martedì 18 marzo 2008

I numeri di Berlusconi sul Senato

Un "retroscena" pubblicato da Affari Italiani svela che, secondo i "calcoli in mano al leader del centrodestra", al Senato PdL e Lega dovrebbero conquistare 168 senatori, Pd+Idv 123, la Sinistra Arcobaleno 18 e l'Udc 6. Non conosciamo il metodo con cui sono stati effettuati questi calcoli, ma il risultato finale non si discosta troppo dal nostro (quello di due giorni fa almeno, perché il prossimo aggiornamento sarà leggermente diverso).

Ecco, comunque, il dettaglio delle singole regioni. Secondo il Cavaliere "il centrodestra vincerà con ampio margine in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia. Meno consistente ma comunque sicuro il vantaggio in Piemonte. Qualche piccola incertezza in Liguria. I sondaggi danno Pdl e Lega avanti di circa tre punti, un margine che lascia ancora qualche piccola preoccupazione. Le regioni storicamente rosse vengono date per perse: in Emilia Romagna, Toscana e Umbria il Centrodestra dovrà dividersi il premio di minoranza con la Sinistra Arcobaleno. Così come nelle Marche, anche se in questa regione c'è una piccolla speranza che si verifichi un colpo di scena. L'unica vera incognita per Berlusconi è il Lazio. Attualmente i numeri danno il Popolo della Libertà avanti di due punti, quindi la regione viene assegnata al Centrodestra nello schema del Cavaliere. Ma i timori vengono soprattutto da La Destra, che viaggia sopra il 5% e che se salisse ulteriormente potrebbe anche far vincere il premio di maggioranza al Pd di Veltroni. Anche per questo, proprio nel Lazio, il Pdl ha schierato Ciarrapico, con l'obiettivo di intercettare qualche voto ex missino. Dai calcoli in mano al Cavaliere il centrodestra non dovrebbe avere problemi nelle principali regioni del Sud e vincere in Campania, Calabria e Puglia. In Sicilia, nonostante lo strappo dell'Udc, l'alleanza con l'Mpa di Lombardo sembra garantire un margine di dieci punti di vantaggio. Qualche incertezza, infine, soltanto in Basilicata. Ma anche un'eventuale vittoria del Partito Democratico non avrebbe particolari conseguenze a livello nazionale e sui seggi del Senato, considerando il peso marginale di una regione così scarsamente popolata".

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