venerdì 10 ottobre 2008

USA 2008 - 33. North Carolina


NORTH CAROLINA (15)
Popolazione: 9.061.032 (10°)
Capitale: Raileigh (380.173)
Città più grande: Charlotte (758.927; metro area: 2.491.650)
Governatore: Beverly Perdue (D)
Senato: Elizabeth Dole (R); Richard Burr (R)
Camera: GOP 6 DEM 7 - G.K. Butterfield (D); Bob Etheridge (D); Walter Jones, Jr. (R); David Price (D); Virginia Foxx (R); Howard Coble (R); Mike McIntyre (D); Robin Hayes (R); Sue Myrick (R); Patrick McHenry (R); Heath Shuler (D); Melvin Watt (D); Brad Miller (D)

La North Carolina è il 21° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 10.0% superiore alla media nazionale e negli ultimi anni il trend è stabile. Prima della Guerra Civile, la North Carolina era divisa - politicamente - tra Est e Ovest. La parte orientale dello stato (sede delle piantagioni di cotone dove erano utilizzati gli schiavi afro-americani) era democratica. La parte occidentale, dove lo schiavismo non era diffuso, sosteneva il Whig Party. Dopo la parentesi della Reconstruction, il partito democratico riconquistà il controllo pressoché totale dello stato, almeno fino al 1892, quando il partito repubblicano e il Populist Party formarono un'alleanza elettorale che portò alla conquista della legislatura statale e del governatore, senza tuttavia scalfire la superiorità dei democratici alle elezioni presidenziali. Nel giro di qualche anno, grazie al disfranchisement della popolazione di colore, la North Carolina diventò parte integrante del Solid Democratic South, sia a livello locale che a livello federale. Soltanto Herbert Hoover (+9% nel 1928) riuscì temporaneamente a scalfire un dominio totale che si è esteso fino al 1968, con la vittoria di Nixon (+10%), che ha dato invece l'avvio ad una lunga serie di successi repubblicani, interrotti soltanto da Carter nel 1976 (+11%): Nixon nel 1972 (+41%); Reagan nel 1980 (+2%) e nel 1984 (+24%); Bush Sr. nel 1988 (+16%) e nel 1992 (+1%); Dole nel 1996 (+4%); Bush Jr. nel 2000 (+13%) e nel 2004 (+13%).

A questa superiorità repubblicana nelle elezioni presidenziali non corrisponde un dominio altrettanto solido a livello locale. I democratici continuano a controllare molti dei posti chiave. E anche se entrambi i senatori sono del GOP, i democratici hanno il governatore, la maggioranza nelle camere della legislatura statale, la Corte Suprema locale e una maggioranza (lieve) nei distretti della Camera.

In condizioni normali, McCain non dovrebbe avere nessun problema a confermare - anche nel 2008 - la superiorità repubblicana alle presidenziali. Fin dall'inizio della campagna elettorale, però, soprattutto grazie ad una mobilitazione capillare della folta comunità afro-americana (circa il 25% della popolazione totale), Obama è stato molto competitivo nell'Old North State. I sondaggi da aprile ad agosto hanno sempre visto McCain in vantaggio, ma quasi mai in doppia cifra. Almeno fino all'inizio di settembre, dopo la convention del GOP e la selezione di Sarah Palin come candidato alla vicepresidenza, quando alcuni istituti di ricerca (Survey USA e Research 2000) hanno addirittura registrato un distacco intorno ai 20 punti percentuali. Questo grande vantaggio, però, è evaporato quasi subito. E dalla fine di settembre in poi, Obama è andato spesso davanti al suo avversario, che soltanto nell'ultima settimana sembra aver dato qualche (sporadico) cenno di ripresa.


La "geopolitica" moderna della North Carolina, malgrado il "riallineamento" degli anni Sessanta, continua a ricordare quella successiva alla Guerra Civile. La parte occidentale dello stato (Wester Piedmont e le Appalachian Mountains) continua ad essere fedele al partito repubblicano, con percentuali che in genere oscillano tra il 55% e il 75% (in contee come Mitchell, Avery, Yadkin, Davie, Stokes). Il GOP è anche più forte nelle contee sud-orientali (Beaufort, Wayne, Johnston, Craven, Harnett e molte altre). Mentre i democratici dominano al confine nord-orientale con la Virginia, nella zona centrale intorno a Winston-Salem e Greensboro, oltre che nelle aree urbane di Charlotte, Asheville, Raileigh e Durham (alcune delle quali sono in rapida espansione). Per il resto, come al solito, il partito repubblicano vola nelle zone rurali e nelle piccole città, mentre nei sobborghi cittadini i rapporti di forze sono molto più equilibrati.

Fino a ieri (dal 1° ottobre), nelle nostre previsioni l'Old North State era considerato un toss-up. Analizzando in profondità lo stato, però, abbiamo cambiato nuovamente l'assegnazione dello stato in un (pallidissimo, per la verità) GOP Leaning. A parte un leggero movimento a favore di McCain nelle ultime due rilevazioni Rasmussen, non ci sono (ancora?) sondaggi in grado di giustificare questa scelta (che del resto, come è cambiata in passato, potrebbe cambiare in futuro). E' nostra convinzione, però, che fondamentalmente la sfida del North Carolina si ridurrà allo scontro tra due fattori opposti: la capacità di turn-out democratico della comunità afro-americana; la capacità di turn-out repubblicano della comunità evangelica (che anch'essa si aggira intorno al 25% della popolazione totale). E mentre il primo fattore è tutto da scoprire, sul secondo il GOP ha dimostrato di eccellere negli ultimi cicli elettorali. Tra l'incognita del ground-game obamiano e la costante della spina dorsale conservatrice dello stato, in ultima analisi, scegliamo la costante. Pronti, naturalmente, ad essere smentiti dalla realtà. Altri 15 preziosissimi electoral votes si aggiungono (per il momento) alla colonna repubblicana.

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