domenica 31 ottobre 2004

CBS: Bush +3. NBC: Bush +1.

Con lo straordinario (e freudiano) titolo "Bush Leads, Uncertainty Reigns" (Bush in vantaggio, l'incertezza regna), CBS News annuncia il suo ultimo sondaggio condotto in collaborazione con il New York Times. Il presidente è davanti del 3% (49-46), in crescita rispetto alla scorsa settimana. Forse proprio per questo motivo gli analisti del sito di CBS News preferiscono leggere tra le righe dei risultati di altri sondaggi (quelli in cui Bush va peggio) piuttosto che concentrarsi su quello pagato da loro stessi. Leggere per credere. [Link] Secondo NBC e Wall Street Journal, invece, il vantaggio di Bush è dell'1% (48-47), mentre a metà ottobre i due candidati erano visti in perfetta parità (48-48). [Link]

Pew: Bush +3. RCP: Bush +2.4.

Bush ha un vantaggio del 3% nell'ultimo sondaggio del Pew Research Center (51-48), che dieci giorni fa vedeva Kerry appaiato al presidente (47-47). [Link] Nella media dei sondaggi di RealClear Politics, Bush ha un margine del 2.4% nella "3-way-race" (48.8-46.4) e del 2.5% escludendo Nader (48.7-46.2). Delle otto rilevazioni statistiche considerate dalla media RCP, quattro hanno un risultato di perfetta parità (FOX, Zogby, ARG, WP) e altre quattro vedono Bush in vantaggio con un distacco che va dal 3 al 6%. (Tipp, Pew, Newskeek, Battleground). [Link]

Collegio elettorale: aggiornamento.

Aggiornamento delle medie RealClear Politics nei sondaggi stato-per-stato. RCP toglie il Michigan (17 voti elettorali) dalla colonna di Kerry e lo mette tra i toss-up. Il vantaggio del candidato democratico si è infatti ridotto al 2.4% negli ultimi giorni. West Virginia (+8.5%), Colorado (+7.0%), Missouri (+4.7%) e Arkansas (+4.7%) sembrano ormai scivolare verso una vittoria tranquilla di Bush. Mentre Kerry ha preso il largo in Maine (+8.5%) e Oregon (+4.8%). Il presidente conduce con un distacco significativo anche anche in New Mexico (+3.8%) e Nevada (+3.0%). Kerry resta invece davanti in Pennsylvania (+2.5%) e sembra aver allontanato la minaccia in Wisconsin (+2.0%) e New Hampshire (+2.0%). RCP, malgrado i sondaggi vedano leggermente davanti Bush (+0.9%), non crede ad un ribaltone nelle Hawaii. Restano dunque soltanto quattro stati (Hawaii a parte) in cui nessuno dei candidati ha un vantaggio medio superiore al 2%. In Florida (+1.9%) e Iowa (+1.1%) è davanti Bush. In Minnesota (+1.2%) ha per ora la meglio Kerry. L'Ohio, infine, è un'incognita assoluta. Assegnando anche gli stati in bilico, ad eccezione dell'Ohio (20 voti), Bush raccoglierebbe oggi 270 voti elettorali, contro i 248 di Kerry. Escludendo invece i toss-up (e assegnando le Hawaii a Kerry come fa RCP), Bush sarebbe in vantaggio 232-190. [Link] UPDATE. Da quando Zogby diffonde tracking-poll quotidiani per i battleground state, la media RCP (come tutte quelle simili) è pesantemente influenzata da i risultati di un sondaggista che, oltre ad avere pubblicamente espresso il proprio sostegno a Kerry, ha un record imbarazzante nelle previsioni stato-per-stato (quello delle elezioni 2002). Abbiamo provato dunque a calcolare la media utilizzando solo i sondaggi più recenti (quelli dell'ultima settimana) ed escludendo Zogby e l'ormai screditato sondaggio settimanale del Minneapolis Star-Tribune in Minnesota (che regala in media il 6-7% ai democratici). Ecco i risultati. Florida: Bush +3.0%. Ohio: Bush +1.5%. Pennsylvania: Kerry: +1.5%. Wisconsin: Kerry +1.5%. Iowa: Bush +1.6%. Minnesota: Bush +1.7%. Michigan: Kerry +2.8%. Escludendo Zogby (e Star-Tribune) dalla media dei sondaggi, insomma, Bush conquisterebbe 300 voti elettorali contro i 238 di Kerry.

Rasm.: Bush +1. Tipp: Bush +5.

Lievissima crescita di Bush nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Il presidente conduce con l'1.0% di vantaggio nella media degli ultimi tre giorni (48.1-47.1) e dello 0.7% nella media settimanale. Il job-approval di Bush è al 52%. Secondo Scott Rasmussen, il video di Osama non ha avuto alcun effetto misurabile. [Link] Bush aumenta il suo distacco da Kerry anche nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics e adesso è davanti con un margine del 5% sia nella "3-way-race" (48-43) che nel testa a testa con il candidato democratico (47-42). [Link]

Tracking-polls: parità assoluta.

Perfetta parità nei tre tracking-poll diffusi nella mattinata (ora americana) di oggi. Una coincidenza quasi sospetta, a poche ore ore dal voto, che farà felici i venditori di spazi pubblicitari nei palinsesti televisivi della notte elettorale. Nel sondaggio di Zogby International per Reuters, Bush recupera un punto a Kerry e si porta sul 48-48. [Link] Trend opposto nel tracking-poll di ABC e Washington Post (stranamente pubblicato 7 ore prima del solito), ma risultato identico (48-48). [Link] Kerry in rimonta anche nel "neonato" tracking-poll di Opinion Dynamics per Fox News, con i due sfidanti appaiati al 46%. [Link] UPDATE. Utilizzando gli stessi dati raccolti in collaborazione con il Washington Post, ma con un metodo leggermente diverso di selezione dei "likely voters", ABC assegna anche oggi a Bush un vantaggio dell'1% (49-48), mentre il Post vede i due sfidanti in parità (48-48). [Link]

sabato 30 ottobre 2004

ABC/WP: Bush +1. FOX: Bush +2.

ABC/WP: Bush +1. FOX: Bush +2. Kerry si avvicina a Bush nel tracking-poll di ABC e Washington Post, ma il presidente conserva l'1% di vantaggio sul candidato democratico (49-48). [Link] Il consueto sondaggio settimanale di Opinion Dynamics per Fox News si trasforma (a poche ore dal voto?) in un bizzarro tracking-poll in cui la media degli ultimi due giorni vede Bush in testa con il 2% di distacco (47-45). Lo scetticismo regna sovrano. [Link] Un altro "strano" sondaggio è quello di American Research Group, che giudica i due candidati alla parti tra i "likely voters" (48-48). In questo caso, visti i precedenti sondaggi ARG stato per stato (scandalosamente sbilanciati a favore dei democratici), saremmo quasi tentati di ignorare il risultato. Ricordiamo soltanto che, per la prima volta da marzo, ARG diffonde un sondaggio in cui Kerry non è in testa (e in cui Bush raccoglie più del 45%). [Link]

NW: Bush +6. Tipp: Bush +2.

Balzo in avanti di Bush nell'ultimo sondaggio di Princeton Survey Research Associates per Newsweek. Il presidente ha un vantaggio del 6% sia tra i "likely voters" (50-44) che tra i "registered voters" (51-45), mentre la scorsa settimana conduceva rispettivamente del 2 e dell'1%. Gli "internals" del sondaggio dipingono una comoda vittoria per l'attuale inquilino della Casa Bianca. Forse troppo comoda. Da parte nostra, continuiamo a non fidarci dei sondaggi di Newsweek, qualunque sia il loro risultato. [Link] Il presidente torna in testa anche nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics. Ieri Bush e Kerry erano appaiati al 46%, oggi Bush ha un vantaggio del 2% (46-44). [Link]

Rasm.: Bush +1.Zogby: Kerry +1.

Lieve flessione di Bush nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Oggi il presidente conduce con lo 0.8% di vantaggio nella media degli ultimi tre giorni (47.9-47.1) e con lo 0.4% nella media settimanale (47.9-47.5).[Link] Kerry scavalca invece Bush nel tracking-poll di Zogby International per Reuters ed è davanti 47-46. Ieri i due candidati erano pari al 47%. [Link]

La campagna elettorale di Osama.

Dopo più un anno di assenza dai teleschermi, Osama bin Laden ricompare in un video trasmesso da Al Jazeera, si accolla definitivamente la paternità del 9-11, accusa Bush di aver ingannato il popolo americano e invita gli Stati Uniti a praticare una politica estera simile a quella svedese. La trascrizione del testo dal Drudge Report. [Link] Il servizio di NBC News. [Link] Il video da CBS News. [Link] UPDATE. In una versione più completa del "comizio" di Osama, si notano inquietanti analogie tra la propaganda di Al Qaeda e quella di Michael Moore. Il riferimento a Bush che, dopo la notizia del primo attacco, si attarda ad ascoltare una bambina che parla della sua capra (invece di indossare un costume da supereroe e bloccare in volo l'altro boeing prima che si schianti sulla seconda torre) ricorda molto da vicino una delle scene più patetiche del "mockumentary" premiato a Cannes. Great minds think alike. [Link]

venerdì 29 ottobre 2004

FOX: Bush +5. ABC/WP: Bush +3.

Bush davanti con un margine del 5% nell'ultimo sondaggio di Opinion Dynamics per Fox News (50-45). La scorsa settimana il vantaggio del presidente su Kerry era del 7% (49-42). [Link] Il presidente aumenta invece il distacco da Kerry nel tracking-poll di ABC e Washington Post e adesso conduce con il 3% di vantaggio (50-47). Ieri soltanto l'1% divideva i due candidati (49-48). [Link] Cresce il vantaggio di Bush anche nella media dei sondaggi nazionali di RealClear Politics. Oggi il presidente ha un margine del 2.6% nella "3-way-race" (48.8-46.2) e del 2.9% nel testa a testa con Kerry (49.3-46.4). La media RCP del job-approval di Bush, in leggero calo, è del 49.8%. [Link]

Lo scoop esplode in faccia a Kerry.

La "october surprise" della premiata ditta CBS-New York Times per mettere in imbarazzo Bush sul terreno a lui più favorevole (la lotta al terrorismo) esplode in faccia a Kerry, troppo frettoloso nel voler cavalcare il mito degli esplosivi "scomparsi" da Al Qa Qaa. Il Pentagono demolisce l'ultima favoletta anti-Bush. I dettagli su Fox News.[Link] Thomas Sowell, su Townhall, commenta l'ultima "disgrazia" architettata dai mainstream media. [Link]

Rasm.: Bush +2. Tipp: parità.

Nessun cambiamento nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Bush conduce sempre con il 2% di vantaggio (48.7-46.7) nella media degli ultimi tre giorni e dello 0.6% nella media settimanale (48.0-47.4). [Link] Kerry raggiunge invece il presidente nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics. Adesso i due sfidanti sono appaiati al 46%. [Link]

Collegio elettorale: aggiornamento.

Aggiornamento delle medie RealClear Politics dei sondaggi stato-per-stato. Bush aumenta il proprio vantaggio in Florida (+1.9), New Mexico (+3.3) e Colorado (+4.8); mantiene la propria posizione in Missouri (+4.7), West Virginia (+4.0), Arkansas (+3.0), Hawaii (+0.9), New Hampshire (-2.7) e Maine (-8.5); vede avvicinarsi Kerry in Nevada (+3.0), Iowa (+1.3) e Wisconsin (+0.6); recupera terreno in Pennsylvania (-2.0), Michigan (-3.2) e Oregon (-4.7); si fa raggiungere in Minnesota (pari) e scavalcare in Ohio (-2.0). Secondo le medie RCP, se si votasse oggi Bush porterebbe a casa 280 voti elettorali contro i 248 di Kerry, con i 10 voti del Minnesota ancora da assegnare. Escludendo i toss-up, RCP assegna 232 voti a Bush e 207 a Kerry, con Florida, Iowa, Minnesota, New Hampshire, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin ancora incerti. [Link]

Zogby: parità. GW: Bush +5.

Perfetta parità nel tracking-poll di Zogby International per Reuters (47-47), con Bush che perde l'1% e Kerry che guadagna altrettanto. [Link] Il presidente aumenta invece il proprio distacco nel sondaggio settimanale di Tarrance/Battleground per la George Washington University. Bush adesso ha un vantaggio del 5% (50-45) e un job-approval, in leggera crescita, del 53%. [Link]

Al Qaeda, Drudge e ABC News.

ABC News è stata costretta a trasmettere (parzialmente) un video, autenticato da CIA e FBI, in cui Al Qaeda minaccia vendetta sugli Stati Uniti per aver eletto la diabolica coppia Bush-Cheney. [Link] Il network ha deciso di mandare in onda il terribile documento soltanto dopo che il Drudge Report aveva svelato la sua intenzione di tenere segreta la vicenda per non "influenzare" le elezioni presidenziali. [Link] E' questa l'imparzialità dei mainstream media statunitensi: documenti falsi per mettere in cattiva luce Bush sono diffusi senza uno straccio di verifica; documenti veri che potrebbero aiutarlo sono ignorati. [Link]

giovedì 28 ottobre 2004

ABC/WP: Bush +1. Tipp: Bush +3.

Bush torna in testa nel tracking-poll di ABC e Washington Post. Oggi il presidente conduce 49-48. Ieri Kerry era davanti con lo stesso margine. [Link] Il presidente perde invece l'1% nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics, ma resta davanti con un margine del 3%. [Link] Lieve flessione di Kerry nella media dei sondaggi nazionali di RealClear Politics. Bush ha un vantaggio del 2.3% nella "3-way-race" (48.4-46.1) e del 2.6% escludendo Nader dalla sfida (49.0-46.4). La media RCP del job-approval di Bush è stabile al 50.3%. [Link]

La battaglia per l'Ohio.

Jay Cost di Horserace Blog spiega perché è molto improbabile che Bush possa perdere il battleground state dell'Ohio. Ecco quello che i media tradizionali non hanno il coraggio di dire. [Link] Imperdibile, sempre su Horserace Blog, anche l'analisi delle metodologie utilizzate dai maggiori sondaggisti. La conclusione di Jay Cost: fidarsi solo di Time, Gallup e Tarrance/Battleground. E lasciar perdere il resto. [Link] Mark Blumenthal, su Mystery Pollster, pensa esattamente l'opposto. [Link]

Zogby: Bush +2. Rasm.: Bush +2.

Bush torna davanti di 2 punti nel tracking-poll di Zogby International per Reuters (48-46). Secondo Zogby, gli indecisi sono il 4%. [Link] Bush consolida il proprio (leggero) vantaggio anche nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Il presidente ha un margine del 2% nella media degli ultimi tre giorni (48.9-46.9) e dello 0.8% nella media settimanale (48.1-47.3). Aggiungendo anche i "leaning voters" nel calcolo, il vantaggio di Bush sarebbe dell'1.6% (49.7-47.1). Secondo Rasmussen, gli indecisi sono appena l'1.7% (e almeno la metà di essi non andrà a votare). [Link]

Il mito degli esplosivi scomparsi.

Ralph Peters, sul New York Post, chiama l'ultimo "scoop" anti-Bush con il proprio nome: "una menzogna spudorata". [Link] James K. Glassman, su Tech Central Station, va oltre. E spiega come, di fatto, la vicenda possa essere interpretata a sostegno della decisione di invadere l'Iraq. [Link]

mercoledì 27 ottobre 2004

ICR: Bush +3. RCP: Bush +2.

Bush in vantaggio con un margine del 3% nell'ultimo sondaggio di International Communications Research (48.0-45.4). Secondo ICR, gli indecisi sarebbero il 6.6%. [Link] Nella media dei sondaggi nazionali di RealClear Politics, Bush ha un vantaggio del 2.0% nella "3-way-race" (48.4-46.4) e del 2.8% escludendo Nader dalla sfida (49.2-46.4). Il job-approval del presidente è al 50.3% di media. [Link]

ABC/WP: Kerry +1. Tipp: Bush +4.

Kerry perde 1 punto e adesso il suo vantaggio su Bush nel tracking-poll di ABC e Washington Post si riduce all'1% (49-48). [Link] Il presidente, invece, arretra nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics, ma resta davanti con un margine del 4% sia includendo Nader che nel testa-a-testa con Kerry. [Link]

Caccia all'ultimo voto elettorale.

A una settimana dal voto, è forse ora di osservare con attenzione l'andamento dei sondaggi nei battleground states più incerti, anche perché sondaggi e tracking-poll condotti a livello nazionale sembrano ormai concordi nell'affermare che nessuno dei due candidati è in grado di conquistare un margine di distacco rilevante. RealClear Politics analizza le medie dei sondaggi condotti in 17 stati (ai 16 battleground-states classici si sono aggiunte recentemente le Hawaai). Secondo le medie RCP, Kerry ha un vantaggio netto in Maine (+8.5), solido in Oregon (+5.0), Michigan (+4.2) e Pennsylvania (+4.2), leggero in New Hampshire (+2.4). A parte il New Hampshire (4 voti elettorali), si tratta di stati vinti da Al Gore nel 2000. Bush, invece, è in leggerissimo vantaggio in Ohio (+0.2), Minnesota (+0.7), Hawaii (+0.9), Wisconsin (+1.0) e Florida (+1.2), leggermente davanti in New Mexico (+2.6) e Arkansas (+3.0), conduce abbastanza comodamente in Iowa (+3.4), West Virginia (+4.0), Missouri (+4.7), Colorado (+4.7) e Nevada (+5.2). Degli stati in cui Bush è attualmente in vantaggio, ben cinque (Minnesota, Hawaai, Wisconsin, New Mexico e Iowa) sono stati vinti dai democratici alle scorse elezioni. Pur continuando a soffire nei due stati principali vinti nel 2000 (Florida e Ohio), Bush sembra dunque strutturalmente favorito nel conteggio dei voti elettorali. Fino a qualche settimana fa, gli analisti erano convinti che il presidente (come anche il suo avversario) non avesse alcuna chance di vittoria finale se non fosse stato in grado di conquistare almeno due dei tre battleground più grossi (Florida, Ohio e Pennsylvania). Oggi, invece, un'ipotesi in cui Bush viene rieletto alla Casa Bianca pur perdendo Pennslylvania e Ohio, ma conquistando - per esempio - Iowa, Wisconsin e New Mexico, non sembra fantapolitica. [Link]

Zogby: Bush +1. Rasm.: Bush +2.

Bush perde terreno nel tracking-poll di Zogby International per Reuters, ma resta davanti con l'1% di vantaggio (48-47). [Link] Il presidente torna in testa, invece, nel tracking-poll di Rasmussen Reports e adesso conduce con un margine dell'1.7% nella media degli ultimi tre giorni (48.8-47.0) e dello 0.9% nella media settimanale (48.1-47.2). Il job-approval di Bush, in lieve crescita, è al 51.9%. [Link]

martedì 26 ottobre 2004

ABC/WP: Kerry +2. Tipp: Bush +6.

Kerry aumenta il proprio vantaggio su Bush nel tracking-poll di ABC e Washington Post. Il candidato democratico scava un margine del 2% (50-48) e raggiunge il suo miglior risultato di ottobre. [Link] Lieve flessione di Bush anche nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics, ma il presidente resta davanti con un solido 6% di vantaggio su Kerry (49-43). [Link]

1971: Kerry burattino dei vietcong.

I fantasmi della guerra in Vietnam non sembrano voler dare pace a John F. Kerry. Il World Net Daily pubblica una serie di documenti che provano - al di là di ogni ragionevole dubbio - come il partito comunista del Vietnam del Nord manovrasse direttamente il gruppo pacifista Vietnam Veterans Against the War, di cui Kerry era uno dei più popolari portavoce. Se i documenti rintracciati dallo Swiftie Jerome Corsi sono veri, si tratta della "smoking gun" che gli avversari del candidato democratico cercavano da tempo. Se sono falsi, si tratta di falsi molto meglio realizzati di quelli del Rathergate. [Link]

L'imparzialità di CBS e NYT.

Secondo il Drudge Report, la "notizia" delle 380 tonnellate di esplosivo scomparse misteriosamente in Iraq circolava nella redazione di CBS News dall'aprile del 2003, ma la rete televisiva del Rathergate avrebbe voluto tenerla nascosta fino al prossimo 31 ottobre, vigilia delle elezioni presidenziali, per provocare il massimo danno possibile all'amministrazione Bush. [Link] Il New York Times, però, ha avuto fretta di aggredire il presidente. E ha deciso di "sparare" lo scoop ad una settimana dal voto. Troppo presto, perché ha dato tempo agli americani di scoprire che una troupe di NBC News, arrivata sul luogo (Al-Qaqaa) con le truppe Usa il giorno dopo la liberazione dell'Iraq, aveva scoperto che l'esplosivo era già scomparso da tempo. [Link] L'ennesima balla-a-orologeria architettata dai media anti-Bush, insomma, che ancora una volta rischia di ritorcersi contro gli obiettivi dei suoi ideatori. [Link] Polipundit, che ha già battezzato il Rathergate, ha promosso un referendum tra i suoi lettori per trovare un nome anche a questo scandalo. Ha vinto "NYTrogate". [Link] UPDATE. Incredibilmente, Kerry compare in uno spot che accusa Bush di non aver custodito le tonnellate di esplosivo mancanti. Protagonisti: lo stesso Kerry e un ritaglio del New York Times. Qualcuno gli dica di smetterla di farsi del male. [Link]

Zogby: Bush +3. Rasm.: parità.

Bush conserva il 3% di vantaggio su Bush nel tracking-poll di Zogby International per Reuters, con entrambi i candidati in crescita di un punto (49-46) e gli indecisi che scendono per la prima volta al 3%. "Kerry è ancora a caccia degli elettori incerti - dice John Zogby (sondaggista di provata fede democratica) - ma potrebbero non esserne rimasti abbastanza per scavalcare Bush". [Link] Il presidente recupera terreno nel tracking-poll di Rasmussen Reports, in cui ieri era staccato di 2 punti percentuali. Oggi Bush e Kerry sono perfettamente alla pari nella media degli ultimi tre giorni (47.8-47.8), con il presidente che conserva un margine dell'1.1% nella media settimanale (48.1-47.0). [Link]

ABC/WP: Kerry +1. RCP: Bush +3.1.

Kerry scavalca Bush anche nel tracking-poll di ABC e Washington Post e adesso conduce con un vantaggio dell'1% (49-48). [Link] Il presidente consolida comunque la propria posizione nella media-sondaggi di RealClear Politics, grazie all'ottimo risultato nei tracking-poll Tipp e Zogby e nel sondaggio Gallup. Oggi Bush è davanti del 3.1% nella "3-way-race" (48.9-45.8) e del 3.7% escludendo Nader dalla sfida (49.0-45.3). [Link]

lunedì 25 ottobre 2004

Gallup: Bush +5. Tipp: Bush +8.

Bush in lieve calo, ma sempre in vantaggio, nell'ultimo sondaggio Gallup per CNN e Usa Today. Il presidente conserva il 5% di distacco dal candidato democratico tra i "likely voters" (51-46) e il 2% tra i "registered voters" (49-47). Il job-approval di Bush, secondo Gallup, resta stabile al 51%. [Link] Bush aumenta invece il proprio vantaggio nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics. Oggi il presidente ha un margine dell'8% nella "3-way-race" (50-42) e del 7% escludendo Nader dalla sfida (48-41). Il distacco di Bush è salito dall'1% all'8% negli ultimi quattro giorni. [Link]

Rasm.: Kerry +2. Zogby: Bush +3.

Clamoroso sorpasso di Kerry su Bush nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Dopo tre giorni di rincorsa, il candidato democratico è adesso in vantaggio con il 2% di margine sul presidente (48.4-46.4). Si tratta del miglior risultato per Kerry nei sondaggi quotidiani Rasmussen dallo scorso 17 agosto. Nella media settimanale, Bush resta davanti con un distacco dell'1% (48.0-47.0). [Link] Se Kerry sorpassa Bush in un sondaggio che ha quasi sempre visto in testa il presidente, Bush consolida invece il proprio vantaggio nel tracking-poll di Zogby International per Reuters, che ha sempre sovra-stimato il candidato democratico rispetto alla media nazionale delle rilevazioni statistiche. Per Zogby, Bush ha un vantaggio del 3% (48-45), in crescita rispetto a ieri. [Link]

I guardiani della democrazia.

Non pago della figuraccia fatta con il tentativo di influenzare il voto nella Clark County (Ohio), che si è dimostrato un regalo inaspettato per Bush in uno degli swing-state più combattuti [Link], il quotidiano britannico Guardian deve scusarsi pubblicamente per un delirante editoriale con cui Charlie Brooker (una sorta di incrocio d'oltremanica tra Alvaro Vitali e Nanni Moretti) aveva in pratica incitato all'assassinio del presidente Usa. Il Guardian ha rimosso l'articolo dal proprio sito Internet [Link], ma ormai era troppo tardi. [Link]

L'ultima bufala di John F. Kerry.

Dopo aver fatto marcia indietro sui "leader stranieri" che avrebbero appoggiato in segreto la sua candidatura alla Casa Bianca, Kerry deve rimangiarsi anche la storiella secondo cui, prima del voto del Congresso sull'uso della forza in Iraq (ottobre 2002), il senatore del Massachusetts si sarebbe intrattenuto per ore con tutti i membri del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Il Washington Times smonta - con testimoni - l'ennesima bufala ripetuta fino alla nausea dal candidato democratico durante tutta la campagna elettorale. [Link] UPDATE. Dal Daily Recycler, il video del secondo dibattito in cui Kerry il suo misterioso meeting con i membri del Consiglio di Sicurezza. [Link]

ABC/WP: Bush +1. RCP: Bush +2.9.

Kerry si avvicina sensibilmente a Bush nel tracking-poll di ABC e Washington Post. Il presidentre adesso ha soltanto l'1% di vantaggio sul candidato democratico (49-48). [Link] Cresce leggermente, invece, il distacco tra Bush e Kerry nella media-sondaggi di RealClear Politics, che vede il presidente davanti del 2.9% nella "3-way-race" e del 3.2% escludendo Nader dalla competizione. La media RCP del job-approval di Bush è del 50.1%. [Link]

domenica 24 ottobre 2004

Tipp: Bush +6. GW: Bush +4.

Bush aumenta il proprio vantaggio su Kerry nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics. Il presidente è adesso davanti del 6% nella "3-way-race" (49-43) e del 4% senza Nader nella sfida (47-43). [Link] Anche nel sondaggio settimanale di Tarrance/Battleground per la George Washington University, Bush aumenta il distacco da Kerry e si porta a +4% (49-45), con un job-approval del 52%. [Link]

Zogby: Bush +2. Rasm.: Bush +1.

Bush in vantaggio di 2 punti percentuali per il quarto giorno consecutivo nel tracking-poll di Zogby International per Reuters (48-46), con gli indecisi che sono scesi al 4%. [Link] Kerry si avvicina sensibilmente a Bush, invece, nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Il presidente ha adesso un vantaggio dello 0.4% (47.6-47.2, arrotondato da Rasmussen sul 48-47) nella media degli ultimi tre giorni e dello 0.8% nella media settimanale (47.9-47.1). Stranamente, per Rasmussen il job-approval del presidente resta stabile al 54%. [Link]

ABC/WP: Bush +4. RCP: Bush +2.7.

Stabile il tracking-poll di ABC e Washington Post: Bush ha un vantaggio del 4% su Kerry (50-46), con Nader sempre all'1%. [Link] Nella media-sondaggi di RealClear Politics, il presidente ha un margine del 2.7% nella "3-way-race" (48.5-45.8) e del 3.0% escludendo Nader dalla sfida (48.6-45.6). [Link] La media RCP del job-approval è al 49.9% [Link]

sabato 23 ottobre 2004

Rasm.: Bush +1. Tipp: Bush +4.

Si invertono i ruoli nei tracking-poll quotidiani di Rasmussen Reports e Technometrics Institute of Policy and Politics. Per Rasmussen, Kerry si avvicina sensibilmente a Bush e adesso avrebbe un distacco dell'1.3% (48.0-46.7) mentre ieri il suo svantaggio era del 3.2% (49.1-45.9). [Link] Secondo Tipp, invece, Bush ha staccato nuovamente il candidato democratico e adesso conduce con un vantaggio del 4% (48-44), in crescita dal +1% di ieri. [Link]

Zogby: Bush +2. NW: Bush +2.

Nessun movimento nel tracking-poll di Zogby International per Reuters. Bush conserva un margine del 2% nei confronti di Kerry (47-45). [Link] Flessione del presidente, invece, nell'ultimo sondaggio di Newsweek. Bush, che la scorsa settimana aveva un vantaggio del 6%, adesso è insidiato da vicino dal candidato democratico che accusa un distacco del 2% (48-46). Il job-approval di Bush, secondo Newsweek, sarebbe sceso al 44%. Come avevamo già scritto lo scorso sabato (quando il vantaggio di Bush era consistente), continuiamo ad essere diffidenti dell'estrema "volatilità" dei sondaggi Newsweek (condotti da Princeton Survey Research Associates). [Link]

Time: Bush +5. ABC/WP: Bush +4.

La Cnn anticipa i risultati dell'ultimo sondaggio SRBI per Time, che vede Bush al 51% e Kerry al 46%. Gli "internals" non sono ancora disponibi, ma la scorsa settimana, quando Bush era davanti dell'1%, avevamo espresso forti riserve sulla metodologia SRBI, a causa di alcune evidenti contraddizioni nei dati. [Link] Kerry in lieve salita (+1%) e Bush in lieve discesa (-1%) nel tracking-poll di ABC e Washington Post, ma il presidente conserva un margine non insignificante del 4% (50-46). [Link] UPDATE. Sono disponibili gli "internals" del sondaggio di Time. Il job-approval del presidente è salito dal 49 al 53% nell'ultima settimana. E Bush sarebbe in vantaggio tra gli uomini (54-39) e alla pari tra le donne (46-46). [Link]

venerdì 22 ottobre 2004

Rasmussen: Bush 49.1 Kerry 45.9.

Con il migliore risultato degli ultimi dieci giorni, Bush espande il proprio vantaggio su Kerry nel tracking-poll di Rasmussen Reports e si porta al +3.2% (49.1-45.9). La notizia più positiva per il presidente, però, arriva dal sub-campione Rasmussen dei 16 "battleground states", nei quali Bush - dopo essere stato in svantaggio per quasi tutto ottobre - raccoglie adesso il 50% dei consensi, contro il 45.8% del candidato democratico (+4.2%). Un'inversione di tendenza che, se confermata nei prossimi giorni, sarebbe più significativa di qualsiasi superiorità a livello nazionale. [Link]

Zogby: Bush +2. Tipp: Bush +1.

Cresce ancora il vantaggio di Bush nel tracking-poll di Zogby International per Reuters. Oggi il presidente ha un distacco del 2% da Kerry (47-45). [Link] Tendenza opposta, invece, nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics. Secondo Tipp, solo 1 punto percentuale separa i due sfidanti (47-46). [Link]

Bush all'attacco degli stati blu.

I sondaggi di Mason-Dixon per MSNBC News sui battleground states vinti da Gore nel 2000 dipingono una possibile strategia d'attacco della campagna Bush-Cheney nelle fortezze democratiche del Midwest. Il presidente potrebbe trovare proprio tra gli stati blu i voti elettorali necessari per non trovarsi, alla vigilia delle elezioni, nella scomoda posizione di dover vincere in Ohio ad ogni costo. Le opzioni per Bush non sarebbero poche. Mason-Dixon, l'istituto di sondaggi che nel 2002 ha previsto quasi alla perfezione (23 su 24) l'esito delle sfide più incerte alle elezioni di mid-term, le stesse sfide che la concorrenza (come Zogby) ha mancato clamorosamente, vede Bush in vantaggio in Iowa (+6) e New Mexico (+5), alla pari in Wisconsin, e sotto soltanto dell'1% in Pennsylvania, Oregon e addirittura Michigan. [Link]

Teresa ne combina un'altra. O due.

In un'intervista a Usa Today, Teresa Heinz-Kerry spiega che Laura Bush, poverina, ha una visione ristretta del mondo perché è sempre vissuta nella bambagia, senza essere mai stata costretta a trovarsi un vero lavoro. [Link]. Poi deve chiedere scusa alla First Lady, perché le fanno notare che non è carino dire in pubblico che la maestra, la libraia o la mamma sono dei mestieri, per così dire, di second'ordine. Soprattutto quando di mestiere si fa l'ereditiera. [Link] Appena qualche ora prima, Teresa aveva gridato allo scandalo perché Cheney, ingordo, si era appropriato di una dose di vaccino influenzale proprio ora che il medicinale scarseggia. [Link] Poi qualcuno le ha sussurrato all'orecchio che Cheney è un malato di cuore e che tutti i cardiopatici sono costretti a vaccinarsi contro l'influenza. Come Bill Clinton, per esempio. [Link] Hugh Hewitt s'indigna sul Weekly Standard [Link], ma in cuor suo brinda alla salute, e alla lunga lingua, di Teresa. [Link]

giovedì 21 ottobre 2004

ABC/WP: Bush +6. Marist: Bush +1 .

Bush raddoppia il suo distacco da Kerry nell'ultimo tracking-poll di ABC e Washington Post. Il vantaggio del presidente è adesso del 6% (51-45). Nader è fermo all'1%. [Link] Leggerissimo, invece, il vantaggio di Bush nell'ultimo sondaggio del Marist College Institute for Public Opinion. Soltanto un punto percentuale divide il presidente dal candidato democratico (49-48). Non è possibile una comparazione con i sondaggi precedenti condotti dal Marist, perché l'istituto ha recentemente modificato il proprio criterio di selezione dei "likely voters". [Link] Il risultato "anomalo" di AP-Ipsos fa scendere il vantaggio di Bush nella media-sondaggi di RealClear Politics, malgrado il presidente abbia guadagnato terreno in tutti e quattro i tracking-poll quotidiani (+3% per ABC/WP, +2% per Rasmussen e Tipp, +1% per Zogby). Nella media RCP della "3-way-race", Bush ha oggi un vantaggio del 2.8% (48.5-45.7). Escludendo Nader dalla competizione, il distacco cresce al 3.3% (48.4-45.1). [Link]

Tipp: Bush +3. AP: Kerry +3.

Bush aumenta il suo vantaggio su Kerry nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics e adesso conduce di 3 punti percentuali (48-45 rispetto al 47-46 di ieri). [Link] Situazione opposta nell'ultimo sondaggio Ipsos per Associated Press, in cui Kerry è davanti con un vantaggio del 3% (49-46). Vale però la pena di ricordare che i due sondaggi Ipsos di ottobre, dei 29 condotti in questo mese a livello nazionale, sono gli unici che hanno visto il candidato democratico in vantaggio. [Link]

Rasm.: Bush +3. Zogby: Bush +1.

Giornata positiva per Bush nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Il presidente guadagna lo 0.5% e Kerry perde lo 0.7%. Bush adesso conduce con un vantaggio del 2.6% (48.8-46.2, arrotondato da Rasmussen a 49-46) nella media degli ultimi tre giorni. Il margine scende all'1.7% nella media settimanale (48.3-46.6). [Link] Bush torna in testa anche nel tracking-poll di Zogby International, in cui oggi ha un vantaggio dell'1% (46-45). Secondo Zogby, il 6% degli elettori è ancora indeciso tra i due candidati. [Link]

ABC/WP: Bush +5/+3. Pew: parità.

Mezzo passo indietro di Bush nel tracking-poll di ABC e Washington Post. ABC e WP raccolgono congiuntamente i dati, ma hanno un diverso criterio di identificazione dei "likely voters" e dunque i risultati finali dei loro sondaggi possono essere lievemente diversi. E' proprio quello che è accaduto oggi, con il presidente che perde l'1% (e Kerry che guadagna altrettanto) secondo WP (50-47), mentre ABC conferma il vantaggio di 5 punti assegnato a Bush ieri (51-46). [Link] Sensibile, invece, la flessione del candidato repubblicano nell'ultimo sondaggio del Pew Research Center, che vede Kerry crescere del 4% rispetto all'inizio di ottobre e raggiungere Bush, in calo, al 45%. [Link] Nella media-sondaggi di RealClear Politics, Bush ha ora un vantaggio del 3.0% (48.5-45.5). Escludendo Nader dalla corsa, il margine è del 2.9% (48.3-45.4). Preoccupante, per il presidente, è la media RCP del job-approval, che scende al 48.8%. [Link]

mercoledì 20 ottobre 2004

Harris: Bush +2 (ma anche +8).

Harris fa un po' di chiarezza nella confusione statistica che regna sovrana negli ultimi sondaggi sulle presidenziali Usa. Sondaggi che si dividono in due grandi "famiglie": quella che vede Bush con un vantaggio dello 0-2% (Zogby, Rasmussen, Tipp, NBC/WSJ, CBS e Time) e quella che fa salire questo margine fino al 5-8% (ABC/WP, Fox News, Gallup/CNN, Newsweek, ICR). Con un colpo di genio, Harris riesce ad accasarsi in entrambe le famiglie, analizzando i dati raccolti con due diversi modelli di "likely voters". Uno, più "largo", che tiene conto della volontà espressa dagli intervistati. E un altro, più "stretto", che valuta il loro comportamento in base alle elezioni precedenti. Con il primo modello, Bush è in vantaggio su Kerry del 2% (48-46). Con il secondo, questo distacco diventa più consistente e arriva all'8% (52-44). Un modo brillante, da parte di Harris, per sottrarsi a questa "guerra di religione statistica", che ci permette anche di comprendere meglio le differenze, a volte macroscopiche, tra i risultati degli altri sondaggisti. E che dimostra una volta di più, se ce ne fosse ancora bisogno, che il "turnout" del 2 novembre sarà la variabile cruciale per definire l'esito finale di queste combattutissime elezioni. [Link]

Tracking-polls: poco movimento.

Bush e Kerry restano appaiati al 46% nel tracking-poll di Zogby International. [Link] Poco movimento anche nel tracking-poll di Rasmussen Reports, in cui Bush conserva un vantaggio dell'1.4% (48.3-46.9) nella media degli ultimi 3 giorni e del 2.2% nella media settimanale (48.5-46.3) [Link] Il presidente perde 1 punto, invece, secondo il Technometrics Institute of Policy and Politics. E adesso Kerry è indietro soltanto dell'1% (47-46) nel testa-a-testa. I due candidati sono in perfetta parità escludendo Nader (45-45), con l'11% di indecisi (un valore che sembra un po' troppo alto a due settimane dal voto). [Link]

ABC/WP: Bush +5. RCP: Bush +3.5

Sale al 5% il vantaggio di Bush nel tracking-poll di ABC e Washington Post (51-46). Ieri Kerry era indietro di 3 punti (50-47). Nader resta inchiodato all'1%. [Link] Nella media-sondaggi di RealClear Politics, il margine di Bush è del 3.5% (48.7-45.2). Escludendo Nader, il vantaggio è del 2.9% (48.3-45.4) [Link] John McIntyre di RCP analizza il trend dei sondaggi negli ultimi mesi e vede il presidente favorito. Ma sottolinea l'importanza del "turnout" e aggiunge: "con un job-approval dal 50% in su, Bush può soltanto vincere. Se il j.a. è tra il 45 e il 49%, sarà una guerra all'ultimo voto". La media del job approval di Bush su RCP, oggi, è del 49.4%. [Link] UPDATE. Ad aggiungere confusione nel caos sondaggistico delle ultime settimane, arrivano Hart&McInturff per NBC e Wall Street Journal, che vedono Bush e Kerry appaiati al 48% tra i "likely voters" e Bush in vantaggio del 2% tra i "registered voters" (48-46). [Link] Senza contare che, proprio mentre quasi tutti i sondaggi vedono Bush aumentare a livello nazionale e Kerry accorciare il distacco nell'Electoral College, Zogby Interactive (sempre per il Wall Street Journal), crede che il trend sia quello opposto. [Link]

martedì 19 ottobre 2004

Fox: Bush +7. Tipp: Bush +2.

Ottimo risultato per Bush nell'ultimo sondaggio di Fox News. Il presidente ha un vantaggio del 7% (49-92), rispetto al 2% registrato all'inizio di ottobre (47-45). Il margine scende al 5% senza Nader in gara (48-43). Secondo Fox, Bush ha un vantaggio consistente tra l'elettorato "indipendente" (51-33). [Link] Passo indietro di Bush, invece, nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics. Il presidente perde 1 punto percentuale, Kerry guadagna altrettanto e adesso Bush conduce 48-46. Secondo Tipp, i due candidati sarebbero alla pari escludendo Nader dalla competizione (45-45). [Link]

Rasmussen: Bush+1. Zogby: pari.

Bush si riallontana da Kerry nel tracking-poll di Rasmussen Reports: il presidente guadagna lo 0.7% e il candidato democratico perde altrettanto. Il vantaggio di Bush è adesso dell'1.6% nella media degli ultimi tre giorni (48.2-46.8) e del 2.2% nella media settimanale (48.5-46.3). [Link] Perfetta parità, invece, nel tracking-poll di Zogby, con i due candidati fermi al 45%. Gli indecisi, secondo Zogby, sarebbero ancora il 7% dell'elettorato. [Link]

NYT: "Kerry ha perso la bussola".

Se anche il New York Times se n'è accorto, vuol dire che per Kerry le cose si stanno davvero mettendo male. David Brooks commenta gli ultimi, orribili giorni della campagna elettorale democratica. [Link] Provate a leggere il commento di Brooks e poi, subito dopo, l'endorsement per Kerry pubblicato dal New York Times appena il giorno prima. E provate a rimanere seri. [Link]

lunedì 18 ottobre 2004

ABC/WP: Bush +3. CBS: Bush +2.

Bush in vantaggio di 3 punti percentuali nel tracking-poll di ABC e Washington Post, ma rispetto a ieri Kerry recupera 1 punto (quello perso da Nader). Il presidente adesso conduce 50-47. [Link] Si riduce al 2%, invece, il distacco tra Bush e Kerry nell'ultimo sondaggio di CBS News, condotto dal 14 a 17 ottobre (47-45). Il sondaggio si distingue dagli altri per un campione piuttosto ridotto (678 "likely voters"), un margine di errore consistente (4%) e il fatto che dopo il Rathergate nessuno crede più alla CBS. Del resto, se nello stesso sondaggio il presidente è in testa, ma raccoglie il 44% di "job approval", non serve un genio della statistica per accorgersi che c'è qualcosa che non va (si tratterebbe del risultato peggiore degli ultimi sei mesi). [Link] Grazie al recupero nei sondaggi di Rasmussen e Zogby, Kerry rosicchia lo 0.6% a Bush nella media di RealClear Politics e riduce il suo svantaggio al 3.4% (48.7-45.3). Se si esclude Nader dalla competizione, il vantaggio di Bush scende al 3.0% (48.5-45.5). [Link] Steven Den Beste di USS Clueless analizza la media RCP degli ultimi mesi con l'occhio di un ingegnere. E secondo lui i "rumori statistici" dei sondaggi di settembre e ottobre non sono casuali. [Link]

Tipp: Bush +4. Rasm.-Zogby: pari.

Kerry raggiunge Bush nel tracking-poll quotidiano di Rasmussen Reports. Il presidente perde 1 un punto percentuale e il candidato democratico guadagna quasi altrettanto. Bush adesso ha un vantaggio dello 0.2% nella media degli ultimi tre giorni (47.4-47.2) e di 1.5% nella media settimanale (48.0-46.5) [Link] Parità assoluta anche nel tracking-poll di Zogby International per Reuters (45-45), in cui ieri Bush conduceva di 2 punti (46-44). [Link] Se i risultati di Rasmussen, e soprattutto Zogby, hanno conosciuto delle oscillazioni evidenti nel corso dell'ultima settimana, il tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics sembra invece piuttosto stabile. Secondo Tipp, Bush conduce di 4 punti (49-45). Il vantaggio del presidente scende a 3 punti escludendo Nader dalla competizione (47-44). [Link]

Gallup/CNN: Bush 52 Kerry 44.

Deciso balzo in avanti di Bush nell'ultimo sondaggio di Gallup per CNN e Usa Today, che la scorsa settimana vedeva Kerry in vantaggio (49-48). Il presidente, secondo Gallup, ha oggi 8 punti di vantaggio sulcandidato democratico (52-44). Si tratta di un risultato identico a quello dell'ultimo sondaggio condotto da Gallup prima dei tre dibattiti televisivi (24-26 settembre). [Link] Nella media-sondaggi di RealClear Politics, Bush ha un vantaggio del 4% (49.0-45.0) [Link]

domenica 17 ottobre 2004

ABC/WP: Bush +4. Tipp: Bush +3.

Kerry perde 1 punto percentuale nel tracking-poll di ABC e Washington Post. Il vantaggio di Bush è salito a 4 punti (50-46). Per il secondo giorno consecutivo, Nader raccoglie il 2% (fino a ieri, non era mai andato oltre l'1%). [Link] Nessun movimento nel tracking-poll del Technometrics Institute of Policy and Politics, con Bush davanti di 3 punti (48-45). Kerry perde invece 1 punto se si esclude Nader dalla sfida e adesso accusa 4 punti di svantaggio nel testa-a-testa (47-43). [Link]

Rasmussen e Zogby: Bush +2.

Rapporti di forza invariati tra Bush e Kerry nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Il presidente ha un vantaggio del 2.1% nella media degli ultimi tre giorni (48.5-46.4) e del 2% nella media settimanale (48.1-46.1). [Link] Kerry rosicchia invece due punti a Bush nel tracking-poll di Zogby International per Reuters e dimezza il suo distacco dal presidente (46-44). [Link]

L'ultimo trucco dei democratici.

E' tutto nero su bianco, stampato a chiare lettere nell'Election Day Manual del partito democratico. Gli attivisti dell'asinello sono invitati a denunciare qualsiasi tentativo di intimidazione o di soppressione del diritto di voto da parte dei repubblicani. Anche a costo di inventarsi tutto. Il Drudge Report ha pubblicato l'inquietante documento, di cui il Democratic National Council ha confermato l'autenticità. [Link] Il commento del New York Post. [Link]

ABC/WP: Bush 50 Kerry 47.

Il tracking-poll di ABC e Washington Post conclude una giornata di sondaggi davvero ottima per Bush. Il presidente, in crescita del 2%, porta il suo vantaggio su Kerry a 3 punti percentuali (50-47), dopo che negli ultimi due giorni i candidati erano rimasti in perfetta parità (48-48). [Link] Nella media-sondaggi di RealClear Politics, Bush adesso ha un vantaggio del 3.4% (48.8-45.4), con margini che vanno dai 2 punti di Time ai 6 di Newsweek. [Link]

sabato 16 ottobre 2004

NW: Bush +6. Tipp: Bush +3.

Bush scavalca Kerry nell'ultimo sondaggio di Newsweek. Il presidente ha un vantaggio di 6 punti percentuali tra i "likely voters" (50-44); margine che si riduce al 2% tra i "registered voters" (48-46). All'inizio di ottobre, immediatamente dopo il primo dibattito, Newskeek dava Kerry davanti per 2 punti tra i "likely voters" (45-47) e il risultato di oggi conferma l'estrema "volatilità" di questo sondaggio, considerato da alcuni analisti come sostanzialmente inaffidabile. Il sospetto cresce quando si nota che, secondo Newsweek, Bush sarebbe in vantaggio tra le donne (49-43) e in svantaggio tra gli uomini (46-50), dato in controtendenza con la stragrande maggioranza delle rilevazioni statistiche condotte da aprile ad oggi. [Link] Più affidabile, almeno a prima vista, sembra il risultato del tracking-poll quotidiano del Technometrics Institute of Policy and Politics, che vede la situazione invariata rispetto a ieri, con Bush in vantaggio di 3 punti percentuali rispetto a Kerry (47-44). [Link] UPDATE. Due punti percentuali di vantaggio per Bush nell'ultimo sondaggio di Time ("likely voters": 48-46). Come nel caso di Newsweek, una veloce lettura degli "internals" solleva più di un dubbio sulla metodogia utilizzata dall'istituto di ricerca che ha condotto il sondaggio (SRBI). [Link]

Rasm.: Bush +2. Zogby: Bush +4.

Passo indietro di Bush nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Il presidente perde lo 0.7% e Kerry guadagna altrettanto. Adesso il vantaggio si è ridotto al 2.1% nella media degli ultimi tre giorni (48.3-46.2) e al 2.2% nella media settimanale (48.1-45.9). [Link] Bush mantiene invece 4 punti percentuali di vantaggio nel tracking-poll di Zogby International per Reuters (48-44). [Link]

Il colpo basso di Kerry e Edwards.

William Kristol, sul Weekly Standard, è indignato dal "colpo basso" di Kerry e Edwards sulla figlia omosessuale del vicepresidente Cheney. [Link] Per Mark Green, di The Okhlahoman, si tratta di una gaffe che potrebbe far perdere voti al ticket democratico. [Link] UPDATE. Secondo un sondaggio di ABC News (per quello che può valere), Green ha ragione. [Link]

Stone e Parker contro tutti.

Per il New York Post è senza dubbio il "film più divertente dell'anno". [Link] Il critico del Washington Post ammette di aver riso fino quasi a strozzarsi. [Link] "Team America", il nuovo film di Matt Stone e Trey Parker (i creatori di South Park), ha debuttato ieri nei cinema americani. E le polemiche hanno già superato il livello di guardia. Tutte le recensioni su Metacritic.com. [Link] Il trailer dal sito ufficiale del film. [Link]

Il fattore-Nader spaventa Kerry.

Dopo aver tentato in ogni modo di "cancellarlo" da queste elezioni, in più di 30 stati i democratici si trovano ancora una volta di fronte al loro incubo più ricorrente di questi ultimi quattro anni: la candidatura di Ralph Nader. Il New York Times analizza in dettaglio il potenziale impatto dell'ex candidato del Green Party nei "battleground states". [Link] L'articolo di Ryan Lizza, su The New Republic, è un sintomo evidente della preoccupazione che serpeggia nel fronte anti-Bush. [Link]

venerdì 15 ottobre 2004

Rasmussen: Bush 49.0 Kerry 45.5.

Sale al 3.5% il vantaggio di Bush nel tracking-poll di Rasmussen Reports, con il presidente che cresce di mezzo punto e Kerry che perde quasi altrettanto. Il "job approval" di Bush, in crescita, arriva al 53.8%. I cittadini statunitensi orientati a votare il partito repubblicano alle elezioni per il Congresso sono il 42.3%: la percentuale più alta da aprile, quando Rasmussen ha iniziato il suo tracking-poll quotidiano. [Link] Nessuna variazione, in vece, nel sondaggio di Technometrics Institute of Policy and Politics che, dopo quattro aggiornamenti quotidiani consecutivi, possiamo finalmente inserire nella categoria dei tracking-poll. Bush ha un vantaggio di 3 punti (47-44) che diventano 4 se si esclude Nader dalla sfida (47-43). [Link] UPDATE. Nessun movimento anche nel tracking-poll di ABC/Washington Post, con Bush e Kerry appaiati al 48%. Domani, nella media degli ultimi tre giorni, Kerry "perderà" i dati relativi a martedì, giornata estremamente positiva per il candidato democratico. [Link]

Zogby: Bush 48 Kerry 44.

Quattro punti percentuali di vantaggio per Bush nel tracking-poll di Zogby International per Reuters. Nel giro di tre giorni, si è passati da 44-47 a 48-44. E questa oscillazione così accentuata lascia molti dubbi sulla metodologia seguita da Zogby, sondaggista che è stato molto preciso alle presidenziali del 2000 ma che ha dimostrato più di un limite alle elezioni di mid-term del 2002. [Link]

giovedì 14 ottobre 2004

WP: parità. TIPP: Bush +3.

Kerry perde un punto percentuale e si fa raggiungere da Bush nel tracking-poll del Washington Post (48-48). [Link] Bush resta in vantaggio di 3 punti nell'ultimo sondaggio del Technometrics Institute of Policy and Politics (47-44). Escludendo Nader dalla sfida, il vantaggio del presidente sale a 4 punti (46-42). [Link]

Rasm.: Bush +2. Zogby: Bush +1.

Mezzo punto percentuale in più per Bush nel tracking-poll di Rasmussen Reports. Kerry perde lo 0.3% e adesso accusa uno svantaggio del 2.2 nella media degli ultimi tre giorni (48.1-45.9) e del 2.6% nella media settimanale (48.4-45.8). [Link] Bush riconquista un lievissimo vantaggio anche nel tracking-poll condotto da Zogby International per Reuters (46-45), che due giorni fa lo vedeva indietro di 3 punti percentuali (44-47). [Link]

Dibattito: commenti a freddo.

Mickey Kaus, su Slate, ha visto un pareggio che fa più comodo a Bush che a Kerry. Kaus, democratico, è rimasto disgustato dal "colpo basso" di Kerry sulla figlia di Cheney. [Link] INDC Journal ha una lista dei momenti migliori e peggiori dei due candidati. [Link] Per Hugh Hewitt, naturalmente, Bush ha vinto alla grande. [Link] Ma se Kevin Drum parla di sostanziale pareggio, viene il sospetto che stavolta il presidente abbia davvero passeggiato sopra il senatore del Massachusetts. [Link] Un sospetto che aumenta quando si legge l'analisi di David Corn sulla bibbia-liberal The Nation. [Link] Tanto che nel Corner della National Review l'atmosfera di eccitazione è quasi palpabile. [Link] Virginia Postrel è più moderata, ma ha visto il presidente in forma. [Link] Per Punditguy, il vero sconfitto del dibattito è stato il moderatore della CBS, Bob Schiffer, reo di essere troppo "morbido" con Kerry. [Link] Un riepilogo completo delle reazioni nella blogosphere su Instapundit. [Link]

Dibattito: commenti a caldo.

Glenn Reynolds, su Instapundit, ci racconta come stanno giudicando il dibattito i commentatori televisivi negli Stati Uniti. [Link] Al Kerry Spot della National Review sono, naturalmente, di parte. Ma dopo aver criticato Bush due volte di fila, stavolta non nascondono la propria soddisfazione. [Link] Il testo integrale del dibattito sul sito del Washington Post, per chi non si fida degli analisti, interessati e non. [Link]

mercoledì 13 ottobre 2004

Bush vs Kerry: il dibattito finale.

Il servizio [Fox News]
L'analisi [Washington Post]
La guida al dibattito [Usa Today]
Live-blogging da destra [Hugh Hewitt] [NRO]
da sinistra [Political Animal] [B.O.Report]
e da sotto un tavolo. [Vodka Pundit].

Edwards e i miracoli di San Kerry.

"Quando Kerry sarà eletto presidente, le persone come Christopher Reeve si alzeranno dalle loro sedie a rotelle e cammineranno di nuovo". Accecato dall'estasi retorica, John Edwards, durante un comizio in Iowa, riesce nella stessa frase a speculare sulla morte di "Superman" e a beatificare San Gennaro-Kerry. Ieri la segnalazione del Drudge Report, oggi il commento del New York Post. [Link]

Rasmussen: Bush +2. Zogby: pari.

Poco movimento nel tracking-poll quotidiano di Rasmussen Reports, che pure negli ultimi giorni ha avuto delle oscillazioni inconsuete. Bush conduce 47.6-46.2 nella media degli ultimi tre giorni (Rasmussen "arrotonda" a 48-46) e 47.0-46.3 nella media settimanale. [Link] Niente di nuovo neppure dal tracking-poll di Zogby International per Reuters, che vede i due candidati appaiati al 45%. [Link] UPDATE: Sorpasso di Kerry ai danni di Bush nel tracking-poll di ABC e Washington Post. Il presidente perde 2 punti percentuali, mentre il candidato democratico ne guadagna altrettanti e adesso conduce 49-48. Per essere un sondaggio quotidiano, questo tracking-poll ha avuto oscillazioni davvero insolite negli ultimi giorni (7% in 48 ore). [Link] UPDATE/2. Un'altra stranezza è che ABC News, con gli stessi dati raccolti insieme a WP, ma una diversa metodologia di classificazione dei "likely voters", ha un risultato leggermente diverso che vede Bush e Kerry alla pari con il 48%. [Link]

ABC/WP: Bush +3. ICR: Bush +5.

Kerry recupera tre punti percentuali nel tracking-poll quotidiano di ABC e Washington Post e dimezza lo svantaggio (da 51-45 a 50-47). Il "job approval" del presidente, in leggero calo, arriva al 52%. [Link] Lieve flessione di Bush anche nell'ultimo sondaggio di International Research Communications, ma il distacco resta abbastanza consistente (48-43). Secondo ICR, il numero di cittadini che dichiarano di essersi iscritti alle liste elettorali è in rapida crescita. [Link] Nella media RCP degli utimi tre giorni, Bush conduce di 2 punti (47.8-45.8) [Link] UPDATE. Bush in vantaggio di 3 punti nell'ultimo sondaggio del Technometrics Institute of Policy and Politics (47-44). Due settimane fa, secondo Tipp, i due candidati erano appaiati al 45%. [Link]

martedì 12 ottobre 2004

Le elezioni secondo i bookmaker.

Per tutti coloro che non si fidano troppo dei sondaggi tradizionali, c'è anche un altro modo per azzardare previsioni sulla corsa alla Casa Bianca: osservare gli spostamenti di denaro (vero) di chi scommette sull'esito finale delle elezioni. RealClear Politics ha preparato una interessante pagina che riepiloga l'andamento delle quote pagate dai bookmaker inglesi e il valore delle azioni emesse da organizzazioni come Tradesports e Iowa Electronic Markets. Si tratta, secondo alcuni analisti, di statistiche molto più serie di quelle diffuse dalla maggior parte degli istituti demoscopici. [Link]

CBS: Bush +3. Zogby: parità.

Bush porta a tre punti percentuali il proprio vantaggio su Kerry nell'ultimo sondaggio di CBS News (48-45). Un deciso passo in avanti rispetto alla scorsa settimana, quando i due candidati erano in perfetta parità. [Link] Il presidente migliora la propria posizione anche nel tracking-poll quotidiano condotto da Zogby International per Reuters, raggiungendo Kerry sul 45-45 (ieri il candidato democratico conduceva 47-44). [Link] Un passo indietro per Bush, invece, nel tracking-poll di Rasmussen Reports, che lo vede comunque in testa 47.4-45.8 nella media degli ultimi tre giorni e 47.9-46.2 nella media settimanale. [Link]

lunedì 11 ottobre 2004

WP: Bush +6. Gallup: Kerry +1.

Ancora due sondaggi contrastanti a chiudere una giornata estremamente ambigua sotto il profilo statistico. Nel tracking-poll quotidiano di ABC e Washington Post, Kerry perde 1 punto percentuale e accusa ormai un distacco piuttosto consistente da Bush (51-45). Si tratta, per il presidente, del vantaggio maggiore da quando il sondaggio del Post viene effettuato su base quotidiana (3 ottobre). [Link] Nell'ultimo sondaggio condotto dopo il dibattito di St. Louis da Gallup per CNN e Usa Today, invece, Kerry scavalca Bush e conduce con 1 punto percentuale di vantaggio (49-48). Escludendo Nader dalla sfida, il vantaggio sale a 2 punti (50-48). Secondo Gallup, il "job approval" del presidente è sceso al 48%. [Link]

La vera incognita è il "turnout".

Michael Barone, su US News & World Report, ha capito tutto. A decidere le elezioni americane non sarà la categoria in via d'estinzione degli "indecisi" (che dopo la campagna elettorale più lunga e violenta del dopoguerra non si è capito bene cosa aspettino ancora per "decidere"), ma la capacità repubblicana e democratica di garantire un "turnout" massiccio della propria base nel giorno delle elezioni. Chi riuscirà a convincere i "propri" elettori ad andare a votare il 2 novembre, avrà mezza elezione in tasca. Il resto sono soltanto chiacchiere sofisticate. [Link] Horserace Blog si avventura nell'analisi dei dati in Minnesota, cercando di capire chi sta vincendo la guerra della registrazione al voto. La sopresa è che, nella roccaforte democratica del Midwest (almeno ai tempi di Mondale), le cose non vanno affatto male per il presidente Bush. [Link]

Sondaggi: segnali contrastanti.

I primi due tracking-poll della giornata (quello di ABC/Washington Post arriverà intorno alle 11 di stanotte, ora italiana) offrono un quadro opposto della sfida tra Bush e Kerry. Nel sondaggio di Zogby International per Reuters, il candidato democratico ha 3 punti di vantaggio sul presidente (47-44). [Link] Per Rasmussen Reports, invece, Bush continua a condurre per 49.0 a 45.4 nella media degli ultimi tre giorni e per 48.7 a 46.0 nella media dell'ultima settimana. Bush ha anche un vantaggio di 3.1 punti percentuali (47.7-44.6) nei 16 "battleground states". [Link] UPDATE. Nell'ultimo sondaggio condotto dopo il dibattito di St. Louis da Gallup per CNN e Usa Today, Kerry scavalca Bush e conduce con 1 punto percentuale di vantaggio (49-48). Escludendo Nader dalla sfida, il vantaggio sale a 2 punti (50-48). Secondo Gallup, il "job approval" del presidente è sceso al 48%. [Link]

Teresa, la regina delle gaffe.

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sui veri motivi per cui gli strateghi democratici tentano, in ogni modo, di nascondere Teresa Heinz Kerry dalla vista degli elettori americani, il Drudge Report segnala l'ultima, sconcertante gaffe dell'ereditiera del ketchup. [Link] Tom Bevan di RealClear Politics discute il potenziale impatto di Teresa in alcuni stati-chiave come Ohio e Florida. [Link]

Il ritorno degli Swift Veterans.

Il Washington Times svela i particolari del nuovo spot anti-Kerry degli Swift Veterans for Truth, che sarà trasmesso a partire da giovedì in Pennsylvania, Ohio e Florida. [Link] UPDATE. Il video dello spot dal sito degli Swifties. [Link]

La sfida per il controllo del Senato.

Interessante analisi di Rasmussen Reports sui "seggi caldi" del Senato in gioco alle elezioni di novembre. In Alaska, Colorado, Florida, Louisiana, North Carolina, South Carolina, Oklahoma e South Dakota le sfide più incerte: i democratici dovranno vincerne 5 su 8 per non peggiorare la loro posizione. E dovranno vincerle tutte per riconquistare il controllo del Senato. [Link]

domenica 10 ottobre 2004

ABC/Washington Post: Bush +5.

In una giornata avara di sondaggi, soltanto i tracking-poll quotidiani ci tengono aggiornati sull'andamento della sfida Bush-Kerry. L'ultimo ad arrivare, come ogni giorno, è quello realizzato da ABC e Washington Post, che vede il presidente aumentare il proprio vantaggio e staccare Kerry di cinque punti percentuali (51-46). [Link] UPDATE. Proprio mentre ci lamentavamo dell'assenza di sondaggi, è arrivato riepilogo settimanale del Battleground Poll condotto dalla George Washington University, che vede Bush in testa per 49 a 46, con un "job approval" in crescita al 52%. Due giorni fa, nello stesso sondaggio, Bush era avanti 48-47 e il "job approval" era al 50%. [Link]

L'Eurosclerosi di Kerry e Edwards.

Il futurologo George Gilder, dalle colonne del Wall Street Journal, smaschera le ipocrisie contenute nel programma economico del ticket Kerry-Edwards e denuncia la vocazione alla bancarotta dei guru della "demand-side economics" - da Samuelson a Krueger - che spadroneggiano nel mondo accademico e nei media. Il 2 novembre, spiega lo studioso del Discovery Institute, gli americani chiamati a scegliere tra Bush e Kerry dovranno anche "scegliere tra il dinamismo e l'Eurosclerosi". [Link]

Tracking-polls: movimenti minimi.

Aggiustamenti soltanto marginali nel tracking-poll quotidiano di Rasmussen Reports. Bush cala dello 0.1%, mentre Kerry lascia per strada lo 0.4%. Quattro punti percentuali dividono adesso i due sfidanti (49.5-45.5). Soltanto un terzo delle interviste di Rasmussen sono state condotte dopo il dibattito di St. Louis e bisognerà aspettare fino a martedì per avere un campione interamente post-dibattito. [Link] Invariato il tracking-poll di Zogby International per Reuters, con Kerry in vantaggio di un punto percentuale sul presidente (46-45). [Link]

sabato 9 ottobre 2004

Rasmussen: Bush 49.6 Kerry 45.9.

Giornata positiva per Bush nel tracking-poll quotidiano di Rasmussen Reports. Il presidente guadagna più di un punto percentuale e porta il suo vantaggio su Kerry oltre il 3%. Il 95% delle interviste sono state condotte prima del dibattito di St. Louis. Negli stati seguiti giorno per giorno da Rasmussen, Bush conduce in Florida (+6), Ohio (+2) e Pennsylvania (+1), mentre Kerry è davanti in Michigan (+3). Parità assoluta in Minnesota (46-46). [Link] I due candidati restano invece vicinissimi nel tracking-poll di Zogby International per Reuters, ma Kerry scavalca Bush, seppure con un vantaggio minimo (46-45). [Link] Quattro punti di vantaggio per Bush, infine, nel tracking-poll di ABC/Washington Post. Il presidente resta stabile al 50% mentre Kerry scende dal 47 al 46%. [Link]

Morris/Saletan: "Ha vinto Bush".

Dick Morris, ex consigliere di Bill Clinton, spiega ai lettori del New York Post perché il presidente ha vinto il dibattito. William Saletan, invece, spiega ai lettori di Slate perché Kerry ha perso. Altri commenti da Washington Post, Los Angeles Times, Chicago Tribune, New Tork Times e New Tork Times. Intanto la stampa italiana continua a confondere i "sondaggi" via Internet con quelli condotti con pretese scientifiche. Secondo il sito del Corriere della Sera, Kerry avrebbe vinto un "instant-pool" (piscina istantanea?) di Msnbc per 73 a 27. Ma non era obbligatorio superare un esame di cultura generale per diventare giornalisti?

Bush vs Kerry, i primi commenti.

Secondo noi, Bush ha vinto ai punti, favorito da un format più informale e crescendo alla distanza dopo un avvio molto equilibrato nella prima parte del dibattito. Power Line non si sbilancia, ma nota un netto miglioramento nella performance di un presidente "più energico". Hugh Hewitt parla di "grande vittoria di Bush che nessuno spin potrà mai nascondere". Ma Hewitt aveva parlato di vittoria schiacciante del presidente anche dopo il primo dibattito. Per Truth Laid Bear, la sala della Washington University di St. Louis "era la stanza di Bush, mentre Kerry era soltanto un ospite di passaggio". Glenn Reynolds di Instapundit ha preferito il presidente, ma anche Kerry non gli è dispiaciuto. Andrew Sullivan ha visto un pareggio, ma ormai è chiaro (da qualche mese) che Bush non potrebbe strappare il suo consenso neppure in minigonna e tacchi a spillo. Per Polipundit, che la scorsa settimana aveva scritto di un "disastro" per Bush, stavolta si tratta di un "successo" del presidente. Secondo Talk Left, Kerry ha vinto "a mani basse", dimostrandosi "presidenziale" e "smascherando gli errori di Bush". Il giudizio del Politburo è secco: "il presidente parla alla gente comune, Kerry parla agli economisti". Josh Marshall di Talking Points Memo è orientanto verso un pareggio. Interessante, visto che Marshall ancora parla di una vittoria di Edwards nel dibattito con Cheney. Daly Thoughts non ha dubbi: "Bush ha vinto nello stile, mentre sulla sostanza sceglieranno gli elettori". Allah in the House ha una lista sterminata di commenti post-dibattito. L'ultima segnalazione è per l'instant-poll di ABC News: un campione composto dal 35% di democratici, 32% di repubblicani e 29% di indipendenti, ha visto una leggera affermazione di Kerry (44-41-13). Sarebbe interessante sapere se Mark Helperin ha contribuito alla realizzazione del sondaggio.

Media Bias: Drudge trova le prove.

Sensazionale colpo del Drudge Report, che è entrato in possesso di un memorandum scritto da Mark Halperin, caporedattore politico di ABC News, in cui i giornalisti del network televisivo sono esplicitamente invitati a riservare a Kerry un trattamento di favore. "Non dobbiamo - si legge nel documento - giudicare artificialmente in modo equidistante i due candidati". Il senso complessivo del memo è devastante: Bush distorce la realtà per essere eletto; Kerry fa lo stesso, ma a noi non importa. Leggere per credere. [Link]

Il secondo dibattito a St. Louis.

Meno di un mese al voto, sondaggi ancora incerti, gli Stati Uniti (e il mondo) di fronte a un bivio. George W. Bush e John F. Kerry si sfidano, ancora una volta sotto l'occhio delle telecamere, alla Washington University di St. Louis.

Video e testo del dibattito: [Fox News]
Live-blogging da destra [Power Line] [Hugh Hewitt]
e da sinistra [B.O.Report] [Wonkette].
Una lista di commenti post-dibattito: [Instapundit]

venerdì 8 ottobre 2004

ABC/WP: Bush +3. Time: Bush +1.

Tre punti percentuali di vantaggio per Bush su Kerry nel tracking-poll quotidiano di ABC e Washington Post (50-47) alla vigilia del secondo dibattito televisivo in programma a St. Louis. Stabile, rispetto a ieri, il candidato democratico, mentre il presidente cresce di 1 punto. [Link] Bush e Kerry sono quasi appaiati, invece, secondo l'ultimo sondaggio sel settimanale Time, condotto il 6-7 ottobre. Bush conduce 47 a 46 tra i "likely voters" (Nader escluso). Il presidente aveva 6 punti di vantaggio nell'ultimo sondaggio di Time (46-42), ma nelle ultime due settimane il campione di Time è magicamente passato da una maggioranza di repubblicani (36-31) ad una di democratici (36-32). Misteri della scienza statistica (liberal). [Link]

Rasmussen: Bush 48.4 Kerry 46.1.

Bush in lieve ripresa nel tracking-poll quotidiano di Rasmussen Report. Il suo vantaggio su Kerry oggi è salito a 2.3 punti percentuali, grazie ad una performance particolarmente solida nei 16 battleground-states (48.9-46.4). Nei cinque stati-chiave seguiti giorno per giorno da Rasmussen (dati disponibili soltanto a pagamento), Bush è davanti in Florida (52-45), Ohio (50-45) e Pennsylvania (47-46), mentre Kerry conduce in Minnesota (48-45) e Michigan (50-45). Nel conto dei voti elettorali, la Florida è stata spostata dalla colonna dei "toss-up" a quella di Bush, portando il risultato complessivo a 240-169 per il presidente (con 11 stati ancora da assegnare). [Link] Nel tracking-poll di Zogby International per Reuters, invece, Kerry guadagna un punto percentuale e riduce al minimo il suo distacco nei confronti di Bush (46-45). [Link] Da leggere con attenzione l'analisi di RealClear Politics sulla situazione, ad oggi, nel conto dei voti elettorali (secondo RCP, Bush conduce 264-220), che spiega come il presidente possa essere rieletto anche perdendo Ohio e Pennsylvania, vincendo in Wisconsin e Iowa (o New Mexico). [Link]

Bush, il rapporto Duelfer e i media.

Bush, il rapporto Duelfer e i media. Secondo il Washington Times, la maggioranza della stampa americana ha "forzato" le conclusioni del rapporto dell'Iraq Survey Group di Charles A. Duelfer per mettere in cattiva luce l'amministrazione Bush. "Saddam voleva la fine delle sanzioni internazionali per conservare la capacità di ricostruire il suo arsenale di armi di distruzione di massa", si legge nel rapporto Duelfer. Non è proprio lo stesso Saddam descritto da Kerry, Edwards e i media. [Link] Daniel McKivergan di Weekly Standard aggiunge altra carne al fuoco. [Link] Power Line nota che a contribuire allo "spin" della notizia è stato Scott Lindlaw dell'Associated Press, lo stesso giornalista che ha ammesso di considerare "una missione" la sconfitta di Bush alle elezioni. [Link] E che già a settembre aveva dato prova della sua obiettività. [Link]

giovedì 7 ottobre 2004

Reynolds Deconstructing Kerry.

Glenn Reynolds di Instapunduit, il papà della blogosphere, smonta pezzo per pezzo, su Slate, la politica estera di John F. Kerry. [Link] Jim Geraghty, su "Kerry Spot" di National Review, ne prende atto con soddisfazione. [Link]

AP: Kerry +4. Rasmussen: Bush +1.

Sondaggio in controtendenza di Ipsos per Associated Press, con Kerry in vantaggio sul presidente di 4 punti percentuali (50-46) tra i "likely voters" (Nader non incluso). Parità assoluta, invece, tra i "registered voters" (47-47). Anche in questo caso, si tratta di un dato in controtendenza, visto che il campione più esteso tende in genere a sovrastimare i democratici. Sul sito della Ipsos mancano ancora i dati ufficiali. E in assenza totale di "internals" non è possibile un'analisi più approfondita. [Link] Cresce leggermente, invece, il vantaggio di Bush su Kerry nel tracking-poll quotidiano di Rasmussen Report (47.8-46.7), dopo che ieri il candidato democratico aveva quasi raggiunto il presidente (47.2-46.9). Il distacco sale al 2.2% (48.5-46.3) nella media Rasmussen degli ultimi sette giorni, meno precisa nel rilevare l'impatto immediato di eventuali breaking-news, ma più affidabile nello stabilire un trend della sfida depurato da rumori statistici. In questo caso, i rapporti di forza tra i due candidati sono rimasti invariati rispetto ai giorni precedenti al dibattito televisivo. Nei sondaggi quotidiani di Rasmussen condotti negli stati-chiave più importanti (disponibili soltanto a pagamento), Bush e Kerry sono alla pari in Michigan e Pennsylvania (47-47), il presidente conduce di poco in Ohio (48-46), mentre la Florida si allontana sempre di più dal candidato democratico (Bush 52 Kerry 46). [Link] La solidità della posizione di Bush in Florida è confermata anche dagli ultimi sondaggi Mason-Dixon (Bush +4) [Link] e Quinnipiac University (Bush +7). [Link]

Bush: "Gli eroi italiani di Nassyria".

Kerry sarà pure un "master-debater", ma quando Bush sale sul palco per un comizio non lo batte nessuno. Ieri, in Pennsylvania, il presidente ha picchiato duro contro il programma di Kerry in politica estera ed economia. E non si è scordato dei suoi alleati. [Link]

Marist: Bush +3. Zogby: Bush +2.

Tre punti percentuali di vantaggio (49-46) per Bush su Kerry nell'ultimo sondaggio del Marist College Insitute for College Opinion ("likely voters", Nader incluso). Non si tratta di un buon risultato per il presidente, che sondaggio condotto il 22 settembre dallo stesso istituto conduceva di 6 punti (50-44). [Link] Il distacco tra Bush e Kerry è invece di 2 punti percentuali secondo il sondaggio di Zogby per Reuters (46-44). L'inedita collaborazione tra Zogby e Reuters dovrebbe dare vita ad un nuovo tracking-poll, ma la metodologia dovrebbe essere la stessa dell'ultimo sondaggio di Zogby International (campione: 1036, "likely voters", Nader incluso) che vedeva Bush in vantaggio 46-43. [Link]

RCP: Bush 264 Kerry 220.

Numerosi i sondaggi condotti negli ultimi giorni nei "battleground states". Nei 17 stati presi in considerazione dalla media di RealClear Politics, Bush conduce in Florida (+3.5%), Ohio (+2.2), Missouri (+4.0), Wisconsin (+9.2), Iowa (+2.2), New Hampshire (+2.5), Nevada (+4.8), West Virginia (+3.2) e Colorado (+6.0); Kerry è davanti in Pennsylvania (+1.4), Michigan (+0.5), New Mexico (+1.3), Oregon (+2.7), Maine (+2.5), Washington (+10.3) e New Jersey (+5.4); perfetta parità, infine, in Minnesota. Rispetto alla scorsa settimana, RCP ha spostato Ohio e Iowa dalla colonna di Bush a quella degli stati "toss-up", mentre la Pennsylvania è tornata nella colonna di Kerry. [Link] L'Electoral College Breakdown 2004 di Daly Thoughts vede invece la gara sul 232 a 164 per Bush (268-233 calcolando i "toss-up"). Parità assoluta in Ohio, Minnesota ed Iowa. [Link]

ABC/WP: Bush +2. ICR: Bush +6.

Bush cala di due punti percentuali (e Kerry sale di altrettanto) nel tracking-poll quotidiano di ABC e Washington Post che lo vede condurre tra i "likely voters" con il 49% contro il 47% del candidato democratico. Bush ha invece 3 punti di vantaggio tra i "registered voters" (49-46). [Link] Più netto il distacco tra Bush e Kerry nell'ultimo sondaggio condotto da International Communications Research. Il presidente ha 6 punti di vantaggio sul senatore del Massachusetts tra i "likely voters" (51-45) e 5 tra i "registered voters" (49-44). Secondo ICR, il dibattito televisivo della scorsa settimana ha spostato un discreto numero di indecisi dalla parte di Kerry. [Link]

mercoledì 6 ottobre 2004

Sky Tg24: faziosità a pagamento.

"Edwards vince il dibattito. Cheney al tappeto". La notizia che scorre instancabile nel rullo delle news di Sky Tg24 è di quelle che lasciano poco spazio all'interpretazione. Probabilmente, però, i redattori del Tg di Emilio Carelli devono aver fatto confusione con il telecomando, sintonizzandosi su qualche scazzottata-live del Grande Fratello. Perché l'unica televisione americana che ha assegnato la vittoria a Edwards è stata la Cbs del Rathergate, che ha utilizzato un fantomatico campione di "indecisi" per costruirsi un instant-poll su misura, mentre tutte le altre testate di tv, radio e stampa parlano di pareggio o vittoria del vicepresidente. Tom Bevan, su RealClear Politics, analizza più seriamente la performance di Cheney. E per leggere il suo commento non bisogna neppure pagare l'abbonamento alla pay-tv. [Link] Repubblica (almeno on-line) compie un passo ulteriore verso la manipolazione della notizia e in un articolo dal titolo "Elezioni Usa, Edwards vince il confronto tra vicepresidenti" (e pensare che ci era sfuggita la notizia della nomina di Edwards alla vicepresidenza) cita un "sondaggio volante della televisione Nbc" che non è mai esistito. [Link] Se non ci credete, controllate di persona leggendo l'articolo che inizia con la frase "early polls indicating a split decision". [Link] Il fantasioso redattore di Repubblica si riferisce, probabilmente, ad un sondaggio on-line di Msnbc.com (naturalmente senza alcuna pretesa scientifica, come tutti i sondaggi on-line) [Link] che nella notte di ieri era stato preso di mira dagli attivisti democratici su indicazione del blog sinistrorso Daily Kos. [Link] UPDATE. Ancora più triste è il fatto che, oltre a Repubblica, anche Panorama [Link] e il Sole 24 Ore [Link] si siano lasciati gabbare dallo stesso sondaggio on-line. L'unica spiegazione alternativa è una palese malafede.

I commenti al dibattito.

Per National Review, Cheney ha "bastonato" Edwards come Bentsen fece con Quayle nel 1988 (ouch!). [Link] Secondo l'instant-poll di ABC News, il 43% dei telespettatori pensa che Cheney abbia vinto il dibattito, il 35% ha preferito Edwards, il 19% ha visto un pareggio. [Link] Per Andrew Sullivan, invece, la performance del vicepresidente è stata del tutto insufficiente. [Link] Power Line non ha dubbi. Si è assistito a due ottime prestazioni: quella di Cheney e quella del moderatore Gwen Ifill. Il senatore Edwards? Un dilettante. [Link] Opinioni in ordine sparso, ma in netta maggioranza pro-Cheney, nel blog Allah in the House. [Link]

Cheney-Edwards: la sfida dei vice.

Le schede di Fox News sul vicepresidente Dick Cheney [Link] e sul senatore della Nord Carolina, John Edwards. [Link] Live-blogging da destra [Link] e da sinistra. [Link] La trascrizione integrale del dibattito. [Link]

martedì 5 ottobre 2004

I trucchi del sondaggio CBS/NYT.

A quanto pare, il nostro scetticismo sul risultato del sondaggio CBS/New York Times era più che giustificato. Ad una lettura più attenta degli "internals" si scopre che la percentuale di elettori democratici nel campione è passata, nel giro di una settimana, dal 31 al 34%, mentre i repubblicani sono scesi dal 33 al 29%. Ancora più rilevante è il numero di cittadini che si definiscono "liberal": il più alto di tutti i sondaggi condotti dalla CBS dal 1995 ad oggi. Con questo campione, Kerry dovrebbe essere preoccupato di essere soltanto alla pari con Bush. [Link]

Edwards: "Voti Bush? Sei pazzo".

"Se vivi negli Stati Uniti d'America e voti per George W. Bush sei un pazzo". Insultando la metà (abbondante?) dei suoi concittadini, John Edwards ha provato, durante la trasmissione Nightline della ABC, a dare una senso alla sua finora inutile candidatura alla vicepresidenza. [Link] Newsmax si chiede cosa sarebbe accaduto se una frase del genere l'avesse pronunciata Dan Quayle. [Link]

Fox News: Bush 48 Kerry 45.

Tre punti di vantaggio per Bush su Kerry nell'ultimo sondaggio di Fox News. Aggiungendo Nader nella sfida, il distacco scende a due punti percentuali (47-45). Rispetto alla scorsa settimana, il "job approval" del presidente è salito dal 50 al 53%. Bush continua a condurre anche tra gli indipendenti (50-39). [Link]

ABC/WP: Bush +5. Pew: Bush +5.

Nessun rimbalzo rilevante per Kerry nell'ultimo sondaggio ABC/Washington Post. Bush conserva 5 punti percentuali di vantaggio tra i "likely voters" e vede addirittura aumentare il proprio "job approval" di 3 punti (da 50 a 53). [Link] Lo stesso distacco tra i due candidati è stato registrato anche dall'ultimo sondaggio del Pew Research Center, che per la prima volta ha diffuso i risultati tra i "likely voters". Tra i "registered voters", invece, Pew vede una lieve crescita di Kerry, che sale di 1 punto percentuale (da 40 a 41) mentre Bush resta stabile al 48%. [Link] UPDATE. Kerry e Bush alla pari secondo l'ultimo sondaggio CBS/New York Times, che vede entrambi i candidati al 47%. Dopo il Rathergate, gli scettici sono autorizzati a considerare questo risultato "cum grano salis". [Link]

lunedì 4 ottobre 2004

Rasmussen: Bush 48.6 Kerry 46.1.

Poco movimento nell'ultimo sondaggio del Rasmussen Report, interamente condotto nei giorni successivi al dibattito televisivo: il risultato è praticamente identico a quello del 30 settembre. Il vantaggio di Bush sale a 2.7% nei 16 stati "battleground", con il presidente davanti in Florida (51-46) e Ohio (48-47). Kerry e Bush sono invece appaiati in Pennsylvania (47-47) e Michigan (46-46). [Link]