Sondaggio shock di Consortium (Piepoli) per AffariItaliani: dopo la disfatta sarda e le dimissioni di Walter Veltroni, il PD non avrebbe perso neppure uno 0,1% rispetto a gennaio, rimanendo fermo al 29,5%. Si tratta di una percentuale lontana dal 33,2% delle ultime elezioni politiche, ma lontanissima dai numeri attributi dagli altri istituti di ricerca al partito guidato da Dario Franceschini. I sondaggi usciti tra gennaio e febbraio, attribuiscono al PD un minimo del 24% (Swg) e un massimo del 26,3% (Crespi), passando per il 24,3 di Ipsos, il 24,5% di Ispo e il 26% di Gfk/Eurisko. Sottorappresentata, sempre rispetto agli altri sondaggisti, l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, che secondo Piepoli sarebbe ferma al 6%.
Mentre scrivevo questo post, un mio collega che sta raccogliendo notizie per scrivere un pezzo sul PD, ha chiesto un commento a questi dati ad una sua fonte interna al partito di area “mariniana”. La reazione è stato piuttosto brusca: «Non andiamo appresso a queste cazzate». Ipse dixit.
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