mercoledì 4 giugno 2008

USA 2008 - 10. Georgia


GEORGIA (15)
Popolazione: 8.186.453 (9°)
Capitale: Atlanta (486.411 - metro area 5.138.223)
Governatore: Sonny Perdue (R)
Senato: Saxby Chambliss (R); Johnny Isakson (R)
Camera: GOP 7 DEM 6 - Jack Kingston (R); Sanford Bishop (D); Lynn Westmoreland (R); Hank Johnson (D); John Lewis (D); Thomas Price (R); John Linder (R); Jim Marshall (D); Nathan Deal (R); Paul Broun, Jr. (R); Phil Gingrey (R); John Barrow (D); David Scott (D).

La Georgia è il 17° stato più conservatore degli Stati Uniti. Nel 2004, il voto per il candidato repubblicano è stato del 14,1% superiore alla media nazionale e il trend degli ultimi anni è favorevole al GOP. L'ultimo democratico a vincere nel Peach State è stato Bill Clinton nel 1992 contro Bush Sr, per poche migliaia di voti (43,4 contro 42,8), anche se Clinton fu sconfitto da Bob Dole nel 1996 (47,0 contro 45,8). Fino alle elezioni del 1964, la Georgia è stata una delle roccaforti più impenetrabili del partito democratico. Alle presidenziali, il candidato democratico ha vinto 24 elezioni consecutive dal 1868 al 1960. E un governatore democratico è sempre stato eletto negli anni tra il 1872 e il 2002. Si tratta del record di dominio incontrastato di un singolo partito nella storia di tutti gli stati dell'Unione.

Questo dominio, centrato su candidati democratici molto conservatori (i cosiddetti dixiecrats) - almeno secondo gli standard nazionali - ha monopolizzato la vita politica della Georgia dalla Reconstruction agli Anni Sessanta. Fino alla rivoluzione di Goldwater alle presidenziali (Jimmy Carter escluso). E fino alla vittoria di Sonny Perdue alle elezioni per il governatore. Qualche esempio, in ordine sparso, nel XX secolo, per capire la portata di questo fenomeno storico: Kennedy-Nixon (62-37); Stevenson-Eisenhower (66-32); Truman-Dewey (60-18); Roosevelt-Landon (87-12); Roosevelt-Hoover (91-7). Perfino Alfred Smith, nel 1928, riuscì a battere Herbert Hoover (56-43), malgrado la vittoria landslide dei repubblicani a livello nazionale.

Quella degli ultimi decenni, invece, è la storia di uno stato sempre più "rosso". E dai sondaggi condotti negli ultimi mesi non emerge alcun segnale che potrebbe mettere in pericolo i 15 electoral votes conquistati dal GOP nel 2004. Strategic Vision, Survey USA e Rasmussen Reports registrano un vantaggio di McCain nei confronti di Obama intorno ai 13-14 punti percentuali. Lo stesso ordine di grandezza con cui Bush Jr. ha sconfitto Kerry. E nessuna delle sfide per la Camera o il Senato in programma sembra in grado di alterare significativamente la dinamica della sfida. Con Hillary, peraltro, le cose non sarebbero cambiate più di tanto.


Nell'era post-Goldwater (a parte qualche eccezione), il dominio democratico si è ridotto - sotto il profilo geografico - a qualche enclave sparsa sul territorio. La zona intorno alla capitale Atlanta (Fulton, DeKalb e Clayton), prima di tutto, poi un grumo di contee rurali al confine sud-occidentale con Alabama e Florida, l'area urbana di Augusta al confine orientale con la South Carolina, la città di Savannah. Il GOP, invece, ormai prevale in tutto il resto dello stato che fu il cuore pulsante della Confederazione, con punte al Nord (Forsyth County), al Centro (Paulding County) e al Sud (Colquitt County) che sfiorano - e a volte superano - l'80%. Un ruolo importante nelle dinamiche politiche interne allo stato, naturalmente, è stato giocato dalla Great Migration della popolazione afro-americana che è passata dal 50% al 28% del totale.

A meno di cataclismi politici ad oggi imprevedibili, la Georgia è GOP Solid ed è destinata a restarlo anche nei prossimi mesi. La candidatura di Obama porterà probabilmente ad un turn-out afro-americano molto più elevato del solito, ma servirebbe un miracolo per sovvertire i rapporti di forze. Con un candidato più conservatore (o presunto tale, come Mike Huckabee), il GOP avrebbe perfino potuto puntare a un vantaggio superiore a quello del 2004. Con McCain, in ogni caso, questo margine è destinato a restare in doppia cifra.

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