluigi.

Minoranza strutturale

Con un quinquennio di congiuntura economica internazionale disastrosa che ha fiaccato l'attività del governo. Con la cinica campagna acquisti organizzata negli angoli più sporchi dei centri sociali. Con l'establishment finanziario, culturale e mediatico schierato come-un-sol'uomo contro il nemico Caimano. Con le manette ad orologeria dei magistrati amici. Con una buona parte della classe dirigente del centrodestra che ha remato contro (o, nella migliore delle ipotesi, non ha remato affatto). Con pezzi della coalizione avversaria saliti sul carro del vincitore annunciato per un piatto di lenticchie. Nelle migliori condizioni possibili ed immaginabili, insomma, l'Unione non è riuscita a raggiungere il 50% dei voti né alla Camera né al Senato. La sinistra è minoranza strutturale in Italia. E' arrivato il momento di prendere definitivamente coscienza di questo semplice, innegabile dato di fatto. A sinistra, ma soprattutto a destra.

Bolliti

Forza Italia primo partito in Israele e Usa. Unione primo partito in Cina. Chissà perché, me l'aspettavo. (da Repubblica via Excite Italia).

La festa dei coglioni

L'Unione perde nettamente al Senato (-1,25%) e vince di un niente alla Camera (+0,07%). Eppure Prodi scende in piazza per annunciare la vittoria elettorale (con un ritardo di appena 12 ore...). Questa sinistra ha perso anche quel briciolo di dignità che le era rimasto. Oggi, una volta per tutte, questa sinistra ha dimostrato che non potrà mai essere maggioranza in Italia. Festeggiassero pure, stanotte, poveri coglioni. Da domani verranno aggrediti dalla realtà.

p.s. Date un'occhiata alle nostre previsioni elettorali per il Senato e la Camera...

lunedì 10 aprile 2006

I voti veri

Iniziamo a contare i voti veri che arrivano al Viminale. Ecco le pagine riassuntive dei dati nazionali per Senato e Camera. Qui i dati sull'affluenza disaggregati per provincia e regione. E' bene ricordare che i dati delle singole sezioni arrivano in ordine sparso e dunque sarà necessario aspettare qualche ora per avere un'idea del consolidamento del risultato. UPDATE. La seconda proiezione Nexus sul Senato vede un sensibile riavvicinamento delle due coalizioni: CdL 48.6%, Unione 50,4%. La realtà è sempre diversa dagli exit-poll. UPDATE (2). La terza proiezione Nexus sul Senato conferma il trend della precedente. I due poli sono vicinissimi: CdL 49,0%, Unione 50,0%. La partita si gioca nel Lazio (Unione +1,1%) e in Campania (Unione +0,6%). UPDATE (3). La quarta proiezione Nexus sul Senato (basata sull'81% delle sezioni) non smuove di molto la situazione: CdL 48,9%, Unione 50,0% (7 senatori in più per il centrosinistra). Sembra davvero che gli exit poll abbiano toppato clamorosamente. UPDATE (4). Prima proiezione Istituto Piepoli per Sky Tg 24 sulla Camera: CdL 49,0%, Unione 50,1%. Ooops, they did it again! UPDATE (5). Quinta proiezione Nexus sul Senato: CdL 49,1%, Unione 49,8% (157 senatori a 152 per il centrodestra)! UPDATE (6). Proiezione Nexus sulla Camera (44% delle sezioni): CdL 49,9% Unione 49,6%!!! UPDATE (7). Sesta proiezione Nexus al Senato: CdL 49,1%, Unione 49,9 (158 senatori a 151 per il centrodestra!) UPDATE (8). Settima proiezione Nexus al Senato (97% delle sezioni): CdL 48,8%, Unione 50,2% (158 senatori a 151 per il centrodestra). UPDATE (9): Seconda proiezione Nexus per la Camera (63% delle sezioni): CdL 50,0%, Unione 49,5%. UPDATE (10): Terza proiezione Nexus per la Camera. CdL 49,8%, Unione 49,7%. Do You Remember Florida? UPDATE (11): Ottava proiezione Nexus al Senato (98% delle sezioni): CdL 49,2%, Unione 49,8% (158 senatori a 151 per il centrodestra). UPDATE (12). ANSA (POL) - 11/04/2006 - La Cdl ha comunque vinto al Senato, con o senza Campania. Peppino Calderisi, esponente di Forza Italia, corregge cosi' le indicazioni della Nexus, rifacendo i conti dei seggi attributi al centrodestra. ''Anche se perde in Campania - dice - la Cdl ha comunque la maggioranza al Senato, perche' ha conquistato in Emilia Romagna 9 seggi e non 8, come invece conteggiato da Nexus. Anche perdendo la Campania, dunque, il centrodestra avrebbe 155 seggi contro 154 del centrosinistra. Se poi vince anche in Campania, si impone con 9 seggi di vantaggio (159 a 150) e non con uno solo''.(ANSA).

03.16. Camera: CdL 49.739 % - Unione 49.805 %
(DEFINITIVO)

02.36. Senato: CdL 50.212 % - Unione 48.958 %
(DEFINITIVO)

02.31.
Camera: CdL 49.736 % - Unione 49.808 %
(60.792 sezioni su 60.828)

02.27. Camera: CdL 49.738 % - Unione 49.807 %
(60.777 sezioni su 60.828)

02.25. Camera: CdL 49.739 % - Unione 49.806 %
(60.766 sezioni su 60.828)

02.24. Camera: CdL 49.743 % - Unione 49.802 %
(60.741 sezioni su 60.828)

02.19. Camera: CdL 49.738 % - Unione 49.806 %
(60.713 sezioni su 60.828)

02.12. Camera: CdL 49.736 % - Unione 49.808 %
(60.654 sezioni su 60.828)

02.10. Camera: CdL 49.717 % - Unione 49.827 %
(60.442 sezioni su 60.828)

02.08. Camera: CdL 49.716 % - Unione 49.828 %
(60.436 sezioni su 60.828)

02.01. Camera: CdL 49.717 % - Unione 49.827 %
(60.427 sezioni su 60.828)

01.57. Senato: CdL 50.212 % - Unione 48.958 %
(59.812 sezioni su 59.816)

01.48. Camera: CdL 49.718 % - Unione 49.827 %
(60.421 sezioni su 60.828)

01.48. Camera: CdL 49.721 % - Unione 49.824 %
(60.411 sezioni su 60.828)

01.42. Camera: CdL 49.723 % - Unione 49.822 %
(60.329 sezioni su 60.828)

01.41. Senato: CdL 50.207 % - Unione 48.962 %
(59.786 sezioni su 59.816)

01.36. Camera: CdL 49.718 % - Unione 49.826 %
(60.286 sezioni su 60.828)

01.32. Camera: CdL 49.720 % - Unione 49.823 %
(60.156 sezioni su 60.828)

01.28. Camera: CdL 49.689 % - Unione 49.856 %
(59.612 sezioni su 60.828)

01.27. Senato: CdL 50.208 % - Unione 48.962 %
(59.784 sezioni su 59.816)

01.26. Senato LAZIO: CdL 50,207 % - Unione 49,161 %
(5.186 sezioni su 5.213)


01.20. Camera: CdL 49.696 % - Unione 49.849 %
(59.516 sezioni su 60.828)

01.19.
Senato: CdL 50.206 % - Unione 48.963 %
(59.777 sezioni su 59.816)

01.12. Camera: CdL 49.696 % - Unione 49.849 %
(59.444 sezioni su 60.828)

01.12. Camera: CdL 49.558 % - Unione 49.985 %
(59.529 sezioni su 60.828)

01.11. Senato: CdL 50.167 % - Unione 49.001 %
(58.205 sezioni su 59.816)

01.07. Camera: CdL 49.496 % - Unione 50.046 %
(56.294 sezioni su 60.828)

01.06. Camera: CdL 50.143 % - Unione 49.024 %
(59.357 sezioni su 59.816)

01.03. Camera: CdL 49.439 % - Unione 50.099 %
(55.573 sezioni su 60.828)

00.57. Camera: CdL 49.360 % - Unione 50.171 %
(53.575 sezioni su 60.828)

00.56. Senato: CdL 50.109 % - Unione 49.048 %
(58.205 sezioni su 59.816)

00.47. Camera: CdL 49.252 % - Unione 50.269 %
(51.260 sezioni su 60.828)

00.46.
Senato: CdL 50.110 % - Unione 49.047 %
(57.614 sezioni su 59.816)

00.29. Senato: CdL 50.095 % - Unione 49.060 %
(57.614 sezioni su 59.816)

00.18. Senato CAMPANIA: CdL 48,881 % - Unione 49,693 % (5.390 sezioni su 5.736)

00.13.
Camera: CdL 49.225 % - Unione 50.293 %
(50.451 sezioni su 60.828)

00.08. Camera: CdL 49.121 % - Unione 50.391 %
(49.813 sezioni su 60.828)

00.07. Senato: CdL 50.022 % - Unione 49.131 %
(56.732 sezioni su 59.816)

00.05. Camera: CdL 48.995 % - Unione 50.505 %
(48.352 sezioni su 60.828)

00.02. Senato LAZIO: CdL 49,940 % - Unione 49,419 %
(4.873 sezioni su 5.213)

00.01.
Camera: CdL 49.004 % - Unione 50.497 %
(48.299 sezioni su 60.828)

23.55. Camera: CdL 48.987 % - Unione 50.507 %
(46.937 sezioni su 60.828)

23.47. Senato: CdL 50.009 % - Unione 49.144 %
(56.028 sezioni su 59.816)

23.45. Camera: CdL 49.018 % - Unione 50.470 %
(45.769 sezioni su 60.828)

23.38. Senato CAMPANIA: CdL 48,801 % - Unione 49,762 %
(5.163 sezioni su 5.213)

23.40.
Camera: CdL 48.964 % - Unione 50.520 %
(45.020 sezioni su 60.828)

23.39. Senato: CdL 50.035 % - Unione 49.114 %
(55.606 sezioni su 59.816)

23.38. Senato LAZIO: CdL 49,883 % - Unione 49,474 %
(4.705 sezioni su 5.213)

23.37.
Camera: CdL 48.958 % - Unione 50.528 %
(44.744 sezioni su 60.828)

23.35. Senato: CdL 49.944 % - Unione 49.235 %
(54.860 sezioni su 59.816)

23.31. Senato LAZIO: CdL 49,883 % - Unione 49,474 %
(4.705 sezioni su 5.213)

23.28.
Senato: CdL 49.939 % - Unione 49.249 %
(54.712 sezioni su 59.816)

23.25. Camera: CdL 48.882 % - Unione 50.601 %
(44.426 sezioni su 60.828)

23.25. Camera: CdL 48.891 % - Unione 50.591 %
(43.823 sezioni su 60.828)

23.11. Camera: CdL 48.848 % - Unione 50.653 %
(43.286 sezioni su 60.828)

23.13. Senato LAZIO: CdL 49,891 % - Unione 49,466 %
(4.671 sezioni su 5.213)

23.12.
Senato: CdL 49.893 % - Unione 49.300 %
(53.656 sezioni su 59.816)

23.11. Camera: CdL 48.758 % - Unione 50.733 %
(40.799 sezioni su 60.828)

23.06. Camera: CdL 48.793 % - Unione 50.698 %
(40.329 sezioni su 60.828)

23.05. Senato: CdL 49.877 % - Unione 49.314 %
(53.242 sezioni su 59.816)

22.50. Camera: CdL 48.689 % - Unione 50.784 %
(37.896 sezioni su 60.828)

22.49. Senato: CdL 49.851 %- Unione 49.336 %
(52.645 sezioni su 59.816)

22.45. Camera: CdL 48.603 % - Unione 50.872 %
(37.367 sezioni su 60.828)

22.35. Camera: CdL 48.176 % - Unione 51.263 %
(34.990 sezioni su 60.828)

22.34. Senato: CdL 49.797 %- Unione 49.391 %
(52.075 sezioni su 59.816)

22.25. Senato: CdL 49.684 %- Unione 49.487 %
(50.232 sezioni su 59.816)

22.23. Camera: CdL 48.033 % - Unione 51.403 %
(33.742 sezioni su 60.828)

22.21. Senato: CdL 49.648 % - Unione 49.526 %
(49.483 sezioni su 59.816)

22.14. Camera: CdL 48.018 % - Unione 51.401 %
(32.385 sezioni su 60.828)

22.10. Senato: CdL 49.650 % - Unione 49.524 %
(49.270 sezioni su 59.816)

22.04. Senato: CdL 49.626 % - Unione 49.550 %
(48.646 sezioni su 59.816)

21.59. Camera: CdL 48.008 % - Unione 51.409 %
(31.661 sezioni su 60.828)

21.51. Senato: CdL 49.640 % - Unione 49.534 %
(48.368 sezioni su 59.816)

21.50. Senato: CdL 49.588 % - Unione 49.588 %
(48.054 sezioni su 59.816)

21.47. Senato: CdL 49.600 % - Unione 49.576 %
(47.972 sezioni su 59.816)

21.44. Senato: CdL 49.621 % - Unione 49.552 %
(47.828 sezioni su 59.816)

21.43. Camera: CdL 47.960 % - Unione 51.458 %
(30.684 sezioni su 60.828)

21.35. Camera: CdL 47.848 % - Unione 51.566 %
(29.544 sezioni su 60.828)

21.34. Senato: CdL 49.656 % - Unione 49.519 %
(47.256 sezioni su 59.816)

21.21. Camera: CdL 47.865 % - Unione 51.540%
(28.569 sezioni su 60.828)

21.26. Senato: CdL 49.573 % - Unione 49.597 %
(46.774 sezioni su 59.816)

21.22. Senato: CdL 49.550 % - Unione 49.627 %
(46.572 sezioni su 59.816)

21.21. Camera: CdL 47.391 % - Unione 52.029%
(26.271 sezioni su 60.828)

21.16. Senato: CdL 49.396 % - Unione 49.786 %
(45.711 sezioni su 59.816)

21.13. Camera: CdL 47.285 % - Unione 52.129%
(24.963 sezioni su 60.828)

21.10. Senato: CdL 49.436 % - Unione 49.743%
(44.834 sezioni su 59.816)

21.09. Camera: CdL 47.051 % - Unione 52.352%
(24.214 sezioni su 60.828)

21.07. Senato: CdL 49.402 % - Unione 49.791%
(44.359 sezioni su 59.816)

21.01. Camera: CdL 46.834 % - Unione 52.599%
(22.597 sezioni su 60.828)

20.49. Senato: CdL 49.315 % - Unione 49.891%
(43.562 sezioni su 59.816)

20.48. Camera: CdL 46.755 % - Unione 52.673%
(22.066 sezioni su 60.828)

20.39.Senato: CdL 49.263 % - Unione 49.953 %
(42.413 sezioni su 59.816)

20.38. Camera: CdL 47.182 % - Unione 52.187 %
(19.843 sezioni su 60.828)

20.34. Camera: CdL 46.646 % - Unione 52.749 %
(18.473 sezioni su 60.828)

20.25. Senato: CdL 49.286 % - Unione 49.911 %
(40.011 sezioni su 59.816)

20.23. Camera: CdL 46.486 % - Unione 52.965 %
(17.307 sezioni su 60.828)

20.17. Camera: CdL 46,104 % - Unione 53,358 %
(16.223 sezioni su 60.828)

20.15. Senato: CdL 49.268 % - Unione 49.935 %
(39.272 sezioni su 59.816)

20.10. Senato: CdL 48.939 % - Unione 50.266 %
(38.219 sezioni su 59.816)

20.03. Senato: CdL 48.701 % - Unione 50.465 %
(35.432 sezioni su 59.816)

20.02. Camera: CdL 46,289 % - Unione 53,202 %
(13.136 sezioni su 60.828)

19.59. Senato: CdL 48.593 % - Unione 50.585 %
(34.857 sezioni su 59.816)

19.55. Senato: CdL 48.475 % - Unione 50.703 %
(33.999 sezioni su 59.816)

19.54.
Camera: CdL 45,639 % - Unione 53,820 %
(11.188 sezioni su 60.828)

19.46. Senato: CdL 48.326 % - Unione 50.849 %
(32.365 sezioni su 59.816)

19.45. Camera: CdL 45,182 % - Unione 54,245 %
(9.618 sezioni su 60.828)

19.25. Senato: CdL 48.493 % - Unione 50.697 %
(30.441 sezioni su 59.816)

19.22. Senato: CdL 48.443 % - Unione 50.786 %
(29.018 sezioni su 59.816)

19.17. Camera: CdL 45,168 % - Unione 54,157 %
(7.116 sezioni su 60.828)

19.15. Senato: CdL 48.336 % - Unione 50.902 %
(27.422 sezioni su 59.816)

19.07. Senato: CdL 48.418 % - Unione 50.824 %
(25.325 sezioni su 59.816)

19.03. Camera: affluenza definitiva 83,6%

19.02. Camera: CdL 45,211 % - Unione 54,198 %
(4.602 sezioni su 60.828)

18.59. Senato: CdL 48.592 % - Unione 50.628 %
(24.648 sezioni su 59.816)

18.49. Senato: CdL 48.080 % - Unione 51.152 %
(21.838 sezioni su 59.816)

18.49. Senato: CdL 48.080 % - Unione 51.152 %
(21.838 sezioni su 59.816)

18.46. Senato: CdL 47.994 % - Unione 51.238 %
(21.033 sezioni su 59.816)

18.45. Camera: CdL 45,293 % - Unione 54,222 %
(3.625 sezioni su 60.828)

18.42. Senato: CdL 47.939 % - Unione 51.294 %
(20.474 sezioni su 59.816)

18.42. Senato: CdL 47.939 % - Unione 51.294 %
(20.474 sezioni su 59.816)

18.39. Senato: CdL 47.939 % - Unione 51.294 %
(20.474 sezioni su 59.816)

18.29. Senato: CdL 47.470 % - Unione 51.855 %
(18.177 sezioni su 59.816)

18.28. Camera: CdL 44,548 % - Unione 54,946 %
(2.452 sezioni su 60.828)

18.27. Camera: affluenza (106 sezioni su 110): 83,9%

18.23. Senato: CdL 47.339 % - Unione 51.956 %
(16.785 sezioni su 59.816)

18.20. Senato: CdL 47.258 % - Unione 51.998 %
(15.400 sezioni su 59.816)

18.16. Senato: CdL 47.233 % - Unione 52.021 %
(14.571 sezioni su 59.816)

18.15. Camera: CdL 44,948 % - Unione 54,639 %
(1.265 sezioni su 60.828)

18.07. Senato: CdL 46.875 % - Unione 52.411 %
(13.611 sezioni su 59.816)

18.06. Senato: CdL 47.054 % - Unione 52.206 %
(12.201 sezioni su 59.816)

17.59. Senato: CdL 47.054 % - Unione 52.206 %
(12.201 sezioni su 59.816)

17.58. Camera: CdL 44,625 % - Unione 54,979 %
(1077 sezioni su 60828)

17.57. Senato: CdL 46.982 % - Unione 52.286 %
(11.450 sezioni su 59816)

17.54. Senato: CdL 46.933 % - Unione 52.329 %
(11.050 sezioni su 59816)

17.50. Senato: CdL 46,855 % - Unione 52,345 %
(10251 sezioni su 59816)

17.48. Camera: CdL 43,650 % - Unione 55,930 %
(993 sezioni su 60828)

17.45. Senato: CdL 46,548 % - Unione 52,750 %
(9497 sezioni su 59816)

17.44. Camera: affluenza (93 sezioni su 110): 84,1%

17.41. Senato: CdL 46,292 % - Unione 52,998 %
(8638 sezioni su 59816)

17.35. Senato: CdL 45,755 % - Unione 53,566 %
(7576 sezioni su 59816)

17.29. Senato: CdL 45,772 % - Unione 53,526 %
(7030 sezioni su 59816)

17.27. Camera: affluenza (89 sezioni su 110): 84,5%

17.25. Senato: CdL 45,575 % - Unione 53,728 %
(5702 sezioni su 59816)

17.22. Senato: CdL 45,061 % - Unione 54,305 %
(5363 sezioni su 59816)

17.20. Senato: CdL 44,348 % - Unione 54,992 %
(4570 sezioni su 59816)

17.18. Camera: affluenza (80 sezioni su 110): 84,8%

17.15. Senato: CdL 45,116 % - Unione 54,123 %
(4025 sezioni su 59816)

17.08. Senato: CdL 45,320 % - Unione 53,808 %
(3403 sezioni su 59816)

17.03. Il sito del Viminale non dà segni di vita...

16.59. Camera: affluenza (59 sezioni su 110): 84,5%

16.47. Senato: CdL 48,632 % - Unione 50,172 %
(260.495 voti scrutinati)

16.46. Camera: affluenza (49 sezioni su 110): 85,0%

16.39. Senato: CdL 44,806 % - Unione 54,936 %
(135.292 voti scrutinati)

16.34. Camera: affluenza (37 sezioni su 110): 84,5%

16.30. Senato: CdL 43,011 % - Unione 56,858 %
(40.594 voti scrutinati)

16,28. Camera: affluenza (29 sezioni su 110): 85,2%

16.23. Senato: CdL 45,806 % - Unione 53,973 %
(20.975 voti scrutinati)

16.18. Senato: CdL 40,830 % - Unione 58,845 %
(7.810 voti scrutinati)

Primo exit poll Nexus per la Rai

L'exit poll di Nexus, per la Rai, vede il centrosinistra in vantaggio del 5% sul centrodestra. La "forchetta" della CdL va dal 45% al 49%, mentre quella dell'Unione va dal 50 al 54%. Non so voi, ma soprattutto i dati sui singoli partiti mi lasciano perplesso. Alla Camera, facendo la media tra gli estremi delle "forchette" i risultati sarebbero questi: Forza Italia 21,5%, AN 11,5%, UDC 6%, Lega Nord 4%, Dc-Psi 1%, Alternativa Sociale 0,75%, Altri di centrodestra 1,5%; Ulivo 32%, Rifondazione comunista 6%, Rosa nel pugno 3, 25%, Comunisti italiani 2,25%, Verdi 2,5%, Di Pietro 2,75%, Udeur 1,75%, Altri di centro sinistra 2,25%. Rispetto agli ultimi sondaggi ufficiali, i partiti minori dell'Unione mi sembrano parecchio sovrarappresentati. Vedremo. (Feed Rai.it)

UPDATE. Aghenor ha i dati dell'exit poll SWG (con l'Unione in vantaggio del 6%).

UPDATE (2). Il secondo exit poll Nexus per la Rai è identico al primo. Un po' di fantasia, perbacco! :)

UPDATE (3). Affluenza: 85,2 (29 sezioni su 110)% (dati Viminale).

Exit Poll/2

Quando, tra qualche secondo, sentirete che gli exit poll danno l'Unione vincente del 4-4,5%, ricordatevi che si tratta di indagini statistiche pronte già da ieri notte. E ricordatevi della Florida.

Exit Poll

Le indiscrezioni sugli exit poll ormai impazzano. E quasi tutti sono favorevoli al centrosinistra. C'è chi parla del 6% di vantaggio, chi del 4%, chi si spinge fino al 2%. Ma l'aria che tira sembra univoca. Se il distacco tra le due coalizioni non sarà enorme, per avere la certezza di una maggioranza al Senato l'Unione dovrà soffrire ancora per qualche ora. Ma ormai gli unici numeri veri sono questi.

domenica 9 aprile 2006

L'Italia che vota/3

Affluenza alle urne (ore 22.00) comparata con le Politiche 2001. Ricordiamo che nel 2001 si è votato soltanto domenica, mentre quest'anno si voterà anche il lunedì (dalle 7.00 alle 15.00).

PIEMONTE 68,2 (84,2) -14,0%
VALLE D'AOSTA
63,6 (80,4) -16,8%
LOMBARDIA
72,7 (86,5) -13,8%
TRENTINO-ALTO ADIGE
72,1 (84,6) -12,5%
VENETO
72,0 (85,1) -13,1%
FRIULI-VENEZIA GIULIA
67,2 (78,3) -11,1%
LIGURIA
66,4 (82,1) -15,7%
EMILIA ROMAGNA
75,3 (88,8) -13,5%
TOSCANA
71,8 (86,5) -14,7%
UMBRIA
70,1 (85,8) -15,7%
MARCHE
69,9 (84,2) -14,3%
LAZIO
67,1 (81,6) -14,5%
ABRUZZI
65,4 (77,8) -12,4%
MOLISE
63,3 (69,8) -6,5%
CAMPANIA
59,3 (77,0) -17,7%
PUGLIA
59,5 (78,3) -18,8%
BASILICATA
61,8 (75,1) -13,3%
CALABRIA
55,2 (70,9) -15,7%
SICILIA
56,3 (71,3) -15,0%
SARDEGNA
56,8 (77,4) -20,6%
= TOTALE ITALIA = 66,5 (81,4) -14,9%

(dati Viminale
)

Come volevasi dimostrare

Come avevamo previsto ieri, su molti forum e mailing-list già iniziano a circolare i primi exit-poll, con ogni probabilità taroccati. C'è quello che ha un "amico nella sezione Ds di Prato", che giura sul centrosinistra in vantaggio del 5% alla Camera e del 3,8% al Senato. C'è il fantomatico exit-poll SWG, che assegna all'Unione un distacco che va dal 4 al 6% (molto simile a quello di prima, insomma). E c'è perfino chi dice che l'Istituto Piepoli vede la sinistra davanti del 2,5% alla Camera e dello 0,8% al Senato. Numeri in libertà, insomma, che non devono assolutamente trarre in inganno. Gli exit-poll sono intrinsecamente inaffidabili (e domani, probabilmente, ne avremo l'ennesima conferma), figuriamoci quelli fatti quando mancano ancora le 8 ore di voto di domani mattina. Chiappe strette e occhi aperti, dunque. E ricordiamoci della Florida. Ormai gli unici numeri veri si trovano qui.

L'Italia che vota/2

Affluenza alle urne (ore 19.00) comparata con le Politiche 2001. Ricordiamo che nel 2001 si è votato soltanto domenica, mentre quest'anno si voterà anche il lunedì (dalle 7.00 alle 15.00).

PIEMONTE 54,7 (60,4) -5,7%
VALLE D'AOSTA 51,8 (59,5) -7,7%
LOMBARDIA
59,5 (63,4) -3,9%
TRENTINO-ALTO ADIGE
57,9 (63,2) -5,3%
VENETO
58,7 (62,9) -4,2%
FRIULI-VENEZIA GIULIA
55,3 (58,9) -3,6%
LIGURIA
55,6 (63,1) -7,5%
EMILIA ROMAGNA
62,1 (69,4) -7,3%
TOSCANA
58,3 (65,9) -7,6%
UMBRIA 55,8 (66,7) -10,9%
MARCHE 55,1 (61,5) -6,4%
LAZIO 52,4 (55,0) -2,6%
ABRUZZI 50,2 (54,9) -4,7%
MOLISE 48,0 (53,2) -5,2%
CAMPANIA 42,7 (53,0) -10,3%
PUGLIA 42,7 (55,8) -13,1%
BASILICATA 42,3 (54,3) -12,0%
CALABRIA 39,1 (49,5) -10,4%
SICILIA 40,8 (48,9) -8,1%
SARDEGNA 43,1 (57,8) -14,7%
= TOTALE ITALIA = 52,1 (59,0) -6,9%

(dati Viminale)

L'Italia che vota

Secondo i dati del Viminale, alle 19.00 ha votato il 53,5% degli aventi diritto (83 sezioni su 110). Si tratta di un aumento del 12,4% rispetto alle Regionali 2005, elezioni in cui - come quest'anno - si votò di domenica e lunedì. Nel 2005 l'affluenza finale alle urne fu del 71,4%. Nelle discussioni sul forum di Politica Online, si fanno previsioni che oscillano tra l'82% e l'87%. UPDATE. Il dato definitivo è del 52,1% (+11,0% rispetto alle Regionali 2005).

sabato 8 aprile 2006

Do You Remember Florida?

Il piano sarebbe questo: diffondere, magari già nella notte tra domenica e lunedì, qualche exit-poll taroccato con l'Unione in vantaggio del 4-5%, per fiaccare il morale degli elettori di centrodestra e disincentivare i ritardatari che hanno intenzione di votare lunedì mattina. Si spiegherebbe così, secondo i bene informati, la dichiarazione di Paolo Bonaiuti (portavoce di Berlusconi) diffusa ieri pomeriggio dalle agenzie di stampa: "Qualcuno sta facendo circolare nel mondo della comunicazione strani sondaggi, ovviamente falsi e ovviamente di parte, per far credere agli italiani che una coalizione avrebbe già la vittoria in tasca. Non abboccheremo a questi ami avvelenati e terremo sotto controllo, tra domenica e lunedì, anche l'utilizzo degli exit polls, i sondaggi all'uscita dei seggi elettorali, da parte di chiunque tentasse di influenzare l'opinione pubblica''. (Adnkronos)

Si tratta di una tattica già sperimentata dalla sinistra statunitense alle presidenziali del 2000, quando costò quasi la Florida a George W. Bush: nelle contee "rosse" della Florida orientale, in cui le urne (per il diverso fuso orario) chiudevano un'ora più tardi che in quelle occidentali, l'affluenza fu molto minore rispetto alle contee di tradizione democratica, proprio perché i sondaggisti e i network avevano assegnato la Florida ad Al Gore in anticipo (sbagliando). Com'è andata a finire ce lo ricordiamo tutti.

La stessa tattica è stata poi perfezionata alle presidenziali del 2004, soprattutto grazie ad Internet, con la diffusione di exit-poll non ponderati rispetto al sesso (le donne intervistate erano in netta maggioranza) in cui Kerry era in grande vantaggio. In quel caso si riuscì ad illudere i sinistri americani (e non solo!) della ormai certa vittoria dei democratici. Ma la distanza reale tra i due candidati - insieme alla perfetta macchina organizzativa dei repubblicani insediata da Karl Rove sul territorio - riuscì a sventare questo tentativo di colpo di stato mediatico.

In Italia, con i partiti "leggeri" del centrodestra e la complicità quasi unanime dei mezzi di informazione, un'operazione del genere avrebbe, potenzialmente, un impatto assai più elevato. Chiappe strette e occhi aperti, dunque. E ricordiamoci della Florida.

Facciamo finta/3

Facciamo finta che al Senato tutto vada, più o meno, come deve andare. Facciamo finta che il premio di maggioranza (assegnato su base regionale) scatti per il centrosinistra in Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna. E che invece il centrodestra arrivi davanti in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. Facciamo finta che le uniche regioni in cui la coalizione vincente supera il 55% siano la Lombardia e la Sicilia (per la CdL), l'Emilia Romagna, la Toscana e l'Umbria (per l'Unione). Ma che soltanto in Lombardia, Sicilia, Toscana e Umbria "scatti" il senatore in più (rispetto alla ripartizione 55/45) per la coalizione vincente. Facciamo finta, in pratica, che in Emilia l'Unione non vada oltre il 57,5% (magari ripetendo il 57,3% delle Europee 2004).

Facciamo finta, dunque, che il centrodestra ottenga 13 senatori in Piemonte, 27 in Lombardia, 14 in Veneto, 2 in Trentino Alto Adige (dove si vota con il maggioritario), 4 in Friuli, 3 in Liguria, 9 in Emilia, 7 in Toscana, 2 in Umbria, 3 nelle Marche, 15 nel Lazio, 3 in Abruzzo, 1 in Molise, 13 in Campania, 12 in Puglia, 3 in Basilicata, 4 in Calabria, 15 in Sicilia e 4 in Sardegna. Per un totale di 155 senatori.

Facciamo finta anche che il centrosinistra ottenga 1 senatore in Val d'Aosta, 9 in Piemonte, 20 in Lombardia, 5 in Trentino, 10 in Veneto, 3 in Friuli, 5 in Liguria, 12 in Emilia, 11 in Toscana, 5 in Umbria, 5 nelle Marche, 12 nel Lazio, 4 in Abruzzo, 1 in Molise, 17 in Campania, 9 in Puglia, 4 in Basilicata, 6 in Calabria, 10 in Sicilia e 5 in Sardegna. Per un totale di 154 senatori.

Facciamo finta che nelle circoscrizioni per il voto degli italiani all'estero il centrodestra ottenga 4 senatori e il centrosinistra 2. Portando il totale a 159-156 per la CdL.

Facciamo finta che l'unica speranza della sinistra per conquistare una maggioranza - risicatissima - al Senato sia affidata al voto dei senatori a vita. Facciamo finta che, in ogni caso, per far andare sotto il governo al Senato basti un refolo di vento.

Assolutamente

Paolo ed Enzo, da lunedì se ne riparla. Assolutamente.

venerdì 7 aprile 2006

South Park vs. Cartoon Jihad

[click here to read the english version of this post]

Comedy Central ha appena trasmesso un episodio di South Park destinato a far discutere per settimane. Questa puntata dello show di Trey Parker e Matt Stone (la prima di due parti) è centrata su una parodia della controversia nata intorno alla pubblicazione danese delle vignette su Maometto. Tutti i dettagli da The Officer's Club, Newsbusters.org, Michelle Malkin e USS Neverdock. Se non potete proprio aspettare che l'episodio venga trasmesso in Italia (se mai verrà trasmesso), potete guardarlo online - diviso in tre spezzoni - qui, qui e qui. Enjoy, you bastards!

UPDATE. Come volevasi dimostrare, la riva destra della blogosfera americana (come dite, esiste anche una rive gauche? non mi risulta) si è scatenata. Ecco qualche coordinata per iniziare ad analizzare il blogstorming: Captain's Quarters, Dhimmi Watch, GOP Vixen, The Anchoress, Betsy's Page, The Political Pit Bull, Brendan Loy, The Irish Trojan's Blog, Vie de Malchance, The Byzantine Spy's Journal, Vicki Fox, Lag in Iraq, Are We Lumberjacks?, Black Five, Southern California View from the Right, Belch Speak, Foehammer, Rocketman's Revenge, The Freedom Fighters Journal, The Valium Sofa, KC Writer, Ed Driscoll, Blacke Knights Hideout, Seattle Scribe, The Pure Investor Blog, Prairie Pundit, The Thunder Run, Super Fun Power Hour, Sammenhold.

UPDATE (2). Ecco come uno dei cittadini di South Park tenta di smuovere le coscienze della folla che teme le ritorsioni degli integralisti islamici: "Freedom of speech is at stake here, don't you all see? If anything, we should all make cartoons of Mohammed and show the terrorists and the extremists that we are all united in the belief that every person has a right to say what they want. Look people, it's been really easy for us to stand up for free speech lately. For the past few decades, we haven't had to risk anything to defend it. One of those times is right now. And if we aren't willing to risk what we have now, then we just believe in free speech, but won't defend it".