RightNation
lunedì 31 dicembre 2007
Person of the Year
Round-Up: Patterico's Pontifications, The Strata-Sphere, Blackfive, Power Line, Flopping Aces, Macsmind.
Bloomberg?
Round-Up: The Moderate Voice, Wizbang, Liberal Values, Donklephant.
domenica 30 dicembre 2007
Misunderestimated
(...) Some of George W. Bush's critics seem to have relished the prospect of American defeat and some refuse to acknowledge the success that has been achieved. But it appears that they have misunderestimated him once again, and have misunderestimated the competence of the American military and of free peoples working from the bottom up to transform their societies for the better. It's something to be thankful for as the new year begins.
"Lessons from the Surge", Michael Barone, Real Clear Politics.
venerdì 28 dicembre 2007
Alcolista Anonimo
sabato 22 dicembre 2007
Huckaboom
Round-Up: The Campaign Spot, The Radio Equalizer, The Corner, Riehl World View, PoliGazette, Hot Air, Macsmind, Captain's Quarters, Marc Ambinder, Michelle Malkin, Gateway Pundit, Daily Pundit, Right Wing Nut House, Stop The ACLU, Macsmind, Jammie Wearing Fool.
giovedì 20 dicembre 2007
The Game
In a baseball game, you've got to play nine innings and whoever gets the most runs at the end of the nine innings wins. So here, you've got to play in 29 primaries. Nobody's going to win all of them, that's for sure.Rudy Giuliani, 19 dicembre 2007
martedì 18 dicembre 2007
God Bless Gallup
Non siamo ancora ai livelli di novembre, insomma, quando Rudy veleggiava con oltre 15 punti percentuali di vantaggio sul secondo classificato (che era Thompson), ma la situazione sembra essere totalmente diversa da quella degli ultimi giorni, con i numeri che affondavano contemporaneamente ovunque. Anche perché, sempre secondo Gallup, Giuliani si conferma l'unico candidato repubblicano in grado di arginare Hillary Clinton a livello nazionale. Nell'ultima rilevazione, Rudy si ferma a un solo punto percentuale da Hillary (48-49), mentre gli altri repubblicani affondano inesorabilmente: Romney a -6 (46-52) e Huckabee a -9 (44-53).
lunedì 17 dicembre 2007
The Real Hillary
Round-Up: Althouse, Right Wing News, Little Miss Attila, Wizbang, The Volokh Conspiracy, Transterrestrial Musings, Dean's World.
The Earth is your Führer
p.s. Il titolo del post è spudoratamente copiato dal commento alla notizia scritto da Mark Steyn su The Corner.
Round-Up: Small Dead Animals, Dr. Sanity, The Sundries Shack, Blue Crab Boulevard, Silent Running, The Iconic Midwest.
Loyalty
(...) By consistently rewarding loyalty over policy, the Bush Administration made it considerably more difficult for new GOP leaders to emerge. Being a loyalist means being a follower, and voters tend to look for candidates who are leaders instead.
Orin Kerr, su The Volokh Conspiracy, parla dell'amministrazione Bush. Ma le sue parole si adattano, in modo perfetto e inquietante, anche al centrodestra italiano.
Liberal Violence [update: HOAX]
UPDATE. Grazie a Ismael, scopriamo che il caso era in realtà una bufala di cattivo gusto. Ecco l'articolo scritto da Fausta Wertz (blogger che vive a Princeton Township) per Pajamas Media.
Round-Up: The Strata-Sphere, Fausta's blog, The Right Coast, Instapundit, Gateway Pundit, A Chequer-Board of Nights, RedState.
Vittoria annunciata
domenica 16 dicembre 2007
Joe & John
Round-Up: Power Line, Roger L. Simon, PoliPundit.com, The Daily Dish, The Politico, The Swamp, Captain's Quarters, Sister Toldjah, The Moderate Voice.
Tested. Ready. Now. America Needs a Leader
Tested. Ready. Now. America needs a leader. I am running for President of the United States because I believe that I can lead America into a new era with bold leadership, optimism, determination, and distinctly American solutions. If you’re looking for perfection, you’re not going to find it. Not in me, not in any candidate. But if you’re looking for a leader who has been tested in times of crisis; a leader who’s ready to lead right now; a leader who’s achieved results – results that some people thought were impossible –a leader who believes that there is no problem too difficult for American solutions and a free, American spirit. I believe I am that leader.
Su Italian Bloggers for Giuliani 2008, la versione integrale del discorso tenuto ieri a Tampa (Florida) da Rudy.
venerdì 14 dicembre 2007
Tested. Ready. Now.
UPDATE. Sono letteralmente terrorizzato da questo sondaggio Rasmussen che vede Huckabee in vantaggio anche in Florida. Ma provate a leggere i commenti di questo post di Hot Air, scoprirete che si tratta di un terrore diffuso e generalizzato, almeno tra gli elettori repubblicani che non hanno mandato il cervello all'ammasso.
Talebani in fuga
Round-Up: Jules Crittenden, The Strata-Sphere, USS Neverdock, Instapundit, Ace of Spades HQ, The Corner.
Also Sprach Cartimandua
Deep Deep Brown
Rudy, Mitt, Mike & the Others
El Capitalismo es Malo
Il ministro degli Interni venezuelano, Pedro Carreno, cerca di spiegare come sia possibile conciliare il disprezzo per il capitalismo, le scarpe di Gucci e le cravatte di Luis Vuitton. Imperdibile.
Round-Up: Dr. Sanity, Say Anything, Fausta's blog, Blue Crab Boulevard.
mercoledì 12 dicembre 2007
Endorsement
martedì 11 dicembre 2007
Big Fat Target (or Glass Jaw?)
lunedì 10 dicembre 2007
La paginata (per chi l'ha persa)
venerdì 7 dicembre 2007
Unione
Parte Clemente Mastella (ministro): "Se non viene ritirato l'emendamento sull'omofobia sarà crisi di governo". Gli risponde Paolo Ferrero (ministro). "La norma è assolutamente corretta". Chiosa Antonio Di Pietro (ministro): "Piaccia o no, dopo il voto di fiducia di ieri al Senato la maggioranza politica non c'è più, di questo va preso atto: la maggioranza attuale che sostiene il governo non ha i numeri per avere anche una maggioranza in termini strutturali".
Vi risparmiamo il cumulo di stoccate e contro-stoccate di esponenti minori del centrosinistra, riportate sempre oggi dalle agenzie di stampa, perché basterebbe questa frase di Fausto Bertinotti (presidente della Camera) per far cadere un governo in qualsiasi democrazia occidentale: "Per fare le riforme si può anche fare un altro governo". Per fortuna, tutto questo bailamme non spaventa il nostro (nostro? vostro!) presidente del Consiglio, Romano Prodi, che non si scompone: "Non vi preoccupate, io durerò". Non se la prenda, caro Professore, ma forse è davvero ora di iniziare a preoccuparsi.
giovedì 6 dicembre 2007
Cossiga salva Prodi
martedì 4 dicembre 2007
Flavor of the Month: Mike Huckabee
Una premessa è necessaria. A noi Huckabee è simpatico. L'ex ciccione convertito al salutismo, famoso per aver perso più di 50 chili di peso in pochi mesi, è telegenico e brillante. Se non fosse per il suo fiscal record, di cui ci occuperemo più avanti, saremmo quasi tentato di consigliarlo (si fa per dire) a Rudy come possibile scelta per la vicepresidenza: viene dal Sud, piace ai social conservatives, ha fatto il governatore (un requisito quasi obbligatorio per parlare di Casa Bianca), potrebbe dare qualche fastidio alla dinastia Clinton in Arkansas. In più, Huckabee sembra aver siglato uno strano (ma neppure troppo) patto di non aggressione con Giuliani e, soprattutto, potrebbe rovinare la strategia di Romney in Iowa, distruggendo di fatto qualsiasi speranza per l'ex governatore del Massachusetts.
Tutto molto bello, insomma, se non fosse appunto per lo spiccato amore di Huckabee per le tasse. Il Club for Growth, il think-tank liberista diretto da Patrick J. Toomey, ha pubblicato una serie di paper che analizzano l'approccio alla politica economica dei candidati repubblicani alla presidenza. Degli ottimi risultati di Rudy Giuliani (e di quelli controversi di Ron Paul) ci occuperemo presto. In questa sede, invece, ci interessa sottolineare come i risultati ottenuti da Mike Huckabee nel corso della sua storia di politica e di governo siano semplicemente disastrosi. Il Club for Growth si era occupato di lui già in passato, definendolo senza mezzi termini "un liberal" e stilando un'impressionante lista di risultati negativi che trovate qui, non solo in tema di tasse, ma anche di spesa pubblica e government regulation. Ma una presidenza Huckabee rispecchierebbe maggiormente il tiepido liberismo dei primi anni della sua carriera o lo statalismo più recente?
Il giudizio finale del Club for Growth è spietato: "E' ormai chiaro quale percorso abbia scelto. Un percorso che somiglia sempre di più a quello di John Edwards, piuttosto che a quello di un economic conservative che crede nel governo limitato. Huckabee stesso ammette che lui è un tipo diverso di repubblicano, una frase in codice che significa più intervento dello stato, meno libertà personali e più dipendenza dalle burocrazie governative. Huckabee è orgoglioso dei suoi aumenti delle tasse, dei suoi aumenti di spesa pubblica e degli aumenti di regolamentazione che ha imposto come governatore. E non ha mai fatto intendere che governerebbe in maniera diversa se eletto presidente. Nominare Mike Huckabee alla presidenza (o alla vice-presidenza) rappresenterebbe un rifiuto totale del libero mercato, del limited-government e del conservatorismo economico che è stato il tema unificante del partito repubblicano per decenni".
Rudy è avvertito: se sta pensando a Huckabee per riavvicinarsi ai social conservatives, tenga presente che questa scelta rischierebbe di alienargli i favori dell'anima liberista del partito. La stessa anima che (a parte qualche isolato solipsista ronpauliano) fino ad oggi ha visto in lui l'unica possibile alternativa all'Impero del Male clintoniano.
p.s. Naturalmente, quando parlo di "solipsisti" non mi riferisco agli amici tocquevilliani di Italian Bloggers for Ron Paul 2008 (a cui, invece, va il mio "in bocca al lupo" per la loro iniziativa). I blogger italiani con tendenze libertarian fanno benissimo ad appoggiare Ron Paul (anche dovrebbero controllare con più attenzione il loro blogroll, visto che ci vogliono solo 2 click per approdare in siti che predicano le teorie cospiratorie più bizzarre degli ultimi decenni), perché dal loro punto di vista si tratta soprattutto di una battaglia filosofica e ideologica, nel senso migliore del termine. I veri solipsisti sono quelli che vivono e votano negli Stati Uniti, quasi tutti nella Bible Belt, e fanno finta di credere che Ron Paul potrebbe davvero avere qualche chance in un match-up con "Billary".
lunedì 3 dicembre 2007
No!
Round-Up: QandO, Gateway Pundit, Fausta's Blog, , Patterico's Pontifications, The Strata-Sphere, TigerHawk, A Blog For All, Sadly, No!, Babalu Blog, BitsBlog, The Devil's Excrement, Michelle Malkin, Redstate, Stubborn Facts, Hot Air, Wizbang, Flopping Aces, Riehl World View, Right Voices, Pajamas Media, Scared Monkeys, Wizbang, A Newt One, AmericaBlog, Assorted Babble, JammieWearingFool.
venerdì 30 novembre 2007
Prodi è finito (parola di Bin Laden)
giovedì 29 novembre 2007
Iowa On My Mind
Il primo, naturalmente, è Rudy Giuliani. La sua strategia è chiara: limitare i danni in Iowa; ottenere una buona performance in New Hampshire; vincere almeno una volta (meglio due) tra Michigan, Nevada e South Carolina; spazzare via la concorrenza in Florida; trionfare nel SuperTuesday (puntando soprattutto su California, Pennsylvania e New Jersey). Difficile, ma tutt'altro che impossibile.
Il secondo candidato non è Fred Thompson, autore (almeno finora) di una delle peggiori campagne elettorali degli ultimi decenni. E non è neppure John McCain, l'unico - insieme a Rudy - che avrebbe la possibilità di giocarsi fino in fondo la partita con Hillary. Per non parlare di Mike Huckabee o Ron Paul, gli ultimi flavor of the month. L'unico candidato del GOP che - insieme a Rudy - ha una strategia potenzialmente vincente è Mitt Romney, il mormone ex governatore del Massachusetts. Un candidato che, sia detto senza alcun intento polemico, non ha nessuna chance di vincere le general elections. Anche Romney ha una strategia chiara per ottenere la nomination repubblicana: vincere in Iowa e New Hampshire; ottenere da queste due vittorie la spinta necessaria per vincere almeno 2 volte su 3 tra Michigan, Nevada e South Carolina; piazzarsi alle spalle di Giuliani in Florida; emergere, in vista del SuperTuesday come l'unica possibile alternativa "conservatrice" a Rudy.
Questa, piaccia o non piaccia, è la realtà. Una realtà, sia chiaro, estremamente fluida, che rischia di assumere contorni molto diversi al minimo mutare delle condizioni di fondo. Questo recente sondaggio di Rasmussen Reports, per esempio, che vede Mike Huckabee scavalcare Mitt Romney nei caucus dell'Iowa, è potenzialmente in grado di trasformare la two-way race repubblicana in una cavalcata trionfale per Giuliani. Se Romney non vincesse in Iowa, infatti, e nessun altro dei candidati preferiti dai conservatori (Thompson o lo stesso Huckabee) riuscisse - in tempi brevissimi - a prenderne il posto nelle dinamiche geopolitiche espresse dalla base, già nei primi giorni di gennaio potremmo avere una risposta, semplicissima ad una domanda che in troppi continuano a ritenere complicata. Una risposta di quattro lettere, che inizia con con R e finisce con Y.
UPDATE. Nell'ultimo sondaggio Rasmussen a livello nazionale, Giuliani (27%) ha 13 punti percentuali di vantaggio su Romney (14%) e McCain (14%). Al quarto posto c'è Huckabee (12%) che ha definitivamente scavalcato Thompson (10%).
mercoledì 28 novembre 2007
La Loggia P4
"Secondo l'Authority per le telecomunicazioni sia il Tg1 che l'intera informazione Rai era assai più equilibrata nel mese di aprile 2005 che nel mese di aprile 2007, con un nuovo governo in carica e il decisivo cambio al Tg1 (gli altri protagonisti sono infatti più o meno gli stessi). Se - come sostiene il direttore di Repubblica, Ezio Mauro - all'epoca operava una sorta di P2 dell'informazione che assoggettava la Rai a Berlusconi, o era composta da incapaci, o quella attuale che assoggetta la Rai a Prodi e alla sua maggioranza è assai più temibile. Se quello emerso dalle intercettazioni è tremendo scandalo, quello certificato dai dati dell'Authority dovrebbe portare alla decapitazione di tutti i responsabili".
Lettura obbligatoria per analizzare seriamente l'ultima teoria del complotto all'amatriciana: Franco Bechis su "Italia Oggi", via Dagospia, via Calamity Jane.
martedì 27 novembre 2007
Strange Bedfellows
Il Polo diviso fa pace su Internet (da Libero)
Dio benedica i bloggers: hanno il futuro della politica sulla punta del mouse, e ancora non lo sanno. Accade che, mentre nel mondo reale il centrodestra si sfalda, s'intruglia e si coagula vischiosamente come una macchia di Rorschach, in quello del web (la Blogosfera ispirata al modello francese di Sarkozy, assai à la page) le idee e il concetto di partito unico sono già una certezza. Certo, è Internet ma è un buon inizio. Accade che sotto l'"ombrello" di Tocqueville, la cittadella-piattaforma che raduna 1300 blog per 15/18mila utenti unici di media al giorno, si organizzino le masse critiche di laici, cattolici, liberali, radicali, finiani di An, e destri storaciani («La Santanchè li ha resi presentabili, anche se diciamo che non rientrano nel concetto di destra liberale e conservatrice»). Perfino leghisti e liberal un po' di sinistra. Tutti uniti in quadrata falange per un unico scopo: far cadere Prodi, dare una rassettata alla democrazia, e convergere - per una volta - più sugl'ideali che sulle poltrone.
Tocqueville è la città dei liberi, in cui 20 volontari, per 3-4 ore al giorno, filtrano articoli, opinioni, disamine, strategie elettorali dalla Sicilia alla Lombardia, dalla Spagna alla Germania. E soprattutto non censura le opinioni-contro, come spesso fanno i Grillo o i Luttazzi...», afferma Andrea Mancia, vicedirettore di Liberal e co-fondatore di Tocqueville. Mancia è uno che ha visto lungo. Anche se in Internet Silvio Berlusconi ci crede poco (e il responsabile di Forza Italia Antonio Palmieri si batte come un leone per far passare il messaggio), il web potrebbe davvero fare la differenza. Potrebbe davvero avere la funzione aggregatrice della piazza che fu la risorsa inaspettata del Polo nel '94. Grillo insegna: mai sottovalutare un blogger, specie se incazzato. Perché ci sono 150 milioni di bloggers al mondo: quattro solo in Francia e più di quindici negli Usa, dove con un'azione straordinaria di giornalismo d'inchiesta fecero dimettere il decano dei cronisti Dan Rather, beccato su una bufala. Il ritmo mondiale della loro attività cresce di sei post al secondo «ma durante le elezioni, coi live blogging, le dirette dei dibattiti politici si toccano, solo da noi, i 100mila utenti al giorno», ricorda sempre Mancia.
«Tocqueville nacque tre anni fa; eravamo tre amici al bar che se la raccontavano tra loro. Finché un giorno un blogger ci fece notare che il monopolio del web non era della sinistra; che c'erano almeno 150 utenti da questa parte della barricata che necessitavano solo di un punto di riferimento» ricorda Cristina Missiroli, l'altra giovane fondatrice oggi responsabile della parte web della brambillesca tv delle Libertà, «così pubblicammo i loro nomi. E si unirono in centinaia. Tocqueville divenne un formidabile rilanciatore di visite. Un fenomeno esponenziale. Se ne accorse anche Google che oggi ha intuito le potenzialità dell'inserimento di pubblicità nei diari condivisi...». Si chiama in gergo "il potenziale della coda": puntare sui piccoli gruppi di fedelissimi, le minoranze delle minoranze, praticamente un porta-a-porta al silicio. Ed è per questo - per l'effetto negromantico della "democrazia dal basso" - che alcuni politici e giornalisti lungimiranti, oggi, fondano e affondano blog con forsennata frequenza.
Benedetto Della Vedova e Marco Taradash, che coi suoi riformatori-liberali insiste sul concetto di"lobby trasversale"; il friulano Renzo Tondo e l'ex presidente del Senato Marcello Pera, a dire il vero oggi un po' loffio dopo i primi entusiasmi; il radicale libero David Parenzo che sfrutta la grancassa del circuito di Telelombardia e la coppia Loquenzi-Quagliariello perno dell"Occidentale"; Antonio Galdo e la redazione dell'Indipendente; Fausto Carioti di Libero con "A Conservative Mind" e Giorgia Meloni, giovanissima vicepresidente della Camera che sguinzaglia con ammirato zelo i suoi bloggers del circolo della Garbatella di Azione Giovani sulle tracce capitoline degli sfasci veltroniani. Poi c'è la novità del blog di Paolo Liguori, "Fatti e misfatti" con l'appendice di selezione video di "Presa diretta", un sistema integrato al TgCom dicui Liguori stesso è direttore. «Siamo nati solo da tre giorni e il successo è sorprendente. Liguori butta lì un argomento provocazione, che magari non può o non vuole approfondire nei canali istituzionali Mediaset; e la risposta è immediata. «Sul caso delle staminali e dei vigili dalla multa selvaggia si è scatenato l'inferno», commenta Stefano Ventura del TgCom. Per fare la rivoluzione - diceva Woody Allen- ci vogliono due cose: qualcuno contro cui rivoltarsi, e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione. Prodi - si diceva - è per tutti la minaccia comune, il male da estirpare. E i rivoluzionari, i bloggers di centrodestra, ora continuano a presentarsi come alla visita di leva. Strani animali, i bloggers. Li osservammo un anno fa al loro primo convegno nazionale che aveva per pretesto il destino dell'informazione; ma, in realtà, era un incontro tra compagni di mouse che volevano vedersi finalmente in faccia.
I bloggers sono, in genere, studenti o giovani insegnanti a contratto, o impiegati d'azienda, che si mettono in ferie per inseguire un ideale. Parti osservandoli come nerds dalle polo lise, volti occhialuti alla Alain Finkielkraut, il sociologo che guardava il passato con nostalgia proustiana; poi ne diffidi quando, da matti, si chiamano tra loro solo coi nickname, gli pseudonimi usati in Rete («Ciao sono Right Nation», «Piacere mio io sono "Guerrecivili", ti presento "Starsailor"»); al massimo li rivaluti come tarli famelici delle e-mail, le meningi spremute, il lavorìo sulla tastiera. Ma, infondo, a sfruculiarli bene, li riscopri anime belle, futuristi del podcast, coi fumetti di Dylan Dog e i libri di Fukuyama sotto braccio, e con la fissa d'esportare la democrazia. «Sono quelli che ci credono veramente» commenta - voce dissonante - Marco Masieri, amministratore con Marco Montemagno di Blogosfere, la più grande piattaforma di blog (non solo politici) italiana «perché in Italia, in verità, i politici non hanno un gran concetto della politica web. Se ne accorgono solo con l'approssimarsi delle elezioni. Alla conferenza stampa di DiPietro su Second Life ci contavamo sulle dita. Di testate giornalistiche, poi, c'era solo il Corriere della sera». Eppure, se c'è ancora una speranza, oggi ha il suono secco d'un clic.
© Libero. Pubblicato il 27 novembre 2007.
lunedì 26 novembre 2007
TocqueVille Party/1
p.s. Leggi anche Mondopiccolo, Brugnols e Creonte. UPDATE. Ci erano sfuggiti Mithrandir e A Look to the Right.
venerdì 23 novembre 2007
Berlusconi vs. Fini
Fini, perché io al bipolarismo (meglio all'italiana che niente) non ci rinuncio.
Berlusconi, perché ha promesso di rendere democratico il processo di selezione della classe dirigente. Il mio capo non ci crede troppo, ma io sono ingenuo.
Fini, perché se davvero vuole dimostrare di poter fare il leader del centrodestra, questo è il momento giusto per dimostrarlo. Le leadership non si ereditano, si conquistano.
Berlusconi, perché riesce ancora - meglio di chiunque altro - ad essere in sintonia con la pancia delle persone normali.
Fini, perché l'ho sentito promettere che non si vendicherà dello strappo nelle trattative per le coalizioni locali. Che dite, sono ingenuo anche stavolta?
Berlusconi, perché ogni volta riesce a smuovere le acque stagnanti della politica italiana. Terrorizzando la sinistra.
Fini, perché ha trascinato una parte importante della destra italiana verso un modello moderno e spendibile (a volte perfino troppo), anche a costo di perdere qualche rottame del passato.
Berlusconi, perché ha strappato la parola popolo alla sinistra. Il fatto che per me il popolo, in quanto tale, non esista, è del tutto irrilevante.
Fini, perché sono sicuro che, passato lo shock, si renderà conto degli errori commessi.
Berlusconi, perché ha il coraggio di rischiare il tutto per tutto.
Fini, se avrà il coraggio di non rischiare di perdere tutto.
giovedì 22 novembre 2007
Fateli scendere
mercoledì 21 novembre 2007
Ppl
giovedì 15 novembre 2007
Arrogance
Adesso la Finanziaria è passata, scongiurando qualsiasi rischio di spallata, sgambetto o calcio nel sedere. Ma da qui a pensare che, passata più o meno indenne dalle forche caudine del Senato, la maggioranza guidata da Romano Prodi possa imboccare la gloriosa strada delle riforme e del risanamento, ce ne passa. Dini e Bordon hanno esplicitamente dichiarato di aver votato la Finanziaria per "senso di responsabilità", ma considerano chiusa questa esperienza di governo, almeno con la maggioranza attuale. Fingere di non vedere quello che sta succedendo - nel sistema politico ma ancora di più nel paese reale - è, per l'ennesima volta, una dimostrazione di arroganza che risulterà fatale al centrosinistra. Prima, molto prima, di quanto non creda la senatrice Finocchiaro.
p.s. Sul futuro del governo Prodi, leggi anche Liber.t@'.
martedì 13 novembre 2007
A occhio nudo
domenica 11 novembre 2007
Montecatini '07: liveblogging
13:38. Sono tornato. Pare che adesso Berlusconi stia parlando del presente. Niente futuro, ma sempre meglio che il passato.
13:21. Berlusconi parla male delle sigarette. Ne vado a fumare un'altra.
13:16. Aneddoto sulla mamma.
13:11. Berlusconi annuncia la nascita dell'Alta scuola della libertà e del pensiero liberale. Tra i docenti, Tony Blair (sic).
13:06. No, Yalta no!
13:04. Ancora passato. Interessante, ma passato.
12:58. Berlusconi racconta i mesi precedenti alla nascita di Forza Italia. Fino ad ora, molto amarcord e poco sguardo verso il futuro.
12:54. Berlusconi passa in rassegna gli eletti dei Circoli. Se vi capita l'occasione di vedere il video, non perdetelo.
12:51. Berlusconi si spende molto. Probabilmente Simone non ha torto.
12:46. Da qualche minuto, Berlusconi sta parlando con un braccio stretto sulla spalla di Dell'Utri. Secondo Simone, è un segnale politico.
12:39. "Mi fa sempre piacere incontrare i giovani dei Circoli, perché mi piace stare con i miei coetanei".
12:37. Berlusconi sale sul palco e ironizza sul proprio stato di salute (lo scorso anno ebbe un malore proprio alla convention di Montecatini).
12:32. Dell'Ultri spiega la strategia dei Circoli per il prossimo futuro e chiama sul palco gli eletti al direttivo nazionale.
12:20. Dell'Utri racconta le prime fasi della nascita di Forza Italia nel 1993.
12:14. Dell'Ultri: "Silvio, ti volevo scrivere una lettera...". Berlusconi: "Lascia stare, mi bastano quelle di mia moglie".
12:13. Atmosfera suggestiva. Anche il nuovo spot del Circolo è molto bello.
12:11. Si spengono le luci.
12:07. Il Palamadigan esplode. Sta arrivando Berlusconi. (Gli altoparlanti diffondo una splendida canzone dei Coldplay).
11:59. Dell'Utri: "Io sto cazzeggiando in attesa che arrivi il presidente".
11:49. Schifani: "Che stile ha una coalizione che si fa sostenere da parlamentari che gridano 10, 100, 1000 Nassirya?".
11:38. Dell'Utri chiama sul palco Renato Schifani, presidente dei senatori di Forza Italia. Io mi vado a fumare una sigaretta.
11:37. Bondi: "Forza Italia avrà molti difetti, ma senza Forza Italia non c'è nel nostro paese alcuna speranza di cambiamento per il futuro".
11:29. Bondi: "Il vantaggio nei sondaggi nasce da una luce diversa con cui i cittadini italiani guardano l'esperienza di governo di Berlusconi".
11:27. Bondi: "Gli elettori della sinistra sono stati ingannati dal governo in carica".
11:20. Bondi sale sul palco.
11:19. Dell'Utri presenta Sandro Bondi.
11:15. Dell'Utri: "Churchill diceva che ci sono 9 parole molto potenti: mai mai mai mai mai mai darsi per vinti. Dedico questa frase al mio amico Cesare Previti". Breve intervento di Previti.
11:13. Liveblogging anche da Freedomland e Mondopiccolo.
11:12. Ancora ping-pong...
11:10. Due cinesi con maglietta rosa giocano a ping-pong sul palco. Simone imita Tremonti che chiede dazi.
11:07. Il senatore Marcello Dell'Utri ha appena annunciato gli eletti al direttivo nazionale del Circolo, bacchettando l'organizzazione per alcuni "piccoli brogli". Poi parla a lungo di ping-pong.
Montecatini '07: pillole di Martino
Montecatini, 10 novembre 2007
- I paesi europei sono scrocconi a spese della NATO.
- E' ammissibile che l'UE dedichi alla difesa meno della metà di quello che spendono gli USA?
- Come diceva Alexander Haig, in politica estera ci sono due livelli: ideazione ed esecuzione. Per l'esecuzione ci vogliono funzionari di carriera. Per l'ideazione, però, le linee fondamentali della politica estera devono essere bipartisan. L'italia ha avuto più di 50 governi. Malgrado questi cambiamenti, i fondamenti della politica estera italiana sono rimasti sempre gli stessi. Tranne che negli ultimi 16 mesi, quando alla Farnesina si è insediato Massimo Dio-lo-strafulmini D'Alema.
- D'Alema va a Teheran e dichiara che il diritto dell'Iran al nucleare è inalienabile. Negli anni Trenta avrebbe detto che il diritto di Hitler ai forni nucleari è inalienabile.
- Per non scontentare la sinistra comunista e ultracomunista, D'Alema ha deciso di tradire l'ONU. Per non perdere la faccia, poi, ha deciso di inventarsi qualcos'altro e, storcendo il braccio a Chirac, ha mandato 3000 soldati italiani in Libano. Che non fanno niente. Se Hezbollah decide di riprendere gli attacchi contro Israele, e Israele reagisce, i nostri soldati si troveranno in mezzo ai due fuochi senza poter fare niente.
- Questi sedicenti democratici (che hanno fondato un partito con questo nome, con scarso senso del ridicolo), quando si tratta di scegliere tra democrazie e terrorismo, esitano. E quasi quasi scelgono il fronte terrorista.
- Il XX secolo ci ha lasciato in eredità due lezioni. Non sottovalutiamo in nessun caso le minacce dei fanatici. Occorre prepararsi per tempo. Noi abbiamo un fanatico che si è dotato di capacità militari e ha lo stesso disprezzo della comunità internazionale che aveva Hitler. Con i missili a lungo raggio nordcoreani, sotto tiro ci saranno anche Roma, Londra e Parigi.
- No alla guerra preventiva? E cosa vogliono, la guerra successiva? Aspettano che ci arrivino i missili addosso prima di reagire?
- Questi sono gli orfanelli di Stalin. L'America è sempre stata il loro nemico naturale. Loro non sono contro questo o quel presidente, loro sono contro l'America.
- Helmut Schmidt diceva "Gli americani sono quelli che sono. Ma sono gli unici americani che abbiamo".
- Sarkozy lo considero un enigma. Non c’è dubbio che Sarkozy abbia abbandonato la isterica politica antiamericana del suo predecessore. E non c'è dubbio che sia stato bravissimo, prima durante e dopo le elezioni. Ma il concetto di bravura non è univoco: se io da cento metri sparo e ammazzo mia moglie, sono un bravo tiratore ma non un bravo marito. Comunque ha certamente un grande vantaggio: è ungherese, non francese.
- L'idealista è uno che, partendo dal corretto presupposto che le rose hanno un profumo migliore dei cavoli, usa le rose per fare la zuppe.
venerdì 9 novembre 2007
Popper e la sinistra: la storia vera
Fausto Carioti, su Libero. Leggi tutto l'articolo su A Conservative Mind."È da tredici anni che a sinistra va di moda riempirsi la bocca con Karl Popper. Il merito (o la colpa) è di “Cattiva maestra televisione”: un fortunato libricino scritto da Giancarlo Bosetti, all’epoca vicedirettore dell’Unità, nel 1994. Guarda caso, in coincidenza con l’entrata in politica di Silvio Berlusconi. Poco importa che le preoccupazioni di Popper fossero rivolte innanzitutto ai bambini e ai rischi che corrono davanti al piccolo schermo. Di Popper si volle capire solo che, per lui, chi possiede le televisioni è un potenziale dittatore. Nell’immaginario di buona parte della sinistra italiana il filosofo austriaco divenne così un nemico del loro peggior nemico, insomma un compagno di strada, subito adottato con l’entusiasmo dei neofiti (...)."
giovedì 8 novembre 2007
The Greatest Scam in History
Fatto: il fondatore del Weather Channel, John Coleman, scrive un articolo in cui denuncia la psicosi del global warming come "la più grande truffa della storia".
Ipotesi 1: la notizia, clamorosa, viene rilanciata dai maggiori organi di stampa.
Ipotesi 2: poveri illusi.
"E' la più grande truffa della storia. Sono stupefatto, disgustato e fortemente offeso. Il global warming è una truffa. Qualche scienziato senza scrupoli con ambizioni politiche ha manipolato dati scientifici raccolti nel lungo periodo per creare l'illusione di un riscaldamento globale rapido. Altri scienziati, dello stesso genere di environmental whacko sono arrivati a supportare ed estendere la "ricerca" per potenziare ulteriormente questi allarmi totalmente infondati. I loro amici nel governo hanno indirizzato dalla loro parte una quantità gigantesca di fondi per mantenere in vita il movimento. Poi hanno preteso di aver raggiunto un consenso generalizzato.
Estremisti ambientalisti e noti esponenti politici hanno fatto squadra con registi cinematografici e giornalisti liberal per creare questo selvaggio scenario "scientifico" che descrive una civiltà minacciata dalle conseguenze ambientali del global warming, a meno che non si aderisca alla loro agenda radicale. Oggi la loro scienza, ridicola e manipolata, è stata accettata come un fatto ed è diventata la pietra angolare di CNN, CBS, NBC, partito democratico, governatore della California, maestri di scuola e, in molti casi, coscienziosi cittadini ben informati ma molto ingenui. Soltanto ad un reporter della ABC è stato permesso di contrastare la frenesia sul global warming con un documentario di 15 minuti.
Io non mi oppongo all'ambientalismo. Non mi oppongo alle posizioni politiche di alcun partito. Ma il global warming (o climate change) non è ambientalismo o politica. E non è una religione. Non qualcosa in cui si "crede". E' scienza: la scienza della meterologia. Questo è il settore di cui mi sono occupato per tutta la vita. E vi dico che il global warming è un non-evento, una crisi costruita a tavolino, una truffa colossale (...).
Ho letto dozzine di ricerche scientifiche. Ho parlato con numerosi scienziati. Ho studiato. Ho riflettuto sul problema e sono consapevole di avere ragione. Non c'è nessun pericolo reale causato dal climate change. L'impatto umano sul clima non è catastrofico. Il nostro pianeta non è a rischio. Sono sbigottito dal glamour dei media, dalle sciocchezze politically correct e dal rude rifiuto di ascoltare qualsiasi argomento contrario da parte del Grande Sacerdote del global warming. Nel tempo, tra un decennio o due, questa oltraggiosa truffa sarà ovvia per tutti.
Leggi la versione integrale dell'articolo (in inglese) su Icecap.
mercoledì 7 novembre 2007
Giuliani: arriva l'endorsement di Pat Robertson
Aspettiamoci, ora, un'ondata di commenti che descriveranno Giuliani come "servo sciocco della destra religiosa" o come "agente prezzolato della reazione". Gli autori di queste invettive saranno, molto probabilmente, gli stessi personaggi che fino a ieri consideravano Rudy come un "maniaco filo-abortista" o come un "travestito amico degli omosessuali".
Round-Up: Captain's Quarters, Power Line, Michelle Malkin, The Jawa Report, Sister Toldjah, National Review, Hot Air, Spin Cycle, QandO, The Astute Blogger, JammieWearingFool, Outside the Beltway.
martedì 6 novembre 2007
Ron the Fundraiser
Round-Up: QandO, Reason Magazine, Flopping Aces, RealClearPolitics, Eunomia, The American Mind, The Politico. UPDATE: Patrick Ruffini, Outside The Beltway, National Review, PoliBlog, The Corner, Ankle Biting Pundits, Vox Popoli.
lunedì 5 novembre 2007
Le vittime di Che Guevara
Round-Up: The Jawa Report, Gateway Pundit, Hot Air, JammieWearingFool, Michelle Malkin.
martedì 30 ottobre 2007
Self-Obsessed
"Quando si parla di riflessione su se stessi, Obama è un overachiever. A 46 anni ha già scritto due libri di memorie, quando la maggior parte degli uomini pubblici, alla fine della carriera, sono fortunati ad averne scritto uno".Uno stratosferico Rich Lowry, sulla National Review Online, scrive finalmente la verità, tutta la verità, sull'uomo politico più sopravvalutato della storia dell'umanità. E sulla sua insular, self-obsessed campaign.
The Two-Man Race
Sono due strategie sensate (anche se a noi continua a sembrare molto più convincente quella di Giuliani), ma soprattutto si tratta degli unici due scenari con una qualche probabilità di avverarsi. E questo, in soldoni, rappresenta una pessima notizia sia per Fred Thompson che per John McCain.
venerdì 26 ottobre 2007
Rudy's Gurus
giovedì 25 ottobre 2007
The Only One
Debunked. Again
Round-Up: The Corner, The Van Der Galiën Gazette, Gates of Vienna, Patterico's Pontifications, The Jawa Report, Blogs for Bush, A Blog For All, Power Line, The American Mind, Redstate, QandO, Neocon News, Wizbang, Macsmind, Riehl World View, Sister Toldjah, Hot Air, Ace of Spades HQ, Obsidian Wings, Flopping Aces, Confederate Yankee, BlackFive, Protein Wisdom, Blue Crab Boulevard, Mediabistro, Little Green Footballs, Michelle Malkin, Captain's Quarters.
Adulthood
UPDATE. Da XXI Century Blog, un buon round-up (in italiano) sulle primarie. Su RDM20, la traduzione di un articolo su Rudy, Bush e i neocon scritto da Daniel Pipes per il Jerusalem Post.
mercoledì 24 ottobre 2007
Shades of Gray
Global Flip-Flopper
Round-Up: Sister Toldjah, Take Our Country Back, Blue Crab Boulevard, FreeSpeech.com, Betsy's Page, Say Anything.
Skeptical Elephants
UPDATE. Le ultime quote dai bookmaker di InTrade: Giuliani 44.0%, Romney 23.6%, Thompson 11.7%, McCain 7.0%, Paul 6.5%, Huckabee 5.0%.
crossposted @ Italian Bloggers for Giuliani 2008
San Diego is Burning
martedì 23 ottobre 2007
Avanti il prossimo
Poi, crollata la candidatura di McCain, è stato il turno di Mitt Romney, il mormone che piace tanto ai cristiani che non sopportano i mormoni. Mitt è un bell'uomo, assomiglia ai presidenti che si vedono nei film, piaceva all'establishment del GOP e raccoglieva un sacco di soldi in giro. Rudy era spacciato. Ed è durato lo spazio di qualche settimana.
Svanito Romney dai radar dei sondaggisti, è stato scoperto Fred Thompson. Un attore (come Reagan!), un vero conservatore (come Reagan!), un anti-abortista che finanzia le lobby abortiste (come Reagan?), un ex senatore (come Reagan?) annoiato da Washington: Rudy non aveva scampo. Ed è durato lo spazio di qualche giorno: il tempo di accendere la tv, vedere Big Fred senza Law&Order e archiviare la pratica.
Adesso, con Rudy in testa nei sondaggi fin dalla notte dei tempi, è arrivato il momento dell'ultimo sfidante: Mike Huckabee. Si dice, si mormora, si sussurra che sia lui il candidato-preferito-dai-conservatori. Altro che quel transessuale dell'America's Mayor! Durerà lo spazio di qualche secondo.
Scomparso il buon Mike (che è un ottimo candidato, per carità), sarà il caso di concedere qualche nanosecondo anche a Ron Paul, se non altro per par condicio. Ma poi fateci una cortesia: aprite gli occhi, mandate giù il rospo (dovremmo essere abituati a ben altro) e iniziamo ad esorcizzare il male assoluto.
lunedì 22 ottobre 2007
Louisiana On My Mind
No Logo, No Brain
- Quale tipo di democrazia sarebbe ideale per evitare i disastri del liberarismo economico? Graziano, Londra
- Lei pensa veramente che il neo-liberismo sia solo una forma politica? Non crede che sia la stessa natura strutturale del capitalismo quella di essere basata aul neo-liberismo? Manuel, Milano
- La ringrazio per ricordarci che il capitalismo ottocentesco, tanto in voga dopo la caduta del campo socialista, il cosiddetto libero mercato lungi dal risolvere i problemi globali li aggrava notevolmente. Non sarebbe meglio consumare meglio e consumare tutti? Saremmo anche più felici. Marco, Roma
- Beautiful. Sei una bellissima donna oltre a essere una bravissima professionista. Complimenti. Donato, Bari
- Volevo chiedere, secondo lei, e' possibilie creare una societa' dove la proprieta' privata non esiste, tipo quella anarchica? Un modello tipo che quello russo centralizzato, ma che non permetteva la proprieta' privata in una situazione di democrazia ( a differenza di quello russo ) e' attuabile? Mario, Milano
- Il capitalismo delle donne è diverso da quello dei maschi? Davide, Milano
- Dittatura capitalista. Dopo aver tenuto a precisare che non sono un'estremista di sinistra... Mi sembra che dopo il periodo storico delle dittature comuniste ci avviciniamo sempre piu` ad una dittatura del sistema capitalistico che punta a controllare la società in nome del solo profitto. Che ne pensa? Marco, Milano
- Il capitalismo si basa sull'egoismo, il comunismo sull'altruismo. Massimo Lanzilli, Napoli
- Dott. Kleine, come si può contrastare l'intervento di un Bush o di altri Presidenti di Nazioni democratiche, i quali dopo aver subito eventi disastrosi, fanno approvare dai loro Parlamenti e digerire ai propri concittadini, leggi che prima dell'evento disastroso erano improponibili? Antonio, Agrigento
The Right Poland
giovedì 18 ottobre 2007
Black VeePee?
La lista di Mayer è molto dettagliata: i senatori Dick Lugar (Indiana), John Cornyn (Texas), John Thune (South Dakota) e Lamar Alexander (Tennessee); i governatori Mark Sanford (South Carolina), Matt Blunt (Missouri) e Tim Pawlenty (Minnesota). Tutti maschi/bianchi, però, e questo potrebbe rappresentare un problema se Hillary Rodham Clinton o Barack Obama riuscissero - come sembra ormai molto probabile - ad imporsi in campo democratico. E qui le ipotesi si fanno più interessanti.
La senatrice Olympia Snow (Maine) potrebbe rappresentare un buon asset nel New England, ma è davvero troppo liberal per essere digerita dalla base del GOP. Luci ed ombre anche per la senatrice Kay Bailey Hutchison (Texas), per il governatore delle Hawaii Linda Lingle (divorziata, moderata, ebrea) e per la senatrice Lisa Murkowski (Alaska). A nostro avviso, poi, Mayer scarta con troppa fretta l'ipotesi Condoleezza Rice, le cui chance sarebbero state travolte dal "disastroso destino del gabinetto Bush".
Sono gli ultimi due nomi, però, a scatenare la fantasia facendo immaginare scenari imprevedibili. Il primo è Joseph I. Lieberman, senatore ex democratico (attualmente indipendente) del Connecticut, già candidato alla vicepresidenza nel 2000 in ticket con Al Gore. Lieberman è un "falco" (ebreo del nord-est) che ha rotto con i democratici sull'Iraq e sulla guerra al terrorismo. Secondo Mayer potrebbe aiutare il GOP in Florida, nel New Jersey e forse anche in Connecticut e a New York, diventando il primo candidato alla vicepresidenza nominato da due partiti diversi.
Escludendo Newt Gingrich (che in caso di vittoria di Giuliani rappresenterebbe la nostra prima scelta assoluta), di cui Mayer non parla affatto, l'ultimo nome della lista è quello più eccitante. Si tratta di Clarence Thomas, giudice (nero) della Corte Suprema la cui raccolta di memorie ("My Grandfather's Son") è uscita da qualche settimana nelle librerie americane. Intorno a questo libro - e intorno alla controversa figura di Thomas - si sta sviluppando un dibattito interessante sui cui sarà il caso di tornare in futuro. Per ora, è interessante notare come le voci su una sua possibile candidatura si stiano moltiplicando in questi giorni. E sarebbe la prima volta dal 1916 (Charles Evans Hughes, un altro repubblicano) che un giudice della Corte Suprema si dimette per puntare alla vicepresidenza. Secondo Mayer, "Thomas garantirebbe instant balance a qualsiasi ragazzotto bianco del GOP e costringerebbe i democratici a lottare per mantenere il 90% del voto nero, che ormai considerano come loro proprietà privata". Se Clarence Thomas riuscisse a conquistare appena il 25% di questo segmento elettorale, insomma, le speranze democratiche di conquistare la Casa Bianca nel 2008 sarebbero notevolmente ridimensionate. Purtoppo, per ora si tratta di fantapolitica.
mercoledì 17 ottobre 2007
martedì 16 ottobre 2007
Ridiculous
"Stiamo facendo il lavaggio del cervello ai nostri bambini, che vanno a vedere il film di Gore e vengono riempiti di sciocchezze. E' ridicolo. Tra dieci o quindici anni ci renderemo conto della stupidità di tutto ciò: l'impatto umano sull'atmosfera è semplicemente troppo ridotto per avere effetti rilevanti sulla temperatura terrestre", ha dichiarato il professore di fronte ad una platea di circa 300 persone, in maggior parte professionisti del campo meterologico. "Quello che mi preoccupa maggiormente", ha concluso Gray, "è che i miei colleghi scienziati non facciano sentire la propria voce contro qualcosa che sanno essere sbagliato. Ma è vero che, se parlassero, perderebbero tutti i contributi che circolano oggi. A me questi contributi non interessano".
Un nesso tra esseri umani (o meglio, tra debolezze umane) e global warming, dunque, potrebbe esserci. Ma non è certo quello che cercano di contrabbandare Gore e i suoi pasdaran ambientalisti.
P.S. A proposito di Nobel "veri", invece, Epistemes.org ci spiega chi sono Hurwicz, Maskin e Myerson.