venerdì 28 aprile 2006

Minoranza strutturale/3

157 voti, altro che maggioranza. Nel primo round del derby del biancofiore l'Unione non riesce a raccogliere i voti necessari per eleggere il proprio candidato alla presidenza del Senato, Franco Marini. Il candidato di disturbo della CdL, una giovane promessa che risponde al nome di Giulio Andreotti, ha preso 140 voti. Sommando questa cifra ai 15 voti presi dal leghista Roberto Calderoli (2 in più di quelli previsti), si arriva ad un numero molto vicino a quella raggiunto dall'Unione-che-governerà-5-anni. Mentre Prodi è "deluso, quasi rabbuiato", i coroner del centrosinistra stanno già facendo l'autopsia ai cadaveri delle 5 schede bianche e delle 4 schede nulle espresse durante la votazione a scrutinio segreto. Sono razzi di segnalazione sparati dai mastelliani? Errori di gioventù dei senatori a vita? Sbagli di pronuncia dei senatori eletti all'estero? Le interpretazioni sono aperte. Ma un dubbio inizia a serpeggiare nel Palazzo: non sarà che, al Senato, l'Unione-che-governerà-5-anni è destinata a durare meno di 5 minuti?

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