martedì 23 ottobre 2007

Avanti il prossimo

In principio, John McCain avrebbe dovuto fare un solo boccone di Rudolph Giuliani, l'uomo-che-non-potrà-mai-vincere-le-primarie-repubblicane. Ed è durato lo spazio di qualche mese.

Poi, crollata la candidatura di McCain, è stato il turno di Mitt Romney, il mormone che piace tanto ai cristiani che non sopportano i mormoni. Mitt è un bell'uomo, assomiglia ai presidenti che si vedono nei film, piaceva all'establishment del GOP e raccoglieva un sacco di soldi in giro. Rudy era spacciato. Ed è durato lo spazio di qualche settimana.

Svanito Romney dai radar dei sondaggisti, è stato scoperto Fred Thompson. Un attore (come Reagan!), un vero conservatore (come Reagan!), un anti-abortista che finanzia le lobby abortiste (come Reagan?), un ex senatore (come Reagan?) annoiato da Washington: Rudy non aveva scampo. Ed è durato lo spazio di qualche giorno: il tempo di accendere la tv, vedere Big Fred senza Law&Order e archiviare la pratica.

Adesso, con Rudy in testa nei sondaggi fin dalla notte dei tempi, è arrivato il momento dell'ultimo sfidante: Mike Huckabee. Si dice, si mormora, si sussurra che sia lui il candidato-preferito-dai-conservatori. Altro che quel transessuale dell'America's Mayor! Durerà lo spazio di qualche secondo.

Scomparso il buon Mike (che è un ottimo candidato, per carità), sarà il caso di concedere qualche nanosecondo anche a Ron Paul, se non altro per par condicio. Ma poi fateci una cortesia: aprite gli occhi, mandate giù il rospo (dovremmo essere abituati a ben altro) e iniziamo ad esorcizzare il male assoluto.

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