RightNation
giovedì 30 giugno 2005
Pessimismo e fastidio.
Sentiamo voci a noi molto care (come Walking Class, 2twins, Regime Change e Watergate2000) lamentarsi perché Berlusconi ha deciso di rinviare, a dopo le elezioni 2006, il dibattito sul partito unico del centrodestra. Poche settimane fa, abbiamo sentito voci simili (non necessariamente le stesse) lamentarsi perché Berlusconi aveva deciso di aprirlo, questo dibattito. "Ormai è troppo tardi". "Anzi è troppo presto". "Serve prima una carta dei valori condivisi". "E' soltanto un espediente tattico". "Le elezioni è meglio affrontarle in ordine sparso". "Berlusconi è finito". "Tocca a Pera". "Pera non vuole, meglio Casini o Formigoni. Perfino Tremonti". "No, Fini no, è morto pure lui".
Da parte nostra, avevamo sempre ritenuto che l'approdo naturale della destra italiana dovesse essere quello di una "big tent" sul modello del partito repubblicano USA, capace di accogliere le diverse anime che abitano la rive droite italiana: da quella liberale e liberista a quella tradizionalista e cattolica, passando per le mille sfumature neo-theo-lib-paleo conservatrici, nazionaliste, riformiste (o riformatrici), liberalsocialiste o espressione della cosiddetta destra sociale. Se l'orizzonte è quello del bipartitismo, la direzione non può essere che questa. Un partito unico in cui nessuna delle componenti di base abbia un predominio schiacciante sulle altre, ma in cui tutte le forze spingano verso un certo numero di obiettivi comuni per evitare la vittoria di un nemico (politico) comune.
Ma il nodo della questione sta, appunto, nell'orizzonte che ognuno di noi vuole scegliersi. Se, per fare un esempio, il proprio modello di riferimento fosse quello di un grande rassemblement popolare sul modello della CDU tedesca o, per dirla meglio, della DC italiana nel dopoguerra, magari inserito in un quadro bipolare zoppicante, sempre sull'orlo di scivolare verso il tripolarismo, è ovvio che il momento migliore per dare corpo ad un partito unico del centrodestra sarebbe stato adesso, nel pieno degli effetti devastanti di un referendum che le forze "laiche" hanno condotto nel peggiore dei modi immaginabili. Ma se l'orizzonte è quello di un GOP italiano in un sistema bipartitico, la scansione dei tempi decisa da Berlusconi (e assai poco ci interessano le motivazioni che lo hanno spinto a questa scelta) è quella più sensata.
Pensare di costruire la "big tent" giusto in tempo per le elezioni 2006 sarebbe un suicidio collettivo. Non esiste un leader alternativo a Berlusconi. Non ci sono le condizioni culturali per una operazione di tale portata. Servono investimenti miliardari per elaborare idee, trasformarle in progetto politico condiviso e diffondere questo progetto sul territorio, nelle teste e nei cuori dei cittadini italiani. Ripensando all'esempio di Barry Goldwater nel 1964, abbiamo sempre parlato di una guerra culturale e politica che potrebbe durare decenni, prima di portare a casa qualche risultato. Nel mondo contemporaneo, che viaggia a velocità differenti, forse si potrà combinare qualcosa in 5-6 anni. E sarebbe già uno straordinario risultato. Avevamo apprezzato l'accelerazione di Berlusconi dopo le elezioni regionali, perché se non si parte mai, mai si arriva. Ma da qui a credere alla Befana, ce ne passa.
Ecco perché è sempre bene tenere distinti i due piani: quello della rimonta culturale e quello, ormai di brevissimo termine, del ciclo politico contingente. Da qui al 2006 servono tanti soldi e tanto marketing elettorale per provare a vincere, o quantomeno perdere a testa alta. E nessuno può garantire flusso di denaro e capacità di marketing politico meglio di Berlusconi. Dopo il 2006, invece, comunque vadano le elezioni, serve continuare a discutere sul progetto del partito unico e cominciare a costruirlo davvero. E in questo, se ce lo consente, l'apporto di Berlusconi potrebbe anche limitarsi ad un aiuto finanziario di medio periodo, con il sostegno a fondazioni, think-thank, case editrici, giornali e - magari - aggregatori di blog ;) Ma il disimpegno di Berlusconi non deve avvenire prima di aver trovato un'alternativa credibile alla sua leadership. Cosa che, al momento, sembra veramente un'ipotesi pallida e senza sostanza.
Al contrario, se l'orizzonte è quello di rifare la DC (chiamiamolo Partito Popolare se questo placa i demoni delle coscienze), l'alternativa sarebbe molto più semplice. Si prende Casini (quello che ha creato Follini e Tabacci), oppure Formigoni (quello amico di Saddam) e si da un bel calcio nelle chiappe al Berluska (magari senza neanche sporcarsi i piedi e mandandolo allo sbaraglio nelle politiche del 2006). La destra sociale, dopo la svolta theocon di Alemanno (ma i neofascisti seri non erano pagani?) ci starebbe sicuramente. Magari si rischia di perdere per strada qualche liberale e qualche ex-missino duro, puro e a-sociale. Magari si mollano quei quattro gatti radicali, laici o libertari che ancora non si rassegnano a fare i fratelli poveri di Prodi e Bertinotti. Ma tanto la sconfitta è annunciata, vero? E forse una bella batosta convincerebbe il Cavaliere a mollare la presa senza fare troppe storie (gli saranno pur bastati cinque anni a prepararsi una exit-strategy personale...).
Forse propio per questo motivo, gli stessi che avevano sbuffato o sorriso di traverso quando Berlusconi aveva iniziato a parlare di partito unico, gli stessi che gli avevano consigliato di andare al macello delle elezioni anticipate dopo la sconfitta alle regionali, gli stessi che lo hanno dato morto (politicamente) già qualche volta di troppo, erano gli stessi che nelle ultime settimane avevano iniziato ad intravedere nel dibattito sul partito unico una backdoor per sbarazzarsi del Capo senza passare da traditori. Non si capisce bene, è vero, per quale motivo avrebbero voluto Casini prima delle elezioni quando da mesi danno per scontato che le elezioni si perderanno. Di poco o di moltissimo, ma si perderanno. Forse, in un supremo atto di masochismo democristiano (avete mai visto scomparire, dalla sera alla mattina, un partito del 30%?), volevano impallinare il loro leader prima ancora che potesse avere il tempo di crescere.
In ogni caso, hanno sbagliato i loro conti: Casini non ha le palle per farsi carico della rifondazione del centrodestra alla vigilia di una quasi sicura sconfitta elettorale. E Berlusconi non ha nessuna intenzione di gettare la spugna prima del verdetto delle urne. Per chi crede nella necessità di lavorare verso un GOP italiano, invece, il rinvio del dibattito a dopo le elezioni e la sua decisione di ricandidarsi a premier nel 2006 non spostano di una virgola i termini della questione. Anzi, se la coalizione riuscisse a compattarsi in vista dell'appuntamento elettorale, potrebbe essere l'occasione buona per iniziare a sperimentare un lavoro coordinato sul territorio.
Una sola cosa non serve a nessuno, qualsiasi orizzonte si sia scelto come futuro desiderabile del centrodestra italiano: il pessimismo. Il pessimismo e il fastidio che, ormai sempre più prevedibilmente, affiorano nei commenti di chi crede (senza lo straccio di una prova concreta e senza l'ombra di un'alternativa plausibile) che il berlusconismo sia in coma irreversibile. Il Cavaliere avrà pure una tonnellata di difetti e di limiti, soprattutto strategici, ma esasperare il tono delle critiche e abbandonarsi al pessimismo cosmico in piena campagna elettorale, con il centrosinistra già impegnato a spartirsi le poltrone del governo e del sottogoverno prima ancora di aver vinto, è peggio che masochismo. Nel breve periodo, è intelligenza con il nemico (politico). Nel lungo periodo, è il modo peggiore per affrontare la sfida imponente che ci troviamo di fronte.
mercoledì 29 giugno 2005
La mala educación.
martedì 28 giugno 2005
Freedom of Speech/2.
Freedom of Speech.
"E’ stata costituita la I.AD.L (Islamic Anti-defamation League): un’associazione volta a punire legalmente coloro che “diffondono odio razziale o religioso”. Dietro ai buoni propositi - tutela delle minoranze in genere - si cela, in realtà, un gruppo che ha l’obiettivo di defraudare gli italiani della libertà di espressione. Soci, amici e avvocati di tale circolo, scandagliano quotidianamente blog e siti alla ricerca di materiale “razzista” e “anti-islamico” da poter impugnare come prova per una eventuale denuncia. Secondo la visione islamica di libertà d’espressione, la I.AD.L dovrebbe decidere cosa può essere scritto o detto sul loro credo. Alcuni musulmani hanno lanciato delle petizioni contro siti e blog “anti-islamici” o “propagatori di odio” da inviare all’associazione. Altri hanno stilato una blacklist dove vengono elencati tutti i siti o blog incriminati. La I.AD.L sostiene di aver ricevuto diverse segnalazioni e i commenti stessi dei lettori, vengono archiviati come prove a carico". (segue su Freedom's Zone)
domenica 26 giugno 2005
Meglio troppo presto che mai.
sabato 25 giugno 2005
Il conservatore, il riformista e il pollo.
venerdì 24 giugno 2005
Gli uomini in nero che stanno distruggendo l'America.
martedì 21 giugno 2005
Pulizie di primavera (in ritardo).
lunedì 20 giugno 2005
TocqueVille, istruzioni per l'uso.
Prima di tutto mi scuso per la prolungata assenza, ma lo svezzamento del pupo è stato più difficile del previsto. Volevo ringraziare di cuore chi ci ha aiutato in questa prima, faticosa settimana di TocqueVille e anche chi ci ha scritto per dare il suo parere o i suoi consigli. A parte qualche isolata eccezione, l'accoglienza è stata straordinariamente positiva. Ecco qualche suggerimento, in ordine sparso, per utilizzare al meglio l'aggregatore. E non solo.
1) Non fermatevi alla home-page. La vera forza di TocqueVille sta nella qualità delle sue fondamenta. E se vi sembra che la selezione dei post sia arbitraria, casuale o sbagliata (in una parola: umana), ricordatevi che nelle pagine interne delle sezioni (politica interna, politica estera, economia, ecc.) sono aggregati quasi tutti i post scritti dai blog-cittadini.
2) Usate la funzione "segnala un post". Farete risparmiare tempo ai selezionatori e avrete la ragionevole certezza che il vostro post non passi inosservato (per disattenzione o mancanza di tempo).
3) Fatevi un giro tra i cittadini. La popolazione è in costante aumento e spesso si possono fare degli incontri interessanti e inaspettati.
4) Il titolo del post è importante. Un bel titolo aumenta in modo esponenziale le chance di essere segnalati con evidenza.
5) Alcune volte, anche post molto validi non sono segnalati in home-page. Quasi sempre, il motivo è che la discussione su quello specifico argomento non ha raggiunto, tra i cittadini di TocqueVille, una "massa critica" sufficiente per dare vita ad un "blocco" di post per la home-page.
6) Attivate i vostri stramaledettissimi feed! Un blog senza feed, o con feed fuori standard, ha meno possibilità di essere preso in considerazione, perché le operazioni da compiere per aggregare i suoi post sono più complicate. Molti utenti Splinder sembrano non sapere che per attivare i loro feed bastano un paio di click (configurazione -> syndication -> pubblica i feed del blog).
7) Non abbiate paura di esprimere le vostre idee. Le critiche, se costruttive, sono sempre considerate preziose. Potete mandare una e-mail qui.
8) Se volete saperne di più su TocqueVille, provate a leggere questo speciale di Ideazione.com. Potrebbe chiarirvi le idee. O confondervele ulteriormente.
9) Il lavoro dei selezionatori di TocqueVille è duro. Ma se credete in questo progetto, avete a disposizione qualche ora libera concentrata in un singolo giorno della settimana e siete disposti a subire le angherie di chi è già parte della squadra, perché non provate a scrivermi?
10) Un abbraccio a tutti. Siete (siamo) bellissimi! :)
martedì 14 giugno 2005
Dalla rivoluzione dei blog nasce TocqueVille.
lunedì 13 giugno 2005
Occhio, oggi nasce TocqueVille.
Stamattina, di buon ora, nasce TocqueVille. Grazie a chi ci ha aiutato finora, a chi ha promesso di farlo in futuro e a chi non ci aveva ancora pensato ma adesso ha deciso di scrivere qui.
domenica 12 giugno 2005
Avviso ai vincitori.
Radicali o cattolici, liberali o conservatori, uomini o donne, di destra o non, da domani si riparte a lavorare per fondere, non per dividere. Domani nasce TocqueVille.
venerdì 10 giugno 2005
Nasce la Rete delle Libertà.
giovedì 9 giugno 2005
Libera!
More infos for our american friends.
KABUL, Afghanistan - An Italian aid worker kidnapped at gunpoint in the Afghan capital three weeks ago has been released and has telephoned her mother to say she is safe and healthy, the government said Thursday. Clementina Cantoni, 32, was abducted by armed men on May 16. She was working for CARE International on a project helping Afghan widows and their families.
martedì 7 giugno 2005
One Man, One Vote, One Time.
domenica 5 giugno 2005
sabato 4 giugno 2005
L'Eurabia e i professionisti dell'anti-razzismo.
venerdì 3 giugno 2005
Dear Judge...
Intanto sono arrivati a quota 24 gli iscritti al blogroll di Freedom's Zone: Semplicemente liberale, Bottomline, Il Megafono, Cao's Blog, Hyscience, bLogicus, The Right Nation, American Daughter, Freedomland, Daw, Robinik, 2twins, IdeaLibertà, Freedom's Zone, KrilliX, Regime Change, Otimaster, Pensieri di lotta e di vittoria, Walking Class, Rabbi a Barcelona, Il Motel dei Polli Ispirati, Gianni De Martino, Angelus, Dr Sanity. Grazie a tutti. E continuate a fare tam tam.
giovedì 2 giugno 2005
In the (Freedom's) Zone.
mercoledì 1 giugno 2005
Le verità nascoste di Zapatero.
Star Wars e la politica.
La religione della pace.
Dutch Liveblogging.
Nasce Freedom's Zone.
Invitiamo i blogger di TocqueVille (e non solo) interessati all'iniziativa ad aderire a Freedom's Zone. Per ulteriori informazioni, in italiano, è possibile scrivere a The Right Nation."Il nostro obiettivo è quello di promuovere la libertà di parola e la libertà di coscienza attraverso una pubblicazione online e l'utilizzo di un aggregatore di post capace di promuovere i blog che condividono il senso della nostra missione. Ci opponiamo alla tirannia in tutte le sue forme e intendiamo usare le nostre qualità individuali per difendere ed estendere la civilità occidentale, e le sue libertà, per le persone di ogni fede o credo politico. Noi tutti condividiamo la convinzione che, malgrado le nostre differenze di religione o le nostre differenti culture politiche, abbiamo più cose che ci uniscono di quante ci dividano.
L'obiettivo di Freedom's Zone è quello di promuovere la libertà di parola e la libertà di coscienza, appoggiando coloro che sono perseguitati per le loro idee e denunciando le diverse e diaboliche facce della tirannia. L'inclusione nel Freedom Aggregator è aperta a tutti i blogger che la pensano in questo modo, da ogni parte del mondo, che scrivono di argomenti correlati alla libertà e che aggiungeranno Freedom's Zone al blogroll del loro sito.
L'accesso a Freedom's Zone è aperto ai blogger sia di sinistra che di destra, di ogni nazionalità, e dovrà essere approvate dal comitato amministrativo del blog, a patto che il blog richiedente condivida la preoccupazione per la l'intangibiltà della libertà di parola, la minaccia mondiale alle persone di ogni fede, sia musulmani che non-musulmani, rappresentata dall'integralismo islamico, e appoggino un prodondo rispetto per la vita umana. Il comitato amministrativo di Freedom's Zone comprende i 6 blog fondatori, 3 statunitensi e 3 italiani. Freedom's Zone non sostiene alcun partito politico in alcuna nazione, ma sostiene valori come la libertà di parola, la libertà di praticare la propria fede e un rispetto universale per la vita umana.
Freedom's Zone sostiene: la libertà di parola, la libertà di coscienza, la libertà di praticare ed esprimere la propria fede a patto che non limiti i diritti altrui, il rispetto per la vita umana.
Freedom's Zone è contro: le molte facce della tirannia, la persecuzione e l'oppressione, il terrorismo in tutte le sue forme, le azioni che costringano altri a sottomettersi ad un particolare sistema di credenze.
Freedom's Zone sta organizzando un blogroll che elencherà tutti i blog aggregati e sta attualmente selezionando i primi dieci autori, cinque dagli Stati Uniti e cinque dall'Italia. Questo numero è destinato a crescere con il passare del tempo.Per informazioni su come aderire al blogroll di Freedom's Zone e all'aggregator, è possibile scrivere una mail a Richard (in inglese) o Andrea (in italiano). In questo momento, l'aggregator ha un filtro preliminare per le parole "freedom", "oriana", "islam", "terrorism" e "liberty." Presto verranno aggiunte altre parole-chiave".