sabato 16 settembre 2006

Atreju 06 - Viaggio alla ricerca di un nuovo futurismo. Intellettuali a confronto

Ci avevano abituati troppo bene, in questi giorni, i ragazzi di Azione Giovani. Forse è per questo che basta un dibattito vetusto e noioso a farci sprofondare in una delusione difficile da mandar giù. "Viaggio alla ricerca di un nuovo futurismo - Intellettuali a confronto con la politica": un consesso degnissimo di intellettuali di destra che si confrontavano con Maurizio Gasparri, rappresentante della classe dirigente di Alleanza Nazionale.

Esordisce Buttafuoco e lo fa nel suo solito stile: "Io mi arrogo il diritto di parlare da militante: paradossalmente c’era più modernità nel vecchio Movimento Sociale che in Alleanza Nazionale che è chiusa in un automatismo dettato da un cesarismo accettato". Forse ha ragione, ma la sua nostalgia dei tempi andati non la capisco e mai la capirò. E ancora: "Rivalutiamo esperienze mitiche come quella di Fiume. Rilanciamo figure romantiche come quella del poeta-aviatore nudo alla guida del suo aereo. Così potremmo rilanciare la nostra identità culturale". Buono a sapersi: il rilancio culturale della destra passa attraverso un uomo nudo nei cieli dell'Istria. Alla faccia della modernità. Ma l'intervento del finto ribelle siciliano si chiude in maniera onesta, con una provocatoria (ma a mio avviso veritiera) confessione: “Gasparri è americano, io sono mediterraneo. Gasparri è di destra e io non lo sono” . Parole sante, caro Pietrangelo.

Per fortuna ci pensa Gennaro Malgieri a mixare sapientemente orgoglio di appartenenza e slancio moderno verso la destra del futuro. Ovviamente il consigliere di amministrazione di viale Mazzini inizia parlando della televisione pubblica: "Alla Rai bisognerebbe cambiare uomini, regole, mezzi e persino il cavallo che la rappresenta. Realisticamente non è una cosa che si può attuare nel breve periodo. La Rai dovrebbe assolvere la sua funzione di produttore di cultura di questo Paese, di cui rappresenta la triste decadenza". E poi si infervora quando ripensa alla boutade di Buttiglione su Carl Schmitt e Berlusconi: “Un sedicente filosofo della politica qualche giorno fa ha stravolto il senso dell’opera di Carl Schmitt per attaccare Berlusconi. E’ Rocco Buttiglione, che è stato addirittura ministro della Cultura di questo cazzo di Paese”. Applausone, quasi standing ovation. Meritata. Chapeau!

Ma l'intervento più azzeccato (almeno sul versante della cultura "vecchia") è quello del prof. Alessandro Campi. Un concetto su tutti: "La destra sta sostituendo il ghetto fisico con quello mentale. Nella logica del ghetto, ogni critica viene vista come tradimento. La destra non ha saputo discutere al suo interno. La destra politica è paradossalmente più avanti della destra culturale. Non mi ricordo nulla di significativo scritto sul futuro di Alleanza Nazionale. E’ mancata una politica culturale coerente, è mancata la volontà di sfruttare l’occasione eccezionale che ci era capitata".

Giampaolo Rossi, presidente di RaiNet, finalmente riesce a spostare l'attenzione sulle nuove tecnologie, sulla nuova cultura che avanza e che la destra deve cavalcare, questo sì vero neofuturismo. Internet, la blogosfera, i nuovi mezzi di comunicazione di massa. Termini che forse ad alcuni vetusti intellettuali (di destra e di sinistra) diranno poco, ma che a noi giovani invece fanno tornare in mente tutto un mondo di quotidianità che viviamo giorno dopo giorno e che per noi rappresenta vera cultura.

Se non dovessi svolgere il mio compito di testimone dell'evento eviterei di commentare l'intervento di Marcello De Angelis. Nel classico stile di una piccolissima parte di destra che non ci piace, infatti, l'ex direttore di Area esalta "l'uomo integrale" evoliano, fa sfoggio del suo antiamericanismo e quando Maurizio Gasparri ricorda la distanza della destra dall'Oriana Fallaci pre 11 settembre, lui prende la palla al balzo e sussurra: "Veramente a me non piace nemmeno quella post". Non ne avevamo dubbi, senatore (sic!).

Chiude Andrea Mancia, ideatore di TocqueVille.it e caporedattore di Ideazione. Ovviamente il suo è in intervento centrato sulle nuove tecnologie, sui blog, sulla necessità di fare network e di contrastare lo strapotere culturale della sinistra in un'ottica moderna: "Non credo che le vicende di un poeta-aviatore nudo possano attirare l'attenzione delle nuove generazioni". Già, qualcuno lo spieghi a Buttafuoco, please.

Si chiude così un dibattito che lascia un po' di amaro in bocca. Si poteva parlare di destra e cultura, di destra e nuove tecnologie. Molti hanno preferito i temerari aviatori in costume adamitico. Peggio per loro. E per noi, purtroppo. [dom]

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