lunedì 6 ottobre 2008

USA 2008 - 30. New Jersey


NEW JERSEY (10)
Popolazione: 8.685.920 (11°)
Capitale: Trenton (82.804)
Città più grande: Newark (273.546)
Governatore: Jon Corzine (D)
Senato: Frank Lautenberg (D); Robert Menendez (D)
Camera: GOP 6 DEM 7 - Robert Andrews (D); Frank LoBiondo (R); Jim Saxton (R); Christopher Smith (R); Scott Garrett (R); Frank Pallone, Jr. (D); Mike Ferguson (R); Bill Pascrell, Jr. (D); Steven Rothman (D); Donald Payne (D); Rodney Frelinghuysen (R); Rush Holt (D); Albio Sires (D)

Il New Jersey è il 13° stato meno conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 9.2% inferiore alla media nazionale e negli ultimi anni il trend è abbastanza stabile. Nel Dopoguerra, il New Jersey è stato a lungo competitivo, con una spiccata predilezione a scegliere il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali. Dal 1948 al 1988, soltanto Kennedy nel 1960 (+0.8%) e Johnson nel 1964 (+32%) hanno spezzato una lunga serie favorevole al GOP: Dewey nel 1948 (+5%); Einsenhower nel 1952 (+15%) e nel 1956 (+30%); Nixon nel 1968 (+3%) e nel 1972 (+25%); Ford nel 1976 (+2%); Reagan nel 1980 (+23%) e nel 1984 (+31%); Bush Sr. nel 1988 (+14%). Dopo le due vittorie di Clinton nel 1992 (+2%) e nel 1996 (+18%), il Garden State è diventato, però, sempre più blu. Gore ha vinto nettamente contro Bush Jr. nel 2000 (+16%) e anche se nel 2004 il GOP ha investito molte risorse nello stato, alla fine le speranze di rivincita sono state frustrate dal +6% di Kerry, dopo che Bush era rimasto molto vicino al rivale in quasi tutti i sondaggi di ottobre.

Anche nel 2008, il New Jersey - per qualche settimana - è stato considerato come un potenziale target repubblicano. Prima di aprile, McCain aveva addirittura un lievissimo vantaggio secondo Rasmussen e Survey USA. E successivamente, sia a luglio che a settembre, sono usciti alcuni sondaggi con Obama davanti solo di 3 punti percentuali (Rasmussen, Marist, Quinnipiac). Malgrado la media RCP (Obama +8.6%) ancora non abbia consegnato il New Jersey alla colonna degli stati "DEM Solid", sembra assai improbabile - vista anche la recente tendenza nazionale - che lo stato sia realmente in gioco a novembre. I repubblicani, anzi, farebbero bene a guardarsi dall'offensiva democratica in alcuni dei 6 distretti della Camera controllati dal GOP (soprattutto il 3° e il 7°).


Le roccaforti tradizionali del partito democratico nel Garden State sono Mercer County (intorno a Trenton e Princeton), Essex County e Hudson County (le due contee più popolose in cui risiedono le due città più grandi dello stato: Newark e Jersey City), oltre a Camden County (che racchiude aree urbane appena fuori da Philadelphia e New York). Anche nelle contee settentrionali di Union e Middlesex, che gravitano appena fuori i suburbs newyorkesi, il partito democratico è più forte, ma i rapporti di forze con il GOP sono equilibrati. Nelle contee più suburbane del nord-ovest (Sussex, Morris, Warren, Morris, Hunterdon) e del sud-est (Cape May, Ocean, Monmouth), domina invece il partito repubblicano. Almeno la metà delle contee del New Jersey, comunque, possono essere genericamente considerate swing-counties: a Bergen, la zona settentrionale è repubblicana, mentre a sud (soprattutto nella folta comunità ispanica) spopolano i democratici. Riepilogando, si tratta di uno stato in cui i repubblicani sono potenzialmente in grado di comportarsi molto bene. Anche se poi, nel giorno delle elezioni, di solito rimediano cocenti sconfitte.

Qualche analista dipinge ancora il Garden State di azzurro chiaro. Noi, scottati dalle “aspettative deluse” del 2004, facciamo un passo oltre e assegniamo lo stato direttamente alla colonna DEM Solid. Magari, da qui a novembre, uscirà ancora qualche sondaggio con un vantaggio ridotto di Obama nei confronti di McCain. Ma non fateci troppo caso: nel giorno dell'election day, magicamente, il dna democratico del New Jersey tornerà a farsi sentire.

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