giovedì 23 marzo 2006

Numeri invisibili

RedState.org ci regala qualche numero che non leggerete mai sui media tradizionali.

George W. Bush . . . . . . 5187 (2001-2004)
Bill Clinton . . . . . . . . . . 4302 (1993-1996)
George H.W. Bush . . . . 6223 (1989-1992)
Ronald Reagan . . . . . . . 9163 (1981-1984)

Si tratta del numero di soldati americani morti durante il primo mandato degli ultimi quattro presidenti. Sono cifre grezze, naturalmente, che andrebbero interpretate tenendo conto di molti fattori, come il progressivo calo delle morti accidentali nell'esercito USA (dato espresso chiaramente in questo grafico di Winds of Change). Ma resta il fatto che Bush ha liberato due nazioni e combattuto prolungate forme di insorgenza/terrorismo in entrambe, eppure ha perso meno soldati rispetto a presidenti che non hanno mai partecipato a guerre con l'impiego rilevante di truppe di terra. Ci si aspetterebbe, insomma, che sui mainstream media a queste cifre venisse dato almeno lo stesso rilievo del macabro pallottoliere di sangue che ogni giorno ci assale dai tubi catodici e attraverso i giornali. Ma si tratta di dati che stonerebbero nel mantra collettivo del pacifismo universale organizzato e dunque devono rimanere invisibili, per lasciare spazio a capolavori del giornalismo come le bufale di RaiNews24 (di cui, finalmente, sembra essersi accorto lo stesso Cda Rai). Vale infine la pena di sottolineare che nei numeri di RedState.org (ripresi anche da LGF e Instapundit), manca l'imbarazzante dato di Jimmy Carter, passato alla storia per la sua irritante arrendevolezza nei confronti dei dittatori di tutto il pianeta. Ma Countercolumn ci ricorda che l'amichetto di Fidel, nel 1980, è riuscito ad avere una "mortalità militare" superiore a quella di un qualsiasi anno di presidenza del primo o del secondo Bush. Come abbia fatto, resterà per sempre un mistero statistico del progressismo internazionale.

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