lunedì 28 febbraio 2005

GOP: un leader per il 2008.

In un articolo scritto per World Magazine, Hugh Hewitt afferma che il senatore repubblicano George Allen (Virginia), reduce da un 2004 di tutto rispetto, sta scaldando i motori in vista delle elezioni di mid-term del 2006 e delle primarie GOP del 2008. Sarebbe un ipotesi come tante altre, se non fosse che Hewitt, nel suo blog, ha già previsto per filo e per segno l'andamento dell'ultima corsa alla Casa Bianca, spesso in durissima opposizione alla vulgata imperante (quella del Bush che ha perso i dibattiti 3 a 0, per dirla con Camillo). Secondo il blog Presidential Primaries 2008, invece, Allen non sarebbe nella Top 10 dei possibili candidati repubblicani (è tredicesimo), che vede ai primi posti Rudy Giuliani, John McCain, Bill Frist (senatore del Tennessee), Rick Santorum (senatore della Pennsylvania) e Bill Owens (governatore del Colorado). Si tratta, comunque, di una classifica stilata un paio di mesi fa. Prima, per esempio, della nomina di Condoleezza Rice (sesta) al Dipartimento di stato.

domenica 27 febbraio 2005

Newt Country.

Il Corriere della Sera stavolta esagera (in senso buono). E, nella sezione "documenti" pubblica addirittura un articolo dell'intoccabile Newt Gingrich, ex Speaker repubblicano della Camera, ideatore del Contract with America del 1994 e recentemente autore dello splendido libro Winning the Future (che qualcuno considera una sorta di programma elettorale in vista del 2008). Una sola perplessità. Gingrich parla diffusamente di politica estera e stati canaglia, lotta al terrorismo e armi di distruzione di massa, 11 settembre e anti-americanismo delle élite culturali, strategia elettorale repubblicana e riforma della previdenza sociale, crisi delle Nazioni Unite ed economia globale, Cina e diffusione della ricerca tecnologica. Poi, descrivendo le (cinque) minacce che insidiano il futuro dell'America, Speaker Newt mette in guardia dal rischio "che Dio venga allontanato dalla vita pubblica americana e ci riduca alla civiltà della noia che adesso caratterizza un’Europa in declino". Su 2000 parole totali, appena un centinaio (il 5% del totale) sono dedicate, in qualche modo, alla religione. Eppure i titolisti di via Solferino hanno deciso che la frase meglio in grado di catturare lo spirito dell'articolo fosse "Che terrore un mondo senza Dio". Tanto per mettere in chiaro che, in fondo in fondo, Gingrich resta sempre il solito gaglioffo bigotto ostaggio della destra religiosa. Si tratta, nel caso specifico ma anche in generale, di una forzatura inaccettabile, dettata da una diffusissima e letale miscela di ignoranza e malafede.

venerdì 25 febbraio 2005

Letture per il weekend.

American Politics In The Networking Era
Michael Barone, National Journal
The War on the War on Poverty
Myron Magnet, Wall Street Journal
Merchants of Despair
Victor Davis Hanson, National Review
Republicans, Bloggers and Gays, Oh My!
Ann Coulter, Universal Press Syndicate
A High White Note
Matt Welch, Reason
A Political Case for Social Security Reform
Gary Becker, Wall Street Journal
Intelligence Dream Team
John B. Roberts II, Washington Times
When Camels Fly
Thomas L. Friedman, New York Times
Law and Borders
Tamar Jacoby, Weekly Standard
Hillary the Chameleon
David Limbaugh, Townhall
Among the Fellow Travelers
Radley Balko, Tech Central Station
The 2005 Wired Rave Awards
Wired
L.A. Confidential
Jonathan V. Last, Weekly Standard
Symposium: The Saddam-Osama Connection
Jamie Glazov, FrontPage Magazine
How To Be a Hero of Liberty
Ramesh Ponnuru, National Review

giovedì 24 febbraio 2005

Giulietto Sprint.

Giulietto Chiesa, ex corrispondente da Mosca de L'Unità e La Stampa, attualmente editorialista del quotidiano di casa-Fiat, del Manifesto e di Avvenimenti (e non solo), in un articolo del 14 febbraio (pubblicato dal quotidiano online Megachip: democrazia nella comunicazione), riesce in sole 521 parole a sostenere che: 1) Eason Jordan è stato licenziato dalla CNN perché ha detto la verità (cioè che l'esercito statunitense in Iraq si diverte a sparare sui giornalisti non-embedded). 2) La BBC aveva detto la verità nello scandalo dell'estate 2003 che portò al suicidio del microbiologo David Kelly (e quindi Tony Blair aveva detto il falso). 3) Blair, dopo essere stato scagionato da ogni accusa dalla Commissione Hutton è riuscito a "far licenziare" il direttore della BBC, Gavyn Davies. 4) Kelly era un "poveraccio". 5) Kelly probabilmente non si è suicidato ma è stato fatto fuori (dai servizi segreti inglesi? da Blair in persona? dall'arzilla Maggie Thatcher?). 6) La Repubblica è un giornale "prevalentemente incline all’embeddedment" (e dunque schiavo della propaganda amerikana). 7) La CNN, pur schiava anch'essa, "non lo è abbastanza per i gusti prevalenti negli Stati Uniti, essendo stata sopravanzata da Fox Tv" (forse Chiesa pensava a Fox News). Per gli appassionati di statistiche, si tratta di una cazzata ogni 74 parole. Col resto di 3.

Jimmy il Fenomeno.

Un paio di durissimi post di Powerline su Jimmy Carter (come questo e questo) hanno provocato un piccolo terremoto digitale nella blogosfera. L'ex presidente democratico, dice in sostanza Powerline, "non è mal consigliato o male informato. E' semplicemente dall'altra parte della barricata". A sostegno della tesi secondo cui il premio Nobel per la pace battuto da Reagan alle presidenziali del 1980 sarebbe amico (o complice) dei nemici dell'America viene citato il libro The Real Jimmy Carter (sottotitolo: Come il nostro peggior ex-presidente sabota la politica estera americana, coccola dittatori e ha creato il partito di Clinton e Kerry), scritto da Steven F. Hayward, senior fellow al Pacific Research Institute for Public Policy e all'American Enterprise Institute (ed ex Heritage Foundation). All'uscita del libro, nel maggio dello scorso anno, Hayward aveva concesso una interessante intervista a Jamie Glazov di FrontPage Magazine. UPDATE. Un lettore ci segnala un articolo scritto nell'agosto 2004 dallo stesso Hayward, sempre per FrontPage Magazine, con un titolo che è tutto un programma: The Carter-Chavez Connection.

mercoledì 23 febbraio 2005

The Right (Italian) Nation. Parte seconda.



E' online su Ideazione.com, dal numero di gennaio-febbraio della rivista bimestrale, la seconda parte della sezione "The Right (Italian) Nation". Dall'introduzione: "Alessandro Campi ed Eugenia Roccella aprono la parte della sezione dedicata all’Italia, ricostruendo l’emergere dell’egemonia culturale della sinistra e smentendo il mito delle radici togliattiane di questo primato. Nata nel ’68, questa egemonia non è ineluttabile. Per questo, sostiene Vittorio Macioce, la destra deve integrare le proprie forze e connettere le realtà culturali nate negli ultimi dieci anni in una nuova rete. L’arcipelago, infatti, c’è: lo raccontano Stefano Caliciuri, Barbara Mennitti e Cristiana Vivenzio, tracciando la mappa di fondazioni, riviste e giornali che articolano oggi la Right Nation italiana. Giovanni Orsina, infine, riflette sul possibile orizzonte culturale comune alle varie anime della destra, rintracciando nella tradizione occidentale il collante necessario per tenere insieme il mondo liberale e conservatore, al di là e al di qua dell’Atlantico". Buona lettura.

martedì 22 febbraio 2005

Due libri per la Right Nation.

Due libri da ordinare su Amazon ad occhi chiusi, ancora prima dell'uscita in libreria. Il primo è South Park Conservatives di Brian C. Anderson, caporedattore del City Journal e autore, nell'autunno del 2003, dello straordinario saggio We’re Not Losing the Culture Wars Anymore (che - insieme alla serie di articoli sui South Park Republicans scritti da Stephen W. Stanton per TechCentral Station- ha dato vita a questo). Il secondo libro da acquistare al volo è The Vast Left Wing Conspiracy di Byron York, corrispondente dalla Casa Bianca della National Review. Basta leggere il sottotitolo del volume per mettere mano alla carta di credito: "The Untold Story of How Democratic Operatives, Eccentric Billionaires, Liberal Activists, and Assorted Celebrities Tried to Bring Down a President--and Why".

La politica dello struzzo.

Per il democratico newyorkese Charlie Rangel, chi crede che Hezbollah sia un gruppo di terroristi islamici è soltanto un "bigotto" (via Newsmax). Secondo Little Green Football, sarebbe ora di cambiare la mascotte del partito democratico: al posto dell'asinello, meglio uno struzzo con la testa saldamente piantata dentro la sabbia.

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La sinistra si attacca al Gannongate.

La riva sinistra della blogosfera americana è tutta un fuoco per la bizzarra storia di Jeff Gannon, inviato da Washington di una newsletter filo-repubblicana coinvolto in uno scandalo gay-porn. La riva destra si limita, pacatamente, a prendere i deaniacs per i fondelli. Round-up da INDC Journal e Wizbang. Mentre Ace of Spades si esercita nella satira corrosiva. Intanto lo "scandalo" sbarca rapidamente sui mainstream media (gli swift-boat veterans ci hanno messo un mese per essere citati dalla CNN). E come spesso accade Howard Kurtz arriva prima (e meglio) degli altri. UPDATE. Dal blog JustOneMinute, un Gannongate for Dummies.

lunedì 21 febbraio 2005

JimMomo nei blog di Ideazione.

JimMomo esordisce sui "blog di Ideazione". E lo fa alla grande, con una splendida rassegna-stampa commentata sul viaggio di George W. Bush in Europa. Benvenuto a bordo.

Gli orribili segreti di Bush&Rove.

Little Green Footballs nota che, durante la conversazione privata con Doug Wead (registrata all'insaputa del futuro presidente nel 1998 e pubblicata ieri dal New York Times), Bush Jr. si dimostra molto meno succube della destra religiosa di quanto i suoi detrattori abbiamo sempre voluto far credere. Ancora su LGF, scopriamo che un congressman democratico di New York - Maurice Hinchey - ha dichiarato pubblicamente che i falsi documenti del Rathergate sono stati diffusi da Karl Rove per mettere nei guai la CBS e sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dal passato di draft-dodging di Bush. Ci resta un dubbio: la vera notizia è che Rove è un "genio del male" o che i democratici sono così disperati da credere a qualsiasi teoria cospiratoria?

sabato 19 febbraio 2005

Letture per il weekend.

How to Euro-Speak.
A phrasebook for the presidential tourist

Denis Boyles, National Review
Bush's Grand Tour
Gerard Baker, Weekly Standard
Smart Intel Pick
Ralph Peters, New York Post
America's First Intelligence Czar
Peter Grier e Faye Bowers, Christian Science Monitor
The Blogs Must Be Crazy
Peggy Noonan, Wall Street Journal
Blogs Sound Death Knell
Douglas MacKinnon, Washington Times
Bloggers Will Rescue the Right
Iain Duncan Smith, The Guardian
Blogosphere Politics
Michael Barone, U.S. News and World Report
Now He Has the Power
John Nichols, The Nation
Karl Rove Hates the New York Times
Carl Limbacher, NewsMax.com
Truth and Consequences
Kathleen Parker, Townhall.com
Greenspan Backs Idea of Accounts for Retirement
Edmund L. Andrews e Richard W. Stevenson, New York Times
Grand Old Party
Deroy Murdock, National Review
Nuclear Now!
Peter Schwartz and Spencer Reiss, Wired
Waking Up to Kyoto
Carlo Stagnaro, Tech Central Station
Noam Chomsky: Academic Insider or Outsider?
Jamie Glazov, FrontPage Magazine
Making 'Right Turns' Into Conservatism
Rebecca Hagelin, Townhall.com
Iwo Jima: Its Heroes and Flag
R.C. House, World War II Magazine

Postmodern War
Victor Davis Hanson, City Journal
Come On Out to South Park
David Skinner, Weekly Standard

Joe McCarthy nella polvere.

Su Il Foglio in edicola oggi, l'ultima puntata (su 4) di un mio articolo su Joe McCarthy e l'infiltrazione di spie sovietiche nelle amministrazioni statunitensi del dopoguerra. Il pezzo è disponibile online in formato pdf (registrazione gratuita), cliccando su "inserto 5". Nella puntata di oggi: le elezioni presidenziali del 1952 e il trionfo repubblicano, McCarthy contro Casa Bianca ed esercito, il tramonto del senatore, la censura del Senato, la morte.

Psicoanalizzare la sinistra.

Stratosferico post di JimMomo sulla "pretesa superiorità morale alla base della perseveranza nell'errore della sinistra italiana". Chi non legge è un togliattino.

venerdì 18 febbraio 2005

Tales from the Left Coast.

"Tales from the Left Coast" (sottotitolo: La vera storia delle stelle di Hollywood e della loro scandalosa politica) è un libro da leggere assolutamente. L'autore è James Hirsen, che scrive per Newsmax la spassosissima rubrica "Hollywood Confidential", in cui dileggia le ossessioni sinistrorse di star e starlette cinematografiche e televisive. In "Tales from the Left Coast", Hirsen non si limita a prendere di mira i vari Sean Penn o Barbra Streisand (o Rob Reiner, Susan Sarandon, Alec Baldwin, Julia Roberts, Jane Fonda, Martin Sheen, ecc.) ma ci sommerge di aneddoti incredibili (e purtroppo veri) con una prosa irresistibilmente comica e mai pretenziosa. Se solo qualcuno avesse voglia di scrivere qualcosa del genere con Nanni Moretti e Jovanotti come protagonisti...

Rothbard in Italy.

Nicola Iannello (giornalista, saggista e studioso del pensiero libertarian) ci fa sapere che il blog del Ludwig von Mises Institute ha recentemente segnalato il convegno su Murray N. Rothbard organizzato qualche settimana fa a Roma dalla Fondazione Ideazione e dall'Istituto Bruno Leoni. Questo ci regala l'occasione di ricordare che Iannello (moderatore del convegno) è anche il curatore di una splendido volume pubblicato da Leonardo Facco Editore, dal titolo "La società senza stato. I fondatori del pensiero libertario", che raccoglie saggi di Gustave de Molinari, Herbert Spencer, Auberon Herbert, Lysander Spooner, Benjamin R. Tucker, Randolph S. Bourne, Murray N. Rothbard, Roy A. Childs Jr. e Hans-Hermann Hoppe. Un libro imperdibile per liberali, anarchici e libertari di ogni sfumatura politica.

Negroponte, chi era costui?

Da Camillo, i retroscena della nomina di John Negroponte alla testa dell'intelligence americana (dopo la riforma chiesta dalla commissione sull'11 settembre). Aggiungiamo soltanto che John è il fratello di Nicholas Negroponte, fondatore del Media Lab del Massachusetts Institute of Technology e autore, tra l'altro, di "Being Digital", bibbia indiscussa della rivoluzione digitale negli anni Novanta. A chi volesse saperne di più, consigliamo la lettura di questa fantastica intervista concessa da Negroponte (Nicholas) al mensile Wired nel 1995.

The (European) Right Nation.

La caccia di Brain Wash nella blogosfera tedesca ha già prodotto una lista di 39 blog della Right Nation. New Europe is on the march.

giovedì 17 febbraio 2005

La mappa del voto in Iraq.

La mappa di Patrick Ruffini sul voto in Iraq, realizzata con dati Wikipedia, è letteramente straordinaria.

I nuovi blog di Ideazione.

Tre new entry tra i blog di Ideazione. Si tratta di Krillix (le provocazioni a 360° di una Homicidal Psycho Jungle Cat, piccola ma feroce), Regime Change (le analisi di politica estera di un neocon duro e puro, anche se una volta si firmava Neoliberal) e Il Mattinale (cronaca nera, bianca e multicolore, dall'Italia ma non solo, a cura di Elzeviro). Malgrado tutta la redazione di Ideazione sia impegnata nella chiusura del prossimo numero del bimestrale, stiamo studiando il modo migliore per segnalare e potenziare l'arcipelago digitale della Right (Italian) Nation. Soltanto la lista di blog neocon (o "neoprogress"?) su cui sta lavorando il Sorvegliato Speciale è già arrivata a quota 214! E Brainwash è partito alla ricerca della Right (European) Nation. Qualcosa si muove, sul fronte occidentale.

mercoledì 16 febbraio 2005

Sweet Banana Republican.

La washingtoniana Rachel, titolare del blog Banana Republican (un nome davvero irresistibile), segnala ai suoi lettori il sito di Ideazione. E, dopo averci lusingato con splendide parole, si lamenta di non riuscire a trovare la rivista nelle edicole del District of Columbia. E' il colmo: adesso ci tocca anche spedire abbonamenti omaggio nei blue states! Thanks Rachel.

Quel sottile retrogusto di Onu.

"E' un buon assioma di base che, se si prende un po' di di gelato ed un po' di cacca di cane e si mischiano insieme, il risultato avrà più il sapore della cacca che quello del gelato. Questo è il problema delle Nazioni Unite". Inizia così l'ultimo (stratosferico) pezzo di Mark Steyn sull'Onu, pubblicato dal Daily Telegraph. Chi non legge è un Kojo.

CBS ancora nella bufera.

I "capri espiatori" scelti dai vertici della CBS per placare le acque del Rathergate, non ci stanno. E minacciano azioni legali contro il network. I particolari da New York Observer, Powerline e RatherBiased.com.

The Left Side of Google News.

Due inquietanti post, di Little Green Footballs e JackLewis.net, sollevano dubbi sulla "neutralità politica" degli algoritmi di ricerca alla base di Google News. Sarà soltanto paranoia, ma abbiamo notato che anche la versione italiana di Google News tende a segnalare con maggiore frequenza le notizie diffuse da giornali e blog di sinistra.

martedì 15 febbraio 2005

Altrimenti ci arrabbiamo.

Un lettore ci scrive per invitarci a segnalare la candidatura di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, alle prossime elezioni regionali nelle liste di Forza Italia. Raccogliamo volentieri il suo invito di fare un po' di pubblicità al "nostro Terminator". E ricordiamo che, prima di iniziare la sua carriera di attore, Pedersoli era un nuotatore straordinario, oro olimpico ad Helsinki nel '52 e primo italiano a scendere sotto la barriera del minuto nei 100 stile libero. Poi, come gli angeli nel suo celebre film del '73, ha iniziato a mangiare fagioli.

Da Beirut ad Ascoli Piceno.

Due segnalazioni. La prima è per lo splendido post (ma sarebbe meglio definirlo articolo) di Federico Punzi su JimMomo che analizza le conseguenze dell'attentato in cui ha perso la vita l'ex primo ministro libanese Rafiq Hariri (ripreso anche da Ideazione.com). La seconda, invece, riguarda un gruppo di "ascolani assaliti dalla realtà" che hanno dato vita, sotto la guida di Fabrizio Zigurrat, ai Neoconservatori ascolani. Non sappiamo se Fabrizio abbia ricevuto qualche decina di milioni di dollari dai finanziatori occulti dall'American Enterprise Institute (se è così, anche The Right Nation pretende la sua parte del bottino), ma una cosa è certa: il logo dei neocon ascolani, con quell'elefantino sghignazzante su sfondo blu e arancio, è semplicemente fantastico.

lunedì 14 febbraio 2005

Easongate: la storia vera.

Michelle Malkin, sul suo blog, ci regala la migliore ricostruzione dello scandalo che ha portato alle dimissioni di Eason Jordan dalla carica di chief news executive della CNN.

domenica 13 febbraio 2005

Resa dei conti a Washington State.

Nel numero della scorsa settimana di National Review (la versione integrale dell'articolo è disponibile anche online agli abbonati di NR Digital, al ridicolo prezzo di 22 dollari all'anno), Byron York ha raccontato in modo esemplare l'estenuante battaglia legale tra repubblicani e democratici per la poltrona di governatore nello stato di Washington. A più di tre mesi dalle elezioni, e dopo tre "recount" (i primi due vinti dal repubblicano Dino Rossi e l'ultimo vinto dalla democratica Christine Gregoire), adesso è tutto nelle mani di John Bridges, il giudice della superior court a cui Rossi e il GOP si sono rivolti per ottenere giustizia dopo lo scippo democratico organizzato a King County. Gli ultimi sviluppi del caso da Soundpolitics, un blog filo-repubblicano di Seattle che segue la vicenda come nessun altro.

Iraq: cresce il sostegno degli italiani.

La maggioranza dei cittadini italiani è favorevole alla permanenza delle nostre truppe in Iraq. Secondo un sondaggio Ispo per il Corriere della Sera (pubblicato dal quotidiano di via Solferino lo scorso 7 febbraio), il 54% degli italiani vede con favore la partecipazione delle nostre forze militari alla ricostruzione irachena. Mentre il 40% vorrebbe che i soldati italiani tornassero a casa subito. Di questa maggioranza favorevole alla permanenza italiana in Iraq fanno parte anche il 44% dell'elettorato diessino e il 39% di quello totale del centrosinistra. Un sondaggio analogo, effettuato lo scorso settembre da SWG per l'Unità, registrava un orientamento opposto, con il 36% degli intervistati che si dichiarava favorevole alla missione e il 51% contrario. Questo deciso cambiamento di tendenza all'interno dell'opinione pubblica italiana, naturalmente, è stato accuratamente occultato dalla quasi totalità dei mezzi d'informazione.

sabato 12 febbraio 2005

Tail-Gunner Joe va alla guerra.

Su Il Foglio in edicola oggi, la terza puntata (su 4) di un mio articolo su Joe McCarthy e l'infiltrazione di spie sovietiche nelle amministrazioni statunitensi del dopoguerra. Il pezzo è disponibile online in formato pdf (registrazione gratuita), cliccando su "inserto 3". Nella puntata di oggi: il comitato Tydings, i casi Lattimore e Jessup, la condanna per spionaggio dei coniugi Rosenberg, le elezioni di mid-term del 1950 e l'attacco di McCarthy a George C. Marshall. Sabato prossimo, 14 febbraio, l'ultima puntata.

venerdì 11 febbraio 2005

Thanks Jay!

Perdonateci questi 30 secondi di autocelebrazione, ma Jay Nordlinger, il caporedattore della National Review, ha citato nel suo ultimo Impromptus la recente visita dello staff di Ideazione agli uffici newyorkesi della rivista fondata da William F. Buckley nel 1955. Visita di cui ci occuperemo nei prossimi giorni nell'ultima puntata del nostro "diario americano". Inutile dire che nelle ultime ore i contatti di ideazione.com sono aumentati del 300%. A dimostrazione che la potenza di fuoco nel cyberspazio della National Review Online è oggettivamente impressionante. Copio&Incollo: "Not long ago, I met with a group of very impressive people in NR's offices. They were the gang from Ideazione, an Italian magazine and think tank. (They are a one-stop-shopping bunch.) These are the "American-style conservatives" of Italy, a fairly lonely group, despised by the Left, of course, and also by much of the Right, which is fascistic and vile. I urge anyone who can read Italian to avail himself of Ideazione: www.ideazione.com. And I urge everyone else to remember, somehow, this inspired and inspiring group in Italy. One more thing about them: They remind me of NR, circa 1960. Go get 'em, fellas". Thanks Jay!

Si scrive CNN, si legge CBS.

Enzo Reale, di 1972, anticipa Christian Rocca (e chiunque altro in Italia) segnalando l'ultimo scandalo dei mainstream media scoperto dai blog americani. Hugh Hewitt, in un articolo scritto per l'edizione online del Weekly Standard, spiega come il caso di Eason Jordan (chief news executive della CNN) sia molto più grave del Rathergate che ha definitivamente affossato la credibilità della CBS. Era solo questione di tempo, prima che qualcuno smascherasse la presunta imparzialità del Clinton News Network. Hewitt, conduttore radiofonico e blogger d'assalto, è anche l'autore dello straordinario libro "Blog: Understanding the Information Reformation That's Changing Your World", una lettura indispensabile per chiunque voglia orientarsi nel labirinto della nuova rivoluzione digitale. UPDATE. 1972 segnala che Jordan si è dimesso.

Diario americano/7.
American University

Washington, martedì 12 gennaio (ore 10.30). Il primo appuntamento di martedì è a Massachusetts Avenue, all'American University, dove ci aspetta la professoressa Shalini Venturelli della School of International Service. Mentre entriamo nel campus siamo perplessi, perché - a differenza della Georgetown - l'American University ha la fama di essere un ateneo molto schierato sul fronte liberal. La docente ci conferma la nostra impressione generale, ma chiarisce subito di appartenere alla rive droite del fiume. E si rivela essere uno degli incontri più interessanti di tutto il nostro viaggio americano. Straussiana di ferro, laureata all'università di Chicago (patria spirituale dei liberisti di tutto il pianeta), la Venturelli ci illustra senza giri di parole il futuro della strategia statunitense in Medio Oriente, con una forza espositiva ed una chiarezza intellettuale che ci lasciano senza parole. Poi ci racconta come, nella veste di responsabile del programma internazionale di "scambio di studenti" organizzato dalla sua università, sia rimasta molto delusa dal livello di preparazione dei laureandi italiani. "Molta ideologia e poca sostanza", ci spiega. Non siamo certamente noi a darle torto.

mercoledì 9 febbraio 2005

The Right (Italian) Nation. Parte prima.



Finalmente online, direttamente dal numero di gennaio-febbraio di Ideazione bimestrale, la prima parte della sezione "The Right (Italian) Nation", analisi della rimonta culturale e mediatica della destra americana nei confronti della tradizionale supremazia liberal. Copio&Incollo dall'introduzione: "Con la traduzione italiana di The Right Nation: Conservative Power in America, John Micklethwait e Adrian Woolridge porteranno anche nel nostro paese il dibattito sull’emergere della destra come maggioranza strutturale nel sistema politico statunitense. Micklethwait e Woolridge sottolineano più volte l’eccezionalità del caso americano, esprimendo forti dubbi sulla possibile esportazione di questo modello. Pur condividendo molte delle perplessità degli autori, Ideazione pensa invece che la nascita e la crescita del movimento conservatore Usa possano insegnare qualcosa anche alla destra italiana, soprattutto in termini di impatto mediatico, organizzazione sul territorio e visione strategica. Con uno sforzo comparativo, proviamo a misurare le distanze che separano queste due realtà. [...] Apre la parte americana della sezione Andrea Mancia, che ricostruisce gli anni che hanno scandito la rimonta della destra nella guerra per l’egemonia culturale e mediatica contro la sinistra. Marco Respinti ci regala un ritratto di Barry Goldwater. Alessandro Gisotti intervista Brian C. Anderson, della rivista City Journal, che lo scorso anno ha raccontato la riscossa dei conservatori. Gli articoli successivi entrano nel dettaglio. Cristina Missiroli racconta l’ascesa delle piccole case editrici. Stefano Magni ci accompagna in un viaggio attraverso riviste e quotidiani. Paola Liberace analizza il fenomeno Fox News. Giuseppe De Bellis ripercorre l’ascesa della destra nelle radio. Francesca Oliva scava tra le pieghe del sistema dell’entertainment. Barbara Mennitti, infine, si occupa di Internet, tra blog e realtà editoriali consolidate". Tra un paio di settimane, sarà pubblicata su Ideazione.com anche la seconda parte della sezione, dedicata all'Italia, con gli interventi di Alessandro Campi, Eugenia Roccella, Vittorio Macioce, Stefano Caliciuri, Barbara Mennitti, Cristiana Vivenzio e Giovanni Orsina.

domenica 6 febbraio 2005

Analyze This.


Sorvegliati speciali.

Da oggi Il sorvegliato speciale entra a far parte della lista dei nostri link. Per questo e quest'altro motivo. In più, segnaliamo in anteprima la prossima new entry nei "blog di Ideazione": si tratta di Regime Change (ex Neoliberal) di Antonio Scalari, che aveva già debuttato qualche settimana fa sulle colonne di Ideazione.com. Un altro ristretto gruppo di blog è già sotto strettissima osservazione, ma se avete segnalazioni da fare vi invitiamo a scriverci.

sabato 5 febbraio 2005

La prima mossa del senatore.

Su Il Foglio in edicola oggi, la seconda puntata (su 4) di un mio articolo su Joe McCarthy e l'infiltrazione di spie sovietiche nelle amministrazioni statunitensi del dopoguerra. Il pezzo è disponibile online in formato pdf (registrazione gratuita), cliccando su "inserto 5". Nella puntata di oggi: la "rivolta anticomunista" dei repubblicani dopo le elezioni del '46, Whittaker Chambers contro Alger Hiss, la HUAC di Richard Nixon, il discorso pronunciato a Wheeling da McCarthy con cui il senatore del Wisconsin diventa il red hunter ufficiale di Capitol Hill.

Letture per il weekend.

Normal Service Resumed
Peggy Noonan, Wall Street Journal
George Bush Talks Big, and He Delivers
Max Boot, Los Angeles Times
Shut Up, al-Jazeera
William F. Buckley Jr., National Review
Symposium: The Case for Democracy
Jamie Glazonv, Frontpage Magazine
Reform at Home
Wall Street Journal
Social Security’s Fictitious Trust Fund
Brian Riedl e David John, Heritage Foundation
Take Ownership
Karl Zinsmeister, The American Enterprise
Finessing Social Security
Dick Morris, New York Post
Exit Strategy Chorus
Arnold Beichman, Washington Times
The Global Throng.
Why the World’s Elites Gnash their Teeth

Victor Davis Hanson, National Review
The Quiet Spectacle
Paul Geary, The New Editor
America the Incredible
Douglas Kern, Tech Central Station
Bias in Ivory Towers
David Cowan, Washington Times

venerdì 4 febbraio 2005

Suicidal Tendencies.

Secondo il New York Times, sarà Howard Dean il prossimo leader del Democratic National Committee. Dopo il ritiro dalla competizione del texano Martin Frost, "Angry Howie" sembra avere la strada spianata verso la conquista del controllo del partito democratico. Per Jonathan Chait del Los Angeles Times, che Camillo definisce un "iper liberal", si tratta di un suicidio. Per i repubblicani, è un'occasione per conservare la maggioranza al Congresso almeno fino al 2012, anno del prossimo redistricting.


giovedì 3 febbraio 2005

Diario americano/6.
Center for American Progress

Washington, martedì 11 gennaio (ore 17.00). Ancora sotto shock per l'incontro alla Brookings Institution, passeggiamo mestamente verso H Street, dove ci aspettano Dan Restrepo e Philip J. Crowley del Center for American Progress. Se la Brookings è considerato il think-tank più prestigioso del mondo liberal statunitense, il Center for American Progress - fondato e presieduto da John Podesta (chief of staff di Bill Clinton dal 1998 al 2000) - è considerato la fondazione emergente del movimento progressive. Il pensatoio della sinistra deaniana, insomma, con qualche innesto radical-clintoniano. Dopo l'esperienza precedente, abbiamo il terrore di trovarci di fronte ad una versione più estremista del partito comunista cubano. Ma anche stavolta abbiamo torto. Restrepo e Crowley sono disponibili e (quasi) simpatici. Restrepo è molto più a sinistra dei classici centristi clintoniani, è vero. Ma almeno la sconfitta elettorale non lo ha gettato nel più cupo sconforto. Anzi. Riconosce ai repubblicani di aver lavorato meglio sul territorio e di aver sconfitto i democratici sul loro terreno preferito; ci dice con onestà che il modello a cui il Center for American Progress vuole ispirarsi per il futuro è quello di Townhall.com, il portale creato nel 1995 dalla Heritage Foundation per dare un punto di riferimento su Internet alle varie anime della destra a stelle e strisce. Restrepo è battagliero, preparato e intelligente: segnatevi questo nome, perché potrebbe fare una carriera fulminante. Aiutati anche dagli splendidi locali della fondazione, insomma, nella tana del progressismo statunitense troviamo un'atmosfera distante anni-luce da quella del cimitero dell'establishment liberal che abbiamo lasciato qualche ora prima. Se al Center saranno capaci di mantenere i nervi saldi anche dopo le prossime 4 o 5 sconfitte elettorali, la sinistra americana potrebbe ancora avere un futuro.

mercoledì 2 febbraio 2005

I fantastici quattro.

Quattro segnalazioni quattro, da Ideazione.com. Partiamo con lo splendido articolo di Paola Liberace (una nostra collaboratrice storica dai tempi di Interazione) sul futuro, e il presente, del mezzo televisivo. Da non perdere assolutamente. Chi abita nei dintorni di Reggiolo (in provincia di Reggio Emilia), poi, non può mancare all'incontro organizzato sabato (alle 18.00) dai nostri amici de Il Federalista con il giornalista dell'Avvenire, Alberto Simoni (autore del libro"George W. Bush e i falchi della democrazia"). Un'iniziativa del genere, nella più rossa delle regioni rosse, va sostenuta ad ogni costo. Enzo Reale - del blog 1972 - ci racconta invece che forse sta "davvero succedendo qualcosa all'interno del regime più isolato e repressivo del pianeta: la Corea del Nord". E Stefano Magni apre un piccolo "speciale" di Ideazione.com dedicato ad Ayn Rand nel giorno del centesimo anniversario della sua nascita, in cui compaiono anche gli articoli scritti da Nicola Iannello e Marco Faraci per la rivista bimestrale di novembre-dicembre 2004. Chiude lo speciale un'intervista rilasciata dalla fondatrice della filosofia oggettivista a Playboy, nel 1964. Intervistatore d'eccezione: il futurologo statunitense Alvin Toffler, teorico della "Third Wave".

martedì 1 febbraio 2005

Servizio pubblico.

Su La7, a "Otto e Mezzo", parlano di elezioni in Iraq con David Frum, Maurizio Molinari, Lorenzo Cremonesi e Khaled Fouad Allam. Su Rai3, a "Ballarò", parlano del gioco del lotto.